Cloto - Secondo tema

Lyra

Tema:
La costellazione della Lira.

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La lira ebbe una storia molto lunga, e diversi possessori.

Il primo fra tutto fu il suo creatore, Ermes (seconda immagine - i sandali alati), che appena nato rubò parte del bestiame di Apollo.
Il dio del sole voleva vendicarsi di Ermes, ma venne amaliato dal suono del nuovo strumento e lo pretese come risarcimento per il furto.

Così la lira passò al suo secondo proprietario, Apollo (prima immagine - statua di Apollo): dio della musica e della poesia. Questi cedette al terzo ed ultimo possessore dello strumento, Orfeo.

Figlio della musa Calliope e - in base alla versioni - di Apollo o del re Erago, Orfeo era noto per essere in grado di incontrare chiunque con il suo canto ed il suono della sua lira.
Orfeo crebbe con le muse ed in seguito salpò assieme agli Argonauti alla ricerca del vello d'oro e, fra le numerose imprese, con la sua musica riuscì a coprire il canto delle sirene.

Ma il mito più conosciuto è quello di Orfeo ed Euridice, una driade (ninfa dei boschi) che l'eroe sposò.
Un giorno, inseguira da Aristeo, calpestò un serpente che la uccise con il suo morso.
Disperato, Orfeo si recò fino agli inferi dove suppllicò Ade di restituirgli la sua amata. Spinto da Persefone il dio acconsentì, a patto che non si voltasse mai a guardare Euridice finché non fosse stata fuori dagli inferi.

Orfeo accettò e, amaliando con la sua musica le creature degli inferi perché non lo attaccassero, raggiunse Euridice e la condusse fuori.
Ma poco prima di essere arrivato venne assalito dal dubbio e si voltò, giusto in tempo per vedere la sua amata che veniva riportata negli inferi.

Avendo ignorato il volere degli dei Orfeo venne privato della possibilità di riportare in vita la sua amata, l'eroe si abbandonò al dolore.
Qui i miti non concordano, quindi mi limiterò a prendere quella in cui le Menadi, seguici di Dioniso, lo aggredirono da ubriache - forse perché le aveva rifiutate, forse perché aveva rifiutato di prendere parte ai loro riti - e lo fecero a pezzi.

Si narra che la sua testa, abbandonata nel fiume Erbo, continuò a cantare a simboleggiare l'immortalità dell'arte.
La sua lira invece venne presa da Zeus che, per ricordarlo, la trasformò in una costellazione.

𝖘𝖕𝖎𝖊𝖌𝖆𝖟𝖚𝖔𝖓𝖊
Il mito
2a, 4a, 6a e 8a immagine

La composizione a croce in nero ripercorre la "vita" della lira, se così si può definire.
In alto i sandali alati, simbolo di Ermes, che fu il creatore della lira.
Nella riga centrale il fulcro del mito più noto che la riguarda, quello di Orfeo ed Euridice. Nella quarta immagine è rappresentata la morte di Euridice, mentre nella sesta il serpente responsabile della sua morte (qui poi ci starebbe una digressione su come il vero responsabile sia Aristeo, ma non è questo il luogo adatto).
In basso, invece, la conclusione del mito: la lira abbandonata in un corso d'acqua, in un momento imprecisato fra la morte del suo ultimo proprietario e la sua trasformazione in costellazione.

I protagonisti
1a, 3a, 5a, 7a e 9a immagine


Nella composizione ad X ho scelto di rappresentare alcuni simboli che rappresentano i protagonisti di questa costellazione e del mito sulle sue origini.

Nella prima immagine, una lira dorata.
Spesso la si può vedere fra le mani di Apollo, che solitamente viene rappresentato con questo strumento o armato di arco e frecce. È proprio lui che appare nella seconda immagine.

Nella settima immagine due mani che tentano di raggiungersi e quasi si sfiorano mentre però una delle due si dissolve, proprio come nel mito in cui Orfeo perde l'amata quando è ad un passo dal riportarla in vita

Nella nona immagine una corona d'alloro. Le foglie di questa pianta sono da sempre simbolo di Apollo. Oltre ad essere sacra al dio, questa pianta era anche offerta a vincitori e cantori come simbolo di gloria e rimanda alla stessa immortalità dell'arte per cui Orfeo ha continuato a cantare persino dopo la morte e per cui la sua lira è stata trasformata in costellazione.

Nella sesta immagine, infine, un'immagine stilizzata della costellazione della Lira.

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