Beautiful
Nella cucina, dove il sole non era ancora arrivato e regnava una grigia oscurità, permaneva un silenzio assai pesante. Jade stava facendo colazione con gli occhi fissi nella propria tazza, sforzandosi di ignorare il fratello maggiore che, nonostante fosse molto presto, stava già pomiciando in modo un tantino spudorato con il fidanzato, e la cosa si stava dimostrando non poco imbarazzante, come i suoni nient'affatto concilianti che era costretto a sorbirsi di notte, e tra gemiti, grida e scricchiolii vari di rumori disturbanti ce n'erano per tutte le orecchie.
- Andrea... andiamo di sopra - ansimò in quel momento Robert, e il fratellino avvampò.
Che razza di pervertito...
- Ma non c'è tempo - ribatté ragionevolmente, con un filo di voce, il dolce moretto.
Allora il più grande si lanciò in un appassionato bacio per vincere la sua resistenza e Jade si sentì ribollire lo stomaco, non perché fosse disgustato, né geloso ma, insomma, era ancora fresco della perdita di Chris! E da quella molto probabilmente, non sarebbe mai guarito...
- Potreste smetterla? - sbottò il ragazzo dagli occhi giallo-verdi, alzandosi di scatto e mollando la tazza ormai vuota sul tavolo. Robert e Andrea lo guardarono stupiti, seguendolo con lo sguardo mentre recuperava lo zaino. Poco dopo, senza neanche un 'ciao', la porta sbatté, rivelando l'uscita di Jade.
Mentre camminava per le strade semi-deserte, non poté fare a meno di sentirsi uno schifo. Che colpa avevano Andrea e Robert se Chris aveva deciso di farla finita? Che bisogno c'era di prendersela con loro? Diavolo, era suo fratello, mica un estraneo! Scosse il capo e sospirò, appuntandosi mentalmente di mandargli un messaggio di scuse nel pomeriggio.
Durante la mattinata, a scuola, seguì distrattamente le lezioni, per poi fermarsi sotto il proprio albero preferito durante la pausa, un acero grande e vecchio dal tronco largo e possente, un albero che aveva sempre adorato perché sotto la sua folta e colorata chioma si sentiva al sicuro.
Poco più in là Peter aveva appena adocchiato il suo 'angelo' ed immancabilmente il suo cuore aveva iniziato a battere più forte, mentre le ginocchia avevano avuto un cedimento.
Così... beautiful...
Spesso, quand'era emozionato o arrabbiato o nervoso e teso o comunque poco presente con la testa, gli veniva da pensare od esprimersi in inglese, cosa che aveva ereditato da sua madre.
Prima di fine pausa e durante il pomeriggio gli si appiccicò discretamente, pedinandolo come il migliore degli stalker e ammirando ogni suo gesto, ogni passo, ogni espressione, tutto di lui.
E Jade lo sapeva, lo sapeva benissimo che quel ragazzo lo stava seguendo e la cosa lo scocciava. Cosa voleva da lui? Amicizia? Al momento, voleva unicamente restarsene solo, a leccarsi le ferite del proprio cuore, in attesa che quelle magicamente si richiudessero.
Se fosse stato un po' più esperto d'amore (ma a malapena era riuscito a comprendere i propri sentimenti per Chris), avrebbe capito che Peter era perdutamente innamorato di lui, anche solo guardando la sua espressione sognante o gli occhi quasi viola perennemente luccicanti.
Eppure, anche se avesse avuto abbastanza esperienza per capirlo, cosa avrebbe fatto, poi? Ammettere che nel guardarlo il suo cuore aveva perso un battito? Parlarne con Robert? Sì, e cosa avrebbe dovuto dirgli? 'Ho capito che mi piacciono i ragazzi...'? Mai.
- Mi spieghi perché mi stai seguendo, tu... Peter? - chiese d'improvviso l'oggetto del suo amore, voltandosi, e per poco il castano non ci andò a sbattere contro. Si asciugò frettolosamente un po' di bava, colatagli lungo il mento mentre era intento ad osservare quel grazioso angelo.
- Io... io... voglio essere tuo amico - balbettò Peter con quella sua buffa pronuncia troppo inglese, e suo malgrado Jade dovette soffocare una risatina.
- Perché vuoi essere mio amico? - domandò allora il ragazzo dagli occhi giallo-verdi, a metà fra l'incuriosito e il beffardo.
- P-perché... you... so... b-beautiful... - si lasciò scappare Peter, arrossendo poi violentemente e strozzandosi con la propria saliva.
Jade, che non aveva capito assolutamente nulla di quello che aveva borbottato, gli rifilò qualche poderosa pacca sulla schiena e, per la prima volta dopo tanto tempo, sorrise.
- Certo che sei strano, P-peter - disse, sciogliendosi ulteriormente. Accidenti, perché quel ragazzo dagli occhi blu gli sembrava così carino?
E Peter si sentì morire alla vista di quel sorriso tanto ambito, e desiderò baciarlo, così, su due piedi, nonostante non avesse mai baciato nessuno e si sentisse goffo e imbranato.
Allora il paradiso esiste davvero...
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top