uno: "cerco tata disperatamente"
Ieri ero sul punto di tirarmi un colpo
Cesare Pavese
Principato di Monaco, casa Leclerc.
Dovete sapere che Francine non è la prima tata che lascia a piedi il padre dei gemelli. E non sarà nemmeno l'ultima, secondo le voci che girano per il Principato di Monaco.
Tenete presente che in qualunque luogo del mondo le tate sono come le badanti dell'est Europa.
Quando si incontrano in pausa caffè oppure mentre i bambini stanno giocando al parco, si trovano tutte e confabulano fitto fitto di come si comportano i bambini e di come è la famiglia per la quale lavorano.
Per la maggior parte sono tutte donne anziane che con i bimbi hanno un approccio del secolo passato ormai superato e parlano tra di loro nella loro lingua madre.
Mentre i bambini si divertono su scivoli, altalene o semplicemente rincorrendosi, le tate danno libero sfogo alla loro vena pettegola.
Si vocifera che Thomas Tubal e sua moglie Marie stiano per divorziare o ancora sapete che Roxanne non mangia nemmeno un po' di verdura? E i suoi genitori non le dicono niente! oppure di nuovo hanno visto Pauline, la mamma di Vivianne, e Fabien, il papà di Luise, più vicini del solito. L'ho sempre detto che tra quei due c'era qualcosa!
E questo non è niente in confronto a ciò che si dice sui gemelli.
Se agli eventi sembrano essere sempre composti ed educati, quando sono lontani dallo sguardo del padre sanno essere degli uragani di prima categoria.
Nessuna tata è mai durata più di un mese e Charles ha ormai esaurito le sue opzioni, le voci corrono in fretta nel Principato e appena il pilota chiama un nome mai sentito prima, chissà come la donna in questione sa tutto di lui.
E non perché sia una fan.
Elenca tutte le malefatte dei gemelli e sentirle aumentare ogni volta gli fa venire le vertigini.
Negli ultimi tre mesi ha cambiato sei tate, con Francine che ha appena presentato le sue dimissioni il numero sale a sette tate.
La tazza di acqua calda gli viene posta sotto in naso da mamma Pascale che gli allunga una tisana alla camomilla, melissa e lavanda, quella che lei prepara ogni sera e che le concilia il sonno.
-Mamma sono disperato- esala il pilota mentre si passa le mani sul viso, successivamente immerge il filtro nell'acqua bollente e attende che l'essenza venga rilasciata nella tazza.
-Come mai tesoro?- chiede la donna prendendo posto davanti al figlio, Charles muove il filtro nella tazza cercando di rilassarsi e non dare di matto.
-Non capisco. Nessuna tata negli ultimi tre mesi è durata più di tre settimane! So che sono bambini vivaci ma non mi sembra che siano i diretti discendenti del diavolo- esclama il pilota togliendo il filtro dall'acqua e depositandolo nel piatto.
-Fermati a riflettere un momento prima di sbattere la testa contro il muro. Nel frattempo vuoi un biscotto?- si premura Pascale allungando la mano verso il contenitore di biscotti alla cannella, quelli che ha preparato la sera prima.
Da quando è in pensione, Pascale si è cimentata nella cucina. Le prime volte seguiva delle ricette online, dopo essersi fatta spiegare da suo figlio Arthur come si usa quell'aggeggio diabolico chiamato tablet; successivamente ha deciso di sperimentare.
Tutti i suoi esperimenti vengono annotati su un quaderno che Pascale custodisce gelosamente, l'unica persona che ha accesso a quel quaderno è Hervè quando decide di cucinare qualcosa assieme a lei, per la nonna non è un problema dato che il piccolino non sa ancora leggere.
Le sue ricette sono deliziose, anche con pochi ingredienti è in grado di produrre qualcosa degno di leccarsi i baffi.
Sforna un'infinità di biscotti e torte per Julia, spadella numerosi pancake per Hervè tanto che il nipote è arrivato a soprannominarla nonna pancake, cucina prelibatezze di carne per Charles, compone insalatone da fine del mondo per Lorenzo e realizza panini salutari ma gustosi per Arthur.
Per se stessa non cucina molto, preferisce vedere come le persone a cui tiene di più al mondo siano felici di mangiare qualcosa preparato da lei; però quando si concede delle coccole, preferisce prepararsi un gelato senza gelatiera e gustarselo guardando qualcosa in tv.
