Russia x America - private

[Russia x America, la mia comfort ship :3
America è un vampiro e Rusky prima un umano e poi un lupo mannaro
Ho preso ispirazione da Twilight :D]

Scesi silenziosamente le scale annusando l'aria, c'era un profumo semplicemente inebriante che stava risvegliando la mia fame mandandomi fuori di testa.
Sempre senza fare il minimo rumore mi avvicinai da dietro all'umano seduto sul divano e aprii la bocca per far uscire i lunghi canini scintillanti. Con una mossa repentina gli passai le braccia intorno al collo e affondai i denti nella sua pelle mugolando piano.
Russia sussultò e mi rivolse un'occhiataccia mentre bevevo il suo sangue a piccoli sorsi - Ame, mi hai fatto prendere un infarto! Non potevi chiedere e basta?! Lo sai che non ti avrei detto di no -
Mi staccai e sorrisi soddisfatto - E tu lo sai che mi piace essere teatrale, amore -
Alzò gli occhi al cielo e mi fece segno di mettermi sulle sue gambe - Almeno adesso sei a posto, vecchietto? -
- Sì, ma non chiamarmi così - ribattei con una smorfia appoggiando il petto contro il suo, mettendomi comodo - Per noi vampiri duecento anni e passa non sono una gran cosa... -
- Beh, per noi umani sono tantissimi - rise stringendomi i fianchi e passando lentamente le labbra sul mio collo.
- Sono appena arrivato e già vuoi fare quello? - mugolai alzando il viso per facilitargli l'operazione mentre avvolgevo le gambe intorno al suo bacino.
Rabbrividì appena con gli occhi chiusi - Se non vuoi possiamo anche guardare la televisione e basta - mi mordicchiò la spalla con i suoi piccoli denti da umano, per evitare di fare danni solo lui poteva lasciare dei segni.
- S-stai zitto ragazzino, non ho detto questo - balbettai arrossendo e lui lo interpretò come un "ci sto", infatti pochi minuti dopo eravamo entrambi senza vestiti e mi stava riempiendo di morsi l'interno coscia color porcellana.
Imprecai a bassa voce e gli tirai i capelli per fargli alzare il viso e baciarlo - Salta i preliminari, ti scongiuro... ti voglio~ -
Annuì entrando piano in me (non mi avrebbe fatto niente se ci fosse andato pesante, ma per lui era importante essere rispettoso) e subito le sue pupille si dilatarono mentre il suo respiro si faceva più affannato. Mugolò disperato e appoggiò la guancia sulla mia pancia iniziando a ripetere con tono monotono - C-così stretto... così caldo... così bello... -
Sospirai piano e gli presi il viso tra le mani sussurrando dolcemente - Superalo, so che ce la puoi fare... torna in te... - gli diedi un bacio sulla fronte e avvolsi le gambe intorno ai suoi fianchi.
Noi vampiri eravamo sempre stati i predatori naturali degli umani e quindi, oltre ai denti e l'immortalità, avevamo sviluppato un corpo che poteva influenzare le persone con cui facevamo sesso, al punto da renderle troppo incantate da ribellarsi quando stavamo per ucciderle.
Russia lentamente riprese a respirare piano e seguendo il suono della mia voce le sue pupille si rimpicciolirono di nuovo lasciandogli la mente lucida - C-ci sono, scusa - sorrise appena strofinando le guance contro le mie mani.
- Bentornato amore - ridacchiai.
Alzò ancora gli occhi al cielo arrossendo appena e poi tornò ad osservarmi, permettendomi di ammirare il suo perfetto e angelico viso umano. Come sempre quando lo guardavo un lato di me si rattristò al pensiero che non sarebbe potuto restare con me per sempre, che sarebbe invecchiato in pochi decenni, mentre l'altro si riempì di pura felicità nel sapere che in quella sua breve vita lui aveva deciso di stare con me.

