Il galeone (parte II)

Era bastata una sola chiacchierata con suo fratello per sentirsi meglio? Avrebbe dovuto parlare più spesso con lui, pensò Vera mentre correva diretta verso l' aula in cui si svolgeva la lezione di Storia della Magia.

Arrivata, spalancò la porta d' entrata e si precipitò velocemente sul primo banco che trovò libero. Il professore fantasma sembrò non accorgersi neanche del ritardo di 20 minuti della ragazza e non interruppe la sua lenta e noiosa spiegazione su...

-La nascita del Ministero della Magia- la voce che aveva parlato provenne dal lato destro di Vera che, ancora con il cuore in gola per la corsa, si volse verso quel ragazzo che le aveva parlato, ringraziandolo con un veloce sorriso.

La prima cosa che notò furono i suoi denti bianchissimi, scoperti per il sorriso ricambiato, che spiccavano allo stesso modo dei suoi capelli biondi grazie alla posizione in penombra del ragazzo e alla sua pelle ambrata.

Di solito le persone bionde hanno la pelle chiara, si ritrovò a pensare.

Vera non si accorse che stava continuando a fissarlo finché lui non si girò verso di lei e quest' ultima iniziò a trovare molto interessante il calamaio appoggiato sul banco, mentre cercava di dissolvere il calore che si stava propagando lungo il corpo.

Non era colpa sua se, da quando aveva quattro anni, si ritrovava a percorrere centimetro per centimetro il viso di una persona che aveva appena incontrato per riuscire a ricordarsela.

Questa sorta di abitudine o meglio di fissazione aveva avuto inizio quando suo fratello era tornato da una lunga vacanza estiva e Vera non lo aveva riconosciuto. Nel momento in cui i loro genitori vennero a conoscenza di quell' episodio ne rimasero sorpresi e un po' divertiti. Si era sentita talmente a disagio che da quel momento adottò inconsapevolmente la pratica dello "scanner del viso" ogni volta che incontrava uno sconosciuto.

-Come ti chiami?- le chiese il ragazzo 

-Vera- borbottò 

-Cognome?-

-Mason- 

-Sei una Serpeverde?- lei alzò gli occhi al cielo

Ma va? Da cosa lo hai capito? Dai colori verde e argento della sciarpa che indosso o dal colore verde scuro della gonna?

Non condivise il suo pensiero con lo sconosciuto, ma si girò per guardare di che colore era la sua divisa: giallo e nero.

-Sei un Tassorosso?- gli chiese retoricamente e non nascondendo la sua espressione schifata

-Si, mi sembra ovvio-

Pensa di essere simpatico? -Bene-

Per la prima volta Vera provò a codificare il ronzio di sottofondo del professore

-...e la fontana situata al centro fu inaugurata alla fine del XVIII secolo, più precisamente nel 1776. Molti hanno trovato interessante la data di inaugurazione e ne hanno formulate molte tesi: la prima...-

-E' Interessante?-

Pensava che l' interrogatorio fosse finito, invece.. -Più interessante di te, sicuro- mormorò la ragazza 

-Scusa, ma non ho capito che hai detto- 

-Parlavo da sola- mentì

Il sorriso del Tassorosso che all' inizio le era sembrato uno dei migliori mai visti, ora iniziava a stonare.

Perché continua a sorridere?! Ha per caso una paralisi facciale?

-Io mi chiamo Ernie Macmillan-

Lo aggiungerò alla mia lunga lista di persone da evitare

***

Vera si stupì dei suoi cambiamenti d' umore avvenuti durante la giornata: ansia, rabbia, confusione, tristezza, felicità, fastidio, solitudine...

Solitudine. La ricercava spesso ma la otteneva poche volte: prima di addormentarsi quando solo il rumore delle onde del Lago Nero e del vento che ululava erano le uniche presenze che sentiva anche se nella stanza c' erano altre persone e nelle lunghe passeggiate mattutine al di fuori del castello di Hogwarts, solitamente di Domenica, quando poteva pensare esclusivamente a se stessa; Roxie dormiva ancora a quell' ora.

