Prologo
Tutto cominciò con dello zucchero filato...
Due mani dalla presa ferrea strinsero i bordi del cartello portandolo davanti al petto. Il cartello riflesse la luce di un flash proveniente da una fotocamera che catturò l'immagine.
"Si volti verso la sua sinistra", ancora una volta si udì il suono di uno scatto e la luce inondò il corpo proiettandone l'ombra, più fosca e scura, sul muro grigio e consumato alle sue spalle. "Bene può seguirmi" le mani lasciarono andare quella sorta di targa riconoscitiva.
Recitava Alexis Wolfe a lettere cubitali.
"Quando mi rilascerete stavolta?" La donna che si nascondeva dietro gli scatti della fotocamera avanzò con due braccialetti d'argento tra le mani e non guardò neanche in basso mentre glieli infilava ai polsi. Teneva gli occhi puntati in quelli della destinataria del gioiello.
"Non hai capito proprio nulla" biascicò con un tono grezzo quanto il vetro scheggiato di una bottiglia. Aprì la porta dello stanzino in cui si trovavano, stretto e umido, e con un gesto plateale invitò l'altra ad uscire. Sulle note del pavimento scricchiolante la ragazza lanciò uno sguardo al soffitto arrendendosi al suo destino. C'era del sottinteso in quell'ultima frase:
Lexi Wolfe era proprio nei guai stavolta.
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