La scintilla (parte II)
Una decina di minuti dopo, il ragazzo riuscì a far comparire un' incisione sulla forcina, talmente piccola, da essere quasi illeggibile; diceva "Hai mai provata ad usarlo durante gli esami?"
-Lo conoscono molto bene i professori questo incantesimo, Potter- disse guardandolo e lasciandola cadere
-Come...come hai fatto senza pronunciare l' incantesimo?- Vera aveva appena inviato un messaggio dove c' era scritto quello che aveva appena detto -Abbiamo già una connessione, si è creata prima; prova anche tu, continua a guardarmi e concentrati
Ci riuscì. "E Harry ce la fa!!"
"Idiota"
"Tu... sei antipatica"
"A cosa ti sono serviti quei puntini?"
"Mi piacciono"
"Bene, farò da testimone ai puntini per il vostro matrimonio"
"Perché non fai da testimone a me ?"
"Perché sei un idiota; si torna sempre lì alla fine"
"..."
Scoppiarono a ridere. Per tutto il tempo, non avevano fatto altro che fissare la forcina, tenuta sulle gambe della ragazza che penzolavano e la boccetta d' inchiostro, depositata invece sul banco, vicina alle gambe incrociate di Potter. Erano riusciti a toccare gli oggetti con il semplice indice, invece che prenderli in mano, per poter far funzionare l' incantesimo
-Attento che stai facendo cadere l' inchiostro. Cade l' inchiostro! Smettila di ridere!- esclamò Vera divertita, sporgendosi per tenere fermo il contenitore sul banco, che traballava di continuo per i movimenti del ragazzo che, ora, si stava asciugando le lacrime con la mano.
Finalmente si era fermato! La ragazza prestò attenzione a non cadere da quella posizione, quindi fece leva con la mano premuta sul banco dell' altro, ma qualcosa la fermò dal ritrarsi: era l' improvviso silenzio che, quasi opprimente, la portò ad immobilizzarsi; era in una posizione abbastanza scomoda, certo, la distanza tra i due banchi era minima, ma le dolevano comunque le braccia. Alzò il capo, non ne seppe il motivo, lo alzò e basta, forse guidata da un senso di allerta per quel fastidioso silenzio.
Quando incontrò il suo sguardo però, il motivo lo comprese, era chiaro e limpido: aveva voglia di guardarlo; lei l' avrebbe reputato insano come desiderio, ma in quel momento, con la mente sgombra da ogni pensiero, offuscata, paralizzata, non lo considerò tale; lo considerò giusto. Poi il suo corpo iniziò di nuovo a risponderle, i sonori battiti del cuore che sembravano crescere sempre più da quando avevano iniziato a baciarsi, erano l' unico rumore che sentiva, che rimbombava nelle orecchie, che la stordiva. E, guidata da quell' organo pulsante, continuò a baciarlo, affondò la sua mano tra i folti capelli scuri di lui, finché non scivolò fino a sfiorargli la mandibola: sentì un pizzicore sotto i polpastrelli che la destabilizzò per una frazione di secondo. Un accenno di barba... cercò di trattenere il sorriso che le stava sorgendo ma non ci riuscì e il bacio si interruppe.
Ora osservava le sue iridi verdi, mai state così luminose e così vicine, sfiorando la sua bocca con la propria. Passò ancora i polpastrelli sulla guancia e stavolta rise proprio
-Che c'è?- sussurrò lui leggermente confuso, facendo strofinare i loro nasi
-Sei diventato un cane ora?...un cane con il pelo!- continuò a ridere con la testa affondata nel suo collo. La sua era anche una risata isterica: non ci credeva, quello che era successo, quello che stava succedendo...