-Non sono mia figlia, mamma. Lasciane un po' per Julia- ribatte Charles, circondando la tazza con le mani e godendosi il calore che si diffonde nei palmi; si porta la tazza alle labbra e beve un sorso del contenuto caldo e dolciastro.
-Non hai appena detto che casa tua esplode dei miei biscotti?- precisa la donna, il figlio sospira e con un sospiro, agguanta un biscotto e se lo gusta. Il sapore della cannella si diffonde sulle sue papille gustative e nel frattempo Pascale attende che Charles si tranquillizzi per poi spiegargli come mai i suoi figli riescano a fare tabula rasa di tutte le tate del Principato.
-Insomma non riesco a capire dove sia il problema. So che i bambini sono molto vivaci ma non credo che lo siano così tanto da portare sette tate all'esaurimento nervoso nel giro di tre mesi!- esclama il monegasco mordendo ancora una volta il biscotto e facendo cadere briciole ovunque.
-Guarda come mangi Charles! Sei peggio di tua figlia- ride Pascale passandogli un tovagliolo che il pilota usa per raccogliere le briciole alla meno peggio. La donna sospira e sentenzia:-Charles, i tuoi bambini sono vivaci. Molto. Forse più di altri bambini-.
Charles corruga la fronte e a bocca piena chiede:-Che intendi dire?-, Pascale alza gli occhi al cielo borbottando:-Quante volte ti ho detto di non parlare con la bocca piena? Mi sembri Hervè!-
Charles borbotta uno scusa e la madre può finalmente proseguire nel suo discorso:-Hai dei bambini vivaci come quella disgraziata di donna che hai deciso di sposare. Te l'ho sempre detto che quella non sarebbe stata una buona madre ma tu hai deciso di fare di testa tua! Come al solito!-
Il monegasco chiude gli occhi e capisce che per l'ennesima volta nella sua vita, la madre ha deciso di affrontare il discorso infinite cose che odio di Carola.
Ha perso il conto di quante volte è entrata nel merito di ciò e lui rimane sempre nella stessa posizione, ovvero fai il morto e lasciala sfogare.
Si ricorda bene la prima volta, è stata quando l'ha chiamata in preda al panico perché Hervè aveva preso una brutta febbre, il bambino piangeva, non voleva mangiare e Charles non aveva la più pallida idea di come gestire quel piccolo fagottino urlante dai capelli biondi.
Mamma Pascale era venuta in soccorso non appena aveva sentito in sottofondo un neonato urlante, in poco tempo aveva sbottonato il body di Hervè e lo aveva lasciato solo con la canottiera e il pannolino; nel frattempo Charles dava da mangiare a Julia il suo omogenizzato preferito alla prugna.
La piccola si sporgeva in avanti cercando di afferrare il barattolo di vetro mentre il papà si contorceva nei modi più strani pur di non far finire il contenitore nelle grinfie di Julia.
Non appena la bambina si calmava un po', Charles si dirigeva velocemente in cameretta dove trovava Pascale intenta a passare un panno bagnato di acqua fredda sul corpo di Hervè, di modo da abbassargli la temperatura.
Quel passaggio sembrò risultare efficace, Hervè aveva smesso di urlare e sembrava più tranquillo di prima; mamma Pascale allora si era messa a fare una lezione completa di come gestire un bambino con la febbre.
Non prima però di essersela presa con Carola. Il discorso verteva su Carola che non era stata in grado di sopportare l'essere madre, Carola che non era lì a prendersi cura dei suoi figli, Carola che poteva marcire nelle profondità dell'inferno, Carola che era sempre stata una poco di buono.
Carola Carola Carola...
Charles era rimasto ad ascoltarla senza dire una parola e così aveva deciso di fare tutte le volte che Pascale avesse tirato fuori il discorso. Il metodo risultava efficace quindi aveva preso la decisione di non modificarlo mai.
Questa volta, però, Charles la vuole scordare completamente.
Ora la colpa non è sua. È lontana da ormai sei anni e ormai non fa più parte del loro universo, quindi al momento non ha bisogno che la madre riversi la sua rabbia nei confronti della sua ex moglie mentre lui deve prodigarsi alla ricerca di una tata.
