Capitolo 35
La nuova stanza era una classica stanza da asilo nido, con le pareti color pastello e con dei disegni attaccati su ogni superficie disponibile ed immaginabile. Dei tavolini in plastica colorata, palesemente troppo piccoli per noi, ci osservavano pronti per essere utilizzati. E fu grazie ad un semplice foglio sul tavolo che capimmo cosa dovessimo fare esattamente: dei semplici disegni. Senza se senza ma. Firmato: Zero.
"Ma che cavolo di sfida è?" chiese Lucas mentre si sedeva per terra e afferrando una delle matite all'interno di un barattolo. "Forse Zero non sapeva che inventarsi, ma la sfida l'avevano già fatta prima" osservai incerta. "Forse le sfide sono segrete e nessuna delle Creepypasta le conosce al di fuori della propria, o c'è un problema di copyright" disse Lucas.
-Quanto ingenui eravamo-; - che poi, dovevamo capire che c'era qualcosa che non andava nel tutto. C'è, dei semplici disegni in un contesto di Creepypasta, ma siamo seri?-; -Niente domande, niente domande-
Afferrai un foglio bianco e una matita rossa, osservai il pezzo di carta davanti a me e iniziai a tracciare alcune linee, dei cerchi e un quadrato. Afferrai poi una matita blu e una verde, aggiungendo e aggiustando linee e cerchi a mio piacimento. Dopo dieci minuti, che a me parevano passati intere ore, osservai con orgoglio il mio polipo multicolore che mi guardava dal foglio. Decisamente un capolavoro per i miei standard.
-nuovo importo dell'asta della famosa artista Shannon: 500,00. Opera: il polpo tricolore-
"Finito. Tu, come sta andando il tuo lavoro?" chiesi a Lucas. "Mi manca una cosa.... Ecco!". Il ragazzo alzò con fare fiero il foglio, rivelando quello che sembrava un incrocio tra un cane tedesco e uno squalo. Oltre al muso del cane, deformato da una doppia fila di occhi di uno squalo, il coso possedeva delle ali da gufo sulla schiena e una coda da lucertola al posto della coda "normale" da squalo. "Lucas, ma che fai? Ti dai alla genetica?" chiesi confusa. "In realtà mi sembrava figo mixare più animali nello stesso disegno. I classici giochi che fai quando sei annoiato no?" tentò di spiegare Lucas. "Quando sono annoiata vado a correre. È un'ottimo modo per liberare la mente sai?" ribattei io. "Allora perché a ginnastica fai schifo?" chiese giustamente il mio amico. "Forse perché faccio schifo anche a correre" dissi io.
Lucas scoppiò a ridere e mi tirò un leggero pugno sulla spalla. "Quando vuoi riesci ad essere seriamente simpatica" disse. "Perché, in generale non lo sono?" dissi con finto tono offeso. "Non lo so" rispose Lucas. "Come non lo sai maledetto?!" chiesi. "Caso perso. Che ne dici, appendiamo questi così passiamo alla sala successiva? Insomma, abbiamo due gare di vantaggio sugli altri" osservò Lucas. "Hai ragione.... Muoviti ad appendere il disegno, maledetto!" esclamai con fervore.
Ridendo, Lucas prese una molletta colorata che qualcuno , fosse la stessa Zero, aveva lasciato in un cestino su una delle sedie, per poi appendere il disegno ad un pezzo di spago attaccata ad una delle finestre. Lo imitai usando una moletta azzurra, e perdemmo qualche secondo prezioso ad osservare le nostre opere. "Ok, ora possiamo andare" dissi. "Dopo di te" disse Lucas. Ci voltammo e notammo con sorpresa che, oltre alla porta da cui eravamo entrati, non c'era nessun'altra porta da dove uscire. O Zero ci stava facendo uno scherzo e l'aveva messa in posto meno in vista, oppure non avevamo finito la sfida. Ma cosa dovevamo fare esattamente, visto che i disegni li avevamo appena finiti?
"Mmmm... Controlliamo se c'è una botola o qualcosa del genere. Ancora meglio: guardiamo se c'è un'uscita dalla finestra" disse Lucas. Aveva proprio preso sul serio la lezione della sfida precedente, e sinceramente neanche io volevo restare chiusa in una stanza ignorando fino all'ultimo l'esistenza di una qualche uscita, anche di un esigua botola.
Lucas si diresse verso le finestre, mentre io spostavo le sedie e i tavoli ma senza successo. Non c'era assolutamente, e anche senza guardare l'orologio sapevamo di star perdendo il nostro vantaggio sulle Creepypasta. "Dannazione!" esclamai frustata. "Dannazione eccome, qui non ci sono le scale antincendio. E neanche i nostri disegni, se vogliamo essere precisi" disse Lucas alle mie spalle.
"Che intendi che i nostri disegni non ci sono?" chiesi stupita. Mi voltai di scatto ed effettivamente i fogli c'erano, ma il mio polipo e il cane-lucertola-squalo-gufo di Lucas erano spariti del tutto. Ma com'era possibile?! "Lucas, ci deve essere qualche spiegazione plausibile, i disegni non scompaiono così dal nulla" esclamai. "Io ho smesso di farmi domande da molto" ribattè il mio amico. Rimasi un'attimo in silenzio, poi dissi: "Troviamo quella dannata uscita, voglio andarmene da qui subito". Lucas annuì, e nel voltarci nottammo effettivamente una porta. Era semplice, dipinta con un grigio chiaro e con un pomello in ottone bianco.
"Da quanto era lì scusa?" chiesi perplessa. "Non lo so, non mi interessa, andiamocene e basta. Muoviti bella" disse Lucas dirigendosi, quasi buttandosi, verso l'oggetto dei suoi desideri. L'aprì con foga, bloccandosi quando uno strano e profondo ringhio attraversò la porta con fare minaccioso. "Shannon, meglio se scappiamo nell'altra stanza per trovare un'arma. Ma tipo subito" disse Lucas con fare spiazzato.
Mi voltai verso l'altra porta, che a sua volta era bloccata dall'ultima cosa che mi sarei mai aspettata di vedere: il mio polpo tricolore formato umano, che allungava i suoi lunghi tentacoli verso di me per uccidermi.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top