18°
Capitolo 18.
Senso di colpa.
"Jorginho, vedendo la scena a casa del portiere, pensò che fosse troppo tardi. Egoisticamente aveva aspettato troppo prima di parlargli di ogni cosa e se ne era accorto solo in quel momento."
Jorginho
Ammetto di essere piuttosto agitato e di aver aspettato quasi quindici minuti prima di suonare al campanello di casa di Kepa, come se fossi un ragazzino impaurito. Ho dovuto cercare il coraggio e, finalmente, ora l'ho trovato.
Batto il piede per terra, per scaricare un po' d'ansia, e dopo qualche secondo sento dei passi dietro la porta e poi questa, subito dopo, aprirsi. Il mio amico mi appare davanti, gli occhi ancora assonnati e i capelli che hanno ancora la forma del cuscino. È palese stesse ancora dormendo, ma sono le dieci, è strano per lui che è super mattiniero.
"Jorge, che ci fai qua?" sbadiglia assonnato e mi lancia un'occhiata stranita e curiosa allo stesso tempo. E ora come glielo spiego senza ferirlo?
Sospiro e indico l'interno con l'indice "possiamo entrare?"
"Ehm..." si guarda alle spalle per qualche secondo, poi abbassa leggermente la voce, come per farsi sentire solo da me "Non sono solo, Jorgi. Se è urgente mi preparo velocemente e andiamo fuori a parlare"
Le sue parole mi fanno gelare immediatamente e la cosa non migliora di certo quando sento la voce di Mia chiedere chi sia alla porta e poi la vedo apparire dietro Kepa, con addosso solo una maglia del portiere. Appena si rende conto che sono io, inarca un sopracciglio con aria infastidita, ma rilassa il viso appena Kepa si gira a parlarle, nascondendo così il suo vero umore.
"Scusa piccola, non volevo svegliarti. Torna a letto, ti raggiungo tra poco" si scambiano un bacio e lei, nel frattempo, posa lo sguardo su di me. Mi basta guardare i suoi occhi per capire che ha intuito il motivo della mia visita.
È spaventata da ciò che potrei dire, ma allo stesso tempo cerca di non mostrarlo, cercando di trasmettermi la sua strafottenza solita e il suo essere sicura di sé.
Dopo di che, annuisce alle parole di Kepa e sparisce nuovamente dalla stanza, ma non senza avermi prima lanciato un'occhiata maligna. Ha ancora il coraggio di sfidarmi? È senza limiti.
Stringo i pugni senza nemmeno rendermene conto, a causa del nervoso, ma torno leggermente in me quando Kepa mi domanda, un'altra volta, come mai sia qua e se ho bisogno del suo tempo immediatamente. Dopo aver saputo che hanno passato la notte insieme, come glielo dico che lei è solo una stronza che sta approfittando di lui?
"Non è urgente, Kepa" le parole mi escono da sole dalla bocca, non avendo il coraggio di raccontargli tutto. Non ce la faccio, davvero. Potrò sembrare un vigliacco, ma non riesco a sbattergli in faccia la realtà vedendo la sua espressione serena e avendo intuito che hanno fatto sesso.
Kepa non è come me, se lui va a letto con una donna è perché prova qualcosa, perché sta cercando una relazione seria e duratura. Credo che ormai sia già affezionato a lei, che sia troppo tardi, avrei dovuto parlargliene prima. Avrei dovuto prendermi prima le responsabilità di ogni cosa, non aspettare così tanto solo per paura di rovinare l'amicizia con lui.
Sapevo che sarebbe finita così, perché so l'effetto che Mia fa e so che carattere ha Kepa, era inevitabile. E proprio perché ero a conoscenza di tutto ciò, sono da considerare un amico di merda. L'influenza di Mia ha fatto sì che cambiassi in peggio. Non posso di certo dire che sia una persona che mi faccia bene.
"Sei sicuro, Jorge?" mi scruta attento, cercando tracce di menzogna nel mio viso, ma io annuisco prontamente, negando ogni suo timore "Sei strano, come se qualcosa ti stesse tormentando. Sai che puoi parlarmi di tutto?" lo so, e questo mi fa sentire ancora peggio per tutto ciò che ho creato. Lui mi è sempre stato leale, e invece io cosa ho fatto per lui?
"Sono sicuro, Kepa. Ora devo andare, scusa la visita improvvisa" mi obbligo a regalargli uno dei miei sorrisi più credibili, poi mi allontano velocemente da lui, senza aspettare che risponda.
Sento la rabbia e il fastidio crescere in me ad ogni passo che faccio. Rabbia per ciò che Mia ha combinato e continua a combinare, fastidio perché va a letto con il mio amico solo perché le avevo chiesto esattamente il contrario. E, inoltre, mi sento in colpa, perché Kepa soffrirà inevitabilmente, e la colpa è mia tanto quanto di Mia.
*****
Mia
Pago la corsa all'autista del taxi e poi, dopo scesa dall'auto, corro velocemente verso casa dell'italo-brasiliano, con la rabbia che mi scorre dentro le vene. Ma che diavolo gli è saltato in mente stamattina? Perché diavolo è venuto a casa di Kepa con quell'espressione pentita, come se fosse sull'orlo di vuotare il sacco? Pensavo di essere stata chiara.
