Il salice piangente (parte I)

(Harry)

Era una calda giornata di Aprile. Il sole filtrava nelle finestre della torre di Grifondoro, rese infuocate grazie ai pesanti tendaggi rossi vermigli che davano al dormitorio un clima accogliente. Preferiva molto di più essere nel suo letto a baldacchino, nella torre dei grifoni, dove, durante il sonno, lo lieve russare di Ron, i deboli ma continui borbottii di Neville e lo schiocco di baci umidi tra la coppietta da poco formata, lo facevano sentire a casa, rispetto all' esser in infermeria in cui, le pareti fredde, l' aria odorante di disinfettante e gli infelici ricordi legati a quel luogo evocavano tristezza. Però la sua ultima sosta non poteva che essere stata una delle migliori, grazie al fatto che c' era rimasto per il breve periodo di soli due giorni, la metà trascorsi in uno stato di incoscienza, e grazie anche alla compagnia di Ron e alla visita della serpe che, per quanto breve, gli aveva fatto dimenticare per un momento la grave sconfitta di Quidditch contro i Tassorosso

Si affrettò ad alzarsi dal letto quando non riuscì più a sopportare i raggi del Sole che giungevano direttamente sulle sue palpebre semichiuse. Dopo essersi preparato prese come sempre il mantello di suo padre e lo pose nella borsa, affrettandosi a raggiungere la sala comune. Non sapeva il motivo per cui si era svegliato così presto, ne quello per cui era inspiegabilmente di buon umore; forse era solo il bel tempo che faceva questo effetto.

Trovò Hermione che leggeva come suo solito un libro: i capelli voluminosi che le ricadevano davanti agli occhi, estraniandola dalla realtà.

-Ehi Hermione- lei sollevò il capo in un primo momento un po' smarrita, poi sorrise ampiamente

-Ciao Harry! Come mai così mattiniero?- chiese allegra

-Non lo so. Oggi mi sento bene-

La ragazza rise gioviale –Almeno stamattina non ti lasceremo solo col broncio-

Harry si sedette vicino a lei –Avete l' esame di Smaterializzazione oggi, è vero. Peggio per voi, io starò qui bello tranquillo a godermi questa giornata in pace mentre voi sarete preoccupati e vi crogiolerete nella vostra autocommiserazione. Le grandi soddisfazioni della vita-

L' amica gli arruffò i capelli già dapprima disordinati. Il gesto gli scaldò il cuore; era da tanto che non lo faceva, ormai da due anni –Grazie per il sostegno, caro-

-Il piacere è tutto mio Herm-

-Vedo qualcosa di verde nei tuo orizzonti, Harry- disse imitando la voce della Cooman

Lui, capendo la frecciatina le disse –Per oggi mi può andar bene qualsiasi colore-

***

Ed ecco che si ritrovò inspiegabilmente di fronte a Vera

Forse inspiegabilmente non era corretto come avverbio. L' aveva adocchiata uscire dalla sala grande dopo colazione mentre Ron ed Hermione si stavano dirigendo ad Hogsmade per l' esame, e si era fatto semplicemente guidare dal suo istinto, dal famoso istinto Grifondoro. Erano fermi vicino all' arazzo a lato del corridoio principale che portava all' uscita del castello dove gli ultimi gruppi di studenti si dirigevano o verso le proprie sale comuni oppure verso il parco esterno.

-Perché dovrei passare del tempo con te?- chiese sinceramente perplessa Vera mentre continuava costantemente a guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa o qualcuno che Harry ignorava –E non con Roxie?- continuò lei. Harry non la capì. Lo stava prendendo in giro oppure era seria rivolgendogli quella domanda? Gli stava davvero chiedendo che cosa avrebbe potuto ricavare lei a uscire con lui?

-Oh, non farti tante paranoie, non mi offendo mica se vai con lui- disse l'interpellata spuntata all' improvviso tanto che i due quasi si spaventarono –Sei qui- constatò Vera

Roxie si sporse verso l' orecchio di lei –Ti copro io con Josh- le sussurrò prima di iniziare a sghignazzare.
Vera cercó di incenerirla con lo sguardo, mentre i suoi occhi divennero sempre più freddi.

