# massimiliano mariani - i garanti della giustizia di firenze
- Le persone cambiano, così come le idee e i pensieri.
Lei pensa che sia sbagliato cambiare?
Io penso che sia necessario. -
⩇⩇:⩇⩇ - 𝑀𝐼𝑁𝐼𝑆𝐶𝐻𝐸𝐷𝐴
🗒 - 𝑤𝑜𝑟𝑑𝑠 :: 6000
🗒 -𝑝𝑟𝑜𝑛𝑢𝑜𝑛𝑠 :: he/him
🗒 - 𝑛𝑎𝑚𝑒 :: Massimiliano Valerio
🗒 - 𝑠𝑢𝑟𝑛𝑎𝑚𝑒 :: Mariani
🗒 - 𝑛𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖𝑡𝑦 :: Italian
🗒 - 𝑎𝑔𝑒 :: 23 y.o
🗒 - 𝑑𝑎𝑡𝑒 𝑜𝑓 𝑏𝑖𝑟𝑡ℎ :: 12. 1O. 15O4
🗒 - 𝑟𝑜𝑙𝑒 :: il finto buonista
🗒 - 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖𝑡𝑦 :: entj-a
🗒 - 𝑓𝑎𝑐𝑒𝑐𝑙𝑎𝑖𝑚 :: Armie Hammer
🗒 - 𝑓𝑜𝑟 :: i garanti della giustizia
di Firenze , Maryg_1402
❨ 𝐌𝐀𝐒𝐒𝐈𝐌𝐈𝐋𝐈𝐀𝐍𝐎 𝐌𝐀𝐑𝐈𝐀𝐍𝐈 ❩
« 𝘚𝘪 𝘧𝘪𝘥𝘪 𝘥𝘪 𝘮𝘦 »
Piove, forse addirittura grandina. Un autunno freddo, a Roma, i suoi abitanti non vi sono abituati.
Per gli stretti vicoli e nelle grandi piazze, la gente corre al riparo, con una mano sulla testa a riparare il costoso cappello o l'elegante acconciatura, inciampando sui san pietrini scivolosi.
Persone si affacciano dalle loro finestre, sporgendosi dal balconcino per raccogliere del ghiaccio con dei vasi. Presto diventerà acqua fredda con cui lavare pesce e verdure.
In poco tempo la città si svuota, nemmeno le carrozze sono in giro, non si sentono più i nitriti dei cavalli.
Davanti al Vaticano lo scenario è lo stesso, granelli di ghiaccio rimbalzano sull'imponente chiesa, alcuni entrano attraverso i buchi del tetto, dovuti alla ristrutturazione. Solo un orecchio ben attento potrebbe udire il rumore furtivo di passi veloci, che corrono leggeri in punta di piedi, per non far rumore con la suola nelle pozzanghere. Sono i piedi di un ragazzo, fradicio dalla testa ai piedi. Ha un elegante completo blu notte, la giacca è aperta per coprire un minimo dei fogli di pergamena, firmati niente poco di meno che dal papa in persona.
« tu andrai a Firenze » ha detto al giovane « i Medici sono caduti ed ho bisogno di persone affidabili che agiscano per mio conto. »
Il ragazzo si gira un'ultima volta verso la grande chiesa. La cupola non è ancora finita, può solo immaginarla.
Spera di morire abbastanza tardi per poterla osservare da sè.
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑵𝑶𝑴𝑬
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘔𝘢𝘴𝘴𝘪𝘮𝘪𝘭𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘝𝘢𝘭𝘦𝘳𝘪𝘰
❛ Perchè tu sarai
sempre il migliore ❜
Nella ricca e superstiziosa Roma rinascimentale si prestava attenzione persino a cose apparantemente futili come il significato del nome di qualcuno.
Soprattutto se il qualcuno in questione possedeva nobili origini. Da lì nacque il nome Massimo, derivante da Maximus (cognome romano), grande, o, per i più ambiziosi, il più grande. Ma Massimo Maria Mariani (soprannominato dalla fastidiosa sorella Mamama per palesi motivi) era conosciuto in tutta Roma per il suo enorme ego e la sua inarrestabile fame di potere, per cui, dopo aver sposato la graziosa Letizia Bonanni, decise che avrebbe chiamato il proprio primogenito maschio Massimiliano, discendente da Massimo, sperando che almeno lui avrebbe soddisfatto i desideri di potere che da anni divoravano il nobile romano.
Con un ritardo di sette giorni nacque Massimiliano Mariani, primogenito dei Mariani, costretto sin dal primo istante di vita a portare sulla schiena la responsabilità di un nome potente.
Ma al nobile Massimo non bastava, ci voleva qualcosa di più alto, di più importante.
Venne così aggiunto al già pomposo nome Massimiliano, il nome Valerio. Forte, vigoroso. Quel bambino doveva essere lo specchio delle aspettative di Massimo.
Crescendo le aspettative aumentavano, così come i risultati del giovane. Cultura, potere e denaro, la vera trinità.
Massimiliano era tutto quello che rispecchiava la perfezione.
Amava il suo nome, si crogiolava tra le aspettative altrui. Sulla sua fronte brillava scintillante il numero uno. Spesso i compagni di lavoro si azzardavano a chiedergli cosa si provasse ad essere così in alto.
« È una dote naturale » rispondeva « ognuno ha i suoi talenti, no? »
La verità? Oh, lui non la diceva mai. Era così bella la menzogna, dopotutto.
❛ Dimmi che c'è qualcosa
che ti fa sentire uno schifo,
dimmi che esiste un modo
per distruggerti ❜
Non tutti apprezzavano Massimiliano, anzi, la maggior parte dei suoi coetanei lo aveva sempre disprezzato. Lui si faceva scivolare addosso gli insulti, si comportava con superiorità, dopotutto lui era il più grande, perchè avrebbe dovuto dar retta loro?
