Capitolo 7
Il giorno dopo l'uscita al cinema, ti rechi a scuola immersa nei tupi pensieri, tant'è che non ti accorgi di Asano che ti chiama, fin quando non senti una mano appoggiata sulla tua spalla: - (t/n)! -.
Giri il volto verso il ragazzo dagli occhi viola, e gli sorridi ancora un po' sovrappensiero: - Hey Gaku-kun! -.
- Adesso mi chiami così, eh? - è serio in volto.
- C-come? Ti chiamo sempre così... - ribadisci, confusa.
- Senti, non far finta di nulla. Volevo solo dirti che, dato ciò che mi hai detto ieri, non è il caso di essere ancora "amici", sempre che lo siamo mai stati. - ti dice lui, mentre sgrani gli occhi.
Sei senza parole, e boccheggi, cercando di chiedergli di cosa stesse parlando; ma invece che chiarire con te, se ne va lasciandoti da sola in mezzo al gelo, e le lacrime che non ti rendo conto che scivolano sulle tue guance arrossate dal freddo.
*SKIP TIME, IN CLASSE (3^E)*
Korosensei stava spiegando, mentre gli studenti prestavano attenzione.
Proprio in quel frangente si apre la porta, e tutti si girano verso la suddetta.
- (t/n)! Sei in ritardo! - inizia a richiamarti Kororsensei.
Tu finalmente alzi lo sguardo, con gli occhi rossi e gonfi, reduci da un lungo pianto.
- H-Hey! (t/n)-chan! Che ti è successo?! - Kaede e Ryo si avvicinano a te preoccupate; tu sussurri qualcosa mente i loro volti si riempiono di rabbia.
Si sente un tonfo e vi voltate tutti verso la sua origine: - K-Karma-kun? - sussurri tu preoccupata.
- Per fortuna so leggere il labiale. - dice uscendo dalla classe con sguardo furioso.
Sussulti, e preoccupata lo segui subito, finché non entra nell'edificio principale.
"Ma cosa fa?" Pensi allarmata: dopo non molto lo vedi camminare fuori con qualcuno vicino a lui, e quando stai per andargli incontro, riconosci Gakushu, decidendo quindi di rimanere nascosta.
- Allora, cosa vuoi Akabane? - gli chiede, annoiato, il figlio del direttore.
- Oh nulla di che, so solo che hai ferito qualcuno a me caro, quindi... - dice il rosso, com un sorriso calmo, mantenendolo perfini quando colpisce Asano con un pugno.
Sobbalzi, coprendoti la bocca con le mani; i due ragazzi iniziano a pestarsi; dopo non molto non lo sopporti più e ti metti in mezzo: - FERMI! - trattieni Karma per un braccio.
- (t/n)... cosa ci fai qui? Dobresti essere in classe. - ti chiede Karma calmandosi, per non rischiare di ferirti.
- Ero preoccupata per te, che domanda stupida! - gonfi le guance, come se lui l'avesse già dovuto sapere.
Karma ridacchia, per la tua buffa espressione, mentre Asano borbotta qualcosa, beccandosi un'altro pugno, questa volta nello stomaco, da parte del tuo compagno.
- Karma-kun, cosa.. - non ti fa finire la domanda, che ti prende per il polso, trascinandoti verso la vostra classe.
*SKIP IN CLASSE (3^E)*
- Come "si sono pestati"?! - ti chiede alquanto sconvolto Sugino.
Tu annuisci, guardando la porta dalla quale era appena uscito Karma con Korosensei e Nagisa, verso l'infermeria.
- Ma per quale motivo? Sono sempre stati rivali, ma addirittura picchiarsi... - Rsi mise a riflettere Okuda.
Tu la guardi male di nascosto: ancora non ti è andata giù la storia del rapimento avvenuto in gita.
- Karma-kun ha detto che aveva ferito qualcuno a lui caro... - li informi tu.
Kaede, Ryo e Sugino sono sorpresi come se avessero capito tutto, mentre tu rimani confusa: - Karma-kun... ha un fratello? - chiedi, cercando di comprendere la situazione.
Tutti ti guardano sbigottiti, mentre puoi notare della rabbia negli occhi di Okuda, ben nascosta, il che non fa che lasciarti più perplessa di prima.
*intanto in infermeria*
- Allora Karma... si può sapere che hai combinato? - gli chiede Nagisa, dopo che il professore finì dimedicarlo.
- Mi sono messo in una rissa con Asano, non si vede? - chiese il rosso, con un tono fortemente retorico.
- Certo che si vede. Ma per quale motivo lo hai fatto? -.
Ci fu un momento di silenzio, nel quale Akabane era indeciso se rispondere.
- L'ha fatta piangere, e l'ha chiamata put*ana. se l'è meritato. -.
