2«SHE HAS A VOICE»
»vi ho messo nei media "Black Sea", se volete ascoltarla mentre leggete
*
Dal capitolo precedente
Mi alzo a stento. Le mie gambe barcollano, ma riesco comunque a mantenerne il controllo.
Le mani tremano, ma non abbastanza da farmi distrarre. Sono vivo, e anche i miei e amici lo sono.
È tutto quello che conta.
Lydia
Sento le sirene dell'ambulanza rimbombarmi nelle orecchie, regolari e insistenti.
I miei occhi semi chiusi mi permettono di non individuare figure nitide, solo ombre sfuocate e prive di contorni.
Le luci blu e rosse confondono ulteriormente il tutto, facendo sembrare la mia vista appannata.
Avverto il mio corpo farsi caldo, il sudore scivolare sulla pelle e impegnare i restanti abiti non ancora bruciati.
"Stiles, ascolta Jace. Non puoi farlo da solo, non puoi... Morire".
So cosa succederà se lui farà quello che vuole, se non seguirà i nostri consigli.
Le voci, le sento. Continuano a gridare il suo nome, ignare di quello che il ragazzo significa per me.
Menefreghiste.
"Devo farlo Lyds. Se riuscirò, potrò salvarvi tutti; come non sono mai riuscito a fare".
Non è debole. So che pensa di esserlo, ma è l'esatto opposto.
Si sente in colpa per troppe cose, è uno dei suoi difetti fatali, insieme alla lealtà.
"Il battito è regolare" sento uno dei medici urlare, tenendo uno strano oggetto nero fra le mani "Abbiamo le identificazioni?".
Mi chiamo Lydia Martin, vorrei gridarlo ma non mi esce niente dalla bocca. Vuoto.
"Ancora niente, solo di uno dei due ragazzi" risponde una dottoressa; credo si trovi da qualche parte alle mie spalle.
I mie amici, devo salvarli.
"Stiles Stilinski. Ho trovato il nome sulle chiavi della sua auto" continua la donna spostandosi accanto all'altro medico.
Cosa vi interessa dei nostri nomi! Salvateli!
Sono stata io a scrivere il suo nome sulla targhetta azzurra. Lui continuava a ripetere che sarebbe stato inutile, nessuno avrebbe rubato una jeep come la sua. Non gli do torto, ma mi piaceva l'idea.
"Chiamate lo sceriffo, ditegli che suo figlio verrà portato all'ospedale. Il battito è alto, la temperatura si aggira intorno ai 39ºC" esordisce un'altra voce, diversa da quelle precedenti.
Stiles...
Non farti male, ti prego.
Vedo il ragazzo moro avvicinarsi al Darach, le mani serrate a pugno.
Clary e Jace sono avvinghiati l'uno con l'altra dall'altra parte della stanza, gli stili infilati nelle rispettive tasche dei jeans.
Scott ha ancora gli artigli sfoderati, gli occhi rossi e appannati dalle lacrime.
Come può un umano, uccidere una creatura simile.
"Stiles non è umano".
Kira tiene la katana con la mano destra, un'impugnatura salda ma tremante.
Io tremo come una foglia, piantare l'urlo non mi servirà a niente adesso. Ucciderebbe solo i miei amici, facendo scappare il Darach.
Voglio che Derek ci aiuti con la sua esperienza, che Deaton sfoderi qualche polvere magica, che Will appaia...
Riesco ad aprire di più gli occhi, liberandomi maggiormente la vista.
Scott è già steso su una barella, legato con dei lacci rossi per le mani e le gambe.
Kira è ancora a terra, inerme.
Cerco di girare la testa nelle poche posizioni che non mi fanno gemere dal dolore, ma sono troppo poche perché non riesco a scorgere né Clary né Jace.
Stiles.
"Dobbiamo assolutamente portarli all'ospedale. Sono tutti gravemente feriti tranne la ragazza rossa" grida un medico sia ai suoi compagni, sia ad un vecchio cellulare.
Lasciate stare me, occupatevi di loro!
"Com'è possibile che lei sia così?"
Così come? Andate da loro! Salvate Stiles.
"Vi prego" riesco a sussurrare con voce quasi troppo flebile per essere udita.
Una ragazza vestito di rosso mi si avvicina, accostando il suo orecchio alle mie labbra.
"Kay, ha parlato! L'ho sentita!" esordisce lei con sguardo pieno, in qualche modo, di commozione.
"Hazel, spostati per favore" dice la dottoressa avvicinandosi alla ragazza che adesso è seduta al mio fianco, tenendo la mia mano con la sua
Come ha fatto a sentirmi?
"Andrà tutto bene Lydia" riprende la giovane di nome Hazel.
"Andrà tutto bene".
Andrà tutto bene.
Andrà tutto.
Andrà.
Lydia!
"Lydia, stammi lontana!" grida Stiles capendo di avere gli occhi tinti nuovamente di arancione.
"Scott, prendila con te. Non lasciarla avvicinare" riprende il ragazzo con lo sguardo più serio che abbia mai visto.
"Non puoi costringermi" urlo per contrastare il suono delle esplosioni e delle assi che cedono al fuoco.
"E invece posso" afferma arrabbiato Stiles facendo brillare ulteriormente le iridi.
Hanno un colore strano, diverso da quello di Scott. È un arancione vivido, con striature gialle e rosse.
La sua pelle ormai è pallida, ma cosparsa di fuliggine.
Continuo a tenere lo sguardo fisso su di lui, mentre si allontana e diventa una figura indistinta.
Stiles Stilinski.
"State zitte!" urlo premendomi le mani su entrambe le orecchie.
Scott e Kira si gettano ai miei piedi, circondandomi anche loro con le braccia.
"Rilassati".
La voce non appartiene ai miei amici, il proprietario è Will.
"Piccola, ne uscirete vivi. Tutti, ve lo prometto".
Ogni traccia di calore sta venendo trascinata verso il centro della stanza, verso Stiles.
Le risate della Blake sono ancora udibili, ma i miei sensi sono troppo confusi.
Le braccia di Kira e Scott sono premute contro il mio corpo, stringendomi.
Avverto i miei capelli bagnarsi di sudore e appiccicarsi alla pelle.
Il fuoco si dirada, ma non di intensità; continua a divorare i centri metri di terreno ad una velocità impressionante.
Fa caldissimo, il fumo blocca anche il respiro.
Un grido agonizzante squarcia l'aria improvvisamente, facendomi rabbrividire.
Stiles Stilinski.
Stiles Stilinski.
Stiles.
Stilinski.
Una risata.
Morte, non puoi scappare Lydia.
Non si può.
Un'altra risata.
"Bruciate all'inferno".
*
Spazio autrice, che poi autrice non posso definirmi, quindi...
Spazio La Newtmas Esiste:
Buona sera a tutte/i ^-^.
Scusate se ieri non ho aggiornato, ma ho 38 di febbre da cinque giorni e sembro un vagante.
Lasciatemi lì.
Mi farebbe MOOOLTO piacere se mi lasciaste nei commenti il vostro parere e le stelline se vi è piaciuto.
Se avete domande, sono sempre qui.
Un bacio,
Darkwaystofly💕
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