Ma segretamente li capiva, li capiva eccome. Lui stesso era il primo a gettare veleno alle spalle dei suoi superiori, a deridere i suoi capi nelle cene importanti. Odiava il pensiero che ci fosse qualcuno più in alto di lui, qualcuno migliore. Che poi "migliore" è un termine relativo, Roma straripava (fortunatamente) di persone dai principi morali migliori di quelli di Massimiliano. Forse pochi erano astuti come lui, e ancora meno possedevano una conoscenza vasta del mondo della politica e della cultura come la sua. E di questo ne è fin troppo consapevole, dopotutto la chiave della superbia è vantarsi dei propri difetti.
Alcuni ragazzi romani, suoi coetanei, avevano trovato un soprannome perfetto per Massimiliano, Dolos. Spirito dell'inganno, figlio di Gea ed Etere. Questo soprannome aveva l'intento di ferire, di distruggere, eppure non riuscì.
Massimiliano aveva dodici anni la prima volta che venne chiamato Dolos, i ragazzini di quel tempo, se di buona famiglia, studiavano affondo la cultura antica, per cui riconobbe subite il nome dello spirito.
Fu lusingato da quel soprannome, seppur lo dichiarò banale, sarebbero potuti andare a cercare qualcosa di più originale. Lo avevano paragonato ad un spirito, dietro quel soprannome oltre che disprezzo c'era rancore, rancore verso qualcuno a cui sei inferiore e sai di esserlo.
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑪𝑶𝑮𝑵𝑶𝑴𝑬
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘔𝘢𝘳𝘪𝘢𝘯𝘪
❛ Sarò io il
primo a farcela ❜
Che dire riguardo i Mariani, una famiglia nobile romana, a quel tempo ne era fin troppo pieno di gente come loro.
Nessuno dei Mariani aveva mai fatto la storia, non sapremo mai se qualcuno, in futuro ci riuscirà. Troppo ricchi per essere solo gente, troppo simili alla gente per valere qualcosa.
Salvati dall'ambizione di un giovane, o condannati da quest'ultima, ma ora come ora non ci è permesso pensare al peggio.
Massimo Mariani era un uomo pieno di sé, arrabbiato col mondo, dalle mille pretese per gli altri e solo elogi per sé stesso. Sempre un dito pronto ad incolpare qualcuno dei suoi insuccessi.
Personaggio sgradevole, avido di potere ma troppo pigro e vile per smuoversi dalla sua poltrona. Solo uno dei tanti Mariani ad aver ambito al potere con tutto sé stesso, scocciato dal fatto che il solo desiderio di questo non aveva fatto si che accadesse.
Letizia Bonanni era molto differente dal marito, per fortuna mi permetto di aggiungere.
Figlia anch'essa di nobili, ultima di quattro figli, sin dalla nascita della bambina il suo destino era scritto, più su carta che tra le stelle.
Promessa sposa da bambina, andata in moglie non troppo tempo dopo, il sorriso che mostrava alla confusionaria Roma del tempo non era specchio di ciò che provava dentro. Gentile per senso del dovere, priva di desideri e sogni, occhi velati di noia si nascondevano dietro montagne di boccoli scuri. Una testa brillante, schiacciata sotto il peso della rassegnazione.
Non amava il marito, neanche un po', non aveva alcuna opinione nei suoi confronti, a giudicare doveva essere Dio, di certo non lei.
❛ La famiglia
sono solo persone,
nulla di più ❜
Massimiliano non assomigliava ai suoi genitori, o forse era più simile di quanto non volesse ammettere.
Capace di uccidere mormorando parole di conforto alla sua vittima, il sorriso di Letizia gli illuminava il volto solo di fronte a chi desiderava, ambizioso e bramante di successo come Massimo, ma capace di mettere la testa e il braccio per ottenere qualsiasi cosa.
Figlio unico, unica pupilla dei due. Non ricorda di essere mai stato sincero con loro.
Sorridi a tuo padre e annuisci, Loda tua madre con parole melliflue.
Ma i suoi piani erano altri. Recitare la parte del buon figlio, invidiabile da qualsiasi genitore, poi agire come se il buon figlio non fosse mai esistito.
I tre non erano una famiglia affiatata, tutt'altro. Massimiliano non aveva mai avuto bisogno di figure di riferimento, provava ribrezzo e rancore quando altri si lodavano con loro per successi del ragazzo. Massimo non si faceva scrupoli a corteggiare altre alle spalle della moglie, non aveva motivo di nascondere il fatto, non provava stima in Letizia, nemmeno affetto. Letizia non era mai davvero stata una madre, non aveva mai preso per mano Massimiliano, non gli aveva mai asciugato le lacrime dopo una caduta.
Massimiliano non aveva bisogno di tutto questo, o forse voleva solo illudersi di ciò.
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑹𝑼𝑶𝑳𝑶 𝒆 𝑮𝑹𝑼𝑷𝑷𝑶 𝒅𝒊 𝑨𝑷𝑷𝑨𝑹𝑻𝑬𝑵𝑬𝑵𝒁𝑨
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘐𝘭 𝘧𝘪𝘯𝘵𝘰 𝘣𝘶𝘰𝘯𝘪𝘴𝘵𝘢, 𝘎𝘢𝘳𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘙𝘰𝘮𝘢
❛ Roma, città eterna.
Come non amare
un luogo dalla
simile storia ❜
Forse una delle poche verità che ci è concesso sapere, la reazione di Massimiliano ad un incarico di simile prestigio non poteva che essere positiva.