Suono insistentemente questo maledetto campanello, che speravo di non vedere mai più, e per fortuna la porta si apre quasi subito, ma rivelando a me la figura di Mount. Oh no, ci mancava solo lui ora.
Gli do una spallata per entrare dentro la casa, senza nemmeno salutarlo, poi mi guardo un po' intorno, alla ricerca di Jorginho. La casa, però, sembra troppo silenziosa, ho la sensazione che non ci sia. "Dov'è il tuo amico?" mi giro verso l'inglese, dopo avergli parlato, e lui sbuffa, chiudendo la porta
"Non lo so, non sono il suo baby-sitter."
Più deficiente di così si muore. "Sei in casa sua, saprai anche dov'è, no?! Devo parlargli"
Continua a sbuffare, poi improvvisamente inizia a sorridere, come chi ha appena avuto un'idea stupenda. Anche se dubito che a lui possano venire buone idee. "No, non lo so. So solo che eravamo insieme ed è dovuto uscire." fa spallucce "Ma comunque mi ha raccontato del vostro incontro di stamattina, un po' imbarazzante, no?"
Faccio una smorfia annoiata e vorrei tanto fargli il verso per il modo urtante in cui parla, ma evito per non sembrare una bambina. "Non sai nemmeno quello che stai dicendo, taci per piacere."
"Sei in after sex a casa del tuo ragazzo e improvvisamente arriva il tipo con cui andavi a letto e di cui il tuo ragazzo non sa nulla, un po' imbarazzante è, eccome se lo è" constata, con aria saccente e divertita. Vedo che farsi gli affari degli altri è un suo grande hobby anche se non è accompagnato da Havertz. "Comunque Kepa o Jorginho?"
Spalanco gli occhi davanti alla sua domanda e, se poco fa avrei voluto ignorarlo, dopo queste parole non posso lasciare certamente perdere. Ma chi diavolo si crede di essere?
"Fatti curare, Mount"
Scoppia in una fragorosa risata e poi scrolla le spalle come se tutta questa conversazione fosse normale, come se lui fosse normale. Niente di tutto questo dovrebbe essere così. Il pudore non è certamente una delle sue caratteristiche principali. "Ma dai, è così semplice. Molli Jorginho con la scusa di non volerti legare, ma poi ti metti con Kepa che vuole una relazione seria, qualcosa sotto c'è"
Mi avvicino nervosamente a lui e per un attimo vorrei riservargli lo stesso trattamento che ho riservato al suo amico, ossia stampare la mia mano destra sulla sua guancia e levargli quest'aria maliziosa e divertita. Che cretino, Dio.
"Sotto c'è che sei un deficiente, Mount"
Il suo sguardo si fa serio e, improvvisamente, ogni traccia di divertimento sparisce. "Detto da te. Una ragazzina viziata che si prende gioco di entrambe le persone che si fa"
Parla con nervoso, usando un tono che non gli riconosco, come se queste parole le avesse covate dentro sé da un bel po' e non potesse più trattenerle. Ovviamente, mi sento immediatamente infastidita, visto che sta commentando una storia che non gli riguarda e di cui conosce solo una campana, quella del suo amichetto.
"Cresci, Mount. Davvero, è un consiglio spassionato" uso un modo di parlare annoiato e distaccato, come se niente mi scalfisse, a posta per dargli più fastidio. Poi mi sistemo meglio la borsa nella spalla e mi dirigo alla porta "E dì a Jorginho che sono passata e che dobbiamo parlare."
"Non sono il tuo messaggero. Visto che ti piace così tanto questo posto, torni più tardi e, sei fortunata, troverai Jorginho" lascio perdere ogni cosa che è appena fuoriuscita dalla sua bocca ed esco dalla casa dell'italo-brasiliano con fretta e rabbia, una rabbia più forte di quando sono arrivata.
Non bastava che sono stata svegliata dalla visita improvvisa di Jorginho che, sono sicura, voleva raccontare tutto a Kepa, ora sono stata pure insultata da questo idiota. Qua sembra che ognuno si senta in dovere di parlare anche quando non ha nulla di intelligente da dire. Mount ne è l'esempio più calzante.
Mi lascio scappare un ringhio di frustrazione una volta che sono abbastanza lontana, perché mi sento come se la situazione mi stesse sfuggendo di mano, e non voglio che Kepa sappia ogni cosa. E poi, a peggiorare le cose, ci si aggiunge il fatto che vengo sempre insultata gratuitamente.
Mi sono davvero stancata, non possiamo continuare in questo modo, assolutamente.
Nota: 3:11 ehilà girlz, eccomi tornata con gli aggiornamenti notturni. Non mi sento tanto bene, ma l'avevo promesso ed eccomi qua.
Anyway, in questo capitolo vediamo Jorgi che va da Kepa per dirgli ogni cosa, ma poi perde totalmente il coraggio quando capisce che ha appena passato la notte con Mia.
Nel secondo pezzo, vediamo Mia che va da Jorgi per dirgliene quattro, invece trova Mason che, a sua volta, gliene dice quattro.
Quanti hanno amato Mount in questo capitolo?🙋🏼♀️🙋🏼♀️
Detto ciò, spero che il capitolo vi piaccia. Vi amo, Ele 🤍
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