Capitolo 31 - Mummia
Lexi era riuscita a monopolizzare la radio con una compilation delle sue canzoni preferite di Taylor Swift che cantava sottovoce bazzicando le patatine che aveva comprato alla fermata precedente. O meglio, quelle che le aveva comprato Eddie dato che era rimasta al verde. Andò avanti in quel modo anche quando si fermarono al distributore di benzina; a trenta chilometri da Sacramento, Eddie aveva improvvisamente declamato il desiderio di fermarsi nonostante il serbatoio fosse ancora mezzo pieno senza tuttavia fornire alcuna spiegazione. Scese dall'auto ed entrò nella stazione di servizio lasciando la mora sola soletta con le sue canzoni circondata dall'ambiente spoglio e desolato di quel posto che a stento sembrava usufruibile data la patina di ruggine che ricopriva le pompe di benzina e il cartellone in metallo accartocciato in maniera tale da rendere illeggibili le cifre indicative. L'asfalto era macchiato ed insudiciato da pozzanghere d'olio, frutto di qualche perdita. Lexi tuttavia non badò a questi dettagli, troppo occupata a montare la sorpresa che aveva pescato in fondo alla busta masticando rumorosamente. Un fil di nebbia serpeggiava da lontano come un brivido. Era silenziosa, quella sera, fatta eccezione per le cicale che frinivano senza sosta. Le luci dalla consistenza verdognola sfarfallavano ad intervalli imprecisati attirando le falene e ogni tipo di moscerino. Lexi terminò di assemblare quel giocattolo a forma di catapulta e lo appoggiò vicino allo sbocco dell'aria condizionata a mo' di decorazione. Fu in quel frangente di acuta osservazione che colse qualcosa che veniva lanciato sul parabrezza dritto dritto ad un palmo dal suo naso. Si avvicinò al parabrezza guardandosi attentamente intorno, ma non c'era anima viva e neppure di Eddie si avevano tracce. Incurante dell'aspetto lugubre che assumeva quel luogo, uscì dall'auto per controllare e prese tra le mani quel pezzetto che era atterrato tra il vetro e il cofano scrutandolo con perplessità. Alle spalle la nebbia non faceva che infittirsi, ma non parve farci caso. Quel frammento estinse ogni altro pensiero in favore di un unico e solo.
"Che stai facendo?" Non aveva sentito arrivare il ragazzo e si lasciò sfuggire un sobbalzo. Sospirò rendendosi conto di essersi inconsciamente fatta suggestionare dal clima. Poi aprì il palmo mostrando ciò che aveva tra le mani.
"Metà sigaretta è caduta sul vetro dell'auto." Eddie la guardava interdetto, sbattendo le ciglia perplesso e sospettoso si trattasse di un'altra bravata delle sue.
"E allora?"
"È tua"
"No, la mia è qui" smentì mostrando il suo orecchio. Un'identica sigaretta incenerita a metà restava ammirabilmente in equilibrio tra i suoi capelli infondendo un chè di sbagliato in quel quadretto.
"Ambiguo"
"Sarà caduta da qualche parte adesso sbrighiamoci." tagliò corto salendo a bordo. Il silenzio tornò ad investire la stazione di benzina dopo la chiusura della portiera del conducente. Lexi continuò ad affilare lo sguardo in un punto imprecisato alle sue spalle dove la nebbia si infittiva, tessuta in un unicum con il buio. Ma non c'era nessuno. Da dove poteva essere caduta? Il suono del clacson la risvegliò dalle sue macchinazioni e in fretta salì a bordo. Allacciandosi la cintura non poté far a meno di notare lo strano oggetto tra le mani di Eddie, che stonava con l'austerità del suo sguardo.
"È un regalo per me?"
"Onestamente no, è un... souvenir" le rispose Eddie mettendo il pupazzetto, una tigre con su scritto you are the champion, nel vano portaoggetti così in fretta da farlo apparire come un gesto dettato dall'imbarazzo per quanto il suo souvenir fosse sciocco.
"Pensavo fosse una frecciatina su i segni che porti sulla schiena"
"Non so di cosa tu stia parlando" tagliò corto rimettendosi in moto e lasciandola crogiolare nelle sue allusioni sessuali in silenzio.
"Un souvenir di Lexilandia."
[...]
