Deamus (parte II)

Il ragazzo scosse il capo, cercando di mantenersi serio di fronte all' espressione di Hermione

-Dai, dimmelo-

Lui scosse ancora il capo non riuscendo a trattenere il sorriso. Sarebbe stato l' inizio di una lunga tortura.

-Dimmelo- ripetè allegra, mentre, con molta facilità, garantita dalla poca distanza tra i due, cercava di fargli il solletico

Lui continuava a scuotere meccanicamente la testa e a trattenersi le risate. Quando il solletico si fece insopportabile Harry si alzò e molto velocemente scavalcò il letto alla sua sinistra, cercando di allontanarsi il più possibile

-Harry, ho il diritto di saperlo!- disse a voce troppo alta, avvicinandosi

-Facciamo in modo che non lo sappia anche Madame Pomfrey- le sibilò piano

-Sarà troppo occupata a lucidare il reparto in cui contiene i suoi farmaci...- con il respiro affannoso si fermò a un metro di distanza dal ragazzo che era situato in un angolo vicino alla porta d' uscita –Allora Harry...io ti dirò nome e cognome del mio Corvonero e tu mi dirai quello della ragazza. Ci stai?-

Harry non fiatò e quindi Hermione avanzò lentamente verso di lui

-Non ti facevo così cocciuta...lo sai che lo verrai a sapere comunque, perché insisti?-

-Perché voglio che il mio migliore amico...-

-Hey!- si sentì una voce ovattata provenire dal bagno

-Va bene Ron!...vorrei che uno dei miei migliori amici...-

-Ma quanti ne hai?-

-Ronald, tu non stavi vomitando?!-

-Si, ma in questo momento il mio stomaco mi ha offerto una tregua!-

La ragazza sbuffò divertita e tornò a rivolgersi a Harry –Non vorrei venirlo a sapere attraverso le voci di corridoio ma direttamente da te...anche se so già quali ragazza tenere in considerazione, ovviamente-

-Hermione, stai diventando troppo apprensiva e...ouch- il ragazzo, tentando di tenersi a distanza di sicurezza da Hermione, si scontrò con la porta d' entrata dell' infermeria che si era aperta in quell' istante.

-Ron? Dove...?- Ginny Weasly quando incrociò il volto rigato da lacrime di puro divertimento di Hermione assunse un' aria spaesata che presto si trasformò in colpevole appena notò il ragazzo che, imprecando sonoramente, si teneva una mano davanti al suo naso sanguinante

-Harry, oddio mi dispiace, scusami...-

Il ragazzo tornò in sé quando la riccia gli si avvicinò: alzò lo sguardo offuscato da alcune lacrime di dolore e con occhi sbarrati si posizionò dietro Ginny, scegliendola come scudo di difesa contro la Granger

-Harry dai, non fare lo scemo; ti devo aggiustare, anzi riaggiustare il naso. Vieni qui- il ragazzo non batté ciglio dopo la frase dell' amica e appoggiò il mento sulla spalla sinistra della rossa che mosse i piedi nervosa

-Ma che avete che non va voi due?- continuava a spostare lo sguardo dall' uno all' altro tramutandolo da uno interrogativo ad uno colpevole

-Tu proteggimi Ginevra Molly Weasly e andrà tutto bene- mentre Harry mormorò quest' ultima frase intonata teatralmente, vide i capelli di Ginny muoversi all' emissione di ogni parola, sentì la pelle della ragazza emanare calore, così vicina alla propria e i suoi occhi seguirono la linea del mento finché non trovarono il collo nel momento in cui lei deglutì sonoramente e...

-Ehm, ehm- Harry si riscosse dal suo momento di ipnosi staccandosi dalla rossa e guardò Hermione che aveva un sorriso, un sorriso sghembo che poteva sottendere un solo significato. Era visibilmente imbarazzato. Che diavolo stava facendo?

Hermione, sfruttò la situazione per fare l' incantesimo di guarigione all' amico che non fece resistenza.

Ginny ruppe il silenzio con voce un po' cantilenante –Ron Dov'è?-

-Non lo sentì?- In quel momento udirono il rumore dello sciacquone

-E'...è in bagno?- Hermione annuì

-Che sta succedendo lì? Come mai tutto questo silenzio?- Ron uscì dal bagno e Harry si mosse verso di lui sorpassando Hermione per cercare di non incrociare il suo sguardo

-Oh...Ginny, ciao-

-Ron, hai ancora la nausea vedo-

-Già...-

-Però mi hanno detto che sei stato il secondo del corso che è riuscito a smaterializzarsi, non completamente, ma...-

-Mi dimettono domattina-

-Ah e la partita...?-

Ron negò con la testa –Non me la fanno giocare-

-Sarà meglio che io vada a chiedere a McLaggen se potrà giocare domani; io spero di no. Magari passo di qui più tardi Ron. Ciao- disse sbrigativo Harry

-Aspetta, devo andare anche io alla Torre- Ginny si affrettò a raggiungerlo all' uscita

Merda, pensò interiormente. Per riuscire a schiarire i suoi pensieri offuscati non era per niente indicata la presenza di Ginny...

