Si inizia la convivenza
La mattina seguente ci svegliamo abbastanza presto, alle nove in punto. Cosa molto strana, conoscendo i miei standard mi sarei aspettata più che altro che fosse mezzogiorno. Mentre apro gli occhi mi giro verso il letto di Leila ancora addormentata, ha i capelli castani molto lunghi e gli occhi marroni, è mediamente alta e magra. Dopo una lunga chiacchierata serale sono persino arrivata a scoprire che viene dal Perù. Ha buttato per terra tutte le lenzuola e la sovraccoperta, deve aver avuto un sonno molto agitato, o forse sarà solo il nuovo ambiente. Anche per me questa prima notte non si è dimostrata semplice, confesso infatti di aver avuto molte difficoltà prendere sonno. Nonostante io stessa stia ancora dormendo dicendo di svegliarla. Preferirei evitare infatti che qualcun altro venisse a svegliarla.
-Leila svegliati dobbiamo alzarci!- Senza nemmeno aprire gli occhi mi risponde:
-Ancora cinque minuti mamma!- Scoppio a ridere e le dico:
-Non sono tua madre, sono Bianca!- Di scatto cade dal letto facendomi prendere un accidente. Mi comincia a guardare massaggiandosi il sedere per la botta presa, in effetti ha fatto un bel volo, la distanza pavimento-letto credo sia un centro o qualcosa in meno.
-Ma la grazia dov'è finita!
-Hai fatto tutto da sola cara!
-Ah già!- Finita l'illumimante conversazione ci spostiamo nel bagno, cercando di prepararci ad una velocità accettabile. Questa stanza è molto spaziosa, c'è un mobile con doppio lavabo in granito, una doccia abbastanza grande e gli altri mobili essenziali di un bagno. Io mi fiondo sotto la doccia, mentre nel frattempo la mia compagna di stanza armeggia con il lavandino. Sembra avere qualche difficoltà visto che la si sente borbottare in spagnolo ed il tono è tutt'altro che tranquillo. Finito il primo step mattutino torniamo in camera a vestirci. Noto che su sedili in fondo al letto qualcuno deve aver messo due magliette verde acqua con la scritta "Disagiati", non c'erano infatti quando ci siamo svegliate. La peruviana nota immediatamente un bigliettino che le accompagna:
Queste sono le magliette che ci hanno consegnato sta mattina. Indossatele oggi. Non saranno obbligatorie tutti i giorni, ma solo quando avremo una sfida. Sono entrato mentre dormivate.
Non mi uccidete,
Raffael
Mentre lo leggiamo scoppiamo a ridere, a pensarci bene il povero Raffael è capitato da solo in bungalow con undici ragazze. Se fossi io al suo posto non so come reagirei, non siamo delle persone molto tranquille, soprattutto un dato periodo del mese. Consiglierei infatti all'americano di comprare una tuta antisommossa per eventuali complicazioni. Alla fine decido mi mettermi, oltre alla maglietta, dei pantaloncini di jeans neri e delle All-star alte dello stesso colore. Leila invece opta per dei leggings e delle semplici scarpe da ginnastica. In salotto troviamo un altro bigliettino, la nostra mattinata sembra si stia trasformando in una caccia al tesoro. Questa volta è di Ava:
Alle nove e mezza ci siamo avviati verso l'area mensa.
Vi aspettiamo lì,
Ava
Come al solito sono in ritardo, qualcosa mi dice che noi due dobbiamo per forza raccattare da qualche parte una sveglia, altrimenti arriveremo sempre tardi. Il caso aveva voluto difatti mettere due dormiglione nella stessa stanza.
Arrivate al padiglione troviamo tutto il nostro gruppo seduto intorno ad un tavolo a mangiare. Quando ci sediamo Raffael, un ragazzo dai capelli castano scuro e gli occhi color nocciola, alto e mediamente robusto, con carnagione abbastanza abbronzata, che vive negli USA, dice:
-Visto che anche le belle addormentate sono arrivate ci siamo tutti!- Io gli lancio un'occhiataccia e rispondo:
-Mi spieghi chi ti ha detto che potevi entrare in camera nostra mentre dormivamo?
-Sono abbastanza autodidatta su queste cose!- Mi fa l'occhiolino e questo mi fa arrabbiare ancora di più. Notando la pericolosità della situazione Leila e Martina si mettono in mezzo chiedendo:
-Quali sono le attività in programma per oggi?
-Bella domanda!- Rispondiamo tutti in coro ridendo come dei deficienti. Non doppiamo aspettare molto per saperlo, infatti non appena finiamo la colazione, mentre tutti i gruppi sono ancora presenti in sala, arriva Liam, sempre il ragazzo dell'opuscolo, che prende il microfono dicendo:
-Un minuto di attenzione, ora vi annuncerò le attività della giornata. Per prima cosa ci sarà l'elezione di due capogruppo per bungalow, i quali dovranno partecipare a tutte le riunioni e dovranno inoltre informare i loro compagni delle varie attività e sfide. Punto secondo oggi comincerete ad allenarvi anche con l'arrampicata, perciò buona fortuna. Avete due ore da questo momento per farci sapere i capogruppo, ricordatevi siamo in democrazia, perciò la maggioranza vince!- Una volta concluso di parlare scende dal palco e se ne va. Ora il dilemma comincia per noi, chi saranno i nostri portavoce?
Quella mattina non riusciamo in nessun modo a sviare dall'argomento. È già passata un'ora e mezza, ma non abbiamo ancora deciso nulla. La situazione pare muoversi però con l'intervento di Rose, una ragazza dai capelli ricci castani e gli occhi color legno vivo, coperti da degli occchiali da vista, che le stanno a pennello.
-Per me dovrebbero essere Bianca e Raffael, siete tutti d'accordo?- Prima che uno di noi due possa ribattere tutte le altre alzano la mano togliendoci ogni via di scampo. Sentiamo la porta aprirsi d'un tratto, lasciandoci sorpresi nel vedere entrare Jorge con una ragazza che non ho mai visto. Ha dei lunghi capelli corvini e la pelle abbronzata. La sua postura è ferma e rigida, ciò mi fa pensare che venga da un paese dell'alta Europa. Lui ci saluta e dice:
-Avete scelto i capocasa?- Martina prontamente risponde, beccandosi un'occhiataccia da noi poveri disgraziati:
-Sono Bianca e Raffael!
-Perfetto, comunque sono venuto per dirivi anche da oggi sarete tredici qui nel bungalow otto, vi presento Camille Morèl!- Immediatamente mi viene da pensare al dove la metteremo a dormire perciò chiedo:
-In quale stanza starà?
-In quella di Ava e Rose!- Tutti annuiamo, dopo di che il coach se ne va. Mi avvicino a quel punto a Camille e la saluto così:
-Benvenuta nella squadra dei Disagiati!- Lei ridendo risponde:
-Merci!
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