-Ti prego mamma non parlare così- supplica Charles prendendo un altro sorso della sua tisana, Pascale inclina leggermente la testa per poi proferire duramente:-E che dovrei fare? Adularla? Ti ha lasciato qui, con due figli da crescere mentre lei si gode la vita in qualche posto esotico bevendo margarita e facendo dio sa che altro-
-I miei figli non sono come lei. A parte i capelli di Hervè nessuno dei due le assomiglia neanche lontanamente. Torniamo sul problema attuale per favore? Non ho una tata e tra una settimana devo partire di nuovo- chiede il pilota, Pascale si tranquillizza e rimane in ascolto del figlio.
-Prima che tu possa dirlo, so che potrei lasciarli a te ma mi sembra di chiederti troppo. Se non sono da te, sono da Lolo o da Arthur quando non abbiamo tappe, non voglio appesantirvi anche se so quanto vi piaccia stare con i gemelli- espira Charles per poi prendere un altro sorso della bevanda calda dalla tazza.
Pascale serra le labbra in un'espressione che vuole significare disapprovazione ma cerca di non far trasparire l'orgoglio che prova per il figlio ormai adulto.
-Te lo ripeto, tra meno di una settimana sarò su un volo diretto a Singapore e non posso portare i bambini con me. La cosa che mi fa più male è non potergli essere abbastanza vicino, vorrei davvero tanto esserci nei loro primi passi a scuola non può andare così. Non sai quanto mi senta un pessimo padre in questo momento- confessa il monegasco passando le mani attorno la superficie della tazza.
-Ed è per questo che ho bisogno che tu mi aiuti. Non perché non voglio che stiano da te, anche se so quanto si divertono quando cucinate insieme. Voglio che sappiano quando cresceranno che ho fatto tutto ciò che potevo per dargli la vita più bella che potessi. Appena concluso a Singapore tornerò qui e poi partirò ancora ma appena terminato il weekend, sarò sempre da loro- butta fuori il pilota, attendendo un cenno qualsiasi da parte della madre.
Pascale tende una mano verso il figlio e la stringe nella sua, se circa dieci anni prima le avessero detto che suo figlio sarebbe diventato un padre single che tiene ai suoi gemelli più della sua stessa vita, sarebbe scoppiata a ridere.
Non riusciva a immaginare quello scapestrato del figlio che aveva deciso di praticare uno sport a dir poco mortale, occuparsi di due piccole creature che giravano per casa schiamazzando e facendo disastri. Per giunta da solo.
Eppure eccolo lì, quel ragazzino che ora è un uomo e che al primo posto mette il benessere dei suoi figli. Rinuncerebbe all'ultimo biscotto all'interno della giara pur di veder sorridere Julia e ritarderebbe le sue chiamate di lavoro di quanto tempo basta per suonare qualcosa al pianoforte con Hervè. Pascale glielo legge negli occhi.
-Per favore, aiutami- sussurra un'ultima volta Charles, Pascale si alza e apre un cassetto per estrarre un foglio di carta spiegazzato, lo liscia davanti al figlio e successivamente glielo pone tra le mani.
Sul foglio c'è un nome, un indirizzo mail e un numero di telefono.
Nives Esposito.
-Mamma...- inizia a lamentarsi Charles ma Pascale lo ferma con un dito:-Non è quello che pensi. Non è l'ennesimo recapito che mi è arrivato dalle mie suddette amiche che hanno figlie single. È una tata-
Alla parola magica, il volto di Charles si accende di gioia mentre attende che la madre gli riveli tutti i dettagli che si celano dietro quel nome.
-Ha già esperienze nel settore e tutte le sue referenze sono ottime. Non è mai rimasta in una famiglia molto a lungo, più che altro perché alcune di loro si sono trasferite per lavoro oppure per il fatto che le signorine hanno cominciato a sfornare bambini a raffica, godendosi la vita di madre cosa che, mi permetto, la tua ex moglie ha deciso di non fare- dice Pascale non mancando di inserire Carola nella sua frase, Charles alza gli occhi al cielo chiedendosi per quanto ancora dovrà praticare la tecnica del fai il morto.
-I bambini la adorano. A quanto ho sentito è davvero molto gentile, sa cucinare e farebbe tutto ciò che ti è necessario quando non sei in casa. È molto brava in matematica. Nel caso tu abbia qualche dubbio, posso sempre andare a controllare- informa la donna, Charles rimane a guardare ancora un po' il foglietto spiegazzato prima di proferire l'unica domanda che gli passi per la testa in questo momento.
