6«CHOOSE YOU»
»Vi ho messo "Heaven" nei media, se volete ascoltarla mentre leggete
*
Dal capitolo precedente
Noto il computer illuminarsi, rischiarando l'ambiente circostante e la scrivania sul quale è appoggiato.
Corro verso il portatile e apro lo schermo.
Clary mi sta chiamando tramite Skype.
"Pronto?".
Clary
Sono ore che camminiamo, alternando fermate di autobus a viaggi in treno. Per questo motivo, non appena riconosco il profilo di New York nell'ombra della notte, lo sguardo mi si illumina.
"Ce l'abbiamo fatta" dico passandomi una mano fra i capelli rossi, bagnati e appiccicati al viso.
"Sì" risponde Jace avvicinandosi a me e baciandomi sulla fronte.
Ma Alec non ammira il paesaggio, i contorni degli edifici di una città che lui stesso usava chiamare "casa". Non collega questa parola con Manhattan, non più almeno.
So che vuole raggiungere Izzy, casa sua, abbracciarla e stare di nuovo con lei.
Sono passati cinque mesi.
Cinque mesi in cui non ha visto sua sorella, giorni in cui non ha toccato la ragazza con cui era solito trascorrere tutte le ventiquattro ore della giornata.
"Andiamo" riferisce freddo mentre si rimette in marcia.
La steppa secca gli sferza le gambe robuste, fasciate dai pantaloni neri ormai consunti e laceri. Le braccia dondolano in avanti ed indietro al ritmo della sua camminata, oramai più simile alla corsa e sempre più frenetica.
"Dovresti parlargli" sussurro aspettando che il corvino sia abbastanza distante da noi da non sentirci, nemmeno con le rune. Spero.
"Lo so, dovrei farlo. Devo farlo" risponde Jace mettendomi un braccio attorno alle spalle e stringendomi a sé.
Diventa iper protettivo quando ha paura. E, ultimamente, succede sempre più spesso.
"E sai con chi altri dovremmo parlare..." suggerisco io, anche se la paura mi attanaglia lo stomaco.
"Non possiamo. Appena tornino all'Istituto chiamerò Magnus affinché metta una malia sui ragazzi" risponde con lo stesso tono che ha usato Alec alcuni secondi fa. Parabatai.
Ho paura che a breve mi allontanerà, cessando il contatto fra noi. Interrompendo il contatto con tutti, come fa sempre.
"Non puoi costringermi ad allontanarmi da loro".
Per quanto detesti ammetterlo, mi sono legata al branco di Beacon Hills. Non dovrei dirlo, non posso rischiare di affezionarmi ad altre persone, amici che potrebbero morire da un momento all'altro.
Ma i loro nomi non si scrosteranno facilmente dalla mia pelle; non Scott, Kira, Lydia e Stiles.
"Non siamo nemmeno riusciti a capire cosa sia Stiles, Clary. Non possiamo rischiare di portarli qui" e con qui intende all'Istituto. Perché hanno bisogno di spiegazioni tanto quanto ne abbiamo necessità noi.
"Ne parliamo stasera".
So che non sarà così.
I corridoi dell'edificio sono impressi nella mia mente come un'impronta a fuoco, ma adesso che li vedo, gotici e circondati di archi, mi sembrano strani.
I mondani non lo vedono così, ai loro occhi appare come la Cattedrale di S.Patrick. A volte vorrei avere solo il loro punto di vista, fa meno paura.
E prima l'avevo. Ovviamente sapevo che c'era altro, altri veli nascosti, ma l'ignoranza era gratificante; le paure erano più normali.
La mia camera all'Istituto mi fa sentire ovunque fuorché a casa mia; è la mia dimora, parte della mia vita, eppure... Ho necessità di altro, di altri.
Aver abbandonato i miei amici a Beacon Hills, al loro destino... Non è giusto, ho fatto una cosa orribile.
Il biglietto.
Avevo tentato di lasciarlo a casa di Lydia ma, consapevole del fatto che sua madre lo avrebbe buttato non appena i suoi occhi lo avessero intercettato, ho cambiato idea.
L'ho lasciato a casa di Stiles, nascosto fra alcuni strati di coperte.
Non so se ci sia il fuso orario tra qui e Beacon Hills, ma devo contattare il ragazzo il prima possibile. Capire se sta bene; se stanno bene.
"Clary, vado a farmi una doccia" sento Jace gridare dal bagno.
"Okay" rispondo con voce tremante.
Sapendo quanto adori i suoi capelli, ho abbastanza tempo.
Afferro il mio computer da dentro il cassetto della scrivania, poi mi siedo sulla vecchia sedia scricchiolante.
Password: Simon
Nome utente: Clace
L'ultima parte l'aveva voluta Magnus, aveva creato pure le magliette, con tanto di brillantini. Sorrido al pensiero.
Stiles
"Stiles, finalmente" sorride rilassandosi sulla sedia "Sono ore che provo a chiamarti".
Sorride di nuovo e si inclina in avanti, incrociando le mani.
Io rimango in silenzio, non so come reagire.
Ha una risata differente da tutte quelle che ho visto, e ne ho viste tante.
Sono come gli occhi, le risate. Possono dire tanto di una persona, se sono veritiere e non fasulle.
"Jace non vuole che io vi chiami" dice quasi in un sussurro la rossa, interrompendo i miei pensieri.
"Allora perché mi hai chiamato?" domando controllando la porta alle sue spalle, temendo che il biondo possa varcarla da un momento all'altra.
"Sai meglio di me che quello che è successo non è un caso" dice togliendosi un elastico dal polso e legandosi i capelli con esso "E volevo sapere se stavate bene".
Le sorrido.
"Stiamo tutti bene, solo qualche ferita a cui siamo abituati" rispondo mostrando la benda che mi fascia la mano.
La rossa sembra rabbrividire, ma non dice niente.
"E Lydia?" domanda fremendo.
Invece di guardare la ragazza, fisso la telecamera che permette la video chiamata.
"Non ha niente, però non ho ancora avuto la possibilità di chiamarla. Sua madre ha chiuso le telefonate" rispondo rammaricato.
Ho tentato di contattarla durante tutto il viaggio in macchina dall'ospedale a casa mia, ma niente.
"Lo sapevo" confessa lei passandosi una mano sulla faccia.
Io alzo il sopracciglio destro, con fare interrogativo; lei capisce.
"Ho provato a lasciare il biglietto a casa sua, ma avevo paura che sua madre lo avrebbe gettato. Così ho scelto te" accenna un sorriso forzato.
Ho scelto te.
"Jace..." domando.
"Non ne sa niente" risponde e, non appena conclude la frase, sento la serratura della porta alle sue spalle schioccare.
Gli occhi di Clary si allargano, all'improvviso colti dalla paura.
"Ti contatto appena posso. Salutami Lydia e gli altri".
Mi fa un cenno con la mano e interrompe di colpo la chiamata.
Ho scelto te.
*
Spazio autrice:
Buon giorno! Come state?
Avevo detto che non sarei riuscita ad aggiornare (perché sono in montagna e qui la connessione sembra sconosciuta) ma ce l'ho fatta.
So già che mi odierete tanto per questo capitolo, ma dovevo rischiare. Ne sarete felici in seguito ^-^
Come sempre, fatemi sapere nei commenti se vi è piaciuto e, se sì, lasciate una stellina che mi fa sempre piacere.
Ah, scusate se ci sono errori, ma l'ho scritto mentre mi vestivo praticamente.
Ribadisco anche che necessito di un Gramma-Killer.
Ci vediamo giovedì/venerdì prossimo.
Un bacio,
darkwaystofly💕
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