La missione

(Harry)

Merda, merda, merda...

Si ritrovava in un gran casino che, per lui sarebbe dovuto essere famigliare, (con tutti i rischi che aveva corso fino ad all' ora!) ma che non lo era.

Si era chiesto parecchie volte se lui potesse essere una calamita vivente che attirava disgrazie: oltre ad avere Voldemort che sfruttava tutte le occasioni per ucciderlo, ora doveva preoccuparsi anche per il problema vero, decisamente meno grave dell' altro ma che gli teneva occupata la mente per la maggior parte della giornata. Il problema vero era così chiamato per l' indiscutibile partecipazione di Vera, che, avrebbe potuto tranquillamente pugnalarlo nel sonno se avesse saputo che era lui il possessore del mantello dell' invisibilità e che, soprattutto, era lui il presunto discendente dei Parker.

Non gli rimaneva che sperare che esistesse più di un mantello uguale al suo; si incupì al pensiero che Ron, tempo prima, gli avesse descritto il suo mantello come unico e raro. Ma non era forse la speranza l' ultima a morire?

Per non peggiorare la situazione si limitava a salutarla quando la incontrava all' uscita della sala grande, cercando di non trattenersi insieme a lei.

Un altro fatto che, se non fosse per l' esistenza del problema vero, l' avrebbe ritenuto molto più importante, era il suo tentativo di... (si rifiutava sempre di descrivere quello che aveva fatto con tentativo di baciare la ragazza) tentativo di avvicinarsi di più alla ragazza, permettendo di misurare la temperatura della pelle di Vera con l' unico mezzo comodo che aveva a disposizione in quel momento, cioè le sue labbra che, per una causa a lui ignota, le aveva estremamente vicine alle sue, leggermente dischiuse, ideali per...

Si prese il viso tra le mani e guardò stralunato il camino, ora macchiato di sprazzi di cenere grigia, rimasuglio dell' inverno trascorso. Con la sensazione di non poter far niente di utile per la risoluzione dei suoi problemi, si girò a guardare l' amica, seduta in una poltrona vicino alla sua, che accarezzava meccanicamente il pelo fulvo del suo gatto Grattastinchi, dormiente tra le sue braccia; Harry si accorse che teneva lo sguardo incollato sul tavolino di legno in cui erano appoggiati dei libri aperti, oggi di Rune Antiche, ma non sembrava che li stesse realmente leggendo.

-Hermione, le persone possono cambiare il proprio colore degli occhi senza rendersene conto?- lei fece un balzo, spaventata, facendo così svegliare Grattastinchi che soffiò furioso in sua direzione, per poi acciambellarsi sopra le cosce di Harry

-Si. Come tu ti facevi ricrescere involontariamente i capelli da bambino, ogni persona può cambiare il proprio colore degli occhi se lo desidera tanto-

Lui esitò un attimo, cercando di spiegarle al meglio la situazione -Non è che lo desideri, credo, ma è come se fosse naturale il cambiamento di colore, come se dipendesse dal suo umore-

-Oh... Non, non mi sembra che i tuoi occhi...-

-Non è di me che si parla-

-E di chi?-

Si sentiva già la faccia accaldata -Hai presente la ragazza della festa di Lumacorno, la...-

La sua bocca si stese in un sorriso -La rapitrice- sembrava che lei sapesse già tutto

-Si, lei. I suoi occhi cambiano drasticamente colore, da un momento all' altro-

-E tu hai avuto modo di osservarlo sabato scorso-

Il cuore di Harry perse un battito -Come...?-

-Ginny; mi ha raccontato che ti ha visto sabato scorso al lago, quando tu mi avevi chiaramente detto che saresti andato a volare un attimo sulla scopa al campo di Quidditch e che ti saresti portato avanti con i compiti. Intuizione- completò lei soddisfatta di aver fatto centro -C' è anche qualcosa' altro che mi vorresti dire?-

