Il racconto del mantello (parte I)

(Vera)

. . .

-Ok, Potter, non ho capito niente di quello che hai detto- gli disse non appena ebbe finito -Traduci-

Vera ne era rimasta affascinata sentendolo parlare in serpentese; non aveva idea di che cosa avesse detto con tutti quei sibili molto simili tra loro ma era comunque riuscita ad individuare la fine di ogni parola, o almeno era quello che credeva. I suoni era come se gli fossero scivolati dalla bocca, come se non fosse la sola ad emetterli ma l' intero corpo.

Il ragazzo le offrì un' altra serie di sibili in risposta alla sua richiesta –Potter! Stai ancora parlando serpentese! Ma non te ne rendi conto?- Lui la guardò finalmente negli occhi, distogliendo lo sguardo dalla sua sciarpa, con un' espressione sorpresa –Ooh, scusa. E' che...continuavo a guardare il serpente ricamato qui e...ehm- era leggermente arrossito e Vera non poté esserne più contenta: era come se, con quel segnale, le avesse conferito il controllo della situazione

-Comunque, ho detto che non capisco qual' è il motivo per cui tu abbia cambiato il tuo comportamento nei miei confronti-

Vera non si era aspettata quel tipo di pensiero da lui –Perché? Ti dispiace?- chiese esitante

-No, no- le rispose velocemente lui –E' solo che... non capisco-

Lei sospirò, guardando il lago. Gliel' avrebbe dovuto, anche se un pochino riluttante: avrebbe voluto tenerselo per sé, una cosa fra lei e Roxie ma gli aveva già dapprima accennato che glielo avrebbe spiegato, quindi...

-Vera?-

-E' collegato a quello che è successo prima con Roxie- teneva lo sguardo fisso sulla sponda del lago Nero dove alcuni studenti del secondo anno erano intenti a lanciare sassolini, infrangendoli nelle piatte acque che formavano in corrispondenza grandi cerchi concentrici. Li aveva considerati sempre rilassanti –Lei diciamo che mi ha dato...non il permesso, ma mi ha sollecitato a venire con te, a farmi capire che lei era d' accordo se l' avessi fatto, che sarebbe stata giusta come scelta e- si lasciò sfuggire una breve risata; si sentiva gli occhi stranamente lucidi e sapeva bene il motivo –io ho sentito questo nel suo gesto, credo che anche Roxie ne era consapevole. Mi stava trasmettendo forza e sì, forse permesso-

Si girò a guardarlo e...la stava praticamente perforando con lo sguardo, gli occhi che sembravano più grandi del normale –Ti prego, sbatti almeno le palpebre-

Il ragazzo si schiarì la voce –E questo centra con il tuo comportamento perché..?-

-Perché...perché mi ha spronato a comportarmi come avrei voluto, senza contraddirti continuamente, essendo di due case rivali. Sto andando bene, giusto?- Non sapeva se lui l' avesse capita appieno, in realtà anche Vera era confusa quindi non avrebbe in nessun caso potuto spiegare meglio

-Ho sentito la differenza, quindi credo di si. E' contorto come comportamento. Ma è la prima volta che fa così? O che tu la...baci?-

Lei incominciò a giocherellare con un filo d' erba particolarmente robusto –No, io non l' ho mai baciata, è... sempre stata lei. In realtà è la seconda volta che lo fa-

-La prima?-

La ragazza lo guardò di sottecchi –Sei troppo curioso tu...ma visto che oggi sono in vena di confidarmi, cosa estremamente rara Potter...-

-Oh...quindi ho fatto bene a scegliere questa giornata- scherzò

-Già, sei stato fortunato. Non mi ha avvisato in nessuno dei due casi, ma io sono comunque riuscita a capirne il motivo, non so come ma... -si schiarì la voce –La prima volta mi ha baciato prima di un appuntamento con un ragazzo che mi piaceva...- lo vide agitarsi lievemente con la coda dell' occhio –Ovviamente qui siamo in una situazione completamente diversa- si affrettò a raggiungere. Senti un affrettato "Certo, certo" che quasi ignorò –Si chiamava Bryan Baker, mio stesso anno, serpeverde-

-E...cosa è successo?- Vera capì subito che si riferiva al motivo per cui si erano lasciati –Certo che tu il tatto non ce l' hai- commentò storcendo il naso

-Scusa, è che sto sfruttando questa giornata che, come hai detto tu, è molto rara- si giustificò. La ragazza si concesse una risata –Era troppo appiccicoso. Io ho bisogno dei miei spazi e lui continuava a restare incollato me; ma forse mi infastidiva perché, dopo averlo conosciuto di più, ha incominciato a non piacermi, cioè mi sono resa conto che non mi piaceva; sinceramente non l' ho mai capito se era per questo motivo-

-Capisco- Vera finalmente riuscì a strappare il filo d' erba, compresa la sua radice, e lo abbandonò con i suoi simili che, al contrario, erano ancora vivi e vegeti –E tu Potter, oltre alla Chang?- chiese, finalmente guardandolo