Non ci riuscì.

–Perche la tua amica mi guardava in quel modo?-
Si era sentito un po' sotto pressione quando la ragazza lo aveva guardato prima di sparire tra la folla 

-Potter, come sei ingenuo- ora aveva un'espressione divertita sul viso. Lui non sapeva cosa fare: continuava costantemente a guardarla spaesato con gli occhi che sembrava uscissero dalle orbite

-Sai, sarebbe di grande aiuto a ogni Mangiamorte, tu-sai-chi compreso, sapere che ti destabilizzi completamente sotto uno sguardo accusatorio-

Harry dopo quelle parole si riscosse dal suo stato di trans
-Era accusatorio?-  ma poi un pensiero lo destabilizzò nuovamente –Tu non sei un Mangiamorte- deglutì -vero?-

Lei rise, non ghignò, rise –Lo sono e vi sterminerò tutti!- le ultime parole Harry fece fatica a capirle: lei aveva iniziato a fare un palese gesto teatrale ma non lo terminò perché scossa da risatine

Il ragazzo invece la guardava, semplicemente la guardava ridere di gusto; vedeva la sua mano poggiata sulla pancia, segno del sorgere di un dolore agli addominali che non sarebbe potuto essere soddisfacente se la causa non fosse stata l' allegria. Guardò i suoi occhi divenire del suo solito colore naturale. Perché? Qual' era il suo colore naturale? Certe volte parevano di un color ghiaccio, certe volte perdevano di luminosità e diventavano ancora più freddi, quasi più scuri; altre volte invece rispendevano di una luce più calda, diventavano quasi celesti. Ma quelli di un attimo fa, Harry non sarebbe stato in grado di definirli con un colore vero e proprio, erano quasi trasparenti, ma non un trasparente qualunque, un trasparente caldo con sfumature leggermente ambrate e...

-Potter?- non fu il solito Potter arrogante, quello accompagnato da uno sguardo accusatorio, ma un Potter quasi amichevole

Lui stava sorridendo. Non riusciva a non rispondere ad un sorriso sincero di qualunque persona, era una cosa naturale. Ma lei non era qualunque, lei era una serpeverde, una serpeverde! Che sorrideva a lui. Lei sorrideva, lui sorrideva...logico, no? (questa mia perla di saggezza da dove mi è uscita? Vabbè, fa niente -cit XD) lui era triste, be' lei era incazzata...lui era incazzato e lei era furiosa

Da quanto tempo stava sorridendo? Da quanto tempo Vera lo stava guardando?

-Seguimi- le disse soltanto. Lei alzò un sopracciglio ma lo seguì ugualmente.

Harry sorrideva come una ebete. Sorrideva, svoltarono un angolo; sorrideva, percorsero un lungo corridoio; sorrideva, no, ora non sorrideva più

-Poi mi spieghi cos' hai assunto stamattina- scherzò lei

-Non mi hai comunque risposto prima, serpe manipolatrice! Voi due...state insieme?-

-Per Salazar, Potter! E io che pensavo che i Grifondoro fossero aperti mentalmente!-

-Non sono omofobo; ho anche due compagni di stanza che...- per quanto cercasse di tenere un facciata spensierata come quella di lei, dentro si stava pian piano rompendo qualcosa

-Ah si? Comunque no- rise scuotendo la testa –Non stiamo insieme. Se ti va poi ti spiego il motivo di quel... gesto-

Be' ,ora quel qualcosa che si stava prima sgretolando, adesso si era ben compattato e smaterializzato all' istante, lontano dalle sue preoccupazioni

Arrivarono davanti ad un vicolo ceco tappezzato da quadri che ritraevano le più svariate tipologie di cibi esistenti. Harry però era ben concentrato su un solo uno di loro che ritraeva un cesto di frutta; sporse la mano per sfiorarlo, soffermandosi su una pera e quello che ottenne fu l' apertura di una porta che dava accesso ad una stanza profumata