-No- rispose lui categorico -Non è successo niente-

-Ma tu l' avresti voluto, no?-

Lui emise un verso spazientito, mentre sentiva la temperatura salire -Gli occhi. Un attimo prima erano del suo colore naturale, azzurri, l' attimo dopo erano castani, molto chiari e caldi...-

-Ambrati- gli suggerì -Mi hai detto che cambiano in base al suo umore...-

-Aspetta, una volta glieli ho visti anche molto scuri, blu?-

-Ok Harry, ma in che genere di circostante li hai visti così?-

-Blu quando era arrabbiata, ambrati quando era...- gli rivenne in mente il momento in cui lui era quasi in equilibrio sul grande masso, la gamba che gli doleva per averla tenuta piegata sotto il peso del suo corpo, eppure l' unica cosa che gli importante era la vicinanza della ragazza, il suo profumo fruttato che gli era stato sottratto poco prima insieme alla sua sciarpa verde argento, i suoi occhi caldi che lo guardavano quasi divertiti, una forte preoccupazione, ora attenuata, racchiusa nella sua borsa, al sicuro tra le sue mani, dietro la schiena... Gli si chiuse lo stomaco

-Harry- si sentì chiamare -Credo che la fase mi piace o non mi piace tu l' abbia già superata, vero?- lui non le rispose, corrucciato -Cos' è che ti piace di lei? Oltre all' aspetto esteriore, si intenda-

-La trovi anche tu bella?- chiese ridendo

-Non è di certo brutta, con un fratello così-

Harry volle mantenere un' atmosfera rilassata -La prima volta che l' ho visto mi ha ricordato Tom Riddle- ammise

-Vuoi dire per la sua aurea misteriosa che lo avvolge, affascinante... so che è brutto da dire, ma mi sarebbe piaciuto vederlo almeno una volta nei ricordi nel pensatoio-

-Non è sicuramente della bellezza di Voldemort che volevo parlare ma...-

-Oggettivamente Harry. So che sei un maschio e...-

-Si Herm, oggettivamente mi è parso bello, contenta?-

lei rise -Allora, oltre a far nascere in te una sorta di sfida questa Vera, un Grifondoro con una Serpeverde, cos' ha di diverso, diverso da...Ginny?-

Il ragazzo strabuzzò gli occhi, cosciente di avere sul viso un' espressione alquanto terrorizzata. Lei era seria -Pensavo che vi sareste avvicinati prima della fine di quest' anno, ma state prendendo due strade diverse; lei con Neville, tu con Vera-

-Neville?!-

-Ma andiamo! Lezione di recupero di Erbologia, non ti sembra che ci sia qualcosa che non quadra?-

-No- le rispose imbambolato

-Da quando Ginny è interessata ad Erbolologia!? Non lo è mai stata!-

-Ma...-

-Sei indeciso tra le due? Anche questo succede. Se sei...-

-Hermione basta, mi sta per scoppiare la testa!- la ragazza lo guardò, offesa

Lui roteò gli occhi -Sai che mi ha detto che le stai simpatica? E che sei sveglia- aggiunse per la sua espressione scettica. In quel momento Ron passò il ritratto della signora grassa.

Le cose tra i due erano tornate come prima, se non per una punta in più d' imbarazzo. Harry non aveva più trovato il modo di far cantare Hermione sulla sua relazione con il Corvonero, che si era scoperto chiamarsi Terry Bott, ma sospettava che non stesse andando poi così bene e i suoi gesti parlavano chiaro: il fatto che arrossiva quando Ron la sfiorava, la palese tensione che la prendeva quando lui entrava in una stanza, come in quel momento... Ma perché mentirgli? Perché dirgli che lo considerava come un amico, quando ogni gesto o sguardo rivolto al rosso, tradiva quest' affermazione?

