La scintilla (parte I)
(Vera)
Mare, ecco quello che vedeva in quel momento. Salsedine, ecco quel che sentiva seduta sulla fredda sabbia. Sua zia Emily, ecco la causa di quell' accenno di sorriso che le era spuntato sul viso.
Ma quelli erano solo ricordi, ricordi dei tre giorni trascorsi alla casa al mare di Emily, quando ancora le vacanze pasquali dovevano finire; non l' aveva più vista dal natale di un anno fa quando, suo padre e lei avevano fatto quella famosa litigata che era iniziata con una tranquilla discussione sul luogo di sepoltura della loro madre, morta poco dopo il marito di Emily, Kevin, ma che si era trasformata in un vera litigata, con tiri di piatti annessi, quando suo padre aveva toccato "l' argomento Kevin"
Quando l' aveva riconosciuta alla stazione, si era sorpresa di vederla invecchiata, con un permanente solco tra le sopracciglia, come se le avesse lasciato corrugate da molto tempo; dimostrava gli stessi anni di suo padre anche se ne avessero ben cinque di differenza e lei, trai i due fratelli, era quella più giovane.
Vera si era seriamente preoccupata. Come avrebbe potuto passare quei tre giorni piacevolmente se entrambe erano di un morale così basso? Ma il problema fu accantonato quando le due si abbracciarono e nella mente della ragazza si riaccesero i ricordi di quando, da piccola, Emily faceva ridere lei e Josh, cambiando la forma del suo viso, grazie al fatto che fosse una metamorfomagus
Le due non parlarono dei loro problemi e Vera ne fu felice: non aveva nessuna intenzione di risollevare l' argomento e quindi di rientrare nella fase in cui mormorava sottovoce imprecazioni indirizzate contro l' occhialuto, finendo per fissare persa la parete che aveva davanti a sé...lo stava facendo ora, ci era ricaduta.
La parate che stava utilizzando per viaggiare nei pensieri era spoglia, completamente; la porta su cui era appoggiata le era tremendamente famigliare. Sapeva di non essere d' intralcio per nessuno, stando apparentemente bloccando la porta d' entrata perché non si sarebbe mai più riaperta: serrava la stanza in cui era costudito lo specchio o in cui era stato costudito lo specchio, questo lei non poteva deciderlo.
Era un luogo desolato, distante dalla luce del sole, freddo... le ricordava se stessa, sola, al buio, fredda. Nell' ultimo periodo si erano continuamente alternati periodi di pazza gioia a quelli di totale depressione; erano decisamente durati più a lungo questi ultimi. Vera si convinceva che la situazione era nata da quel maledetto giorno, vicino alle vacanze di natale, in cui l' aveva incontrato e, con un tuffo al cuore, si ricordò della profezia della Cooman, non ci aveva più pensato. Quanto tempo era passato da quel giorno!
***
-Parlaci!- Vera scosse la testa –Dichiaragli il tuo amore immenso e falla finita-
-Ahi! Sai che la mia pelle è sensibile...perché l' hai fatto?- esclamò Roxie massaggiandosi il punto nel braccio in cui l' amica le aveva appena fatto un pizzicotto
-Non ti azzardare mai più a dire una cosa del genere, chiaro?-
-Ma cosa ti ha fatto? Ti ha solo...-
-Mi ha baciata!- urlò Vera. Si ricordò poi che erano in una sala comune, ad un orario diurno, piena di Serpeverde. Si guardò attorno, timorosa di aver attirato tante attenzioni e sì, la sua paura era fondata. Distolsero quasi tutti lo sguardo davanti al suo che era leggermente imbarazzato ma soprattutto furioso, sentendosi montare la rabbia
L' amica le si avvicinò per non farsi sentire dagli altri studenti –E allora? Da quel che mi hai detto tu, il bacio non è durato così poco e tu in qualche modo hai ricambiato, no?-
Vera sentì l' inquietudine avvolgerle l' anima; si, l' aveva baciato anche lei...Non era riuscita a metabolizzare in tempo quello che stava succedendo e "puff", la sua bocca aveva agito di conseguenza, in un modo che la ragazza non se lo sarebbe mai aspettato, come se fosse... sbagliato?
Sì, sbagliato. Sbagliato anche come la sua mente riviveva quell' istante, come se fosse lontana, spenta, quasi non fosse lei la protagonista del ricordo ma un' altra. Questo non lo capiva, non capiva la sensazione di inadeguatezza che le provocava e non riusciva neanche a comprendere il motivo per cui la preoccupasse tanto quella situazione. Di solito, se si provavano queste emozioni, l' unica e pura verità era che la persona con cui avevi scambiato quel bacio non ti piaceva, e invece c' era qualcosa, qualcosa che le faceva pensare che quella teoria non valesse per la loro condizione. Quel qualcosa essenzialmente erano stati i loro comportamenti: per conto suo aveva considerato molto strano il fatto che l' avesse chiamato per nome: non era mai successo e poi, aveva già constatato che, chiamarlo Potter, le dava una certa soddisfazione; era strano il modo in cui aveva risposto quasi subito al bacio ed era stato strano il corridoio desolato, la prontezza di Potter, la sua determinazione mentre la baciava, la mancanza di un suo timore, dell' indecisione... era orrendamente sbagliato.
Scoprì che l' estranea in quel ricordo non era solo lei, ma anche lui.