Nagisa fece una smorfia, storcendo il naso, trattenendosi dal dare ragione all'amico: - Però non dovevi alzare le mani! - lo corregge Korosensei, mentre la sua testa divenne aranzione, con una grande "X" rossa, come i capelli del ragazzo, per sottolineare il suo errore.
Karma annuì, capendo, ma non condividendo l'idea; infondo le mani era l'unico modo con cui voleva discutere con quel ragazzo.
- Hey Karma... credi che le dirai cosa provi? - chiese l'azzurro al pomodoro, che si stupì, non aspettandosi minimamente una domanda del genere.
Sospirò, sorridendo con dell'amarezza dipinta in volto: - Credo mai... -.
*SKIP TIME INDEFINITO*
La voce della rissa si espanse in tutta la scuola, con Asano che raccontava ovviamente la sua personale versione: la colpa ricadde presto su di te, ma senza che tu ne sapessi qualcosa, grazie alla divisione rivolta alla tua sezione.
Difatti quando arrivi nel corridoio nel retro della scuola, per dirigerti insieme ai tuoi compagni alla riunione del mese, vedi che gli occhi di tutti sono puntati su di te, mentre ti fissano con astio, l'asciandoti perplessa e con l'amaro in bocca.
Entri subito a prendere posto, con le orecchie piene di bisbigli, e aspetti l'inizio della riunione.
Quando comincia cerchi di seguire, ma questa volta gli insulti, gli scherni, non riguardano la 3^E.
- E vi ricordiamo, ragazze, di non provocare risse come (t/c) della 3^E! - ti guarda male il responsabile della riunione di turno, il professore della sezione B.
Tu sussulti, non sapendo assolutamente, e rimanendoci ovviamente male: - Put*ana! Manipoltrice! Falsa! - sono le parole che più senti urlare dalla scuola intera, mentre i tuoi compagni sono furibondi; alzi lo sguardo, ma quando incontri quello di Asano divertito e derisorio, crolli.
Lasci cadere le lacrime, e senza neanche tentare di asciugarle, corri fuori singhiozzando rumorosamente, lasciandoti dietro le risate dell'istituto e i richiami dei tuoi amici.
Ryo è una di quelle più furibonde: - NON VI VERGOGNATE?! - si mette ad urlare, venendo ignorata, mentre le risate continuano.
Il rosso sale sul palco, prendendo con la forza il microfono, ma trattenendosi.
- Penso che la storia sia incompleta. Forse (t/n) sarà anche il motivo della rissa. Ma si è fermata grazie a lei, al suo coraggio di mettersi in mezzo, ignorando la possibilità di poter essere colpita. Inoltre credo che Asano abbia omesso la parte in cui la fa piangere. - disse, catturando l'attenzione di tutti.
- Ma per favore! Mi ha mentito e insultato! - disse lui, riferendosi al cinema.
Karma ghignò, seguito a ruota da Ryo, Maehara e Kaede; Akabane scese dal palco, avvicinandosi al ragazzo, sussurrandogli poi all'orecchio: - Non pensavo che Ryo recitasse così bene. Ti sei davvero mostrato per il verme che sei in realtà. - il suo ghigno si allargò, soddisfatto dalla riuscita del suo piano.
Ancora con le mani in tasca, si avviò fuori per cercarti.
#torniamo un attimo indietro#
Corri fuori, dirigendoti nel bosco, inciampando in qualche pietra sporgente, e cadendo sul prato lì accanto.
Ti tiri su a sedere, sporca ormai di terra e erba.
Continui a piangere, notando anche il tuo ginocchio sbucciato: - A-Accidenti... - ti dici tra te e te, tra un singhiozzo e l'altro.
Piangi ancora, fino a quando non senti dei passi: ti giri e vedi Karma che ti guarda: - Comoda la terra? - ti chiede in modo sarcastico, ridacchiando.
- N-non c'è niente da ridere! - gli urli contro, anche se il tuo tono di voce è in realtà basso - mi sono anche fatta male... - dici riferendoti al tuo ginocchio sbucciato, e ormai sporco di terra.
Senti una mano attorno alle spalle, e senti il tuo corpo sollevato, mentre una presa si faceva sentire anche sotto le tue ginocchia: - Karma-kun... ma che fai? - gli chiedi perplessa.
- Non voglio che ti venga un'infezione al ginocchio, ti porto in infermeria. Aggrappati bene. - aspettò che tu gli mettessi le braccia attorno al collo, tenendo salda la presa, iniziando poi a camminare.
Il movimento iniziò a cullarti, e decidi di poggiare la testa sulla sua spalla.
- Grazie Karma! -.
- Ti proteggerò sempre da idioti come lui. - affermò sicuro di se.
Tu sorride, e lasciandoti cullare tra le sue forti braccia, cadi in un sonno dolce, senza che quello che era appena successo ti turbasse, e non lasci nemmeno la presa attorno al suo collo; non puoi più nemmeno accorgerti del suo sorriso intenerito che stava nascendo sul viso del ragazzo.
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