Attaccato a Roma solo esternamente, un viaggio nella rinomata Firenze non avrebbe potuto che aggradarlo, in particolare modo a quel tempo, terminata l'era dei Medici.
Inutile specificare che, oltre la commissione ricevuta dal Papa, Massimiliano non sdegnava l'idea di trovare agganci politici, illudendo i poveri fiorentini con parole ipnotiche e raffinati gesti. Non pochi erano caduti nella tela del ragno, dopo un incontro formale con il ragazzo.
Narrando nobili storie, difendendo sani ideali e mostrando una morale non appartenente a lui, Massimiliano cacciava le sue prede, avvolgendo fili taglienti attorno a gente di potere, per poi tirare la cima della corda, stretta nel suo pugno. Osservando la gente attorno a lui cadere, si compiaceva da solo, lodando la propria ambizione.
Nascondendo i fili dietro la schiena, si chinava sulle sue vittime.
False parole di conforto uscivano dalle labbra fine, interpretando la sua parte alla perfezione. La sua amata parte, solo grazie a lei era diventato ciò che era allora.
Forse ancora troppo giovane per capire che non fosse un bene.
❛ Firenze, eccomi.
Non crollare ancora,
voglio assistere ❜
Sconosciuto era l'esatto motivo per la quale il Papa aveva pensato bene di convocare Massimiliano, o forse troppo banale il conosciuto per crederci.
Ragazzo bello e affascinante, ricco, intelligente. Difficile pensare che questo fosse l'unico motivo, e allo stesso tempo fin troppo palese come ragione.
Eppure le insinuazioni erano ciò che Massimiliano detestava di più, fermamente convinto della sua genialità, lui stesso non vedeva motivo se non le sue formidabili doti per la quale sarebbe potuto essere adatto a tale incarico.
Con altri compagni, che lui non si era nemmeno premurato di conoscere, si sarebbe dovuto trasferire a Firenze, portatore della voce del Papa.
Le sue vere intenzioni? Mi spiace, non ci è dato saperlo, ma ciò che mi sussurrano i romantici vicoli della nostra città non è niente di buono.
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑬𝑻𝑨'
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 23 𝘢𝘯𝘯𝘪
❛ Nato in un
fredda notte di
metà ottobre, eh?
Ora si spiegano
molte cose ❜
Similmente a ciò che era accaduto per il nome del nascituro, anche il suo oroscopo era stato consultato prima che venisse concepito.
Nella Roma del cinquecento si dava ascolto a molte cose futili, Massimiliano lo aveva appresso dal tempo.
Concepito in una fredda notte di fine Dicembre, poco prima dell'arrivo di un nuovo anno, dopo nove lune e mezza e qualche giorno di ritardo (perchè, si sa, le star si fanno attendere), sotto il segno della Bilancia e l'influenza di Venere, il dodici ottobre del 1504 nasceva Massimiliano Valerio Mariani.
Era avvenuto tutto in una stanza da letto di riserva, nell'immensa villa dei Mariani. Tremante e ancora scossa dal dolore, Letizia ansimava, mentre balie le pulivano il sangue dal corpo. Non aveva ancora preso in braccio la sua piccola creatura, non voleva. Non dava la colpa a lui del suo dolore, sarebbe stato stupido, e Letizia non era certo idiota, solo non le interessava sinceramente. La unica priorità era smettere di tremare, sia dal freddo che dal dolore, e mettere qualcosa sotto i denti, ma le sembrava troppo bello poter respirare a pieni polmoni per poter interrompere il movimento con qualsiasi parola.
Poco distante dal letto altre donne della servitù sciacquavamo il nuovo arrivato in una piccola bacinella d'acqua, precedente riscaldata in modo da mettere il piccolo a suo agio.
Piangeva forte, urla strazianti. Letizia gli lanciò uno sguardo scocciata, mentre gli impicciati boccoli neri le coprivano parte del volto. La sua sofferenza non era paragonabile a quello che aveva passato la madre.
Non ci mise troppo a ricomporsi ed indossare una veste dignitosa, si era preparata psicologicamente a lungo, in vista di quella notte. Ora sarebbe dovuta andare nella stanza che condivideva con il consorte, il bambino pulito e silenzioso tra le braccia, l'acconciatura in ordine e un dolce sorriso in viso, come se fosse stato tutto così facile.
Mentre Letizia afferrava con le fini mani Massimiliano questo fece un piccolo sbadiglio, appisolandosi serenamente, come se prima non avesse urlato come un dannato.
La mora prese un sonoro respiro, sperando che ne fosse valsa la pena.
❛ Si percepisce
l'influenza di
Venere in me? ❜
Nato sotto la costellazione della Bilancia, personificazione dell'equilibrio. I nati sotto questo segno venivano riconosciuti come brillanti e intelligenti, persone calme, con come unico scopo nella vita quello di pacificare gli animi.
Questo veniva detto di coloro nati sotto queste stelle, ma Massimiliano sapeva che non era tutto, ognuno ha un lato oscuro, spesso più interessante degli stessi pregi.
Quello di coloro nati con quel segno era il più affascinante, agli occhi di Massimo.
La vanità, la frivolezza, l'animo da primadonna ereditato dall'influenza dal pianeta Venere. Attaccamento ai beni materiali, la cura esagerata dell'aspetto esteriore.
Perchè nascondere ciò, si chiedeva Massimiliano.
Che noia la pace, l'equilibrio. Scempiaggini, diceva a sé stesso. Lui non aveva mai desiderato niente di tutto ciò, non l'aveva mai contemplato. La pace e il potere non coincidevano poi più di tanto.
Ma la vanità. oh lui amava la vanità. Era molto vanitoso, più della dea Venere stessa.