***

Era passata un'intera giornata da quando Russia si era fatto vedere per l'ultima volta e stavo cominciando a preoccuparmi seriamente, perché non era da lui sparire in quel modo senza avvertirmi prima. Smisi di dormire, tanto non mi serviva a molto, e iniziai a cercarlo, vagando per la cittadina con la stupida speranza che sarebbe bastato girare un certo angolo per ritrovarlo incolume. Lentamente allargai il mio raggio di esplorazione, la mente sempre più piena di pensieri come "Mi ha lasciato per scappare con un'umana", e durante il terzo giorno dalla sua scomparsa ritrovai la sua macchina, ridotta in macerie sul fondo di un fosso in secca.
Crollai in ginocchio davanti ai resti per qualche secondo, sconvolto, quindi mi alzai e iniziai a staccare pezzi di lamiera a mani nude per trovare un segno che mi facesse capire cosa gli era successo. C'era del sangue, tanto sangue, ma di lui nessuna traccia.
Alla fine, fui costretto ad arrendermi e me ne tornai a casa con la consapevolezza che l'uomo che amavo era quasi sicuramente morto... da solo... senza nessuno che lo confortasse... piansi di più in quei pochi giorni che in tutto il resto della mia vita e provai anche a suicidarmi con scarsi risultati, ero troppo forte, troppo resistente per riuscire a morire.
Poi, una sera, mentre cercavo di tenere insieme i pezzi del mio cuore affondando il viso nel cuscino dove di solito dormivamo, Russia entrò come se niente fosse nella camera e si fermò ai piedi del letto.
Spalancai la bocca sorpreso e gli saltai in braccio affondando il viso nel suo collo singhiozzando - Dove diavolo eri finito?! Stai bene?! Mi hai fatto prendere un infarto, amore! -
Le sue mani si strinsero intorno ai miei fianchi lentamente e di colpo sentii un brivido di paura che mi scendeva lungo la spina dorsale. Il suo profumo era diverso, più aspro e pungente... più selvaggio. Feci appena in tempo a rendermene conto che i suoi denti, non più piccoli e innocui, si piantarono nella mia carne mentre dal petto gli usciva un basso ringhio cupo.
Sbarrai gli occhi squittendo di dolore e senza pensare gli diedi una spinta per liberarmi; fosse stato ancora umano si sarebbe trovato schiantato contro la parete opposta, ma Russia scivolò semplicemente giù dal letto. Quando ritornò sopra di me si era trasformato in un gigantesco lupo grigio e mi azzannò di nuovo la spalla, facendo andare sempre più a fondo le zanne.
Gli tirai un debole pugno sul fianco e ricostruii velocemente tutto quello che era successo: aveva avuto l'incidente ed era stato trovato in fin di vita da un lupo mannaro, che per salvarlo lo aveva morso facendolo diventare come lui, per poi portarlo nei boschi e insegnargli tutto quello che doveva sapere.
Il problema era che fin da quando i vampiri avevano iniziato a spadroneggiare i licantropi erano diventati gli unici in grado di tenerli a bada e quindi si era creato un odio tra le due specie. E Russia, accecato dai suoi istinti, mi stava uccidendo, perché per lui ero un nemico. Avrei potuto provare a ribellarmi, ma avrei rischiato di fargli male, perciò quell'idea venne subito scartata.
- V-va bene... - ansimai appena affondando le dita nel suo pelo morbido per accarezzarlo - Non importa, capisco perché lo stai facendo... - mi misi a piangere, quelle parole servivano più a convincere me stesso che a farlo sapere a lui.
- Cerca di vivere bene, ok? - continuai a sussurrare - Stai attento ai cacciatori, agli altri vam... piri - gemetti di dolore quando i suoi denti si chiusero su un nervo - V-vampiri... trovati una compagna forte per fare tanti cuccioli e... ti chiedo soltanto questo... ricordati che ti ho amato t-tantissimo... - chiusi gli occhi perdendomi nei miei cupi pensieri, ma li riaprii subito perché Russia aveva mollato la presa e mi stava fissando con i suoi enormi occhi color ghiaccio.