"Siamo tornati gente" Lexi, euforica come al solito si fece strada a braccia alzate fino al salotto dove Maya se ne stava accucciata davanti alla tv accarezzando una curiosa palla di pelo grigia.
"Finalmente! Ma dove vi eravate cacciati tutti e due?" Si raddrizzò puntando il suo sguardo ingenuo e cristallino prima sull'una e poi sull'altro. Eddie dal suo canto non rispose come al solito; si limitò a mollare le chiavi sul mobiletto accanto all'arcata d'ingresso che conduceva in soggiorno. Fu come se un'aura confidenziale accerchiasse quel viaggio senza che nessuno dei due l'avesse messa esplicitamente in questi termini, entrambi sorvolarono su quei due giorni conservando segretamente quella sera di follia e quella notte bagnata da una debolissima luna e sangue versato. La reale sensazione che sigillava quella serie di eventi non la conoscevano neanche loro due.
"Ehilà Ape Maya, cos'hai in mano?" Si avvicinò alla poltrona di pelle nell'angolo e si accucciò ai piedi della ragazza. Quest'ultima la salutò con un sorriso e le mostrò un piccolo gatto dal pelo lungo e due penetranti occhi azzurri. "Ma è adorabile, dove l'hai trovato?" Lexi prese ad accarezzarlo compulsivamente sorridendo raggiante, non notando quanto la delicatezza fosse assente nei suoi gesti turbolenti.
"Era in un cassonetto nei dintorni, credo sia un randagio ma è così carino"
"Che schifo" commentò sollevando lo sguardo verso Maya allarmata, e come se l'esserino potesse capirla, e si sentisse offeso, soffiò contro la sua mano per poi graffiarla
"AAAAAAAAAH" strillò con voce da cantante lirico maschio adulto. Scosse la mano in aria e prese a saltellare per poi stringersela in grembo. Le guance gonfie e gli occhi chiusi.
"Cotton non si fa, non si fa!" prese a dire Maya scuotendo il dito con aria di rimprovero.
Eddie intanto, in piedi accanto al divano di fronte alla poltrona, fissava la ragazza alle prese con il suo strano balletto scaccia-dolore.
"Dovrebbe funzionare più dell'acqua ossigenata?" le domandò
"È stato inaspettato" disse continuando a stringersi la mano al grembo. Era stata picchiata ripetutamente in quei giorni eppure il graffio di un gatto neppure adulto le faceva vedere le stelle. Il sangue ormai le imbrattava la maglietta grigia lasciandole una macchia cremisi che spiccava orrendamente. Eddie non potè fare a meno di lasciarsi sfuggire un sospiro rotto, le fece cenno di seguirlo in cucina ed ella acconsentì.
"Che diavolo è successo?" proruppe Rudy sbucando dal nulla in cucina, i capelli spettinati e la bocca schiusa sembrava essere stato colto alla sprovvista.
"Rudy... sembra che tu abbia appena scopato." commentò Lexi maliziosamente mentre Eddie le teneva la mano sopra il lavandino per far sì che il sangue non macchiasse ovunque.
"Tu, ovvio, dove ci sono guai c'è Lexi" il biondino si sedette su uno sgabello attorno all'isola della cucina ed estrasse il cellulare. "Siete in ritardo comunque" aggiunse portandosi il cellulare all'orecchio e fissando il putiferio che stavano combinando con un lieve cipiglio contrito.
"Ahia Eddie!" rimbeccò ancora la mora mentre l'altro le versava l'acqua ossigenata sulla ferita. "Non lamentarti." concentrato sulla ferita non la degnò di uno sguardo. Si limitò a tirare fuori la garza sterile dalla valigetta del pronto soccorso e a fasciarle la mano facendo un fiocco alla rinfusa. "Ecco" le lasciò la mano e per un attimo i suoi occhi dorati si aggrapparono ai suoi; Lexi non aveva perso di vista i suoi movimenti impacciati ma allo stesso tempo dotati di una premura che non sembrava famigliare al tetro personaggio. Le lunghe ciglia scure ebbero un fremito prima di distogliere lo sguardo. Si schiarì la voce e rimise tutto apposto frettolosamente.
"Quando mi sono spaccata la testa non eri cosi gentile" si lamentò scoccandogli un'occhiata biasimevole mentre si andò a sedere sullo sgabello di fronte a Rudy che con il telefono all'orecchio li fissava ancora.
