Deamus (parte I)
(Harry)
Destinazione, determinazione, decisione... destinazione, determinazione, decisione...!
Harry stava svolgendo la sua seconda lezione del corso di Materializzazione tenuto ad Hogwarts.
La prima lezione aveva avuto scarsi risultati: nessuno studente del sesto anno era riuscito a smaterializzarsi; quel giorno invece Susan Bones riuscì a scomparire e a riapparire, non nel piccolo cerchio che la circondava, come avrebbe dovuto, ma ad una decina di metri di distanza. Tutti gli studenti presenti nella sala Grande che, per quei corsi, era stata privata dai quattro lunghi tavoli, la guardavano ammirati mentre lei tornava al suo cerchio un po' scossa per quello che era accaduto ma con un gran sorriso sul viso.
-Molto bene, signorina...?- esclamò l' istruttore di materializzazione
-Bones, Susan Bones- disse la ragazza di Tassorosso allegra
-Signorina Bones, è riuscita a compiere la smaterializzazione grazie alla sua forte determinazione e la sua decisione; con il prossimo tentativo che faremo le consiglio di concentrarsi maggiormente con la destinazione!...Forza! Riprovate tutti al mio tre e ricordatevi e concentratevi sulle tre D!-
-Uno...- Harry ripeté mentalmente le ormai abituali tre parole; nella settimana passata le erano tornate in mente anche in momenti non opportuni
-...due...- Chiuse gli occhi sperando che così facendo si potesse concentrare meglio
-...tre!-
Crack
Harry non sentì nessuna sensazione strana passare nel suo corpo; non era stato lui a riuscirci.
Mentre riaprì gli occhi, echeggiò nella sala un urlo di dolore che proveniva da...Ron
-Calmi ragazzi! Calmi!- l' istruttore e i professori in quel momento presenti, accorsero verso lo studente.
Il ragazzo era riuscito a smaterializzarsi, ma non completamente: la sua gamba destra ora staccata dal resto del suo corpo, era situata nel punto preciso in cui il ragazzo si trovava prima della smaterializzazione.
La professoressa McGranitt si avvicinò al ragazzo con una fiala dorata in mano che la utilizzò immediatamente per ricongiungere la gamba con il resto del corpo
-Ron!- Hermione, seguita da Harry si avvicinò al suo non-so-se-è-ancora-mio-amico-Ron
Il moro vide che il suo migliore amico sfoggiava sul suo viso un colorito verdognolo che non prometteva nulla di buono.
-Signor Weasly, si sente meglio?- il ragazzo emise un basso mugugno in risposta e la direttrice della casa di Grifondoro decise che lo avrebbe portato in infermeria
-Signor Potter, signorina Granger, finite la lezione e poi potrete andare a trovare il vostro amico; andate-
-Professoressa, io! Io ho il diretto di accompagnarlo in infermeria!-
-Signorina Brown, per lei valgono le stesse regole di tutti gli altri studenti- la rimproverò stancamente la McGranitt, mentre l' istruttore cercava di attirare l' attenzione dei ragazzi ancora confusi
-Ma...ma io sono la sua ragazza!...Ron vorrebbe che l' accompagnassi...vero Ron?-
L' interpellato la guardò con uno sguardo un po' esasperato e si lasciò trascinare dalla professoressa
-Ci vediamo dopo amico, riprenditi- disse ad alta voce Harry, cercando di farsi sentire
In risposta Ron alzò la mano e poco dopo, un po' zoppicante, scomparve dalla sua vista
-Ron Ron! Hey!...Ron Ron!- Lavanda lo chiamava, anzi sembrava che si esercitasse per diventare una banshee da quanto urlava, anche se Ron Ron era già uscito dalla Sala Grande
-Silenzio!...quello a cui avete appena assistito è chiamato spaccamento, ossia la separazione casuale di parti del corpo; non dovete preoccuparvi se succederà ad altri di voi perché, come vedete, abbiamo a disposizione una grande quantità di pozioni per ricongiungere ogni parte del corpo...lo spaccamento è causato dalla poca determinazione del mago che effettua la materializzazione; quindi vi consiglierei di concentrarvi su questa D se non volete anche voi soggiornare in infermeria...- l' istruttore durante il suo discorso in un primo momento era riuscita a tranquillizzare i ragazzi ma poi, con le sue ultime parole, li rese parecchio preoccupati.
