#22 Il caleidoscopio
Durante la nostra luna di miele nel Maine, mia moglie ed io ci fermammo in una cittadina pittoresca, Boothbay, in un giorno particolarmente uggioso e piovoso. Visto che il nostro picnic era saltato, trovammo rifugio in un fatiscente, piccolo negozio di antichità presso il porto. Mentre mia moglie ispezionava le grandi ceste e i tavoli attigui vicino alla porta, io esaminai con entusiasmo gli antichi attrezzi e gli equipaggiamenti marinareschi nella vetrina dietro al bancone. Poiché sono un collezionista di strumenti ottici e di navigazione, sperai di trovare un sestante o magari un vecchio telescopio in pelle.
Un oggetto in particolare catturò la mia attenzione. Sembrava essere una pesante torcia d'ottone, stretta in una pelle marrone ma visibilmente moderna nel design. Chiesi al negoziante, ma poté dirmi che fu ritrovata in una cassa di strumenti di mare così come molte altre bussole e sestanti esposti. Mi chiese a quanto preferivo acquistarla, se la volessi per cinque dollari o gratis. «Non vale niente per me, non lo vuole nessuno». Quando feci osservazioni sul prezzo, sospirò stancamente, poi raggiunse la vetrinetta e me lo prese.
«Ecco, guarda tu stesso, amico».
La manifattura era meravigliosa - abbastanza durevole e apparentemente confezionato a mano - forse originario di qualche parte in Europa. Le lettere consunte indicavano che poteva provenire dalla Germania, o dall'Austria. Sfilai la custodia e un debole raggio rosso si diffuse. Puntandolo contro un angolo buio del negozio, fui dilettato da fantastici vortici uniformi, che si muovevano e si mischiavano assieme come un groviglio di anguille. Mentre maneggiavo attentamente quell'inusuale proiettore-caleidoscopio, la mia fervida immaginazione vedeva nei mulinelli facce grottesche e sinuose, tentacoli nodosi. Spegnendo il congegno, mi voltai eccitato verso il negoziante. «Fantastico!» esclamai «Deve avere una sorta di filtro dell'olio davanti alla lente! Possiedo due caleidoscopi Vittoriani, ma nessuno di questi illumina così».
«Non ci arrivi, vero? Non ci arriva nessuno. Tornano sempre tutti a restituirmelo.» Il negoziante si appoggiò al bancone e notai che sudava e respirava pesantemente. «Pensano tutti che sia una specie di trucchetto... finché non iniziano a vederli anche a luci spente».
«Quella non è una proiezione, signore. Quella... dannata cosa, quella luce... non crea quei mostri. Fa solo in modo che tu veda cosa già c'è lì».
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