-Tu si che fai un baffo a Luna- mormorò divertito, strofinando le dita sulla schiena di Vera che in quel momento alzò lo sguardo su di lui –Potter, dov' è la boccetta d' inchiostro?- domandò, notando che era scomparsa sulla superficie del banco
-Shhh...- sussurrò ridacchiando e azzerando un' altra volta la distanza tra i due. Nel momento in cui la ragazza si abituò ad avere le sue labbra carnose sulle sue, che diversamente erano dotate di uno spessore ridotto, una voce estranea arrivò alle loro orecchie –Scusate, ehm...avete visto per caso una boccetta d' inchiostro?-
Il fatto che i due si staccarono velocemente era dire poco. Vera poté ben vedere che, sul pavimento, si stava espandendo una vistosa macchia nera, non girandosi a guardare la nuova arrivata
-Ooh..scusa- Potter scese dal suo banco e individuò il contenitore che era sparso in mille pezzi –Reparo- lo prese in mano e lo porse vuoto alla ragazza –Per l' inchiostro...mi dispiace Padma, ma non si può...-Grifondoro
-Oh, Harry- disse sorpresa e ridacchiando. Vera stette seduta ben rigida, assolutamente non intenzionata a voltarsi
-Vi faccio continuare pure le vostre cose- completò ancora ridacchiando e uscendo dalla stanza
-Tergeo- lei vide la macchia scura sparire
-Se n' è andata- disse il ragazzo avvicinandosi cauto
-Lo so- avrebbe voluto che la sua voce non suonasse tanto aspra; facendogli spazio sul suo banco, sperò di fargli capire che non era arrabbiata con lui. Lo guardò, convinta di riuscire a guardarlo come aveva sempre fatto e si sorprese quando quegli occhi verdi la misero a disagio, erano troppo, troppo... era cambiato tutto. Distolse lo sguardo
-Posso farti una domanda?- chiese Potter; lei annuì osservando la cattedra spoglia, riservata solitamente alla professoressa McGranitt –Lo sai che i tuoi occhi cambiano colore?-
La ragazza aggrottò le sopracciglia –Roxie mi ha detto che alcune volte erano più chiari o più scuri...-
-Prima li avevi ambrati- disse deciso, come se dovesse convincerla di qualcosa
-Oh... be', mi sembra che anche Josh una volta me l' avesse accennato...ma insomma Potter, che importanza ha?- domandò tornando a guardarlo
-Cambiano in base al tuo umore, per me è molto importante riconoscere le tue emozioni, guardandoti soltanto gli occhi. E' utile- lei indurì lo sguardo –Spiegati-
Potter aveva sul viso un sorrisino alquanto soddisfatto che non le piaceva. Avvicinò la sua mano al braccio della ragazza che lo guardò confusa –Ouch!-le aveva fato un pizzicotto
-Bene, ora li hai freddi, estremamente freddi, blu; non guardarmi così Vera, mi spaventi. Oh, ora un po' più azzurri...- Le fece scorrere la mano su per il braccio, fino ad arrivare alla spalla –Celesti- la sua voce divenne più profonda; aveva perso il suo sorrisino sfrontato –Ora...trasparenti- Vera non lo aveva neanche più ascoltato, guardava ipnotizzata le sue labbra che si muovevano all' emissione di ogni parola
-Vera?- distolse lo sguardo dalle sue labbra per concentrarsi sui suoi occhi che erano stranamente timorosi e cauti
-Che c'è?-
-Devo...chiudi gli occhi un attimo-
-Per quale assurdo motivo dovrei chiudere i miei occhi?-
-Ti prego- lei assunse un' espressione esasperata –Non ti costa niente, solo per due secondi...- serrò gli occhi, l' avrebbe assillata al limite sennò. Poteva sentire un fruscio lontano e ora...cos' era quello sulle sue braccia? Era morbido, fluente, a tratti però ruvido ed abbastanza pesante
-Puoi aprirli- era come se si sforzasse di parlare
Non perse tempo e si chinò ad osservare il tessuto, rigirandoselo tra le mani: argenteo, antico, le sembrava famigliare; sforzò la sua mente nel tentativo di ricordare dove l' aveva già visto; ci riuscì.
Afferrò più saldamente il mantello per cercare di far smettere le mani di tremare; non ci credeva. Il turbinio di emozioni che non sapeva riconoscere se positive o negative, le ingabbiarono il petto: era sempre più stretto, pronto ad esplodere, come compresso.
