OC - "La vita da roleplayers"

Ho creato questo OC per la Role di Sofi-Chan00.
Spero sia di tuo gradimento.

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Nome:
Latifa. Il nome è direttamente originario della cultura araba, portato anche dalla principessa emiratina, tale Latifa Bint Mohammed bin Rashid. Il significato di questo nominativo dal genere femminile è "buona", ma vi sono varie sfumature, come "gradita", "gentile" e "amichevole".
Può parere quasi buffo, dato il carattere particolare di Latifa.

Cognome:
Chrétien, ereditato dal padre Saïd.

Nazionalità:
Come si può ben capire da nome e cognome di Latifa, tale giovane ha entrambi i genitori marocchini. Eppure, non è nato in tale paese, bensì in Giappone.

Età:
Latifa si trova in piena fase adolescenziale, avendo 16 anni.
Certo, se qualcuno gli chiedesse l'ingenua domanda "quanti anni hai?", risponderebbe automaticamente con "17". Il motivo è più che semplice: Latifa è nato esattamente il 23 Novembre del 2002, perciò ha compiuto i suoi 16 anni da più di 6 mesi. Quindi, ritiene che la sua età si avvicini più ai 17 che ai 16.

Sesso:
La risposta potrebbe apparire più che ovvia al primo sguardo: per chiunque, Latifa è una donna.
Beh, sì. Non è errato, se si vuole considerare il mero lato biologico.
In realtà, Latifa si considera come un umano di genere maschile.
E, dopo due fasi che hanno segnato il suo percorso - quella infantile, dove si esternava come maschio in modo ingenuo, e quella pre-adolescenziale, dove ha cercato di reprimere quella sua specularità -, ha accettato di essere transessuale. Eppure, non lo ha mai rivelato a nessuno, poiché non si ritiene tanto vicino a nessuno per poter dire una cosa di tale importanza.

Altezza:
Non si può dire che Latifa spicchi d'altezza, dato i suoi 155 cm di statura.

Aspetto:

Carattere:
Latifa dà sempre l'idea di essere intimorito dalla gente: cosa, in parte vera. Ciò è sottolineato dalla sua costante goffaggine, che lo rende irrimediabilmente buffo. Eppure, ha sempre voluto mascherare il suo disagio nel relazionarsi con gli altri con una maschera severa e dura. Non che il ragazzo riesca sempre nell'intento: infatti, si imbarazza facilmente.Quando ciò accade, Latifa prende a balbettare e incepparsi con le parole, col volto teneramente arrossato. Spesso, può anche iniziare a tremare. Ma, attualmente, è particolarmente migliorata nel suo "recitare". Prova invidia verso le ragazze dolci e femminili, probabilmente perché vorrebbe sentirsi a proprio agio col suo corpo come loro, e altrettanta per i ragazzi, perché li ritiene fortunati nell'essere nati tali. Sembra quasi disprezzarli, infatti, per il suo atteggiamento nei loro confronti. Latifa è piuttosto introverso. Se riesci a farlo conversare con te in modo completamente tranquillo, probabilmente stai sognando. Infatti, si mostra costantemente scontroso: quasi non ricorda cosa vuol dire la parola amicizia. «Amicizia? Cos'è questa idiozia?» Direbbe al suono di codesta parola. Col tempo e le esperienze, si è convinta che qualunque rapporto con un qualcuno (che sia d'amicizia o d'amore) sia solo una cosa futile e inutile, che distrugge la persona che l'ha avuta quando essa volge al termine. Anche l'odio, per lui ormai, non ha più importanza: esso è completamente inutile per Latifa. Ma non si fa problemi a rispondere ad una offesa, con la sua ironia innata o una battutina acida. Non le sta affatto simpatica la gente allegra e tenera, appunto perché la invidia, quella che ignora completamente gli accadimenti sociali e politici, o ancora quella che non si impegna in nulla. Prenderebbe a schiaffi gli individui del genere, e dice che, se ne avesse l'occasione, lo farebbe. In realtà, si fermerebbe ogni volta nel farlo poiché pensa che non ne varrebbe la pena e sarebbe totalmente inutile. Sussurrerebbe a denti stretti: "mi sporcherei solo le mani". Cinico, sarcastico e mai completamente di buon umore, ma mai violento. Non ha sicurezza in se stesso, anzi: spesso rimugina sui propri difetti, magari ingigantendoli. Lei è convinta che il suo più grande difetto che pare aver superato è il fatto che si affezionava facilmente. È successo in passato, e successivamente è stata pugnalato alle spalle da codesta persona. Per questo ha iniziato a chiudersi in se stesso, a mostrare solo fastidio verso gli altri, a non fidarsi di nessuno. Quando inizia ad affezionarsi ad una persona, tende ad allontanarsi per non essere ferito. Sembra non avere peli sulla lingua, poiché, se qualcuno gli sta antipatico semplicemente lo dice, stessa cosa se fa qualcosa di sbagliato per lui. Ma, ovviamente, non riserva lo stesso trattamento alla gente per cui prova affetto, risultando spesso schiva e a disagio. Non parla mai di sé e del suo passato, se qualcuno gli chiede delle informazioni strettamente personali, non risponderebbe, limitandosi a borbottare un "ma perché non ti fai i cazzi tuoi?". Se il suo interlocutore insiste, potrebbe diventare più scontroso del solito per il panico scaturito. È piuttosto serio nella scuola e nel suo lavoro, tanto che vorrebbe dedicarsi solo ad esso e non pensare ad altro. Non si fida davvero di nessuno, non ci riesce. Dopo ciò che ha passato, aprirsi con una persona per lui significherebbe nuocersi da solo. Non farebbe mai vedere a nessuno un suo momento di debolezza, odia sentirsi debole e sensibile agli occhi degli altri. Pensa agli altri come un inutile modo per rovinare la sua vita, perciò si allontana. Parla poco, e non si confida mai, ma si è spesso mostrato schietto quando non si parla di sé.