-Hermione, vieni anche tu?- quella del ragazzo suonava quasi come una supplica

-No, caro- e dopo che gli fu data quella risposta riservò un' occhiataccia all' "amica" e varcò la porta d' entrata, seguito da Ginny

In lontananza sentirono la voce di Ron –Di che Corvonero è che stavate parlando tu e Harry prima?-

-Ti va se facciamo una scorciatoia per salire alla Torre?- chiese Harry

-Va bene. Che scorciatoia è? E' quella che passa vicino alla Sala Grande?-

-No, tu seguimi. Questa collega l' aula di Trasfigurazione che si trova qui vicino all' infermeria a quella di Divinazione...-

-Me la dovrò ricordare allora; arrivo sempre in ritardo a quella schifosa lezione...per fortuna non la seguirò più dall' anno prossimo- Harry vide un' espressione curiosa nello sguardo di Ginny, diretto verso le pareti dei per lei nuovi corridoi

-Altro che non seguirai?-

-Cura delle creature Magiche e Astronomia- si poteva notare immediatamente che non le piacessero quei corsi dal tono disgustato con cui li pronunciava. Erbologia invece l' avrebbe continuata...strano

Harry ridacchiò –Ti fanno davvero così schifo?!...povero Hagrid, piano piano lo stiamo abbandonando tutti...-

-Già, ma no è colpa nostra se non gradiamo accudire esserini malefici o mostri spaventosi...- accompagnava ogni parola con un gesto della mano. Non era la prima volta che Harry la vedeva gesticolare; lo faceva spesso.

-Effettivamente mi sono sentito molto più tranquillo da quando non seguo quel corso, ma anche terribilmente in colpa- e le lanciò un' occhiatina

-Cos' è? Mi vuoi far sentire in colpa ancor prima che io abbia abbandonato quel corso?- domandò retoricamente

-Qualcosa del genere- confessò con un sorriso, fermandosi davanti ad una biforcazione del corridoio –Guarda, se prosegui per questo corridoio ti ritroverai tra le sfere di cristallo, invece se proseguiamo per di qua andremo dritti dritti al ritratto della Signora Grassa-

Dopo un breve periodo di silenzio Ginny riparlò –Ehi, è stasera che hai il colloquio con Silente vero?-

Il ragazzo annuì –Spero di riuscire a trovare McLaggen in tempo per cenare e per farmi trovare in orario nello studio del preside...tu perché dovevi tornare alla torre?-

Ginny sospirò –Compiti. Ci stanno veramente massacrando in questo periodo e pretendono pure che riusciamo a studiare per i G.U.F.O.!-

-Vedrai che quando passerà tutto, appena avrai finito gli esami, ti sentirai la persona più libera che ci sia- sorrise, accelerando il passo –Ti dispiace se camminiamo più velocemente? Sono già le sette e mezza di sera e...-

-No. Anzi, è meglio-

Harry passò davanti alla famigliare finestra in cui si poteva ammirare i prati di Hogwarts, la foresta proibita e la capanna di Hagrid che in quel momento era oscurata dalla nube di fumo che usciva dal camino

-Siamo quasi arrivati- disse vedendola guardare l' orologio

-Sai, molte volte invidio i Tassorosso che hanno la sala comun...- le parole le morirono in bocca che divenne all' improvviso rigida, come tutto il resto del corpo. Aveva occhi spalancati che guardavano un punto ben preciso e Harry seguì il suo sguardo, percorrendo prima il pavimento ruvido del castello e trovando durante il suo percorso due ombre, vicine. Mangiamorte?!

Al solo pensiero lo assalì il panico. Come avrebbero potuto fare ad entrare nella scuola?

Alzò lo sguardo verso le due figure, distogliendolo dalle loro ombre e, la scena che gli si presentò, lo portò a emettere un sospiro di sollievo che ebbe però breve termine; lo stesso valse per i muscoli del suo corpo che da un temporaneo rilassamento, divennero inflessibili.

Dean e Seamus che si baciavano. Seamus che baciava Dean. Dean che baciava Seamus.

Erano stati parecchio concentrati quei da non sentire delle persone che si avvicinavano, probabilmente.