"Salve buonasera vorrei ordinare..." si alzò andando a parlare in un'altra stanza.
"Quando mi sono spaccata la testa ti sei comportato da coglione insensibile." aggiunse scavando nei ricordi di quella sera, fin troppo nitidi dubitava Eddie mentre beveva voracemente da una bottiglia. In tutta risposta le fece il dito medio, ma la parlantina di Lexi non dava segni di cedimento.
"Che succede mio adorato vampiro, sei sensibile ai morsi?" avvitò il tappo della bottiglia sostenendo il suo sguardo ammiccante.
"Io no, ma tu si." risposta che lasciò di stucco Lexi, per l'audacia di quell'allusione, che lo seguì a bocca aperta in salotto dove prese posto sul divano. La sola luce di una lampada illuminava l'ambiente, una voluminosa pianta in vaso era posta accanto al mobile color bianco perla su cui la tv mandava in onda qualche programma serale. Eddie appoggiò la testa al palmo della mano accanto a lui anche la mora prese posto continuando a rimproverarlo giocosamente per le sue rare frecciatine.
"Shh" la interruppe la ragazza dai capelli rossi gesticolando con la mano.
"Maya che cavolo stai guardando esattamente?"
"Documentari sui serial killer." Lexi si lasciò cadere la mascella verso il basso in un'espressione di puro shock, per la seconda volta in quella sera.
"E non sai distinguere un ragazzo fatto da uno normale?"
"Dopo quel giorno ho deciso di essere più sospettosa, un po' come Eddie. Basta farsi fregare" Lasciò una carezza delicata sul gattino che sonnecchiava tra la sua gamba e la poltrona.
"La mia bambina sta crescendo" commentò Lexi, irrecuperabile, portandosi una mano alla bocca in un gesto di finta commozione.
"Le pizze stanno arrivando" avvertì Rudy gettandosi di peso sul secondo divano posto proprio di fronte al televisore. "Maya quella cosa deve sparire" sibilò osservando il micio con sguardo disgustato.
"No, non ha dove andare ed è piccolo."
"E chi pulirà la sua cacca?"
"Lo farò io, non vedo che problema c'è"
"Sono allergico" ribatté il biondino.
"Non è vero." Nel misero battibecco la palla di pelo scattò giù dalla poltrona zampettando fino al divano di fronte. Miagolò e alla sua vista Lexi soffiò; stava forse usando la sua stessa tattica? Si allontanò ma il cucciolo non aveva più alcun interesse nei suoi confronti. Si stava accucciando sulle gambe di Eddie che si ritrovò ad aprire appena gli occhi, ridotti a fessura, per puntarli sulla bestiolina.
"Si è affezionato anche ad Eddie, lo vedi, sei solo tu che non lo vuoi e sei in minoranza" fece presente la rossa.
"È femmina" mormorò il ragazzo lisciandole il pelo folto con le sue dita affusolate.
"Come lo sai? Nemmeno l'hai guardato... o guardata" Non rispose si limitò a tener concentrato lo sguardo sullo schermo.
"Perchè cavolo non cambi canale?" Lexi non tollerava proprio più quel programma, tribunali carceri, che razza di frecciatina era quella.
"Okay okay, cambio." dopo una serie di battibecchi alla fine optarono per un film natalizio anche se mancavano più di sette mesi e l'atmosfera era troppo calda, la neve e le luci misero tutti d'accordo.
"Puah un classico." commentò la ragazza con quella sua ridicola benda in fronte. "Sicuramente la riccona tornerà nel suo paesino natale e deciderà di abbandonare la sua carriera da multimilionaria per fare disegni di campanacci natalizi in nome dell'amore. Sono pronta a scommetterci"
Rudy le scoccò un'occhiataccia. "Ma non dircelo."
Lexi inarcò un sopracciglio. "Poi non dite che non ve l'avevo detto." gli fece una smorfia e tornò ad affondare la schiena nello schienale del divano. Il film proseguì ma Lexi non potè lasciarsi sfuggire i suoi commentacci inopportuni. "Palesemente si metterà con questo boscaiolo da quattro soldi." indicò freneticamente lo schermo ricevendo un'occhiata esasperata da parte di Eddie che al suo fianco non reggeva tutta l'energia vitale che sprizzava quell'intrigante.
