The Ghost Circle: Ghost Killer
Sono trascorsi anni ormai da quell'orribile giorno, quel giorno che rovinò la tua vita. Perdesti i tuoi amici, distruggesti una famiglia, ma cosa ben peggiore... creasti un mostro.
Vivi nel terrore da quel giorno, ti stai rendendo conto che il vero incubo non è stato il riformatorio, quello se non altro ti teneva al sicuro, il vero incubo per te ora è vivere senza avere la certezza di superare la notte.
Eppure sai di esserti meritato tutto ciò, nulla può giustificare ciò che hai fatto, eri senz'altro giovane e non hai agito completamente di testa tua. Ma sai di essere colpevole, è stato il tuo gesto a dare il via alla catena di orrori che si è poi scatenata.
Tu e i tuoi genitori vi siete trasferiti lontano, ormai non è rimasto nulla della tua vecchia vita, la casa in cui vivi ora sembra una prigione, con sistemi d'allarme all'avanguardia e tutto ciò che dovrebbe farti sentire al sicuro.
Sei cambiato da allora, vai a scuola regolarmente, non infastidisci più nessuno e fai ben attenzione nel selezionare le tue amicizie. Non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno, i tuoi giorni da bullo ti hanno insegnato a tenere testa ai bulletti atteggiati di turno. Sei stimato nella tua classe, e pensi che se ti comporterai bene d'ora in poi il tuo passato sarà cancellato. Sarai perdonato. Dimenticato. E i tuoi incubi finalmente cesseranno... ma sai che non sarà così.
Finita la mattinata tornerai a casa, pranzerai, e uscirai con i tuoi nuovi amici, amici che non conoscono nemmeno il tuo vero nome né il motivo del tuo trasferimento e di certo non potranno mai sapere del fardello che stai portando, e come al solito, la tua giornata sarà rovinata da quell'orribile ricordo.
Giunta la sera torni a casa. Saluti i tuoi che si trovano nel salone, non dai peso a ciò che stanno trasmettendo in tv, nemmeno i tuoi genitori sono concentrati sul televisore. C'è il telegiornale, le solite notizie gossip spazzatura che trasmettono sempre ti fanno perdere il completo interesse, e tu sei stanco e vuoi solo andare a dormire.
Arrivato all'inizio della scalinata che porta al primo piano in cui si trova la tua stanza, il tuo cane si avvicina.
È visibilmente scosso da qualcosa, forse sta male o forse gli sei solo mancato... non avresti mai immaginato che ti saresti affezionato così tanto ad un cane da guardia.
"Avanti bello, lasciami andare a dormire".
Lo rassicuri con qualche coccola e lo induci ad andare nella sua cuccia.
Cominci a salire gli scalini, sono pochi, ma sei stanco e fai fatica a salirli. Arrivato in cima puoi ancora sentire la tv trasmettere, e mentre percorri il breve corridoio per raggiungere la tua stanza riesci ad udire che c'è una notizia che riguarda il tuo paese, ma tuo padre già stanco dalle notizie precedenti spegne il televisore.
Cadi nel letto distrutto, e dai un'occhiata all'orologio: "21.30" e prima di accorgertene stai già dormendo, la prima notte dopo tanto tempo in cui ti addormenti senza alcun pensiero, forse oggi finalmente nessun incubo ti disturberà.
Ti risvegli. È ancora notte. Senti dei suoni provenire dal corridoio, guardi l'ora: "0.00" è ancora presto. Ti autoconvinci che sono i tuoi che stanno andando a dormire e prima che tu te ne renda conto sei di nuovo nel mondo dei sogni.
Ti risvegli. È ancora notte. C'è un odore tremendo nell'aria, un odore dolciastro nauseante. Non capisci cosa possa provocarlo. Non puoi ignorarlo. Guardi l'ora: "3.00" Ti alzi.
Percorri il buio corridoio. Non riesci a vedere bene ma sai che non c'è nulla che può intralciarti da lì fino alle scale. Nel percorrerlo ti accorgi che la porta della camera dei tuoi è aperta, dai un'occhiata all'interno restando nel corridoio. Tuo padre è lì che dorme nel suo lato del letto, tua madre non c'è. È per forza di sotto. Raggiungi le scale ma decidi di non accendere la luce per evitare di svegliare tuo padre. Cominci a scendere le scale, l'odore ora è più forte.