I loro ansiti; forse sentivano solo quello. Erano così appiccicati: Seamus racchiuso tra il muro e Dean e quest' ultimo con il corpo che premeva completamente sull' altro, mentre gli massaggiava forse involontariamente o no la spalla. Ecco cosa si muoveva solamente: la mano che massaggiava ora un po' meno dolcemente la spalla di Seamus, il braccio di quest' ultimo che scorreva abbastanza regolarmente lungo la schiena del compagno, le loro labbra e probabilmente qualcos' altro.

Non ne seppe il motivo, ma d'improvviso sentì un senso di gioia per loro che...che durò ben poco.

Ginny.

Incrociò velocemente lo sguardo con quello di lei ma riuscì a notare solo il luccichio delle sue guance, segno che stava piangendo, prima che gli dette le spalle e incominciò a camminare nella direzione opposta a quella della sala comune.

Non avrebbe cenato quella sera. Si sarebbe sentito in colpa se non avesse almeno tentato di consolarla.

Diede un' ultima sbirciatina ai suoi due compagni di dormitorio, che diventò un' occhiata imbarazzata quando vide che lo stavano guardando tutti e due rossi in viso.

-Dille che...non volevo, mi dispiace...- le parole che uscirono dalla bocca di Dean erano un mugolio di lamento che Harry prospettava continuasse a lungo nella mente del ragazzo

Harry annuì quasi impercettibilmente e si affrettò a raggiungere Ginny, ripercorrendo la strada che avevano appena fatto

Non passò molto tempo prima che riuscì a trovarla. Copriva parzialmente il lieve chiarore che filtrava dalla finestra che avevano già passato precedentemente. Stava vedendo attraverso il vetro il paesaggio al di fuori del castello; vedeva, non guardava. Harry l' aveva compreso subito dal modo in cui era appoggiata al davanzale, usandolo quasi per sostenersi. Non riusciva a vederla in volto, non avendo neanche la possibilità di un riflesso.

Si avvicinò a lei, posandole d' istinto una mano sulla spalla che la fece girare allarmata; poi, riconoscendolo,  tornò a guardare la finestra, leggermente meno tesa.

-Ginny...- la richiamò ma non ricevette nessuna risposta -So che non vuoi parlarne, ma pensa a...-

-Se l' avessi saputo, non mi sarei mai messa...- fece un respiro strozzato e guardò Harry che la incitò a continuare -insomma, io avrei dovuto accorgermene di...magari si sentiva costretto a stare con me e quella situazione era...contro natura per lui- Ginny si lasciò sfuggire un piccolo sorriso, negando con il capo -cosa sto dicendo?-

-Fammi capire bene...tu adesso ti stai sentendo in colpa perché non hai dato la possibilità a Dean di stare con un ragazzo? Questo ragionamento non ha senso...- la guardò con uno sguardo incredulo -per favore, togliti questa idea dalla testa. È Dean quello che ha torto e credo che non ti avrebbe mai potuto dire che era gay perché aveva già lui le idee confuse-

La ragazza gli riservò un' occhiataccia -E tu questo come facevi a saperlo?-

-Oh, ehm...l' ho intuito. Hai presente la litigata di un mese fa tra Dean e Seamus?- lei annuì, incrociando le braccia al petto -Ecco, io e Ron li avevamo sentiti urlarsi contro in sala grande. Seamus accusava Dean sul fatto che lo stesse ignorando nell' ultimo periodo e che mentiva a se stesso. Credo si riferisse al fatto che Dean fosse gay e che non lo accettasse di esserlo. Io e Ron non l' avevamo capito quel giorno e...-

-Ok, ok ho capito-

Ci fu un attimo di silenzio in cui nessuno dei due parlò: Ginny aveva ancora assunto uno sguardo perso ed Harry la guardava pensieroso -Non so se ti ho mai detto una cosa...-

-Dica- Harry sorrise

-Non so se ti ho mai detto che durante le vacanze estive dello scorso anno ho scoperto che il mio caro cuginetto fosse omosessuale...-

La ragazza sbarrò gli occhi con un sorrisino sbieco che gli stava sorgendo sulla bocca -Chi? Didino piccino?!-

Harry la seguì a ridere -Proprio lui...e da allora ho guadagnato un' ora al giorno di utilizzo del suo computer-

-E che cosa sarebbe un computer?-

-Sinceramente non l' avevo mai utilizzato neanche io...è un apparecchio babbano munito di un schermo e un tastiera che può svolgere diverse funzioni come navigare su internet che è una rete immaginaria che connette tutta la popolazione mondiale e....-

-Va bene così, fermati, tanto non ci sto capendo comunque niente. E come hai fatto a scoprirlo?-

Notando che l' umore della rossa si era risanato Harry le propose di incamminarsi verso la Sala Grande per tentare di riuscire a mangiare almeno qualcosa: aveva una grande fame. Nel mentre avrebbe cercato McLaggen