-Su, su...non si va in infermeria solo per una spaccatura, il signor Weasly ci è andato solo...- intervenne la professoressa Sprite, ora unica professoressa della scuola presente in quella sala
-Lenticchia ci è andato solo per il suo debole stomaco incline al rigetto?...ah, no aspetta...non sarà mica un cesso chimico?...sfregiato, tu che lo conosci bene, magari puoi dirci se è stato influenzato dai cessi chimici che ha a casa sua...- ormai Harry era a meno di cinque metri da Malfoy che aveva un ghigno stampato sul viso e lo guardava con aria di sfida
-Signor Malfoy!- tuonò la professoressa Sprite
Malfoy non avrebbe mai detto quelle parole di fronte agli altri professori, ma non si era mai fatto intimidire della presenza della direttrice della casa di Tassorosso
-E tu Malfoy mi sembri alquanto nervosetto...qualcosa sta andando per il verso giusto? I piani che avevi in mente sono falliti?-
Harry certamente si riferiva ai piani di Malfoy che aveva sentito alla festa con il colloquio tra lui e Piton
Vedrai stasera...quando gliene parlerò a Silente, pensò il ragazzo con un piccolo sorrisino nato anche grazie allo sguardo assottigliato di Malferret, comparso dopo le sue ultime parole
-Dieci punti in meno a Serpeverde!-
***
-Harry, andiamo!-
-Arrivo Hermione...mi sembri un po' impaziente, sai? Non è che mi nascondi qualcosa?- il ragazzo la raggiunse e così uscirono dalla Sala Grande. Dopo l' incidente di Ron, durante il corso, nessun altro si smaterializzò tranne Susan Bones che questa seconda volta riuscì anche nella destinazione
-Non dire scemenze, non ti sto nascondendo niente-
-Io credo di si-
-Senti, se ti stai riferendo a Ron, io...-
-Si?- la incoraggiò lui
-Non...non mi piace più, ehm lo considero di più come...amico. Starci insieme non...-
-Davvero?!- il ragazzo era molto stupito
-Si, Harry...-
-Sei sicura?-
-Ho detto di si e, per favore, togliti quell' espressione scettica della faccia!-
Lui ridacchiò –Allora c' è un altro, eh? Perché non me lo hai detto?- chiese ridendo per il rossore dell' amica che si stava propagando sulle guance
-Non è detto che ci debba essere un altro Harry e...-
-Un' altra?- domandò con tono falsamente innocente
-Ma che...che cosa ti salta in mente? Ma...-
-Hermione, calmati stavo scherzando...-
-Comunque ti stavo dicendo che seppur volevo, per ipotesi, confidarmi con te non ci sarei riuscita; in questi ultimi giorni non sei stato particolarmente loquace, anzi praticamente non mi parlavi neanche!-
-E' vero Hermione, scusa; ero solo...stanco-
Stanco, questa era la prima giustificazione che gli era venuta in mente per non parlarle dello specchio.
Con quei pensieri si ricordò delle parole di Vera nella stanza delle Necessità, delle sua debolezza, ma anche arroganza. Harry non ne aveva conosciuti molti di Serpeverde; se comparava lei con Malfoy si notavano immediatamente i caratteri comuni e quelli discordanti: avevano entrambi un' innata freddezza e una forte ironia utilizzata solo malignamente e da non dimenticarsi il loro orgoglio: morirebbero pur di ammettere i propri errori. Vera però, a differenza del biondino, riusciva a parlare amichevolmente con studenti di altre Case oltre alla sua; ad esempio Luna, evitata da quasi tutta Hogwarts per il suo carattere piuttosto particolare; però Vera le era amica, o quanto meno la conosceva e ci parlava. Harry quindi immaginava che anche i loro ideali fossero leggermente diversi; di certo Vera non era una Mangiamorte.