-Da quanto ce l'hai?- chiede mentre la madre prende la tazza vuota e la porta al lavello, senza guardare il figlio in volto afferra la spugna e inizia a lavare il contenitore per poi sentenziare:-Da un mese-
-Sai se ha un impiego ora? Insomma, qui è una sorta di guerra per contendersi le tate- domanda il monegasco, posando il foglietto sul tavolo e osservando la schiena della madre.
-Che io sappia no, perché non provi a mandarle una mail o telefonarle?- afferma retoricamente la donna, la madre si asciuga le mani nel canovaccio mentre il figlio si morde il labbro inferiore, in tormento se scrivere quella dannatissima mail o meno.
-Non devi scriverle ora. Ricordati però che il tempo scorre inesorabile. Tic tac, Charles. Tic tac- dice la donna, Charles stringe i denti e senza nemmeno accorgersene ha chiesto alla madre:-Posso usare il tuo computer?-
Costa azzurra.
Nives sta pulendo il salotto dell'appartamento in cui convive con la sua amica d'infanzia, Luce. Da quando erano bambine sono inseparabili, si conoscono come le proprie tasche e nessuna delle due vive senza l'altra.
Studiavano entrambe nella stessa università ma in facoltà differenti, sfortunatamente le difficoltà economiche della famiglia di Nives la hanno improvvisamente costretta ad abbandonare gli studi.
Per non pesare sui genitori, ha deciso di rimanere nell'appartamento comprato con la sua amica e di trovarsi qualche lavoretto per pagare la sua parte di affitto e spese.
È riuscita a farsi assumere in qualsiasi ambito presentasse la sua richiesta, ha lavorato nel supermercato sotto casa per passare poi alla cameriera nel suo bar preferito, ma solo negli ultimi due anni ha deciso di diventare una vera e propria tata.
A quanto pare esistono corsi di formazione gratuiti e Ninì non ha esitato un secondo ad iscriversi, le sue esperienze poi sono sempre state un successo e non ha mai pensato di fermarsi.
Riceveva chiamate su chiamate ma da un mese a quella parte, Ninì non ne riceve più. Si è sempre detta che era a causa del periodo estivo ma che più avanti sarebbe sicuramente riuscita a trovare qualcosa.
Ed è proprio mentre pensa a come poter pagare il prossimo mese di affitto, senza un'entrata fissa, il naso di Agata le percorre la gamba facendole il solletico.
-Agata! Qui, bella!- la richiama Luce, sapendo che non appena viene data un po' di corda all'animale, questa prende a giocare come se non ci fosse un domani.
Agata è un labrador di dieci anni dal pelo chiaro e dello stesso colore del miele, è l'animale più dolce dell'intero condominio che nonostante la sua stazza è molto leggiadra e non fa un rumore.
A parte quando si sveglia di soprassalto.
Luce compare nel salotto con i capelli legati in una coda per evitare che il caldo di settembre la faccia sciogliere come un ghiacciolo al sole, arriva alle spalle dell'animale e piano piano allarga le gambe per poter stringere poi i fianchi di Agata che la guarda dal basso.
-Cosa ci siamo dette? Non si gioca con Ninì finché non finisce le pulizie- dice Luce mentre il cane la guarda con lo sguardo colpevole, la ragazza mantiene un'espressione severa per qualche secondo ma successivamente si china in avanti e afferra il muso della cagnolina tra le mani facendole un numero indefinito di coccole.
-Ma ditemi come posso arrabbiarmi con un musetto tanto carino come il tuo? Non posso tenerti il broncio così a lungo!- cantilena Luce mentre Ninì resta a guardarle ridendo di cuore.
Luce torna in posizione eretta mentre Agata si dilegua verso la ciotola dell'acqua, Ninì getta rapidamente un'occhiata al suo portatile, messo sul ripiano della cucina comunicante con il salotto di modo da diffondere la sua playlist in tutta la stanza.
La coinquilina avverte il rapido movimento delle pupille dell'amica e domande senza un minimo di esitazione:-Stai ancora sperando che ti arrivi una mail?-
Ninì non può nascondere all'amica i suoi pensieri, Luce la conosce a memoria, sa cosa pensa senza nemmeno che lei debba dirglielo e ogni tanto questa cosa la spaventa ma alle volte risulta essere un grande vantaggio nella comunicazione.