Ora però era tutto completamente diverso: Roxie non le prestava momenti di solitudine (molto spesso l' amica la paragonava ad una nonna di settant' anni alla ricerca della quiete, avendo prima trascorso però una vita movimentata) ma ora glieli regalava.

Vera non sapeva dove si stava dirigendo, non ci stava facendo caso, persa nei suoi pensieri, ma quando tornò con i piedi per terra la strada che stava percorrendo era molto chiara: portava allo specchio.

Decise comunque di concludere il percorso e continuò a camminare finché vide una lunga chioma bionda alla fine del corridoio appartenente a...Luna.

-Luna?- la chiamò Vera. Non la vedeva dalla festa 

-Chi ha parlato?- chiese la ragazza senza sollevare la testa, chinata verso una piccola fessura tra il muro e uno scaffale. 

Vera si avvicinò per capire che cosa stava cercando -Se non mi guardi non puoi sapere chi sono- 

-E' una cosa importante. Devo trovarlo assolutamente- 

-Cosa?- 

-Il galeone- disse come se fosse ovvio, ancora chinata 

-Hai perso un galeone...sei sicura che sia caduto in questa fessura?- 

-Si- 

-Ma è così importante? Se vuoi te ne posso dare uno dei miei-

-Ma il mio non è un vero galeone, il mio è un galeone falso-

-Ehm...se è falso Luna non ha valore, quindi...perché continuare a cercarlo?-

-Ma il mio è speciale-

-Ok, ma perché non usi una candela o la bacchetta per illuminare il pavimento?-

-Io non tengo vicino a me la bacchetta quando devo mangiare, è da quando ero piccola che papà me lo vieta perché ne disturba il metabolismo-

Vera sorrise per le credenze di Luna –Come si chiama tuo padre?-

-Xenophilius Lovegood- si sentivano le unghie della ragazza chinata grattare il pavimento forse nell' intento di sentire il freddo metallo del galeone, anzi del suo finto galeone che non ha valore ma che era speciale.

-Sentì, io ce l' ho la bacchetta...Lumos-

Finalmente Luna si alzò da quella posizione scomoda e la riconobbe -Oh, sei Vera-

-Già- gli enormi occhi che la stavano scrutando la facevano sentire a disagio, quindi interruppe il contatto visivo, si accucciò di fronte al piccolo spazio e, grazie all' illuminazione, trovò subito la speciale moneta e la osservò curiosa –Che numeri sono questi...oh è una data. 21 del 3 del 1995...Marzo dell' anno scorso? Che significa?-

-E' l' ultima data del corso E.S.-

-E.S. ?-

-Si, E.S., il corso di Harry sulla Difesa pratica contro le arti oscure, l' Esercito di Silente-

-Oh...ne facevi parte anche tu?- chiese Vera sorpresa –Non era illegale?-

-Si, ma è servito e poi io lì ho conosciuto delle persone simpatiche e credo che ora siano miei amici-

Vera le sorrise e le porse il piccolo galeone

-Ne vuoi uno anche tu? Così potresti anche tu conoscere altre persone come ho fatto io-

Intenerita dalle parole dell' altra accettò il galeone che le veniva dato

-Sai quando Harry decide una nuova data del corso perché il galeone si scalda. Quello era di Michael Corner. Ciao Vera- la ragazza se ne andò saltellando

Mentre ricominciava a proseguire il suo tragitto si mise la moneta nel taschino della camicia e non la buttò soltanto perché così facendo era sicura di ferire Luna, anche se quest' ultima non lo avrebbe mai saputo, come era altrettanto sicura che se ci sarebbero state altri incontri dell' E.S., lei non ci sarebbe andata.

