Capitolo 41
Se il disgusto può essere descritta in due parole, l'esercizio è abbastanza semplice: cuore pulsante. Se poi il cuore in questione era estrarlo dal cadavere di un manichino con l'aspetto di una persona vera che hai ucciso con le tue stesse mani, prendergli il cuore è ancora peggio.
Scoprì che la sfida di Hobo Heart, quella a cui stavamo partecipando, era la penultima e quindi la più disgustosa. Da che cosa capì che era la penultima sfida? Attaccate ai muri bianco latte della stanza delle "morti lente e dolorose" c'erano striscioni e cartelli colorato che annunciavano messaggi del tipo: Congratulazioni, siete quasi arrivati alla fine; C'è l'avete quasi fatta, una sfida ed è finita; il buffet finale é in arrivo. Il tutto circondato da smile fatti in tempera, stelle glitterose e pollici in su.
Credo che le opere fossero state fatte da Lazzari e da Sally visto lo standard dei colori e oggetti usati, e dalle facce orgogliose che le due bambine stavano facendo come se avessero visto un viaggio gratis alle Maldive in un hotel di lusso, allora avevo centrato in pieno.
Fissai il cuore che pulsava nel petto della bambola, che aveva l'aspetto di una signora, sicuro un'avvocatessa visto i vestiti che aveva addosso, con i corti capelli mossi e delle lunghe labbra sul rosa chiaro, con fare schifato. "Ma serio dobbiamo prenderlo con le mani? Niente guanti?" chiesi. "Si che dovete! Io lo faccio ogni giorno!" esclamò Hobo Heart dall'altra parte della stanza, comodamente seduto su una sedia imbottita intento a bere un succo di frutta. Ai suoi piedi c'era una cesta piena dei cuori nuovi di zecca che le Creepypasta avevano raccolto, e gli lanciai un'occhiataccia con fare cattivo.
"Ci credo che per te è facile! È il tuo lavoro!" borbottai verso Shannon, e la mia amica ridacchiò prima di ritornare seria. "Dai Lucas, stringi i denti. Non sarà così male. Forse" disse prima di chiudere gli occhi e ficcare le mani nel petto della sua bambola. Ci fu un rumore orribile, simile a carta strappata, e un'attimo dopo Shannon riemerse con il cuore il mano e con fiotti di sangue a scivolarle lungo le dita. Con la faccia più schifata di sempre, Shannon corse verso Hobo Heart, lanciò il cuore nella cesta e scomparve nel bagno tattico che si trovava alla sinistra della porta d'uscita. Sarebbe sicuramente servito anche a me.
Guardai la mia vittima, respirai a fondo e afferrai il cuore, lanciandomi letteralmente verso la cesta dei cuori e poi verso il bagno. Quella volta per vomitare per il disgusto però.
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