Cap. 25

Alex P.O.V.

Aprii gli occhi a fatica. Ero stanchissimo. Un forte odore di chiuso investí le mie narici, stordendomi. Mi guardai attorno, anche se era tutto incredibilmente buio e sconosciuto. Dove diavolo sono? Pensai, mentre mi tiravo piano a sedere. Ma non ci riuscii: un braccio mi bloccava, impedendomi quel semplice movimento. Abbassai lo sguardo su di esso percorrendolo lentamente fino a intravedere una chioma scura sul cuscino. Chi fosse quella ragazza non avrei saputo dirlo, ma apparentemente avevamo passato la notte insieme. Scostai lievemente il suo braccio dal mio corpo e mi sedetti. Mi passai una mano sul viso, stanco e in preda ad un'atroce confusione. A terra erano sparsi dei vestiti. Spezzoni della serata precedente irruppero nei miei pensieri con violenza, mentre con una lentezza frustrante tutto acquistava un vago senso. Non ricordavo il nome della ragazza, o del locale, ma sapevo di essere in un locale. C'ero andato dopo la "lite" con Valerie. Era una lite? Non lo sapevo. Di certo non era stata una bella chiacchierata, il suo tono era pesante e sapevo che faceva sul serio. Nel suo sguardo leggevo delusione, rabbia. Mi odiava. E beh, forse a ragione. Facevo sempre una cazzata dopo l'altra e nemmeno me ne rendevo conto. O almeno, non lo facevo mai sul momento, anche se dopo ne pagavo le conseguenze. Mi alzai in piedi barcollando leggermente, in preda ad un fastidioso mal di testa. Le sue parole rimbombavano nei miei pensieri come le percussioni dei tamburi, ferendomi. Ma non erano tanto le parole che aveva usato quanto gli occhi con cui mi aveva guardato. Quel cazzo di sguardo ferito che continuava a perseguitarmi anche quando chiudevo gli occhi. Era quello a fare male, dannatamente male: avevo deluso, per l'ennesima volta, la persona che amavo. Ero entrato in quel locale per ubriacarmi. Volevo cercare di scordarmi di quello che era successo, e non solo quel pomeriggio. A volte mi odiavo anche io, forse era questo il motivo per cui non riuscivo a biasimarla.
Iniziai a raccogliere i vestiti con un leggero senso di nausea, infilandomeli controvoglia. Mi rigirai a guardare la silhouette di quella ragazza coperta da leggere lenzuola. Avevo un vago ricordo di noi che ballavamo e poi...

"Merda!" Esclamai sottovoce, realizzando con rabbia che al locale avevo intravisto anche lei. C'era anche Valerie ieri sera, con un tizio tutto pompato che la toccava dappertutto. Volevo andare da lei, separarla da quel tipo. Ma avevo bevuto troppo, e quella ragazza che si strusciava su di me mi teneva praticamente incastrato al muro. Ma non fu quello il motivo principale per cui non mi mossi. Vidi la sua faccia: era felice. Non faceva nulla per allontanarlo, anzi, sembrava piacergli quel contatto con quello sconosciuto. Avevo giá fatto abbastanza lo stronzo con lei quando l'avevo vista con Pablo e il suo messaggio era chiaro: non voleva che mi immischiassi nella sua vita privata. Poi tutto si fece più confuso. Avevo provato qualcosa, me l'aveva offerta quella mora. Non sapevo cosa fosse, era una piccola pastiglia bianca, sembrava innocua... ricordai di aver rifiutato, ma in qualche modo sentii la testa annebbiarsi e non ebbi più il controllo della situazione. Mi lasciai trascinare nella prima stanza che incontrammo, quella in cui mi svegliai, e a malapena ricordavo il mio nome. Quella roba era decisamente potente. Ringraziai il cielo per essermi svegliato in una stanza e non in qualche freddo e sterile ospedale.
Infilai le scarpe, gettai un ultimo sguardo a quel letto sfatto mentre un crescente senso di nausea mi spingeva ad andare via e mi chiusi la porta alle spalle. Una volta fuori guardai il cellulare, sorprendendomi di essermi svegliato a mattinata inoltrata. Iniziai a vagare per le strade affollate, cercando di tornare a casa. Finalmente trovai il familiare cancello grigio socchiuso, e lo spinsi, entrando nella villa. Ogni passo era incredibilmente pesante, sembrava stessi trasportando con me delle catene, come se in qualche modo raffigurassero il peso di essere me stesso.
Avrei dovuto chiamare Valerie. Sapere come stava... sperai ardentemente che se ne fosse andata da quel locale prima di me. Lo sperai con tutto il cuore. Rinunciai a chiamarla, in fondo abitavamo nella stessa casa. Salii le scale e iniziai a cercarla. Aprii la porta della sua stanza e mi sorpresi a trovare il mio migliore amico con la sua. Sorrisi lievemente, ma la preoccupazione ebbe la meglio: lei non c'era. Magari era in qualche camera per gli ospiti. Niente, tutto vuoto. Bussai alla porta del bagno, speranzoso, ma di lei nessuna traccia. Poco prima di uscire restai un attimo sorpreso nel guardarmi di sfuggita allo specchio: avevo un aspetto orribile. Due spesse occhiaie mi circondavano gli occhi arrossati, i capelli erano arruffati e avevo un disperato bisogno di una doccia. Decisi però di rimandarla: prima volevo trovarla e assicurarmi che stesse bene. Provai nella mia stanza, senza ottenere risultato alcuno. Alla fine, in un impeto di disperazione, bussai alla porta di Pablo, ma anche questa era deserta. Imprecai sottovoce. Non poteva averlo fatto davvero. Ero preoccupato, gelosia a parte, quel tipo non mi piaceva. Se la sará portata a letto e... se le avesse fatto del male? Sentii l'ansia crescere mentre un'idea si faceva strada nel fondo della mia mente: la piscina! Poteva essere lí. Scesi le scale di corsa, uscendo in giardino.
Per un attimo mi sembró che non ci fosse nessuno. Stavo quasi per tornarmene nella mia stanza. Poi peró notai una strana increspatura dell'acqua e mi avvicinai un altro po'. Desiderai non averlo fatto. Appoggiata contro il bordo della piscina, c'era Valerie, che stringeva con bramosia le spalle muscolose di Pablo, completamente persa in uno dei baci meno casti che avessi mai visto.

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Salve a tutti, meraviglioso popolo di Wattpad!
Spero che stiate bene e che il capitolo vi sia piaciuto.
Premetto che non sono una fan dei P.O.V (o point of view) ma credo che, a questo punto della storia, Alex se ne meritasse uno, per esporvi la sua versione dei fatti.
Perchè la veritá sta sempre nel mezzo, ed è importante sentire tutte le versioni per arrivare a delle conclusioni.😌☝
E probabilmente ce ne saranno altri nel corso della storia, affinché possiate conoscere ancora meglio la psiche e i ragionamenti dei vari personaggi.
Nel frattempo... cosa ne pensate?
Come reagirá Alex nel prossimo capitolo?
E voi? Per chi tifate?
#teamPablo o #teamAlex?

Luna Rossa♡

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