Avrebbe passato ore davanti allo specchio, se non gli fosse bastato chiudere gli occhi e figurarsi la immagine perfettamente riflessa. Conosceva a memoria il suo volto, tanto tempo passava a contemplarlo.
Raramente se ne vantava con gli altri, però. Raramente le persone apprezzano chi si vanta di sé, questo Massimiliano l'aveva imparato col tempo. Vantarsi con sé stesso gli bastava, lo trovava appagante, come un promemoria rassicurante.
Necessario narrare della frivolezza, della superficialità. L'aspetto esteriore è la chiave delle belle impressioni, Massimiliano l'aveva reso un suo dogma.
Curare scrupolosamente ogni parte del suo aspetto, sembrare qualcuno sinceramente interessato a fare colpo. Tutte cose utili, se si tratta di politici sempliciotti.
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑨𝑺𝑷𝑬𝑻𝑻𝑶 𝑭𝑰𝑺𝑰𝑪𝑶
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘈𝘳𝘮𝘪𝘦 𝘏𝘢𝘮𝘮𝘦𝘳
❛ Non avete idea
di cosa un sorriso
può comprare ❜
Biondo con occhi azzurri, un aspetto iconico si può dire, l'immagine del perfetto principe azzurro, e dire che Massimiliano ignorava la cosa non sarebbe corretto.
Il destino aveva voluto essere generoso con lui, dopo una brillante testa persino un bel viso aveva pensato bene di regalare lui. Che questo fosse stato un bene o un male è una questione di punti di vista.
Perfettamente conscio della sua bellezza, Massimiliano non si faceva scrupoli a sfoggiare il suo aspetto ogni volta che ne aveva bisogno. Che fosse per attirare qualche giovane di nobili costumi o per sembrare la personificazione dei buoni angeli che vegliano il paradiso, in qualche modo ottenere ciò che voleva non era un problema, non lo era mai stato.
Pelle chiara ma non pallida, da un colorito sano e forte. Una corporatura imponente fasciata all'interno di costosi abiti. Gambe lunghe, in grado di percorrere un'ampia sala con poche falcate, spalle larghe dall'aspetto forte sicuro di sé. Il fisico asciutto e potente di un ragazzo nel fiore dei suoi anni. Pochi si spiegavano per quale motivo non si fosse ancora sposato.
Massimiliano rispondeva ironicamente che la vita da scapolo era troppo bella per abbandonarla.
La verità era che aveva altri pensieri per la testa.
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑪𝑨𝑹𝑨𝑻𝑻𝑬𝑹𝑬
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘦𝘯𝘵𝘫-𝘢, 𝘤𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢𝘯𝘵𝘦
❛ Dire cose che non si
pensano non è essere
falsi, è saper sopravvivere
in questa società ❜
Massimiliano Valerio Mariani. Direi che ho già sufficientemente introdotto il suo modo di essere.
Ciò dico è la verità, pochi potranno dirvi lo stesso, ciò che si pensava di lui non era ciò che era davvero. Nessuno sapeva i doppi fini dietro le sue parole di conforto, i pochi che lo sospettavano non si azzardavano ad ipotizzare, aveva talmente tanti dalla sua parte.
Bella impressione sulla gente, quella l'aveva sempre fatta. Conosceva troppo il mondo per commettere errori, e troppo poco per lasciarsi condizionare da eventuali possibilità.
E lo stesso era con lui, si conosceva troppo il suo nome per aspettarsi poco, e si conosceva troppo poco il vero lui per capire a cosa puntasse.
Ciò che posso dire è che era meschino, eccome se lo era. A vederlo agire sembrava non possedere morale. Pochi lo vedevano mentre scalava la gerarchia del potere, mentre affondava le unghie nel sangue, di quei pochi nessuno apriva bocca. Dopo aver visto di cosa era capace l'ultima cosa che si voleva fare era andargli contro.
Eppure sembrava un tanto bravo ragazzo, agli occhi di chiunque. Altruista ed educato, sempre disposto a dare una mano. Aveva creato una perfetta immagine di sé, un brillante nobile romano con a cuore, prima del potere e delle ambizioni, il benessere di chiunque.
Era un teatrino che reggeva, che difficilmente sarebbe crollato.
Generoso. Di tempo, di denaro, di consigli. Solitamente le persone si fidano di chi dona agli altri. Studiare scrupolosamente chiunque, quello Massimiliano l'aveva sempre fatto. Sapeva bene quanto le persone generose fossero amate e cercate da chiunque.
Ma lui non era generoso, oh non lo era mai stato.
Egoista. Lo era davvero. Nulla di ciò che faceva metteva gli altri prima di sé stesso. Ma lui sapeva fin troppo bene che nessuno si sarebbe fidato di qualcuno di egoista. Così Massimiliano fingeva, come aveva sempre fatto. Era così bravo a fingere, un attore nato.
Il rassicurante sorriso brillante, chiunque ne rimaneva abbagliato. Così giocava a fare il burattinaio, muovendo un comodo e perfetto alter ego, una copertura che saltava non appena gli spettatori uscivano dal teatro, facendo spuntare delle corna da demone sotto l'aureola del santo.
Perché si comportava, così? Oh, io posso solo che ipotizzare. Cresciuto fra le ambizioni di un nobile ozioso e la rassegnazione di una donna condannata all'eterna prigionia, Massimiliano aveva probabilmente imparato cosa facessero davvero le ambizioni delle persone.
Non voleva vivere di accettazione, chiamando il capo agli eventi che il mondo proponeva, divenendo spettatore della propria vita. Ma sapeva bene ciò che sarebbe accaduto se queste ambizioni avessero finito per rimanere tali e divorarlo dall'interno.