Deglutii terrorizzato, pensando che stesse per mangiarmi la faccia - C-che c'è? -
Uggiolò piano continuando a guardarmi e mi colpì delicatamente il viso con il naso umido, come per dirmi di tirarmi su. Lo feci subito, appoggiando la schiena alla testata del letto con una smorfia, e Russia fece ancora quel verso straziante iniziando a leccarmi la ferita.
Scossi la testa ridendo appena - Lo sai bene come funziona, lupacchiotto... niente sangue, niente cure -
Ringhiò piano e tornò umano mostrandomi il collo - Mordi, Ame -
Obbedii ignorando il sapore amaro del suo sangue e in pochi sorsi la ferita si rimarginò. Mi staccai tenendo lo sguardo basso e mormorai - Ti sei fermato... -
Fece un piccolo grugnito - Non sei cattivo, farti male è solo uno spreco di energie -
- Ah... ok... - mormorai incrociando le braccia - Allora... vai pure, ti ringrazio. Trovati un bel branco, una bella lupa... - mi morsi forte il labbro cercando in tutti i modi di non mostrare quanto ancora il mio cuore fosse ferito.
Mugolò e subito si alzò andando verso la porta - Tu che farai? -
Alzai le spalle - Proverò a riprendere la mia vita... ma so già che non riuscirò, quindi morirò di fame o riproverò a suicidarmi -
- Cosa? Perché devi morire? - si rabbuiò e tornò indietro.
Sospirai e gli sorrisi dolcemente - Amore mio... tu eri l'unica cosa che mi teneva in piedi... quando si vive a lungo è difficile trovare delle motivazioni per non fossilizzarsi - gli passai una mano tra i capelli.
Rabbrividì e il suo corpo, già bollente se confrontato con il mio cadaverico, si scaldò ancora di più facendomi bloccare - Stai entrando in calore? Io... io ti piaccio ancora?! -
Sbuffò guardando per terra, poi mi inchiodò con quei due pezzi di ghiaccio - Certo che mi piaci ancora... non dimentico così due anni passati insieme... solo, non possiamo vederci visto che ora siamo di due specie nemiche - si mise a leccarmi la guancia.
- Lo so... o-oppure possiamo stare insieme lo stesso e fanculo le distinzioni - sorrisi - Neanche prima eravamo di due razze compatibili -
Si bloccò, ragionando su quella cosa come se non ci avesse mai pensato prima - Hai ragione... potrebbe essere così semplice... sarò il primo licantropo della storia a farsi un vampiro! - un enorme ghigno si formò sul suo volto.
- Ma piantala - mi lamentai imbarazzato piantandogli una mano in faccia.
- Sai una cosa, Ame? Fin da subito sono diventato l'alpha del branco... - scese per leccarmi il collo - Lo sai che effetto faccio agli altri quando vado in calore? Ormai non sei l'unico ad avere un'influenza potente~ -
Si strinse di più a me e iniziò a girarmi la testa a causa delle vampate bollenti che emanava - Z-zitto... - il mio respiro divenne più accelerato - Zitto e scopami -
- Volentieri! - mi bloccò sotto il suo corpo con facilità e mi strappò i vestiti usando i denti affilati. Io, però, non mi feci mettere i piedi in testa e gli tirai giù i pantaloni artigliandoli e strappando parte del denim. Finalmente potevo non controllare ogni mia piccola azione, perché non rischiavo più di fargli male. Nonostante Russia fosse fantastico anche quando era umano, quello fu il sesso migliore che avessi mai fatto, proprio perché potevo lasciarmi andare.
Alla fine, mi strinse forte mettendosi a dormire e sussurrando - Ti amo vecchietto -
- Ti amo anch'io lupacchiotto - sorrisi rilassandomi e affondando il viso nel suo petto.

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