-Tutto apposto?-
-Ehm...si, ho risolto tutto quello che c' era da risolvere- mentì
Hermione corrugò la fronte –Allora non eri, come hai detto tu, solo stanco-
-Non sviare, ti conosco; prima stavamo parlando del tuo presunto ragazzo-
-Io non ho mai detto di avere un ragazzo...ho detto solo che mi potrebbe piacere uno...- mentre parlava le guance le si colorarono
-O una-
-E smettila Harry!- e lo spintonò in modo "affettuoso", forse non troppo –E' un Corvonero...contento?-
-Non è McLaggen, vero?- Harry era già disgustato alla sola idea
-Certo che no...li so scegliere io-
-Ok...nome?-
-Un po' di tatto te lo dovrei insegnare prima o poi...-
Harry roteò gli occhi –Va beh...prima che tu me lo dica, e so che ci vorranno anni, mi devi spiegare allora cos' era tutto quell' entusiasmo che avevi prima...sono confuso-
-Voglio riaggiustare tutto con Ron visto che non ho più nessun tipo, diciamo di...intralcio-
Appena si accorsero di essere arrivati alla porta dell' infermeria si guardarono negli occhi a vicenda e con un tacito accordo spalancarono la porta.
-Ron?- chiese titubante Harry non vedendolo sdraiato su nessuno dei lettini dell' infermeria. In risposta sentirono il rumore dello sciacquone risuonare e poco dopo la porta del bagno si aprì, rivelando il rosso.
-Oh...ciao, ehm...scusate, ho appena vomitato e...- balbettò nell' intento di giustificarsi
-Tranquillo Ron; meglio che ti sieda se hai ancora la nausea- asserì Harry
Il ragazzo si limitò a sedersi su un letto e a guardare di sottecchi Hermione leggermente confuso; quest' ultima si schiarì la voce –Ron vorrei che risistemassimo questa situazione che si è creata nell' ultimo periodo tra noi- disse avvicinandosi al rosso –Mi manchi- aggiunse timidamente
Ron, dopo aver assimilato bene le sue parole, guardò per una frazione di secondo Harry per poi girarsi verso la ragazza e sorriderle leggermente –Va bene, ma non capisco ancora il perché tu ti sia arrabbiata tanto con me e mi abbia lanciato contro uno stormo di uccellacci canterini!-
Hermione sbuffò sedendosi ai piedi del letto in cui era sdraiato il rosso –Ron, ero gelosa di Lavanda- gli disse cercando di mantenere un tono di voce sciolto.
Harry notò che qualcosa in Ron cambiò dopo l' ultima affermazione dell' amica: forse la sua postura, le sue mani unite in un groviglio rigido, la luce dei suoi occhi che dopo un momento di incredulità si incupiva sempre più, mentre deglutiva visibilmente nervoso –Ah...era per quello...-
-Però ora a me non importa più se stai con Lavanda; certo, sarà sempre una palla nei piedi averla vicino...-
-A chi lo dici...- mormorò Ron tanto da riuscire a farsi sentire dagli altri due che risero un po' sorpresi
-Finalmente te ne sei accorto- commentò Harry
Anche Ron si unì alle risate, ma non era del tutto rilassato; c' era qualcosa di fuori luogo in lui che Harry credette non avere nulla a che fare con la sua nausea. Avrebbe indagato successivamente, si promise.