-Non...non pensavo la notizia era arrivata fino a voi...- borbottò

-Ma dai! tutta Hogwarts lo sapeva, e si son chiesti tutti almeno una volta come abbia fatto la Chang l' anno scorso, a scegliere un ragazzo così instabile mentalmente-

Il ragazzo le rivolse un' occhiata truce. Aveva appena toccato un tasto dolente. Cercando di non mostrarsi troppo dispiaciuta si giustificò dicendo –Non me lo sono inventata io questa diceria- lui intanto assottigliava sempre di più lo sguardo -Cosa avrò mai detto di sbagliato?- il ragazzo distolse lo sguardo e lo puntò sui punti più alti del salice –Potter...- lo chiamò spazientita dal suo atteggiamento. In un primo momento non mosse neanche un muscolo, sbattendo soltanto le palpebre, ma poi si tradì sollevando leggermente l' angolo della bocca. Lei fu molto rapida: sporse la mano sinistra, quella più vicina all' altro, sul verso di lui e lo privò degli occhiali

-Vera- piagnucolò il ragazzo, sfregandosi e sbattendo ripetutamente gli occhi –Mi sento ubriaco senza-

Lei tenne a stento un' espressione seria –Di la verità Potter, ti senti una gracile talpa appena emersa dal suo lungo tunnel. Mi chiedo cosa vedranno mai le talpe...-

-Una stronza umanoide che le ha private della vista- proseguì lui, cercando di prendere dalle sue mani gli occhiali, fallendo miseramente

La ragazza si rigirò fra le mani l' oggetto –Te li restituisco ma tu prima rispondimi alla domanda che ti ho fatto

-Il ragazzo sospirò rumorosamente tenendo gli occhi chiusi –Che domanda?-

-Oltre alla Chang...-

-Hermione- le disse subito

-Che?-

-Hermione, Hermione Granger; la so-tutto-io, la zannuta, non so come la conosca tu-

-Si, si ho capito- non sapeva perché era così turbata, infondo erano girate delle voci al terzo anno della loro presunta relazione; era uscito anche un articolo nel Profeta in cui se ne parlava! Ma tutti credevano che fosse una bufala, lei compresa

-Pensavo peggio, dai. Mi sta simpatica...-

Il masso di pietra su cui erano seduti traballò per il movimento repentino del ragazzo che la fissò, cercò di fissarla –Scusa?-

-E' sveglia- aggiunse lei, come per giustificarsi per il pensiero appena espresso

-Vera, voi odiate i nati babbani- disse deciso, forse nell' intenzione di riportare la ragazza nella ragione

-Ma ancora ti fissi- sbottò frustrata -Non siamo tutti così! Abbiamo la tendenza ad esserlo ma possediamo un nostro cervello, non è ridotto ad una noce come in voi Grifondoro, esclusa la Granger e pochi anonimi. Posso pensare che i nati babbani abbiamo un po' infangato il sangue magico, scombussolando l' ordine, ma non è una loro colpa, sono nati così, hanno ricevuto per colpo di fortuna il dono magico-

-Che intendi con "scombussolando l' ordine"?- Aveva tenuto un' espressione contrariata per tutto il discorso che aveva fatto Vera

Vera sospirò -Il cappello parlante, parecchi anni fa, non aveva mai incontrato uno studente che fosse un Testurbante. Lo smistamento generalmente era veloce, rapido, non durava più di un minuto, quando sai bene che, con un Testurbante, può durare molto più di cinque minuti. Sono i nati babbani che hanno portato a questa novità; anzi, sono i maghi che si sono mischiati con le persone non magiche che ne hanno dato vita; tempo fa non esistevano né nati babbani, né Maganò, c' era assoluta divisione tra il mondo babbano e quello magico. Prima c' era ordine: raramente si aveva caratteristiche di più di una Casa-

-E questo è un male secondo te?- lui usò un tono aggressivo che, per quanto l' avesse fatto infuriare in diverse occasioni, non aveva mai sentito

-Ti ho mai detto che sono d' accordo su questa cosa? No! Ho solo espresso un pensiero che comunque è veritiero ed è appurato. I miei genitori me ne hanno sempre parlato e a me ha sempre affascinato, ma questo non vuol dire che io lo ritenga giusto- Lui stette zitto. E ci mancherebbe! Vera nel frattempo trafficò rumorosamente con il cesto contenente cibo

-Che stai facendo?- domandò cauto

-Sono nervosa, tu mi innervosisci, e ho bisogno di cioccolato!- il ragazzo ridacchiò riuscendo a rendere l' atmosfera più leggera e Vera scovò finalmente il suo muffin che incominciò da subito a mangiucchiare

-Mi trovi per favore una torta alla melassa?-

Eccomi qui con un nuovo capitolo! Vi avviso che il prossimo sarà uno dei più importanti per i fini della storia, visto che vi aiuterà a comprendere meglio la profezia. La prossima settimana non sono sicura di riuscire ad aggiornare, quindi credo che pubblicherò la seconda parte del capitolo tra due settimane..ciaoooo!!♡♡

~anirbas~

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