CAPITOLO 5

"BloodyMary?" Leo mi guardò, leccando il Chupa-Chups comprato alle macchinette della scuola.
"Sì, sì!" dissi. "L'hai visto anche tu! Quello... l'omicidio... non può essere opera di un uomo!"

"Senti, amico," disse Leo dopo un po' di tempo passato ad osservarmi come se fossi un pazzo. "Penso che tutta questa storia ti stia dando alla testa, capisci? Quella di ieri forse non era una bella esperienza. Ci crederei se mi avessi detto che sai chi è l'omicida, ma... mi sembra che tu stia dando di matto." Mi mise una mano sulla spalla in fare rassicurante. "Allora, adesso vai a casa, ti stendi un po' e poi passerà tutto. Ok?"

Io gli presi la mano e lo trascinai dietro la scuola. Gli mostrai il video. Sorpresa sorpresa: ebbe la mia stessa reazione. Mi accorsi solo adesso di com'è bipolare il mio amico.

"Cazzo, cazzo, cazzo!" Leo girava in cerchio ripetendo questa parola, gli occhi che gli uscivano dalle orbite. "Che cazzo è quello?" gridò.
"Sssh!" Gli tappai la bocca. Sarebbe meglio evitare che qualcuno ci scopra.
"Che cazzo è quello?" ripeté bisbigliando.

"Non lo so. È difficile credere che quello sia umano, soprattutto vedendo la carneficina che ha fatto. Ma il fatto che sia BloodyMary è impossibile!"
"Ma come lo spieghi, allora, l'omicida? Non può essere una coincidenza! Il rituale, le vittime... tutto coincide!"
"Ma BloodyMary non esiste!" dissi. "È un creepypasta inventato!"

Leo prese il suo cellulare e andò su Google. "Ecco!" Mi mostrò un testo. "Qui scrive la leggenda di BloodyMary. E adesso leggi qui!"

"...le vittime vengono trovate squartate con enormi tagli che sembrano fatti di artigli."  Restai zitto. È impossibile, continuavo a ripetermi. Impossibile!

Dopo un lungo silenzio, Leo chiese quasi bisbigliando: "Tu ci credi?"
Esitai. "No." Lo guardai. "Per... Per me è tutta una finzione. L'hai sentito anche tu. In una parte del video un ragazzo diceva di aver scommesso dei soldi con un tizio. Per me fu tutto calcolato. L'uomo convince i ragazzi a fare questo... rituale mettendo in palio del denaro. E quando è tutto pronto, un complice salta fuori e uccide tutti. E se, come in questo caso, c'è qualche prova, si può pensare che fu tutto un atto di "forze soprannaturali"."
"Forse hai ragione." ci pensò Leo. "Quindi se troviamo quello che ha buttato via cento euro troviamo anche il complice. O viceversa."

Annuii. Poi suonò la campanella. "Torniamo in classe." Leo mi tirò per la felpa. Prima di svoltare l'angolo diedi un'ultima occhiata al retro della scuola. Ebbi come l'impressione che qualcuno ci stesse spiando da lontano.

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