-Dove' eri?- gli chiese Harry

-Dovevo dire prima o poi ai miei genitori che non avevo passato l' esame di Materializzazione, no? Spero che non ci rimangano troppo male...-

-Ma no, anche Charlie non era riuscito a passarlo al primo tentativo; me l' avevi detto tu-

-Giusto- si sedette nella poltrona accanto a quella della ragazza -Che stavate facendo?-

Harry le lanciò un' occhiata d' avvertimento e lei gli sorrise rassicurante -Stavamo discutendo su come riuscire a ottenere il ricordo di Lumacorno; hai qualche idea, Ronald?-

***

Harry vagava per i corridoi del castello senza mantello dell' invisibilità, completamente esposto, con la sensazione, ora famigliare, di essere indirizzato, manovrato da una forza onnipotente che gli aveva permesso di riuscire nel suo compito. La prova era una bottiglietta in cui era contenuta una sostanza che pareva quasi agitarsi al suo interno: opalescente, in certi istanti argentea; Harry, suggerito dal buon senso, l' aveva richiusa con un tappo di sughero, trovato semplicemente nella capanna di Hagrid, dopo che quest' ultimo l' aveva spinto a partecipare al funerale della sua Acromantula Aragog.

Il partecipante al rito, inatteso da Hagrid, ma assolutamente previsto dal ragazzo, era stato Horace Lumacorno che, quello stesso pomeriggio, aveva consentito al ragazzo di sottrargli il suo ricordo di Tom Riddle veritiero, in quel momento posto nella bottiglietta e pronto per essere guardato nel pensatoio. Harry però sentiva che sarebbe potuto succedere qualcos' altro prima della fine del tramonto di quella giornata, sapeva che avrebbe potuto ancora sfruttare il potere della Felix Felicis.

Era stato Ron a proporre l' idea di utilizzarla per il compito che gli aveva affidato Silente, dopo che il trio aveva escogitato vari piani che, però, si erano rivelati tutti inconcludenti

I corridoi erano silenziosi, Harry non aveva intravisto neanche uno studente o professore che stesse camminando come lui: pareva che l' intera Hogwarts fosse sotto l' effetto di una pozione-sonnifero, finchè non vide una figura solitaria: sembrava quasi un miraggio tra lo spazio silenzioso e desolato, e camminava, veniva verso di lui. Il suo cuore batteva furiosamente, ma non di paura, ma bensì, di aspettativa. La Felix Felicis lo rassicurava, lo tranquillizzava nel profondo, era come se lo stesse incitando ad avvicinarsi a lei. Lui sapeva già chi fosse e non si sorprese che il suo inconscio l' avesse voluta lì, in quel momento; perché se non è la ragione che fa' agire la fortuna liquida, è l' inconscio.

Stava sorridendo, un sorriso che le rendeva gli occhi furbeschi, il suo solito sorriso malizioso. Si chiese se fosse la Felix a renderla così radiosa, a farla sorridere in sua presenza

-Spiegami il motivo del tuo sguardo trasognato, Potter. Sei in fase traveggole? Ti devo lasciare da solo per un po'?-

-Sono restato da solo abbastanza- mormorò. Si sentiva euforico; vedeva gli occhi di lei scaldarsi sempre di più.

-Eppure Harry, mi era sembrato di capire che voi Grifondoro foste tutti dei gran amiconi-

Agì, come se fosse la cosa più naturale al mondo: le sfiorò la guancia con una mano, e chiuse gli occhi nello stesso istante in cui le loro labbra entrarono in contatto.

Calore, ecco cosa gli trasmise; calore che dalle labbra scendeva giù per la gola e si irradiava in tutto il corpo. E non gliene fregò più di nulla: lei stava rispondendo al bacio, la sua mano che stringeva il suo avanbraccio

Erano soli, in mezzo al corridoio. Si stavano baciando; sembrava quasi un sogno, frutto della sua immaginazione, irreale...

Forse lo era veramente. Si sarebbe mai fatta baciare da lui se non ci fosse stata la Felix Felicis? Poteva considerarsi simile ad un filtro d' amore?

