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Alessandra
La luce del sole filtra dalle tende del mio balcone, accecandomi.
Nonostante la mia natura nottambula, è ora di affrontare un nuovo giorno.
Mi giro verso il comodino, spengo la sveglia prima che suoni e lancio un’occhiata al cellulare: le sette in punto.
Svegliarmi la mattina è sempre un'impresa, ma oggi mi concedo qualche minuto per stiracchiarmi e raccogliere le energie.
Mi trascino fino in cucina e subito mi raggiunge l’aroma avvolgente del caffè.
Quel profumo, per me, è l'essenza della vita, il rituale che trasforma la mia lentezza mattutina in energia.
Appena entro, trovo Alice, Nicole e Zaira già a tavola.
Alessia non si vede.
"Buongiorno" mormoro, con la voce ancora impastata dal sonno.
"Buongiorno!" rispondono in coro, sorridendo tra un sorso di caffè e l'altro.
Mi presento.
Mi chiamo Alessandra, ho ventiquattro anni e, come le mie amiche, non sono originaria di Roma.
Vengo da un piccolo borgo calabrese chiamato Grisolia.
I miei genitori si chiamano Raffaele e Annalisa e ho una sorella più giovane, Giulia, che frequenta l’ultimo anno del liceo classico.
Lei mi raggiungerà a Roma l’anno prossimo per iscriversi a Psicologia, un sogno che condivide con il nostro migliore amico, Angelo.
Con mia madre ho un rapporto splendido, ma con mio padre... beh, è complicato.
Da quando ho scelto di iscrivermi a Giurisprudenza invece di Medicina, il nostro legame si è spezzato.
Non ci parliamo da cinque anni.
Ora anche Giulia sta affrontando lo stesso conflitto con lui, ma questa volta spero che le cose vadano diversamente.
A Roma, oltre alle mie coinquiline, ho costruito una nuova famiglia.
Margot, per esempio, è un modello e un'ispirazione.
È coproprietaria di uno degli studi legali più prestigiosi della città, dove presto inizieremo il nostro tirocinio.
Poi c’è Angelo, sempre al nostro fianco e, infine, c’era Roberto, il mio ex.
Con Roberto è finita quando si è trasferito in Svizzera per proseguire gli studi.
Nessuno dei due credeva nelle relazioni a distanza.
Ma non posso negare che lui sia stato il mio primo amore, il mio primo tutto.
Anche ora, quando ripenso a ciò che avevamo, mi chiedo se troverò mai un legame altrettanto intenso.
I miei pensieri vengono interrotti dall’arrivo di Alessia, ancora assonnata ma radiosa come sempre.
"Buongiorno!" ci saluta, sedendosi a tavola.
"Buongiorno tesoro, dormito bene?" Le chiedo.
"Abbastanza.
Alice, hai preso l’appuntamento con Margot?" Domanda Alessia, sorseggiando il suo caffè.
"Sì, dobbiamo essere da lei verso ora di pranzo" risponde Alice.
"Perfetto" replica Alessia, e torniamo tutte a concentrarci sulla colazione.
Dopo aver sparecchiato, mi rifugio in camera per prepararmi.
Apro l’armadio e scelgo un outfit che mescoli eleganza e sicurezza: pantaloni rossi, una camicia nera, una giacca rossa e tacchi neri. Concludo con un trucco semplice, giusto un filo di eyeliner e rossetto.
Siamo pronte.
Usciamo, saliamo in macchina e ci mettiamo in viaggio.
Dopo una mezz’ora trascorsa a imprecare contro il traffico romano, arriviamo finalmente a destinazione.
L’imponente edificio dello studio legale ci accoglie con la sua aura di professionalità. Entriamo, prendiamo l’ascensore, e mentre saliamo al quarto piano, sento vibrare il telefono.
Un messaggio.
Roberto.
"Ciao.
Sarei dovuto tornare tra due mesi, ma ho anticipato.
Mi piacerebbe rivederti per un caffè.
Fammi sapere."
Il mio cuore salta un battito, ma prima che possa rispondere, le porte dell’ascensore si aprono.
Seguiamo una giovane centralinista dai capelli rossi che ci accompagna all’ufficio di Margot.
Dopo un breve scambio di battute, Margot ci assegna ai cinque migliori avvocati dello studio, che conosceremo a pranzo.
Il ristorante scelto da Margot è un piccolo gioiello di eleganza.
Specchi e quadri adornano le pareti bianche e color panna, mentre un lampadario multicolore cattura l’attenzione al centro della sala.
Ci accomodiamo al tavolo riservato per noi e, dopo poco, siamo raggiunte dai cinque avvocati che saranno i nostri mentori.
Cristiano, Dennis, Elia, Kevin e Mattia: ognuno di loro sembra uscito da una rivista di moda.
Cristiano ci accoglie con un sorriso deciso.
Gli altri seguono, ognuno con il proprio stile, ma sempre impeccabili e professionali.
Margot prende la parola, imponendo subito il suo tono autorevole: "Loro vi guideranno nei prossimi mesi.
Voglio massima collaborazione da tutti, è chiaro?"
"Chiarissimo" rispondono gli avvocati in coro, senza esitazione.
La conversazione viene interrotta dall’arrivo della carbonara, ordinata da Margot con la sua consueta precisione.
Mentre mangiamo, cerco di non pensare troppo a Roberto.
Finito il pranzo, Margot ci ricorda l’appuntamento per l’indomani mattina.
Precisione e puntualità saranno le nostre parole d’ordine.
Uscendo dal locale, apro il telefono e rispondo finalmente al messaggio di Roberto : "Certo, mi piacerebbe rivederti.
Fammi sapere quando arrivi."
E mentre camminiamo verso la macchina, mi preparo mentalmente alla nuova avventura che ci attende domani, consapevole che il mio passato e il mio futuro stanno per scontrarsi.
Vorrei ringraziare CristinaGelsomini per l'aiuto.
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