Con passo sostenuto passò la famigliare lampada a muro che in realtà non era una lampada; infatti emetteva luce perché era costituita da una moltitudine di insetti luminosi, chiamati vesperux (ship tra lux e vesperum XD) che rimanevano concentrati in un certo spazio, legandosi tra loro; si diceva che ormai questa specie di lucciola magica si trovasse solo a Hogwarts, ma c' erano stati alcuni avvistamenti in altre parti della Gran Bretagna; infatti si trattava di una creatura magica in via di estinzione a causa dello scarso utilizzo da parte dei maghi.

Vera staccò delicatamente un vesperux dalla lunga catena e lo tenne racchiuso in una mano finché non dovette utilizzarlo come fonte luminosa. Le piaceva utilizzarli anche se aveva la bacchetta, perché la luce che creavano non era intensa e, grazie alla sua grandezza, riusciva a tenerlo tranquillamente racchiuso in mano, rendendo la luce soffusa, così da non attirare troppa attenzione.

Mentre camminava, le sembrò di ripercorrere i numerosi flashback legati a quel corridoio, ricordandoli nei minimi dettagli. Avvicinandosi al luogo, se ne aggiunsero contemporaneamente sempre più, affollando la sua mente ormai in balia e rassicurata da una forza maggiore che l' attirava verso....

-Basta!-

Basta...specchio? Stanza? Attrazione? Flashback? Corridoio? Basta camminare?

No, ora camminava; ora era trascinata da qualcuno -Potter!- ringhiò, esasperata di trovarselo sempre tra i piedi nei momenti meno opportuni -Lasciami il braccio!-

-Bel modo di ringraziarmi- disse bruscamente con una punta leggera di ironia. Le dava le spalle e la stava trascinando per i corridoi di Hogwarts

-Ringraziarti? Ti ho detto di mollarmi il braccio! Adesso!- ordinò. Lui mollò subito la presa nel momento in cui lei se lo tolse da sola: quest' azione le fece quasi perdere l' equilibrio e il prescelto non sprecò una situazione di questo tipo per ridacchiare, voltandosi verso di lei.

-Cosa cavolo ridi? Sembra che ti sia passato il Nottetempo sulla faccia!- lo beffeggiò. Il prescelto aveva delle occhiaie profonde che gli segnavano il viso perennemente smilzo ma ora anche di un colorito grigiastro. Era fiera di se stessa, quando la faceva incavolare riusciva a dare il meglio di sé parlando

-Neanche la tua non scherza- la sfidò lui con tono apparentemente pacato. Non sapeva se le piaceva o le dava fastidio il modo in cui le rispondeva Potter; avrebbe preferito che alzasse la voce anche lui, per riuscire a sfogare meglio la rabbia che aveva dentro

-Brutto occhialuto di merda!-

Il diversamente-alto-occhialuto insonorizzò il corridoio e Vera in quel momento si sentì irrequieta -Cosa stai face...?- 

Lo vide alzare gli occhi al cielo, passandosi la mano tra i capelli disordinati -Se la smetti di urlarmi contro lo tolgo-

Vera lo guardò in cagnesco e cercò di controllare il tono della voce -Dove siamo?-

Il prescelto tolse l' incantesimo, si posizionò davanti al muro e iniziò a camminare avanti e indietro per tre volte, mentre le disse –Quinto piano, dove si trova la Stanza delle Necessità-

-Cos' è?- nello stesso momento in cui la ragazza aprì bocca, una porta si smaterializzò davanti a lui e si aprì

-Vieni- si rivolse a lei, indicandole l' apertura

-No- gli disse categoricamente

-Non era una richiesta- e stirò un ghigno, mal riuscito

-Sbruffone-

-Non sono io quello che è passato tutti i giorni in quella stanza essendo prima avvertito di non farlo-

-Che vuoi dire? Ci sei passato anche tu alcune volte?-

-Se entrassimo...- disse sottintendendo che se la ragazza lo avesse fatto le avrebbe risposto alla sua domanda

Vera annuì controvoglia e passò l' apertura prima del prescelto

All' interno c' era un' ampia stanza luminosa arredata solo da un divano, due poltroncine e i fastidiosi tendaggi rosso oro che ricoprivano parzialmente il muro.