Forse per ciò aveva incontrato una via di mezzo più estrema di entrambe le eventualità, dare qualsiasi cosa per riuscire. Anche quando il prezzo è forse troppo alto.
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑷𝑹𝑬𝑮𝑰 𝒆 𝑫𝑰𝑭𝑬𝑻𝑻𝑰
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘥𝘪𝘧𝘦𝘵𝘵𝘪
❛ Oh, miei cari, il
vero segreto del
narcisismo è vantarsi
dei propri difetti ❜
Potrei davvero fare un elenco infinito di tutti i difetti che aveva Massimiliano, un ricco nobile eccentrico e meschino, non servirebbe continuare.
Ma, so per certo, che voi tutti, miei cari clienti qui alla locanda, sarete curiosi di sapere quali vizi peggiori quest'interessante uomo si portava appresso, fingendo una camminata leggera per non lasciar vedere il sacco di peccati pesante sulla sua schiena.
- Diffidenza.
Giocare con gli altri non era mai stato un problema per lui, finché era solo sul suo fronte. Era la sua partita di scacchi, il suo spettacolo, non poteva lasciare che nessuno toccasse le sue amate marionette. Le avrebbe rovinate, le avrebbe rotte, avrebbe perso i suoi clienti.
Lavora sempre solo, non accetta aiuti e non li chiede, non penserebbe mai di poter sbagliare qualcosa, non vede perchè altri dovrebbero intervenire nei suoi affari.
- Superbia.
Non credeva in alcun Dio, per citare Nietzsche, se davvero avesse creduto in qualcuno di superiore non avrebbe potuto non pensare di essere sé stesso. Vanitoso, egocentrico, narcisista, tutto ciò gli apparteneva. Venerare sé stessi, credere nelle proprie capacità anche quando nessuno è disposto a farlo, Massimiliano si nutriva della sua stessa superbia da quando era bambino.
Si sentiva imbattibile, nessuno avrebbe potuto mai eguagliarlo in qualsiasi campo, lui era l'essere perfetto, ogni cosa era stata creata su sua misura.
Non credeva avrebbe mai incontrato qualcuno di migliore a sé, sarebbe stata questa la sua condanna?
- Slealtà.
Massimiliano non aveva bisogno di nessuno, non voleva nessuno. Ma ciò non voleva dire che gli altri non avessero bisogno di lui. Era conosciuto a Roma, amato e temuto da troppa o troppa poca gente, molti chiedevano un suo aiuto, in qualsiasi cosa. Sostegno, consiglio, soldi.
Lui non negava un aiuto a nessuno, ma nessuno di quegli aiuti sarebbe andato a buon fine.
Con una manciata di false speranze e denaro in un pugno e un affilato coltello nell'altra, sgozzava le sue vittime, rubando loro tutto ciò che gli era stato affidato.
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘱𝘳𝘦𝘨𝘪
❛ Ho troppi pregi
per elencarli, ma
non vuol dire che
non lo faccia volentieri ❜
Uomo dai mille scheletri negli armadi, aveva davvero qualche pregio Massimiliano Mariani?Io narro solo la verità, starà a voi, miei ascoltatori, trarre le vostre conclusioni. Per cui, nonostante mi spiaccia dirlo, mi tocca ammettere che molti pregi spiccavano tra le qualità del nostro giovane nobile romano.
- Intelligenza.
Furbo come una volpe, intelligente per puro caso, sapiente per merito degli approfonditi studi. Massimiliano non era solo astuto, ma possedeva un'eccellente mente che lavorava, cercando sempre una perfetta soluzione ad ogni problema, senza imporsi limiti.
L'intelligenza unita alla sapienza è un'arma letale. Anche se, se mescolata alla mancanza di saggezza, può dimostrare una lama interna molto affilata.
- Organizzazione.
Ahimè, mi trovo ad invidiare molto il giovane Massimiliano, la dote dell'organizzazione non l'ho mai posseduta, ma se state sentendo ora i miei canti vuol dire che ne siete al corrente meglio di me. Solo un simile povero cantastorie come me potrebbe ritrovarsi a narrare di gesta di nobili egocentrici nel cuore della notte.
Amava quando tutto andava secondo i suoi piani, nulla doveva essere fuori posto, o sarebbe stata colpa di quel particolare se tutto sarebbe andato a monte.
Organizzare ogni frammento della sua vita, sapere esattamente la successiva battuta del copione, lo rendeva fiero della sua efficienza. Cercava la perfezione, e sapeva come ottenerla.
- Rancore.
No, miei cari, non è la notte che mi gioca brutti scherzi, nel caso del caro Massimiliano il rancore si manifestava sotto forma di pregio. Non era un ragazzo rancoroso, amava fare buon viso a cattivo gioco. Non portava rancore verso nessuno, nessuno era degno delle sue attenzioni, né tantomeno di creare emozioni negative.
Impassibile alle azioni altrui? Molto probabilmente, ma non sempre ciò sembrava rivelarsi un difetto.
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑷𝑼𝑵𝑻𝑰 𝑭𝑶𝑹𝑻𝑰 𝒆 𝑷𝑼𝑵𝑻𝑰 𝑫𝑬𝑩𝑶𝑳𝑰
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘱𝘶𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘣𝘰𝘭𝘪
❛ Se cerchi di affondarmi
inizia a cercare qualche
buco nulla mia armatura.