-Senti, so che sei preoccupata e pensi che non arriverà mai niente nella tua casella. Più ci pensi, però, meno questa cosa arriverà e sarai sempre più con l'ansia di quel momento. Quindi, oggi relax solo me e te, ho il giorno libero. Ti va di rivedere per l'ennesima volta House of the Dragon?- ride la ragazza mentre si affretta ad accendere la televisione.
-Posso dire che Daemon Targaryen non mi solleverà l'umore come al solito?- sbuffa Ninì gettandosi sul divano mentre l'amica si gira di scatto con la bocca spalancata per la sorpresa:-Ma sei hai sempre detto che Daemon Targaryen è il tuo uomo ideale?!-
-Beh, ora non più. Insomma, non sono sua sorella e cose non incestuose non fanno per lui, a quanto pare.- alza le spalle Nives e proprio nel momento in cui la televisione di accende, il laptop sul ripiamo della cucina fa un rumore che la tata non sente da tempo.
Una mail.
-Non osare- la ferma con un dito Luce mentre Nives ha gli occhi fissi sul portatile, Luce le punta contro il telecomando affermando:-Potrebbe essere una pubblicità o una mail fastidiosa di Instagram che ti ricorda che non hai messo like al mio ultimo post con Agata. Il che non la rende una notifica così tanto fastidiosa-
-Ho silenziato tutte le e-mail che contengano parole come post, Instagram e chi più ne ha più ne metta- sentenzia Nives rimanendo ferma immobile ma spostando lo sguardo dal ripiano all'amica.
-Potrebbe essere uno di quegli annunci strani di SHEIN... Ninì, siediti subito!- urla Luce mentre la tata si sta dirigendo a tutta velocità verso il portatile, Luce tenta di placcarla con l'aiuto di Agata che si infila nel percorso di Nives.
Sfortunatamente tutti i risultati sono vani e la ragazza alla ricerca di un lavoro, apre la casella delle mail e nota un nuovo messaggio, Luce si pone alle sue spalle mentre la ragazza prende posto a una delle sedie poste attorno al bancone.
-Va bene, aprila e facciamola finita- borbotta Luce, incrociando le braccia al petto e guardando scettica l'anteprima della mail; come a dare un segnale di sbrigarsi, Agata abbaia e poco dopo Nives ha aperto la mail.
Da: Charles L.
A: Nives
Buongiorno, signorina Esposito.
Sono Charles Leclerc...
-Quel Charles Leclerc?!- strilla Luce alle spalle dell'amica facendo sobbalzare sia lei che Agata, Ninì la guarda confusa mentre la ragazza si porta le mani tra i capelli:-Non ci credo! Non sai chi è? È solo un pilota di Formula Uno ricco, bello e talentuoso i cui figli sembrano la diretta progenie di Satana!-
-Non potranno essere così malvagi. Nessun bambino è capace di qualcosa di tanto brutto- ride la tata mentre Luce la guarda con la fronte corrugata:-Hanno ustionato una delle loro precedenti tate-
Nives si blocca sul posto e domanda:-Come mai non ne ero a conoscenza?-, l'amica alza gli occhi al cielo per poi pronunciare:-Perché quelle tate vecchie bacucche parlano in russo, ucraino o croato e per tua fortuna una di quelle stava parlando russo quando ha raccontato questa cosa e si da il caso che io lo capisca-
Nives sbuffa e riprende la lettura della mail con l'amica che si sporge più avanti quasi ad immergersi nello schermo del computer.
Sono alla ricerca di una tata per i miei gemelli, Helena Julia ed Hervè. Mia madre mi ha gentilmente fornito il suo recapito, riferendomi delle sue esperienze passate ognuna delle quali brillante. Le chiedevo se fosse disponibile per accettare l'impiego, in tal caso io e i gemelli saremo lieti di accoglierla in casa nostra alle 17. Di seguito le lascio l'indirizzo.
Speriamo di vederla presto.
Charles Leclerc.
-Che ne pensi?- chiede Luce, sedendosi accanto a Ninì mentre Agata pone le zampe anteriori sulle sue gambe per poter essere all'altezza delle due; la tata rimane ad osservare lo schermo leggendo ancora un paio di volte il messaggio.
