Capitolo 28
Laughing Jack cadde a terra con un tonfo, urlando per il dolore. Si teneva il braccio destro, che aveva un angolazione strana, e la maggior parte del petto era un miscuglio di sangue e ossa. Per essere un clown, quella era l'unica volta in cui non stava ridendo.
Fissò Slenderman con uno sguardo duro e affilato, evitando di mostrarsi spaventato davanti a lui. In tutta la sua vita da serial killer non aveva mai mostrato quell'emozione, ripudiandola quasi , e nemmeno quella volta l'avrebbe mostrata.
"Come ti sei permesso di prendere iniziative? Eppure te lo detto un'infinità di volte chi comanda qui" rimbombò la voce di Slenderman nella testa di Launghig Jack. Slenderman non sembrava arrabbiato, ma anche se lo nascondeva dietro una voce fredda, Launghig Jack sapeva che non era così.
Lo avrebbe sicuramente ammazzato se non gli sarebbe servito per i suoi scopi: infatti le Creepypasta non erano nient'altro che pedine nelle mani di Slenderman, che lo volevano o no. Per lui, appena sarebbero divenuti inutili, si sarebbe sbarazzato di loro con qualche modo orribile. Era quella la condizione in cui abitavano le Creepypasta da secoli.
"Fallo di nuovo e ti spezzo il collo, capito?" disse Slenderman. Laughing Jack fece un cenno con la testa e il "mostro" sparì in un millisecondo.
Laughing Jack sospirò. Quella volta era ancora vivo. Un'altro giorno per sopravvivere.
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