-In quell' estate notai che Dudley aveva spesso un sorriso da ebete sul viso e che continuava a messaggiare con qualcuno tramite il cellulare che è un altro apparecchio babbano con cui si può comunicare con le altre persone. Un giorno glielo rubai e scoprii, leggendo i vari messaggi, che si stava incontrando con un certo Hugo-

-Bello il nome Hugo-

Il ragazzo rise -Si, abbastanza-

-Harry...- lui si fermò e si girò a guardarla curioso per il tono di voce utilizzato: era umile e dolce. Sentì poi delle braccia minute avvolgerlo -Grazie- sussurrò lei

Era un abbraccio sincero che lo destabilizzò temporaneamente -Mi fa piacere che tu ti senta meglio. Sarebbe stato peggio se ti avesse tradito con una ragazza, no?-

-Probabilmente- nella sua voce c' era comunque un' aria triste 

Harry sciolse l' abbraccio e le sorrise apertamente -Andiamo-

***

-Mi scusi per il ritardo preside ma ho avuto una serie di...-

-Mio caro ragazzo, può succedere; non indugiare ancora sulla porta, accomodati. Stasera Harry ti svelerò il motivo principale per cui ho organizzato questi incontri, oltre che alla conoscenza del passato del proprio nemico che ti da un notevole vantaggio-

Si sedette sull' abituale poltrona divisa da quella su cui era seduto Silente, quella sera vestito con una tunica blu e verde, solo dal tavolo su cui era già stato posto il pensatoio

-Preside, posso chiederle una cosa prima che cominciamo?- Silente sorrise, incoraggiando il ragazzo a continuare –Be', ho ritrovato il posto in cui pone lo specchio delle Emarb, non lo volevo trovare e... non riesco ad essere abbastanza pronto a contrastare il suo effetto, io...- Harry aveva tenuto costantemente gli occhi fissi sul pensatoio che racchiudeva una certa porzione d' acqua perfettamente immobile; alzò lo sguardo verso l' uomo, timoroso del suo giudizio, e trovò i suoi soliti occhi azzurri indagatori.

-Non pensavo che ci avresti impiegato un tempo così ristretto a trovarlo; dopotutto il potere dello specchio tormenta le persone da tanti secoli e nessuno è mai riuscito a porre rimedio. Si trova nelle mura di Hogwarts dopo la fine delle vacanze natalizie a causa di piccole complicazioni che sono sorte con i goblin della Gringott. Cercherò di trovare un altro luogo in cui custodirlo e se, ti può tranquillizzare, questa sera bloccherò l' entrata, utilizzando incantesimi superiori rispetto a quelli utilizzati precedentemente-

-La ringrazio molto signor preside. Ma se non c' è rimedio allora lei come fa a contrastarlo?-

-Non si può alleviare la necessità fisica ma non ho mai detto che non si possa alleviare quella mentale e non rinnego che stasera avrò una valida giustificazione per darci un' occhiatina. E' da anni che mi impegno mentalmente a respingerlo dai miei pensieri e ora ho l' impressione che il potere si sia attenuato, solo l' impressione Harry. Quindi sono più che disponibile ad aiutarti-

Al moro premeva anche la questione del dialogo tra Malfoy e Piton e, cercando un sostegno a favore delle sue idee, raccontò al preside l' episodio. La reazione che gli fece suscitare non era quella che si aspettava: infatti, non lo allarmò minimamente il racconto, ma lo esortò a non preoccuparsi dell' accaduto.

Ancora turbato dalle parole di Silente, visionò insieme a lui il ricordo manomesso di Lumacorno e il preside lo incaricò di riuscire ad ottenere quello veritiero dal professore di pozioni.

-E' fondamentale Harry possedere quel ricordo per annientare Voldemort. Ora si è fatto tardi e domani hai una partita di Quidditch da giocare, non vorrei che ti senta stanco-

-Per favore, un ultima cosa...Voldemort, durante i suoi anni a Hogwarts, ha mai utilizzato lo specchio?-

Silente sorrise –Questa è davvero una domanda interessante a cui risponderò non appena tu ti sarai impossessato del ricordo-

Capendo di essere stato congedato, il ragazzo annuì e uscì dall' ufficio del preside con la prospettiva di mettere al corrente Ron e Hermione sull' incarico che gli era stato dato.

Ciao a tutte! Mi scuso per la settimana di assenza, ero in vacanza e vi ringrazio tantissimo per le 1000 visualizzazioni che la mia storia ha raggiunto ♡♡

Siete rimaste sorprese o ve l' aspettavate la coppia Dean e Seamus? Lo si poteva di certo intuire dal nome del capitolo, no? XD

Nel prossimo che pubblicherò tra una settimana ci sarà anche Vera, non vi preoccupate! Vi saluto ♡

~anirbas~

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