-Allora?- domanda ancora la ragazza, Nives piuttosto che darle una risposta, sorride e digita velocemente una risposta.
Da: Nives
A: Charles L.
Sarò lì alle 17. Non vedo l'ora di conoscere i bambini.
Nives Esposito.
Nel Principato di Monaco, Charles sorride vittorioso.
Principato di Monaco.
-Perché non è venuta Francine oggi, papà?- chiede Hervè mentre afferra la mano di Charles e si dirigono verso casa; Julia tira il braccio del padre per attirare la sua attenzione e ribatte:-Doveva portarci al parco e poi da Philippe. Sono contenta che ci sei tu, però perché non è venuta Francine?-
I bimbi stanno palesemente mentendo. Non gli è mai piaciuta Francine, come tutte le tate degli ultimi tre mesi. Hanno escogitato centinaia di modi differenti per farle arrivare all'esasperazione e alla fine sono riusciti nel loro intento.
Ogni singola volta.
-Già! Perchè?- lo incalza il biondino arrivati al portone di casa, Charles dice:-Ha trovato altri bambini-; Hervè e Julia si scambiano uno sguardo d'intesa e un sorriso quando capiscono che anche quella volta il loro piano di sabotaggio è andato a buon fine.
-Quindi resteremo dalla nonna la prossima settimana?- chiede Julia entrando in casa e gettando lo zainetto vicino al ripiano che mette in comunicazione cucina e salotto, Hervè compie le stesse azioni di Julia ma con più delicatezza.
-No!- esclama contento Charles, senza più pensieri che lo tormentano, sa che se riuscirà a corrompere Julia con un rimorchio pieno di biscotti ed Hervè con una fornitura illimitata di pancake al cioccolato, Nives sarà più che convinta ad accettare il lavoro.
-Allora rimaniamo da zio Lolo?- domanda Hervè afferrando uno dei biscotti di Julia che immediatamente si offende, fregando un pancake al gemello che non si lamenta come al solito; Charles ridacchia:-Nemmeno da lui-
-Veniamo con te?- strillano entusiasti i bambini, Julia si immagina già sulla ruota panoramica illuminata che si vede in televisione mentre Hervè esplode di gioia pensando di poter assistere a una di quelle gare al buio che lo hanno sempre affascinato e non vede nemmeno l'ora di riprendere quella conversazione in sospeso dal Gran premio d'Italia con Pierre.
-Nemmeno quello- dice Charles rimanendo dal lato opposto del bancone rispetto a quello in cui si trovano i gemelli che masticano avidamente i dolci della nonna.
A Julia compare un cipiglio arrabbiato mentre Hervè si rattrista, pensando a quanto tempo dovrà passare ancora prima di rivedere Pierre.
-E allora dove andiamo?- domanda la bambina, con la bocca piena e un biscotto morsicato nella mano destra che sta facendo briciole su tutto il ripiano.
-Oggi viene a trovarvi la nuova tata- sorride il pilota ma quando nota che i suoi figli non sono dello stesso umore, placa la sua felicità.
-Bambini, so che per voi è difficile per voi ma non posso portarvi sempre con me. Dovete andare a scuola e... a proposito di primo giorno, come è andata?- chiede il pilota risvegliandosi dal suo stato preoccupato.
-Benissimo! Sono seduta vicino a una bambina simpatica che si chiama Rachele, abbiamo parlato tantissimo durante la ricreazione e sai una cosa? Anche a lei piace tantissimo disegnare e il suo papà è un tuo fan- esclama Julia mentre Charles alza le sopracciglia fingendo sorpresa anche se un brivido gli percorre la schiena.
È la cosa che teme più in assoluto. Ha paura che le amicizie dei suoi figli non siano vere, che siano dettate dal loro cognome e opportuniste. Sa che una bambina di sei anni non può pensare a queste cose ma la sua paura rimane la stessa.
-Tu, macchietta? Che mi dici del tuo primo giorno?- domanda il papà sorridendo verso Hervè ma lui non accenna a dire una parola.
Macchietta è il soprannome che Charles usa per il biondino dato che una voglia molto estesa sulla spalla che sembra quasi come una macchia di caffè e il suo amore per Marshall dei Paw Patrol, non ha fatto altro che collegare la macchia al dalmata del cartone per giungere a Macchia, il dalmata della carica del 101.