"SHH" la ammonì Maya sta volta, sporgendosi dalla poltrona per farle un voluminoso cenno con il dito sulle labbra. Lexi tornò a sedersi composta, mettendosi in bocca dei pop corn salati che teneva nella vaschetta tra le sue mani.
"Mmhh" mugugnò mandando giù "Adesso dirà sicuramente 'come hai potuto? io mi fidavo di te'" quasi gridò e alcuni pop corn saltarono via dal contenitore finendo a terra.
"LEXI!!" fecero all'unisono i due fratelli tirandole un cuscino per ciascuno. Eddie dal suo cantuccio si lasciò sfuggire un mezzo sorriso divertito che si allargò nel momento in cui il protagonista maschile del film pronunciò le esatte parole di Lexi; quest'ultima scattò in piedi scoppiando in una risata platealmente e drammaticamente malvagia che neppure il più cattivo dei cattivi disney sarebbe riuscito ad eseguire così bene.
"Ora basta! Maya tu prendi uno straccio per tapparle la bocca io penso alla corda." Rudy si alzò a sua volta, in tutto il suo metro e ottantacinque torreggiò un momento su Lexi con sguardo truce e poi assieme alla sorella sparì dalla stanza.
"Non dirà sul serio?" chiese a Eddie. Ma lui non rispose, guardava il gattino sulle sue gambe che sonnecchiava indisturbato facendo le fusa sotto le carezze del bel ragazzo.
Qualche minuto più tardi, al termine del film i ragazzi si concentrarono sulla pizza affamati. Tutti tranne Lexi che imbavagliata come un salame non la finiva più di dimenarsi e scalciare.
"Mmh guarda com'è buona questa pizza" le mostrò Rudy prendendo voracemente a morsi la sua fetta proprio di fronte a lei. La prigioniera aveva uno sguardo terrorizzato e quando vide il formaggio filante non poté far a meno di gridare in segno di protesta. Ma quei due avevano fatto davvero un bel lavoro perché ogni suono era attutito.
"Mmmh mm mm-mm mm-mm-mm"
"Non ti capisco stai dicendo qualcosa?" si prese gioco di lei il diciannovenne.
"Forse adesso dovremmo liberarla."azzardò Maya vittima dei divoranti sensi di colpa e di occhiatacce letali. Lexi annuì energicamente.
"No, è seccante" gli occhi azzurri sprizzarono scintille inferocite a quelle parole senza pietà.
"Ma ha fame!" Rudy alzò gli occhi al cielo e le si avvicinò. La t-shirt nera fasciava perfettamente il suo torace asciutto. Si accovacciò lanciandole occhiate torve mentre districava il nodo sui polsi. La corda era talmente spessa che fece fatica a smuoverla, notò come i muscoli delle braccia si contraevano per lo sforzo, il reticolo di vene spiccava sugli avambracci fino alle mani e Lexi non potè che trovarlo un tratto sensuale nonostante fosse imbavagliata dalla testa ai piedi come una mummia di corde.
"Se rompi ancora il cazzo ti leghiamo di nuovo." avvertì e finalmente libera anche la mora potè mangiare.
[...]
Un'ora dopo Eddie era crollato definitivamente, addormentato sul braciolo del divano con il micio ancora in grembo a riscaldarlo con il suo pelo e una Lexi altrettanto dormiente che gli sbavava su una spalla. Maya li guardò con un sorriso, ma mentre raccoglieva i pop corn che erano caduti (in modo specifico solo a Lexi), con la scopa e la paletta, qualcosa la fece accigliare. "Che c'è?" domandò Rudy raccogliendo i bicchieri e i cartoni della pizza.
"Niente è che...pensavo alle parole che mi ha detto un ragazzo alla festa." la rossa si voltò completamente verso il fratello. "Ha detto 'perché sei venuta con quella maniaca, finirà per uccidere anche te'" gli occhi chiari del ragazzo si spostarono dalla sorella alla ragazza che giaceva sul divano. Improvvisamente un brivido teso raggelò la stanza. C'era qualcosa di acerbo in quella vicenda che non era ancora stato ben definito, ma Eddie non era l'unico a nutrire dei sospetti perché anche Rudy ne aveva e a quella frase erano esacerbati.
Il dubbio era germogliato.
(28/05/2022)
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