Inciampi a metà scalinata scivolando su qualcosa, cadi pesantemente sul pavimento del pianoterra. Non sei preoccupato di esserti fatto male, sei preoccupato per quello che ti sta toccando il volto. Qualcosa ti ha macchiato la faccia, ti tocchi la guancia e al contatto capisci di cosa si tratta... sei spaventato.
Hai capito cosa sta succedendo, quel giorno è arrivato. Ma non ti fermi e agisci subito.
Accendi la luce del salone e ciò che vedi ti distrugge. Il corpo del tuo cane giace sul pavimento in un' enorme pozza di sangue. È l'odore del suo sangue che ha impestato la casa. Il tuo cane è coperto di tagli dappertutto e nei suoi occhi puoi ancora vedere il terrore che ha provato nei suoi ultimi istanti di vita.
Sei pietrificato dalla paura. Sai di dover scappare da quella casa e correre il più lontano possibile, ma sai di non poter abbandonare lì i tuoi genitori. Il filo del telefono è stato tagliato. Ti accorgi solo ora che la luce della cucina è accesa, prima che tu possa raggiungerla senti una voce provenire dall'interno.
"Cosa fai ancora alzato?"
Non fai caso alla voce, ma riconosci l'ombra femminile riflessa sulla porta. Capisci che tua madre era lì, in piedi. Rassicurato corri in cucina.
"Mamma dobbiamo andarc..."
E realizzi che non era veramente in piedi. Ma leggermente sollevata dal terreno...
La trovi impiccata con la gola squarciata, gran parte del suo sangue era colato sul pavimento. E con altrettanto sangue una frase era scritta sul muro: "THANK YOU".
Non ci sono più dubbi ormai, lui è lì, ti ha trovato. Prima che tu possa reagire in qualche modo una risata alle tue spalle ti blocca.
Ti si raggela il sangue.
Non vuoi girarti.
Non vuoi vederlo.
Vuoi solo svegliarti.
Ma è tutto vero.
Ti pugnala alle spalle e ciò ti fa cadere sul pavimento. Ora sei costretto a voltarti. Lo fai, e lo vedi.
Nulla di ciò che vedi ti è familiare. Capelli neri, occhi cerchiati col fuoco, una bocca orrenda priva di labbra che forma un orrendo sorriso e il colore della sua pelle è l'emblema del pallore della morte. Il suo volto è ben peggiore di come era stato descritto dai sopravvissuti. Non c'era più nulla del ragazzino che avevi visto anni fa.
"N-non volevo che accadesse... mi dispiace Jeff..."
Jeff: "Io non sono Jeff, io sono l'essere meraviglioso che tu hai contribuito a creare... finalmente ti ho trovato... tu mi hai aiutato a rendere perfetto il mio volto... e hai risvegliato il vero me... sono qui per ripagarti quel favore... non sarà difficile... in fondo, come hai detto al tuo cane, volevi solo andare a dormire..."
Ti scagli addosso al killer mentre realizzi tutto quanto...
L'allarme non è suonato perché ero già entrato in casa durante il giorno. Il tuo cane mi aveva visto ed era rimasto terrorizzato, nemmeno lui è riuscito a reagire alla vista della mia splendida faccia. Ho ucciso tua madre e tuo padre nel completo silenzio. Mi sono trattenuto, non potevo rischiare che le urla ti svegliassero prima del tempo. Mi sono risparmiato dal dire la frase che è d'obbligo a tutte le mie vittime. Un piccolo strappo alla regola in cambio della tua vita, tu più di tutti quanti meriti l'armonioso abbraccio del riposo eterno, e questa notte... è una notte speciale. Ho deciso che solo una persona dovrà udire quella frase, quella frase semplice ma detta come solo un pazzo potrebbe fare.
"Torna a dormire, Keith. Torna a dormire."
Pulendo il coltello nei miei abiti già sporchi del tuo sangue, rido.
Rido incessantemente in quella casa ormai priva di altra vita. Rido all'idea che pensavi veramente di poter cancellare il tuo passato e di essere dimenticato da me.
Cambiare la tua vita non è servito a fermarmi.
Mentre osservo il corpo martoriato di Keith scorgo il suo orologio da polso ormai insanguinato.
"3.20"... è ancora presto.
Continua...
[Fanfiction scritta da LiquiÐ sulla Creepypasta Italia Wiki]
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