Da allora Charles lo chiama così.
-Niente di che. Mi sono divertito- dice secco Hervè, Charles sa quanto può essere difficile per lui relazionarsi con gli altri bambini ma non gli mette fretta.
Nel momento stesso in cui casa Leclerc è immersa nella merenda, Nives ha parcheggiato la macchina e controllando che l'indirizzo in cui si trova in quel momento sia quello corretto.
Giunge davanti al palazzo e suona il campanello, facendo sobbalzare tutti coloro che si trovano in casa.
-È lei?- chiede pungente la bambina, Charles la guarda severo e afferma:-Lei si chiama Nives, Julia. Vi piacerà tantissimo e vi chiedo per favore di comportarvi bene. Ora io vado ad aprirle, voi mettete a posto il tavolo-.
Charles si alza dalla sedia e risponde al citofono, apre la porta mentre Julia comincia a macchinare un piano su come sbarazzarsi di Nives nel caso non le piaccia.
Nives sale le scale fino all'ultimo piano, quello dove si trova l'appartamento del pilota; quando arriva al corridoio, scorge una porta aperta e una persona che la aspetta sulla soglia.
Nives si dirige verso l'appartamento da cui sente provenire delle voci di bambini, ha 29 anni ma il suo outfit giovanile gliene fa dimostrare cinque in meno e la cosa le piace da morire.
È una tata diversa dalle altre ed è questo che tutti i genitori hanno apprezzato di lei. Sulla soglia la accoglie niente poco di meno che Charles Leclerc, in tenuta casalinga ma comunque attraente come lo ha descritto Luce.
-Nives, giusto?- chiede il pilota allungando la mano verso la ragazza che prontamente la stringe annuendo, Charles si scusa immediatamente per il baccano che i bambini stanno facendo ma Nives si limita a scrivere, estraendo il suo taccuino dalla borsa.
-Bene, mi permette un tour della casa?- chiede la ragazza sorridendo ma prima che possa cominciare nella visita delle stanze, una piccola presenza si intromette nella conversazione tra lei e il pilota.
Julia la sta osservando dal basso con un sopracciglio alzato e sta cercando di cogliere ogni dettaglio che le possa saltare all'occhio, prima di tutto punta alle scarpe che le piacciono tremendamente tanto ma non vuole ammetterlo.
-Oh lei è Julia- sorride Charles mentre Ninì le fa un saluto veloce, promettendola di salutarla più tardi, nel frattempo la futura tata sta passando lo sguardo nella camera dei gemelli, in ordine maniacale.
Julia getta un'occhiata al padre che sta a significare "non mi piace per niente"; Charles la ricambia come a dire "non mi interessa e non farmi arrabbiare".
La bambina sospira per poi dirigersi in salotto, sedendosi sul divano accanto al fratello intento a guardare la nuova puntata dei Paw Patrol.
-I bambini che impegni hanno?- domanda Nives appuntando qualcosa sul quaderno di quanto in quanto, Charles inizia a sciorinare l'elenco di attività svolte dai bambini.
Due volte alla settimana viene l'insegnante di piano di Hervè.
Ogni mercoledì e ogni weekend, Julia va accompagnata alla pista di kart di Philippe Bianchi.
Non hanno altri impegni importanti al momento, ma deve tenersi libera in caso di imprevisti.
-Ah e ogni venerdì passa Claire, la donna delle pulizie- aggiunge Charles, Ninì scribacchia ancora.
-Ci sono altri parenti di cui devo sapere, a parte sua madre?- chiede Ninì appuntandosi tutto ciò che passa per la sua testolina, la casa è ben tenuta e a prova di bambino. I gemelli sembrano gestibili e segue il pilota che la conduce verso un'ultima stanza.
-Solo i miei fratelli, Lorenzo e Arthur- sospira Charles fermandosi davanti all'ultima porta, Ninì alza un sopracciglio chiedendo:-La madre? Siete divorziati?-
Sì, quella stronza ha preferito le Maldive ai suoi figli pensa Charles ma in quel momento dalla bocca gli escono parole totalmente diverse:-No, sfortunatamente è deceduta quando i gemelli erano molto piccoli-
La bocca di Ninì forma un oh mentre tenta di trovare un modo per scusarsi, dalla bocca le esce solo un:-Doveva amarla parecchio, dato che porta ancora la fede-
Sul serio, Ninì?! si domanda la tata nella testa, maledicendosi in tutte le lingue che conosce.