Storia:
Latifa ritiene che la sua vita sia ordinaria: dei genitori normali, una casa normale, ed una scuola normale.
Effettivamente è così: i genitori sono certamente affettuosi, e tentano di dedicarle il più tempo possibile, ma sono sempre stati occupati con le rispettive occupazioni. La madre, Aida, è un medico, mentre il padre, Saïd, un ingegnere.
Infatti, Latifa non può lamentarsi riguardo alla sua condizione economica, essendo la sua famiglia agiata.
Il reale tormento del ragazzo è il suo sesso non binario, che lo ha portato a vivere la sua sessualità e identità di genere in modo non particolarmente sereno.
Da bambino, nessuno si preoccupava delle sue scelte - ad esempio, Latifa chiedeva ai suoi amici di riferirsi a lui al maschile, o diceva direttamente di sentirsi maschio -, dato che, nell'infanzia, il concetto di identità di genere non è conosciuto, perciò sia Latifa che i suoi amichetti non si facevano problemi.
Nemmeno Aida e Saïl parevano turbati da ciò, poiché la consideravano solo una fase.
Crescendo, però, Latifa apprese che i transessuali non erano particolarmente trattati bene nella società: oltre alle notizie varie, dovette provarlo sulla sua stessa pelle. Come conseguenza, tentò di convincersi che lui non era un transessuale, e che quello che provava era solo una sensazione passeggera.
Ma dopo anni e anni, era ormai impossibile continuare a mentirsi a se stesso: Latifa era un maschio nato nel corpo di una femmina. Nient'altro. Non era una fase, una stupida sensazione: era la sua mera condizione. Qualcosa che doveva accettare e assimilare. Non doveva farlo, ma Latifa si vergognava - e si vergogna tutt'ora - di ciò. Perciò, invece di sentirsi sollevata dall'aver compreso che tale cosa non succedeva solo a lei, e che non era affatto sbagliata se si identificava come ragazzo, Latifa si sentì angosciata.
A discapito di come avrebbe dovuto fare, Latifa non si confidò con nessuno - i genitori e gli amici sono tutt'ora ignari -, e decise che quello sarebbe stato nient'altro che il suo grande segreto.

Cosa gli piace:
•È un gran lettore: in particolare, ama i libri horror e triller, ma anche drammatici e di psicologia. Attualmente, sta leggendo "Lolita" di Vladimir Nabokov (sì, è un po' in ritardo il caro Latifa);
•Scrivere: chissà quanto tempo ha passato chino sulla scrivania nella fase di processo creativo di una storia, intenta a ideare la trama perfetta descrivere perfettamente personaggi e paesaggi. Quei numerosi quaderni contenenti fogli impiegati nella consumazione spropositata di inchiostro saranno probabilmente finiti in qualche scatolone lasciato nel seminterrato;
•Si è recentemente scoperto un'amante del rock. Ora sta recuperando gli anni persi, che ha passato dedicandosi sin da bambino alla musica classica. Oh, certo, non disprezza quest'ultimo genere, ma ha capito di preferire ben altre canzoni;
•Il cibo dolce e quello piccante. In generale: il cibo. Ha passato un enorme lasso di tempo da preadolescente per convincere la domestica Mei a preparargli pasti più abbondanti, nonostante le regole ferree dei genitori. Fortunatamente, ci è riuscito!

Cosa non le piace:
•C'è bisogno di specificarlo? Odia il reggaeton;
•Spesso reputa determinati individui "noiosi". E non c'è peggior insulto se fatto da lui;
•I temporali: dice che gli danno immensamente fastidio, soprattutto se quel giorno aveva deciso di fare una passeggiata per prendere una boccata d'aria fresca. In più, lo mettono di mal umore;

Curiosità:
•Disegnare non è certo il suo passatempo preferito, ma adora vedere le illustrazioni altrui;
•È bravissimo in cucina;
•Sa suonare il pianoforte;

Fobie:
L'agorafobia.
Da αγορά ("piazza") e φοβία ("Paura"), letteralmente "paura della piazza".
Consiste nella sensazione di disagio, angoscia o paura che si manifesta in una persona quando essa si trova in ambienti non familiari o molto ampi, perché essa teme di non saper controllare la situazione.

Pratica sport? Se sì, quali?
Latifa pratica il tiro con l'arco dall'infanzia.

Orientamento sessuale:
Latifa non ha mai prestato attenzione al suo orientamento sessuale e, probabilmente per la mancanza di esperienza, non saprebbe davvero come classificarsi. Sa solo che prova attrazione per più identità di genere, non solo i due binari.

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Mi scuso per il ritardo!
È da tempo che non partecipo ad una role qui su Wattpad, non nascondo che sono piuttosto impaziente e curiosa di iniziare.

~Mira.

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