Forbidden Word
L'alba era giunta in fretta, e con essa il suono molesto della sveglia. Rob aveva allungato pigramente un braccio per spegnerla, l'altro stranamente anchilosato sotto qualcosa di caldo e pesante.
Il suo fratellino dormiva placidamente accoccolato sul suo petto, in viso l'aria beata e innocente di un gattino. Sorrise e gli accarezzò i capelli che si ostinava a tenere corti, quando anche un po' più lunghi non gli sarebbero stati affatto male.
- Jade... è ora di alzarsi - bisbigliò al suo orecchio, e lui contorse il viso in una smorfia, sbadigliando e stropicciandosi un occhio.
- Buongiorno...
- Buongiorno - replicò Robert e Jade, ancora con gli occhi socchiusi, si alzò goffamente e scese dal letto. Non appena però fu in piedi, le sue gambe ebbero un pericoloso tremito e il maggiore dovette afferrarlo per un braccio per impedirgli di cadere. Si scambiarono un'occhiata carica di parole non dette.
In quel momento qualcuno suonò alla porta e Robert lo lasciò andare.
- Sarà Andrea...
~~~
Subito dopo colazione, Jade era uscito di casa in fretta, per quanto il suo corpo dolorante lo permettesse. Lo sguardo di Rob era stato inequivocabile; la sua bocca forse era rimasta in silenzio, ma i suoi occhi avevano parlato anche per essa. Non poteva fuggire per sempre, e presto la verità sarebbe venuta a galla.
Per intanto però era relativamente al sicuro, a scuola, se solo non ci fosse stato un problemino non proprio irrilevante... Peter.
Il ragazzo dagli occhi blu cercò per tutto il giorno di parlargli, riuscendo pure a sfiorarlo quando s'impegnava, guardandolo come se fosse stato lui a... fargli QUELLO, e non il contrario.
Chi è che zoppica, qui, io o lui?!
E che diamine, era ancora furioso con lui e quei suoi dannatissimi occhi così particolari, quegli occhi in cui era annegato mentre facevano l'a-...
Cosa diavolo stava pensando?!
Scosse il capo. Sarebbe diventato pazzo prima o poi, ma quello era niente in confronto a diventare... quella parola. Proibita. Tabù. Perché dirla avrebbe reso tutto più reale ed era sufficiente già così.
~~~
- Sono a casa... - borbottò stancamente, mollando sgraziatamente lo zaino da qualche parte e andando in cucina, vista la mancata risposta.
Suo fratello e Andrea si stavano praticamente mangiando le labbra a vicenda, e non era proprio la vista e accoglienza che si aspettava...
- Oh, ciao J-... - iniziò a dire Rob, interrotto da un bacio improvviso del fidanzato. Il più grande lo fissò esterrefatto, poi lanciò un'occhiata di scuse al fratello e si caricò Andrea in spalla.
Sbuffando, Jade andò in salotto e si mise comodo sul divano. Se la cosa non fosse andata troppo per le lunghe, forse avrebbe anche potuto aspettarli per cenare insieme. Si sentiva così solo, negli ultimi tempi.
In attesa che i due piccioncini al piano di sopra finissero, accese il cellulare con l'intento di giocarci mentre aspettava. Appena acceso, quello vibrò per un numero incalcolabile di volte di fila, tanto che gli balenò per la mente il pensiero che stesse per esplodergli in mano.
Si accinse a sbirciare il display, e non si sorprese eccessivamente quando esso gli rivelò un mucchio di messaggi da parte di Peter. Scocciato, decise di leggerli.
'Jade'
'Jade'
'Jade, rispondi'
Col cavolo che rispondeva, era ancora arrabbiato con lui.
'Jade, mi dispiace'
Seh, come no.
'Jade'
'Jade'
Ma che razza di rompiscatole era?!
'Jade'
'Ti amo'
E il telefono gli cadde di mano con un tonfo sonoro, mentre ancora si fissava i palmi dove un attimo prima era poggiato, paralizzato dallo sconcerto.
Robert gli urlò qualcosa dal piano di sopra, ma lui non l'udì.
- Jade! Cos'è stato?
Allora si riscosse, lasciando il cellulare lì dov'era, manco stesse andando a fuoco.
- Mi è caduto il cellulare! - gridò, sperando che Robert capisse.
- Ti sei fatto male?
Ma era stupido, suo fratello?
- Mi è caduto il cellulare! - ripeté, e poi fu silenzio.
Sospirò. E ora? Cosa doveva fare? Peter lo amava ma lui... lui cosa provava?
Sbarrò i begli occhi giallo-verdi. Perché ci stava pensando? Era fuori discussione provare qualsiasi sentimento per un ragazzo. Per Peter. Scosse il capo e raccolse il telefono.
D'un tratto si sentiva così solo...
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