La baciò più disperatamente, la strinse più a sé, come se potesse andare via da un momento all' altro; lei emise un verso strozzato che vibrò anche nella bocca del ragazzo. L' effetto si stava attenuando; lo sentiva; era come trattenere acqua tra le mani: la perdevi.

In un preciso momento, qualcosa si ruppe e la verità lo assalì: il bacio si era interrotto, i corridoi si stavano riversando di persone e Vera lo stava guardando come un se fosse stato un Schiopodo Sparacoda: la fronte corrugata, le labbra gonfie, dischiuse e gli occhi... gli occhi erano dello stesso colore della prima volta che si erano visti: color ghiaccio

La lasciò andare, non potendo far altro che fissarla allontanarsi verso i sotterranei. Sentiva dei mormorii intorno a sé; probabilmente si stavano chiedendo cosa ci facesse un Harry Potter immobile, in mezzo ad un corridoio.

Dopo aver deciso che starsene lì non l' avrebbe portato a niente, s' incamminò verso l' ufficio del preside, prendendo tra le mani la bottiglietta contenete il ricordo del professore di pozioni

***

Avevano appena finito di guardare il ricordo ed Harry aveva risposto cortesemente alle domande di Silente, negando con poca convinzione che non fosse turbato per qualcosa successo. Silente gli confidò che il ricordo aveva confermato i suoi sospetti: Voldemort aveva creato degli horcrux, oggetti in cui ogni mago può racchiuderci una parte della sua anima attraverso l' omicidio, avvicinandosi così all' immortalità. Ne aveva creati sei; due li avevano già distrutti, il diario di Tom Riddle e l' anello di Marvolo, e dovevano fare lo stesso con i restanti quattro per poi sconfiggere definitivamente Voldemort.

-Ti avevo già svelato il fatto che Tom Riddle, durante i suoi anni ad Hogwarts, avesse utilizzato lo specchio delle Emarb, durante il nostro scorso colloquio. Bene Harry, è stato proprio questo oggetto magico a rafforzare la sua ambizione, la sua voglia di divenire importante, temuto, immortale – fece una pausa incrociando le mani in grembo -Come avevo fatto con te lo avevo avvisato del potere dello specchio, avvisato che ci si poteva perdere dentro, si poteva perdere ragione e l' avevo rinascosto; ma ahimè, lui lo ritrovò. Sai cosa ci vedeva all' interno Harry? Quali sogni potesse avere il giovane Tom Riddle?-

-Essere temuto, diventare quello che è adesso?-

-Si, proprio così. Non sto sottintendendo che fu lo specchio a farlo ricadere nel male, la sua anima, come ben sai attraverso i ricordi, non era di certo candida prima che arrivasse ad Hogwarts, ma gli rafforzò la convinzione che potesse farcela, lo spinse ad agire-

Fanny, sul suo trespolo, si stava pulendo il suo piumaggio infuocato e lucente, riflettendo il leggero bagliore presente nell' ufficio

-Professore, ma se non sappiamo dove siano gli atri horcrux, come...?-

-Oh Harry, mi sono dimenticato di dirti la cosa fondamentale, a volte la vecchiaia gioca brutti scherzi; ho scoperto di recente il luogo i cui dovrebbe essere costudito uno dei tanti horcrux di Voldemort: il medaglione di Salazar Serpeverde. Farò visita in quel luogo tra poche settimane. Vorresti accompagnarmi? Dopotutto, te lo sei meritato- Cercò di sorridergli, un sorriso sincero, ma dentro di sé si sentiva come se ci fosse stato un buco nero che, all' altezza dello stomaco, lo stava risucchiando dolorosamente  

Questo capitolo mi è piaciuto particolarmente scriverlo, a voi è piaciuto? Non l' ho voluto dividerlo in due perchè rispetto agli altri è abbastanza corto. Visto che non riesco ad avere molto tempo per scrivere con la scuola, il prossimo credo lo pubblicherò direttamente a Novembre♡♡

~anirbas~

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