Quando lo troverai dimmelo,
io non ci sono ancora riuscito ❜
Massimiliano aveva più punti deboli di quanto non riuscisse a comprendere. Forse immune alle provocazioni altrui, ma non a quelle di sé stesso. Sapeva controllare le emozioni come pochi, la sua faccia da poker confondeva anche il più scaltro dei politici, ma tutti hanno un punto scoperto, e di certo Massimiliano non era l'eccezione. Quando si aggirava per le strade di Roma non si accorgeva di quanto la sua armatura fosse leggera, in confronto alle lance della vita.
- Impazienza.
Estremamente vulnerabile a questa prima freccia, Massimiliano non era una perla di pazienza. Sin da bambino voleva tutto e subito, perchè lui avrebbe dovuto aspettare, chi era a credersi abbastanza in alto da farlo aspettare?
Digrignava i denti, così come i randagi, batteva ritmicamente i polpastrelli sul suo ginocchio, inspirando rumorosamente. Lui non poteva aspettare, era più importante di chiunque altro, ogni richiesta è legge, su ciò non si discute.
- Regole e Richieste.
Strano e ironico, un ragazzo tanto diligente, un perfetto burattinaio, incapace di sottostare ad ordini da lui non condivisi. Forse vedeva il mondo come un grande campo di battaglia, dove lui era il nobile dio della guerra incaricato di distribuire i soldati negli eserciti.
Non tollerava ordini, soprattutto se questi non lo aggradavano. In tutta la sua vita, seppur breve e ancora agli inizi, a pochi ordini aveva ubbidito, tra cui anche la delegazione del papa.
ma, dopotutto, quale idiota avrebbe rifiutato una richiesta del Pontefice una richiesta, tra l'altro, molto vantaggiosa.
- Essere sottovalutato.
Lo so, lo so, non serve che me lo ricordiate, molti dei protagonisti dei miei canti possiedono questo difetto, ma a quanto pare solo io incontro questi tipi strani.
Massimiliano perdeva raramente le staffe, la sua organizzazione millimetrica era sempre tanto impeccabile da far venire le vertigini, ma essere sottovaluto, oh buon Dio quanto lo odiava. Iniziava a discutere, per qualsiasi cosa. Si sentiva attaccato. Nessuno lo aveva mai sottovalutato, le ambizioni sue altrui erano il suo pane quotidiano, com privare un cane del proprio cibo.
Mandava all'aria ogni suo progetto, lasciava che l'istinto prendesse la meglio. Iniziava a strafare, nell'intento di dimostrare quanto ci si sbagliasse a sottovalutarlo.
Negli occhi una fiamma azzurra di fredda ira, sulle labbra un ringhio di sfida.
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘱𝘶𝘯𝘵𝘪 𝘧𝘰𝘳𝘵𝘪
❛ Impegnati di più.
Ti sembra questo
il mio tallone
d'Achille? ❜
Di punti forti ne aveva molti, quella sua dannata superbia sapeva proteggerlo anche dai colpi più meschini. Molti avevano provato ad affondarlo, nessuno ci era mai realmente riuscito, oppure io non sarei qui a raccontare di lui a voi poveri clienti.
Non funzionava come quelli normali, le voci, gli insulti, nulla di ciò lo toccava, chiuso nella sua bolla di convinzioni e narcisismo. Provare ad attaccare pensando come una persona sana era una follia. Ma a quanto pare le persone se ne rendevano conto sempre troppo tardi.
- Faccia da Poker.
L'arte del non mostrare alcun emozione, posso dire che non è facile quanto sembra. Non accennare a sorrisini quando tra le tue carte c'è una scala reale, non mostrare disappunto quando si ha una mano scadente.
Massimiliano era un mago in ciò, l'arte dell'inganno per lui non aveva segreti. Rimanere impassibile davanti a tutto era diventato parte di lui, aiutato anche dal fatto che poco riuscisse davvero a destabilizzarlo.
- Mentire.
Forse scontato, considerando il soggetto, ma nulla è noioso quando si parla di nobili eccentrici. Amava mentire, forse per divertimento forse per necessità, purtroppo non ho il dono della telepatia, anche se mi sarebbe proprio piaciuto sapere cosa gli passasse per la testa. Non era stato abituato ad essere sincero, non è una cosa che si impara sui libri, non è una cosa facile da correggere. Massimiliano aveva sempre mentito, fin da bambino, anche per i motivi più stupidi.
Ma, sarò sincero, facendo una breve somma il motivo è lampante. Giocare a fare il burattinaio lo divertiva, osservare questo sé stesso fatto di ciò che amano gli altri muoversi nella sua scacchiera lo rendeva un vero Dio. Essere sincero, raccontare di sé, tutto avrebbe potuto rovinare questo suo gioco. Mentendo nessuno sa niente di te, nessuno può sapere qualcosa di vero.
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑷𝑨𝑺𝑺𝑰𝑶𝑵𝑰
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘴𝘤𝘢𝘤𝘤𝘩𝘪
❛ Scacco matto,
come previsto
ha fatto un errore
con l'alfiere due
turni fa ❜
Massimiliano era un tipo strano, ma la cosa più bizzarra di lui era il suo sostenere che le migliori chiacchiere a quattr'occhi si svolgevano ai lati di una scacchiera. Amava così tanto muovere quelle pedine sui quadrati scuri e chiari, ricordo che la tua pedina preferita era la torre, sosteneva fosse la più diretta, quella senza mezze misure. faceva scacco matto sempre con quella. Prediligeva, inoltre, i pezzi neri, agire dopo l'avversario voleva dire avere un'informazione in più su di lui.
Riusciva a capire che tipo di persona aveva davanti grazie al suo modo di giocare, era spaventoso, e anche un po' fuori di testa.