Charles annuisce ma fa passare velocemente l'argomento Carola e pone la mano sulla maniglia mentre domanda senza tanta esitazione:-Allora, accetta l'impiego?-
Senza nemmeno essersi data un momento per ponderare bene la sua scelta, Ninì esclama:-Sì!-, come per magia la porta si apre rivelando una stanza degli ospiti arredata interamente di bianco con pareti scure.
-La sua stanza- sorride Charles mentre la ragazza si prende tutto il tempo per gironzolare al suo interno e passare il dito sulle superfici per constatare che non c'è una traccia di polvere.
Charles richiama i gemelli mentre Ninì sta finendo di esaminare la stanza che per quanto pare antisettica le sembra anche accogliente.
-Julia! Hervè! Venite a salutare- li richiama ancora una volta il padre, scusandosi con la tata che ridacchia qualcosa sul fatto che non è un problema.
-Arriviamo, papà!- esclama Julia, sussurrando poi al gemello:-Ricordati quello che ti ho detto-; i due si avviano allegri verso la porta d'ingresso e trovano Ninì che li aspetta sorridendo.
Alla sua vista, Hervè sente una sensazione di calore al centro del petto che non provava da un po' ma piano piano decide di ignorarla.
-Questi sono Hervè e Julia. Alle volte sono delle pesti ma con lei si comporteranno bene, vero bambini?- domanda Charles mentre i due annuiscono e fissano intensamente Ninì, facendola sentire parecchio a disagio.
-Scusa chi sei?- le chiede Hervè e come da copione, Ninì si accovaccia alla loro altezza e afferma:-Sono Nives, la nuova tata-.
Julia sorride vittoriosa e afferma:-Mi dispiace, non credo sia possibile-, non appena Ninì sta per risponderle, Julia toglie la mano da dietro la schiena e un piatto di carta ricoperto di panna montata si scontra con la faccia di Nives.
Charles serra gli occhi, pregando che sia tutto un sogno, anzi un incubo, e che molto presto si sveglierà ma non succede. Ninì si toglie il piatto dalla faccia e passa due dita sull'occhio destro, liberandosi della panna che le impediva di vedere.
Si porta le due dita alle labbra e lecca via la panna, facendo un verso per indicare quanto sia deliziosa, domanda velocemente:-Cavolo, buona! È panna Hoplà per caso?-
Julia spalanca la bocca sorpresa dalla sua reazione, si immaginava urli e strilli ma Ninì non ha fatto niente di tutto questo.
-Helena Julia! Scusati immediatamente- la riprende Charles mentre la bambina mette il broncio e incrocia le braccia al petto quasi a voler comunicare un no non verbale.
Ninì si affretta a placare gli animi dicendo:-Non è nulla! La panna è niente in confronto alla vernice che i bambini della casa in fondo alla via mi hanno tirato addosso. Ho avuto i capelli verdi per una settimana-.
Charles guarda intensamente la figlia che sostiene il suo sguardo, però il padre sa dove far leva:-Helena Julia, chiedi immediatamente scusa o ti scordi di kart per un mese-
A quel punto, Julia non può permettersi di disobbedire; sbuffa e afferma senza un minimo di credibilità:-Mi dispiace-.
Ninì le fa un sorriso caloroso da sotto lo strato di panna, Julia si trattiene dal ridere per quanto la sua nuova tata assomigli a uno yeti; sta per dirglielo ma Ninì saluta ed esce di casa, informando che sarà di ritorno domani con le sue cose.
Charles chiude la porta con un sorriso ma non appena si gira verso i bambini, la sua espressione è mutata e da tranquilla e serena è diventata furiosa ma allo stesso tempo indecifrabile.
Hervè bisbiglia:-Mi sa che siamo nei guai-
Charles li squadra:-Oh sì, Hervè. Lo siete eccome-
Ciao amici! Eccomi qui con il primo capitolo, beh, sorpresa sorpresa!
Che ne pensate? Vi piace Ninì? E i bambini?
Fatemi sapere che cosa ne pensate! Ci sentiamo prestissimo.
Vi voglio bene, splendete sempre.
Sempre vostra
-Teffly Straw
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