-Dove siamo? Nella sala comune dei Grifondoro?- chiese acida

-Che colore ti piace di più?- chiese stancamente il ragazzo

Verde o viola, pensò inconsciamente e in quel momento i tendaggi si colorarono di quei due colori; dopo un attimo di stupore che fu velocemente celato, gli disse -Io non sono entrata qui per rispondere alle tue domandine senza senso, quindi tolgo il disturbo-

-Dove andrai? Ritornerai là? Non ti nego che anche io ci sono passato molte volte durante la settimana e...-

-E mi hai visto solo stasera nel corridoio?- domandò scettica

-No, certo che no. Le altre volte che ti ho visto, siccome volevo anch' io andarci, non me ne fregava niente se subivi anche tu il potere dello specchio, soprattutto perché sei stata tu a trovare quella stanza e a portarmici dentro...-

-Cosa? Ora è colpa mia?! Questo non sarebbe successo se non ti avessi incontrato prima di Natale! Ho iniziato ad avere problemi da quel giorno: la Cooman, i Thestral , lo specchio, è tutta colpa tua, non mia-

Le pupille del prescelto si ingrandirono così tanto da coprire quasi del tutto il suo iride verde brillante. I suoi occhi ora erano furiosi

-Io spero vivamente che questo stupido pensiero che ti sei messa in testa sia causato dagli effetti dello specchio...-

-Mi stai minacciando?- aveva detto la prima frase che le era passata per la testa; se ne rendeva conto che stava esagerando ma in quel momento era troppo orgogliosa per dargli ragione

-Io mi chiedo come ti facciano a sopportare gli altri...com' è che si chiamava la tua amichetta, Roxie?- Non lo stava più ascoltando e i sensi di colpa che le incominciarono a trafiggere lo stomaco.

Il viso bollente, gli occhi che le pizzicavano. Salazar!

Cercò a tentoni la porta di uscita

-Vera, cosa vedi nello specchio?- la voce del prescelto le arrivò calda. Sapeva che aveva cambiato il tono di voce solo per la sua reazione causata dalle parole che le aveva detto poco prima

La ragazza scosse il capo ancora girata di spalle. Non glielo avrebbe mai detto

-Ehm...ok, vuoi tornare nella sala comune?- Perché le stava parlando così? Odiava essere trattata come una bambina di 10 anni! Forse si stava comportando veramente così...

Lo guardò prima di schiarirsi la voce –E...la cena?-

-Sarà già finita, credo-

Lei annuì e poi gli chiese civilmente -Questa stanza è la stessa che hai usato l' anno scorso per quel corso illegale?-

Lui accennò un sorriso –Si, per quel corso illegale-

-Ok...io vado-

-Va bene...cerca di non passarci più e... settimana prossima fai il tifo per i Grifondoro, mi raccomando-

-Certo che no...piuttosto mi travestirò da ape regina-

La ragazza uscì dalla stanza, non si girò per vedere se il ragazzo sarebbe restato nella stanza o se ne fosse tornato nella sua sala comune, l' unica cosa che voleva fare era chiedere scusa a Roxie appena sarebbe entrata nel dormitorio.

Buongiorno care! Questa era la seconda e ultima parte dell' ottavo capitolo in cui Vera è incazzata con il mondo intero e litiga con tutti, che bello! Il Tassorosso chiamato Ernie non ricordo se ha un anno in meno di Harry o la stessa età! Se è così mi scuso per l' errore. L' ho introdotto nella storia perchè semplicemente mi andava e perchè anche io sono Tassorosso XD, vedremo poi se ritornerà nella storia, assumendo magari maggior rilievo. 

Avrete potuto notare che ho cambiato la copertina della fanfiction...vi piace? Preferivate l' altra? L' ho voluto modificare perchè l' altra la trovavo sempliciotta anche se questa è un po' tetra...Io vi saluto e aggiornerò come sempre il prossimo lunedì♡♡

~anirbas~

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