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘚𝘢𝘯 𝘗𝘪𝘦𝘵𝘳𝘰
❛ Il fascino del
proibito. Nonostante
nessuno riesca a
terminarti non ci si
arrende, cara San Pietro ❜
Ma, cari miei spettatori, ciò che vi ho raccontato finora risulta banale se sentirete ciò che sto per raccontare. Massimiliano aveva una strana passione, quasi un'ossessione, verso la rinomata San Pietro. A quei tempi, quei bei tempi, la San Pietro che conosciamo noi non esisteva, la cara sede papale non possedeva nemmeno una cupola degna di questo nome.
La maledizione degli architetti di San Pietro, no? Non ricordo nemmeno tra quante mani fosse passato quell'incarico, nessuno sembrava in grado di renderla magnifica.
Massimiliano non abitava distante da San Pietro, sin da bambino amavi passarvi davanti, sognava ad occhi aperti l'immagine della maestosa dimora terminata.
Passeggiare nei momenti liberi vicino la sua San Pietro era terapeutico per un impegnato uomo di politica come lui.
L'unica cosa di Roma che gli mancò a Firenze.
Sognava di vederla terminata, forse questo sogno si avvererà.
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑩𝑨𝑪𝑲𝑺𝑻𝑶𝑹𝒀
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘳𝘢𝘤𝘤𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘯𝘰𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘦𝘨𝘰𝘤𝘦𝘯𝘵𝘳𝘪𝘤𝘰
❛ La mia storia?
Tsk, troppo banale
se paragonata a me ❜
In realtà il racconto della vita di Massimiliano lo si avrà già sentito innumerevoli volte, la vita di ogni nobile romano. Lusso, vizi, denaro, aspettative.
Una vita che sulle forti spalle di Massimiliano stava stretta.
Genitori banali, semplici persone come tante, con solo più soldi della normale gente. Segretamente non li aveva mai amati, non lo conoscevano, non si erano mai impegnati a volerlo conoscere. Era libero, davvero poche le restrizioni, ma Massimiliano avrebbe voluto fossero di più.
Rompere le regole, il gusto dello sbagliato. Questo amava davvero Massimiliano.
Che gusto c'era a uscire la notte di nascosto se, nonostante venisse visto, nessuno diceva lui niente. Era bambino quando, nonostante avesse un palazzo a disposizione, si rifugiava nella sala dei ricevimenti a giocare. Era l'unica sala che gli era vietata.
Non gli importava assolutamente nulla della stanza, se le cucine fossero state vietate sarebbe andato lì, era il fatto di aver infranto le regole a farlo sentire bene.
Era un modo per ricordarsi che lui continuava a essere sé stesso, e che nessuno lo avesse condizionato, costringendolo a fare ciò che lui non condivideva.
Crescendo quest'atteggiamento era andato sfumando, cosa plausibile, dal momento che era una cosa particolarmente infantile, anche se non del tutto.
Una regola che Massimiliano reputava superflua, futile o sbagliata era come se scomparisse dalla sua memoria.
Aveva otto anni quando iniziò a studiare, era portato per tutto, suonava la viola, nonostante non amasse la musica, dipingeva con gli acquerelli più belli di Roma, nonostante non gli interessasse per niente dipingere. Studiava la filosofia nonostante non gli piacesse.
Eppure eccelleva, si impegnava poco e dava ottimi risultati.
Massimiliano era il bambino modello, e lo era stato sempre, diventando poi il ragazzo modello, l'uomo di politica perfetto.
Ciò che ti rimaneva impresso di lui era la parola perfezione, quando si parlava di Massimiliano veniva sempre pronunciata questa parola.
crescendo ci prendeva gusto, accettava tutti questi complimenti, iniziava a salire il piedistallo delle aspettative di chiunque con estrema facilità, e ciò lo esaltava.
Sentire gli occhi ammiranti e pretendenti di qualcuno scrutarsi, quanto amava quella sensazione.
La vera storia di Massimiliano iniziava nel 1527, in seguito alla chiamata del Pontefice e alla partenza per Firenze. Massimiliano stava entrando nella politica di Roma, si intendeva bene con i colleghi, aveva un futuro.
Firenze, bella e romantica, non lasciarti sopraffare dalla torre della scacchiera, o potresti risentirne.
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑹𝑨𝑷𝑷𝑶𝑹𝑻𝑰 𝒆 𝑪𝑶𝑵𝑶𝑺𝑪𝑬𝑵𝒁𝑬
╰┈➛ 。 。 。 ✧ work in progress...
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑪𝑶𝑺𝑨 𝑵𝑬 𝑷𝑬𝑵𝑺𝑨
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘥𝘦𝘪 𝘎𝘢𝘳𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘜𝘳𝘣𝘪𝘯𝘰
❛ Urbino, mhm?
Non penso di
sapere dove sia ❜
Massimiliano non amava Urbino, questo lo ricordo fin troppo bene. Avevano lontani parenti da quelle parti, due noiosi cugini di secondo o terzo grado. Erano più piccoli, gli davano fastidio continuamente. Li avrebbe appesi alla terrazza volentieri.
Ciò lo aveva reso un po' restio nei confronti della città di Urbino, tanto che se glielo chiedivi lui si fingeva disinformato sull'argomento, nonostante fosse palese il suo imbroglio, dal momento che chiunque aveva sentito parlare di Urbino, un luogo famoso nel Rinascimento.
Non si era premurato di informarsi su chi fossero i colleghi provenienti da quel posto, non gli interessava nemmeno, chiunque era un possibile rivale per la sovranità di Firenze.
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘥𝘦𝘪 𝘎𝘢𝘳𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘈𝘳𝘦𝘻𝘻𝘰
❛ Che bella Arezzo,
ricordo abitanti
molto interessanti ❜
"I materialisti egocentrici", ricordo li avessero definiti così tempo fa. Non mi è difficile credervi, lui raccontava di andare tanto d'accordo con gli abitanti di Arezzo.