-Ti ha fatto male prima?- chiese Hermione
-Abbastanza...ma è stato più che altro il senso di vertigine che ho sentito e il bruciore della pozione che mi ha applicato la McGranitt-
-E lo spavento- aggiunse il moro
Ron gli fece un linguaccia
Hermione si intromise raggiante in quella gara di sguardi –Allora, ti hanno detto quando potrai lasciare l' infermeria?-
Il ragazzo assunse un' aria in stile "cane bastonato" –Domani ma...- e guardò Harry che a sua volta lo guardava con sguardo confuso –Ma...?-
-La partita- cercò di fargli capire Ron
–Non...non ti fanno giocare?- domandò con tono isterico il ragazzo
L' amico scosse il capo tristemente e il moro gemette frustato, passandosi involontariamente la mano nei folti capelli corvini
-Oh, andiamo non è mica la fine del mondo. Io non vi capirò mai, voi e il vostro Quidditch!-
I due la ignorarono completamente e al moro comparve un' espressione schifata –Dovrò chiedere a McLaggen di giocare!-
-Perché proprio a lui?-
-Perché lui è stato l' unico che nelle selezioni ha parato il maggior numero di tiri rispetto agli altri, escludendo te. Comunque ricordati che ce n' è ancora una di partita che giocherai sicuramente...tanto è a fine Maggio-
Ron, ormai sdraiato a pancia in su sul lettino, si mise a guardare il soffitto con aria pensosa finché non corrugò la fronte e indicò Harry che si trovava alla sua destra con la mano, rivolgendosi però alla ragazza. Harry considerò la scena abbastanza divertente fino a quando l' amico non iniziò a parlare –Hermione, lo sai tu chi è la ragazza che mi ha sottratto Harry l' altro giorno?–
Hermione intervenne divertita –Addirittura...-
Harry guardò i due aspettandosi il peggio. Per quale arcano motivo si sono riappacificati questi qui? , pensò debolmente
-Si, si...mi ha sequestrato Harry e l' ha tenuto lontano da me per una luunga, luunghissima ventina di minuti e quando è tornato non mi voleva neanche dire il nome di questa rapitrice...-
-Smettetala!- i sue ridacchiarono ancora di più
-...e pensa un po' Hermione, non solo me l' ha rapito ma me l' ha restituito anche mogio mogio-
-Oh...io avrei preteso uno scambio equo, Ron. Avrebbe dovuto come minimo renderlo più attivo, più pulito...-
-Io non puzzo!-
-...radioso...-
I suoi due "amici" non andarono avanti con il loro raccontino per una buona trentina di secondi, perché erano scossi da infinite risatine e copiose lacrime agli occhi.
Harry, invece spostava lo sguardo dall' uno all' altro con, malgrado, un sorriso nato dall' aria ilare che riempiva la stanza, che gli fece scomparire il pensiero dello specchio. Sperava di risolvere quel problema la sera stessa nello studio di Silente
-Ragazzi, io devo tornare in bagno!- annunciò dopo un momento Ron che barcollando, riuscì ad arrivare alla porta del bagno
Harry distolse lo sguardo dall' apertura quando udì quel fastidioso rumore, capendo cosa stesse succedendo dietro a quella porta, e incontrò due occhi castani che lo fissavano attenti, accompagnati da un sorrisino furbesco. Non le avrebbe voluto dire chi era la persona che lo aveva "sequestrato", ma sapeva che alla fine l' amica avrebbe ottenuto quell' informazione.
-Sto aspettando...-
Eccomi qui con un nuovo capitolo che spero vi sia piaciuto anche se non succede nulla di che. Volevo far spazio anche a Ron ed Hermione; a voi piace come coppia o Hermione la preferite con un' altra persona?
La prossima settimana non so se riuscirò a pubblicare la seconda parte di questo capitolo perché sarò in vacanza, quindi l' avrete tra due settimane e io avrò più tempo per andare avanti a scrivere la fanfiction MUAHAHAHAHAH...Ciao, ciao♡♡
~anirbas~
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