-Cosa frulla nel tuo cervello?-
-Confusione- le rispose automaticamente
Roxie sospirò rumorosamente –Allora schiariscila questa confusione, provaci, parlaci. Il massimo che potresti causare è una forte delusione nei suoi confronti; la nostra casa te ne sarebbe grata- quelle parole la fecero sorridere –Non hai detto niente a Josh, vero?-
-Certo che no- Roxie aveva iniziato a guardarsi intorno e a tirare occhiatine di soppiatto verso la porta di pietra scorrevole –Dovrebbe essere già qui- mormorò più a sé stessa che alla amica
-Com' è che tu sai gli orari d' entrata di mio fratello e io no?-
-Be', sei tu che sei persa in questo periodo- disse velocemente. Vera intercettò Roxie sfiorarsi il naso con la mano, tipico gesto che faceva quando era nervosa –Mmh- commentò soltanto
***
-Permitto- sussurrò rivolgendo la bacchetta verso la posata che teneva in mano; subito, sulla fredda superficie metallica, si incisero le parole che aveva appena pensato: incontriamoci questo pomeriggio, alle 17, secondo piano, vicino all' aula di Trasfigurazione; Vera
Con il coltello ancora in mano, individuò Potter dall' altro lato della sala grande e incominciò a fissarlo. Dopo parecchi secondi, lui, o per pura casualità, o perché si sentiva osservato, incrociò il suo sguardo; bastarono pochi istanti: la ragazza si concentrò maggiormente sul ragazzo, mantenendo il contatto visivo e lasciò cadere la posata, facendo così scomparire l' incisione su di essa.
Era stato Josh che le aveva fatto scoprire quest' altro mezzo di comunicazione appena Vera aveva ottenuto la sua bacchetta di agrifoglio con crini di unicorno all' età di 10 anni, quando ancora la traccia magica non rappresentava un problema. L' incantesimo permitto si basava sul contatto sia visivo, che materiale e sulla concentrazione. L' incisione, quando scompariva dall' oggetto del mittente, compariva nel primo oggetto che il destinatario, scelto tramite contatto visivo e concentrazione, teneva in mano.
-Mi sa che Potter ha letto il messaggio, cara- le sussurrò Roxie all' orecchio –Hai visto come sta guardando il bicchiere?- disse ridendo, seguita dall' amica
***
Lo vide. Vide, per prima cosa, i suoi capelli voluminosi; le sembrò una figura confusa che, mentre veniva verso di lei, grazie ai numerosi fasci di luce esistenti nel corridoio, creati dalla luminosità che fuoriusciva dalle alule di destra, a ovest, tutte spalancate per il solito cambio d' aria pomeridiano, era come se apparisse e scomparisse, ripetutamente. L' effetto era esilarante.
Lei si era posizionata apposta nella fascia scura del corridoio, per non dare nell' occhio ai ragazzi che si dirigevano verso la biblioteca, poco distante da lì. Dovrebbe essere dovuta esserci anche lei in biblioteca, i G.U.F.O era vicino
Cercò i suoi occhi nell' oscurità e li trovò; fu un grave errore, almeno per lei: avvertì una strana sensazione scorrerle lungo il corpo quando il suo volto divenne luminoso, chiaro e i loro occhi si incatenarono. Aveva sempre odiato non avere sotto controllo le sue emozioni e, ora, non sapeva cosa fare o cosa dire; si era immaginata quell' incontro e aveva sempre escluso l' idea che potesse rimane a corto di parole. In realtà Potter non era ancora vicino a lei, stava ancora camminando, gli mancavano pochi passi per arrivarci. Ma perché era così nervosa?
-Potter- disse per salutarlo con voce incerta
Lui sospirò –Ciao Vera-
Calò il silenzio –Ehm, andiamo in un posto più...-
La ragazza annuì –Andiamo in un' aula?-
-Va bene- mormorò lui titubante –Vera?- lei lo guardò, mentre si sedeva su un banco, preoccupandosi bene di spostare la boccetta d' inchiostro, dimenticata probabilmente da qualche studente
-Mi...mi dispiace per l' altro giorno, io- lei guardava la mano del ragazzo tamburellare sul banco accanto a quello su cui era seduta –Se, se dimostravi un po' meno entusiasmo io mi sarei fermato eh...- Si zittì, notando bene il suo sguardo omicida, poi stirò un piccolo sorriso. Cosa aveva da sorridere adesso?! Per Salazar!
Si sedette anche lui su un banco, nella stessa fila in cui si trovava il suo. Vera lo guardò con aria sufficiente per tutto il tempo
-Allora? Come hai fatto oggi a pranzo a scrivermi quel messaggio sul bicchiere?-
-Aahh, sapessi Potter!- disse lei divertita. Vedendo il suo sguardo ostinato, decise di mostrargli l' incantesimo, porgendogli la boccetta di calamaio che aveva poggiato sulla sedia un attimo fa
Sfilò una forcina per capelli dalla sua divisa, insieme alla sua bacchetta –Permitto-
-Sei mancina?-
-Si Potter, sono mancina; ora guardami un attimo- fece cadere l' utensile sul banco e il ragazzo fissò la forcina solitaria, corrucciato
-Devi guardare il tuo oggetto-
-Stupido Grifondoro- sussurrò il ragazzo leggendo e scuotendo il capo
-Precisamente- commentò lei ridacchiando
-E' sparito!- esclamò
-Quando si perde il contatto con l' oggetto il messaggio sparisce automaticamente. Sai, oggi, avevo proprio paura che avresti lanciato il tuo bicchiere in aria per lo spavento-
Prima volta che aggiorno la storia di sera! Stanotte diluvia, no aspe-, sta già diluviando XD
Questo capitolo l' avevo iniziato a scrivere alla fine delle vacanze estive e l' ho finito solo sue settimane fa, non sto scherzando... sono la lentezza fatta a persona. Comunque mancano ancora due parti per finire "la scintilla" perchè sì, l' ho diviso in tre. Il prossimo aggiornamento sarà probabilmente tra due settimane. Vi salutooo♡♡
~anirbas~
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top