Non era raro che un uomo viaggiasse per l'Italia, soprattutto se lavorava in politica. Massimiliano aveva visitato la pittoresca Arezzo da ragazzo, andando appresso ai parenti per qualche riunione di nobili o simili. Ricordava che gli unici nella sala a sembrare interessanti erano un uomo e una donna, i proprietari del palazzo. Erano sfarzosi, agghindati di gioielli, e parlavano di argomenti pratici e interessanti, a differenza di chiunque altro nella stanza.
Da quell'evento Massimiliano aveva sviluppato una leggera simpatia nei confronti delle persone d'Arezzo.
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘥𝘦𝘪 𝘧𝘪𝘰𝘳𝘦𝘯𝘵𝘪𝘯𝘪
❛ Non mi interessa
di loro. I Medici non
ci sono più e Firenze
ha bisogno di qualcuno
che comandi ❜
Massimiliano, a dirla tutta, non aveva minimamente considerato i fiorentini. Li vedeva come pedine senza un re. Come futuri sudditi.
Aveva visto Firenze di sfuggita un paio di volte, ma nulla l'aveva particolarmente attirato.
Ma, come lui non amava essere sottovalutato, probabilmente nemmeno i fiorentini lo avrebbero apprezzato. Che avesse appena firmato la propria condanna?
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑪𝑼𝑹𝑰𝑶𝑺𝑰𝑻𝑨'
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘔𝘢𝘴𝘴𝘪𝘮𝘰 𝘪𝘯 𝘱𝘪𝘭𝘭𝘴
Il mio racconto sta giungendo al termine, ma non voglio lasciarvi così. Massimiliano era un tipo interessante, certamente egocentrico e spesso odioso, ma, purtroppo, sembra che incontrare personaggi strani sia diventato il mio lavoro.
Per cui, miei cari, eccovi di servito una piccola dose di Massimiliano Valerio Mariani in pillole, da prendere in dosi ridotte, mi raccomando, e magari sciolte in acqua calda.
- Era blasfemo, grande disonore per l'epoca, ma lo reputa un argomento talmente futile che se lo tiene per sé.
- Prima di ogni riunione con gente importante, come rito "scaramantico" si metteva in tasca una torre nera, la pedina degli scacchi. Anche per andare a Firenze se l'era messa in tasca.
- Non tollerava gli animali. In casa non li aveva mai avuti e gli avevano sempre fatto ribrezzo.
- Capitava che ogni tanto che Massimiliano andasse fuori città per le corse dei cavalli, solo per osservare il tipo di gente che c'era ad assistere. Non scommetteva mai, riteneva stupido puntare soldi su qualcosa che non gode minimamente della tua influenza.
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑪𝑨𝑵𝒁𝑶𝑵𝑬
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘣𝘢𝘤𝘬 𝘵𝘰 𝘣𝘭𝘢𝘤𝘬
[Non ho idea di cosa c'entri con Massimiliano ma stavo ascoltando a palla Amy Winehouse mentre scrivevo e questa è la mia preferita, poi il ritmo mezzo blues mi ricorda lo spin-off di inizio capitolo, quindi ci sta, tutto sommato.]
He left no time to regret
Kept his dick wet
With his same old safe bet
Me and my head high
And my tears dry
Get on without my guyYou went back to what you knew
So far removed
From all that we went through
And I tread a troubled track
My odds are stacked
I'll go back to blackWe only said goodbye with words
I died a hundred times
You go back to her
And I go back to
I go back to usI love you much
It's not enough
You love blow and I love puff
And life is like a pipe
And I'm a tiny penny
Rolling up the walls insideWe only said goodbye with words
I died a hundred times
You go back to her
And I go back toWe only said goodbye with words
I died a hundred times
You go back to her
And I go back toBlack, black
Black, black
Black, black
Black
I go back to
I go back toWe only said goodbye with words
I died a hundred times
You go back to her
And I go back toWe only said goodbye with words
I died a hundred times
You go back to her
And I go back to black
- Amy Winehouse
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑨𝑩𝑩𝑰𝑮𝑳𝑰𝑨𝑴𝑬𝑵𝑻𝑶
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘭𝘶𝘴𝘴𝘰 𝘦 𝘴𝘧𝘢𝘳𝘻𝘰
╭┈┈┈┈ ⿻┆𝑵𝑶𝑻𝑬 𝑨𝑮𝑮𝑰𝑼𝑵𝑻𝑰𝑽𝑬
╰┈➛ 。 。 。 ✧ 𝘢𝘯𝘨𝘰𝘭𝘰 𝘳𝘪𝘤𝘩𝘪𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘯𝘰 <3
Buongiorno, perchè sono le due quindi è tecnicamente mattina.
Quando si dice fare le cose all'ultimo...
mi scuso un sacco per aver fatto attendere così tanto, mi spiace perdonatemi aaaa-
comunque, tornando a cose serie, per le richieste penso di non avere tante pretese.
Tranne per una cosa.
Ho bisogno che tu faccia venire Massimiliano una crisi di nervi e che diventi isterico, possibilmente perchè qualcuno l'ho sottovalutato e quindi inizia a strafare finendo per fare casini.
Perchè sarebbe molto divertente <33
Oppure che qualcuno si atteggi da superiore con lui. Finiranno per fare a gara a chi è più egocentrico.
Tanto lo so che ci saranno altri bimbi problematici tipo Massimiliano.
Me lo sento.
Sempre che sia preso lui, no è detto.
detto ciò addio, che ero devo entrare in hiatus, che pizzeeee.
Spero ti piaccia, risponderò a tutti i commenti il 27, al mio ritorno dal campo.
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