Positivo o negativo. Era positivo o negativo averlo ritrovato? Senza dubbio positivo. Avrebbe ancora potuto immaginare suo nonno, di fronte a lei, orgoglioso nei confronti di sua nipote, per aver riacquisito l' oggettoperduto, una figura anziana, bianca che sorrideva, facendo risaltare la sua dentiera lucente, sempre impeccabile nelle occasioni speciali.
Vederlo nello specchio era cosa vecchia, passata ormai; vederlo tra le sue mani era gratificante
Era positivo o negativo che gliel' avesse dato lui?
Ondate di calore le incendiarono il corpo –Potter, che cosa cazzo significa?- sibilò
Vide una luce di delusione passargli il viso che la portò ad assottigliare gli occhi; lui non fece una piega -Dopo aver abbassato il tono e avermi ridato il mantello, te lo spiego-
-Cosa?! E' mio!-
-Questo mantello era di mio padre e-
-Era della mia-
-Della tua bisnonna, sì- disse alzando la voce – Sai, speravo che saresti riuscita a comprendere il fatto che te lo stessi mostrando per essere corretto con te, perché mi sembrava di mentirti, dopo quello che è successo e...- un' altra ondata di calore, totalmente diversa da quelle precedenti le inondò il corpo - ma evidentemente non l' hai capito-
Vera tacque, cercando di elaborare una risposta e riflettendo sulle parole di lui –Mi hai mentito al lago, quel giorno- disse, mentre la voce le si affievoliva
-Avrei rovinato tutto- mormorò con una sottile risata amara –Anzi, ho rovinato tutto; non che sia solo colpa mia-
Altro momento di silenzio in cui i due si guardarono negli occhi –Quindi, io ti dovrei ridare il mantello?-disse finalmente la ragazza, soppesando le parole
Lui la guardò con un' espressione curiosa –Ammetto che il piano che ho formulato poco fa facesse veramente schifo...-
-Be', non so cosa ti avrei fatto se mi avessi mostrato di colpo il mantello, ma avermelo dato in mano...-
-E' stata la scelta più sbagliata che avessi potuto fare- completò lui, accennando cauto un sorriso
-Sì, per te sì-
Per un momento pensò davvero di scappare, portandosi con sé il mantello, ma poi si ricordò dell' immagineche vedeva nello specchio delle Emarb: lei, con in mano il tessuto argenteo, che era felice, felice perché... c' era suo nonno lì vicino che la guardava orgoglioso, spostando successivamente lo sguardo luccicante sul mantello. Sarebbe stato il promemoria di non essere riuscita a consegnarglielo prima della sua morte, e questo la incupì e pensò successivamente che sarebbe stato ingombrante da utilizzare come metodo per diventare invisibili, dopotutto lo poteva benissimo ottenere con un incantesimo di disillusione. Si rese conto infine che il desiderio di poterglielo mostrare era sempre stato maggiore rispetto al semplice possederlo.
Si morse l' interno della guancia mentre porse al ragazzo quel tessuto scintillante. I suoi occhi verdi erano indagatori e Vera non volle continuare a scrutarli: scese dal banco facendo attenzione a districare la sua borsa che si era aggrovigliata nella sedia lì accanto
-Vera, io...- disse lui flebilmente
-Non sono arrabbiata con te, Harry- lo rassicurò e, dopo aver guardato il ragazzo un' ultima volta, si affrettò ad uscire dall' aula
Eccovi servito la seconda parte del capitolo! Vera ha finalmente scoperto che il mantello dell' invisibilità lo ha Harry Potter, nel prossimo aggiornamento cercherò di inserire un' immagine che mostri il percorso del mantello nei vari anni
Piccola domandina: siete già andate a vedere Animali fantastici e dove trovarli al cinema? Io ci sono andata proprio ieri pomeriggio ed è stato magnifico: ho ritrovato quell' atmosfera magica anche se il film è lontano da Hogwarts e ha protagonisti nettamente diversi dai nostri familiari Harry, Ron ed Hermione♡♡
~anirbas~
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top