-Harry Potter signore!-

-Dobby!- lo saluto ridendo

-E' un piacere rivederla signore! Aspettava un suo arrivo- squittì l' elfo che era vestito in un modo davvero singolare: portava un cappello sportivo arancione, decorato con numerose parole sbavate perché scritte probabilmente grazie all' utilizzo di inchiostro e calamaio; una maglietta blu che gli arrivava fino alle caviglie che si stringeva all' altezza della pancia grazie ad una cravatta rosso- oro legata in modo che fungesse da cintura; infine gli immancabili calzini che Harry sapeva piacessero tanto a Dobby, uno verde e l' altro giallo. Intanto gli altri elfi si era radunati intorno a lui, tutti rivolgendogli grandi sorrisi; Winky e Kreacher però non erano lì

-Potter, che...?- il ragazzo non si era accorto che Vera era ancora sulla soglia della stanza -Sono le cucine di Hogwarts, qui dentro ci lavorano gli elfi liberati dai padroni. Non ti mangiano eh, entra pure-

Lei gli rivolse una strana occhiata e gli si avvicinò mantenendo uno sguardo sospettoso mentre osservava gli elfi domestici intenti a parlare tra di loro

-Lei è un' amica di Harry Potter? Gli amici di Harry Potter sono tutti miei amici! Come si chiama?-

-Vera Mason, ma non sono...- Harry le lanciò uno sguardo di avvertimento mentre lei ghignava –Va bene, tu sei Dobby?-

-Si! Dobby, l' elfo libero. Sono libero grazie a Harry Potter che mi ha donato un calzino. Oh, lui è tanto gentile e generoso con tutti!

 Lei signorina Vera Mason non è una serpeverde qualunque...-

-Come fai a...?- chiese perplessa la ragazza ma Dobby volle finire la frase –Lei non è come...-

-Indossi la sciarpa verde- le mormorò Harry all' orecchio

-come il signorino Draco Malfoy. Lui è malvagio come tutta la sua famiglia...- il ragazzo prevedendo la sua mossa lo fermò prima che potesse picchiarsi da solo per aver parlato male dei suoi vecchi padroni. Gli occhioni dell' elfo ora sembravano ancor più grandi, come due palline da tennis –Draco Malfoy è malvagio. Harry Potter mi ha chiesto di pedinarlo e Dobby l' ha fatto! Dobby si sarebbe buttato giù dalla torre di Astronomia se non avesse....- Harry gli tappò la bocca prima che potesse continuare

-Hai chiesto ad un elfo di pedinare una persona?! Ma che hai nella testa?-

Lui sospirò –Dopo Vera- gli aveva dato quell' incarico subito dopo esser uscito dall' infermeria, insospittito di non averlo visto nelle tribune durante la partita

-Ma te lo puoi anche scordare un dopo- La fulminò con lo sguardo e seppe che con quel solo gesto era riuscito a placarla perché stette zitta e incrociò le braccia la petto per poi dire –Allora Potter? Spero di non essere venuta qui solo per ascoltare le odi di Dobby nei tuoi confronti-

-Hai fame?-

-No, però potrei mangiare ugualmente-

Lui sorrise -Bene-

Buongiorno! Lo so, lo so che il rapporto dei Verry è cambiato un po' troppo velocemente dall' ultimo capitolo, già dall' inizio mi ero detta che, per una storia d' amore tra un grifondoro ed una serpeverde, dovessi andare per gradi ed essere il più realistica possibile, ma avevo bisogno di scrivere scene di questo tipo, ero stufa dei loro battibecchi continui! (anche se ce ne saranno ancora, non preoccupatevi XD) 

Buon rientro scolastico, sia se comincerete settimana prossima la scuola, sia se l' avete già iniziata, io la comincio domani :(  ...al prossimo weekend!♡♡

~anirbas~

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top