Cos'aveva fatto?

     L'uomo si guarda le mani tremanti, macchiate di sangue, che reggono il coltello. Cos'aveva fatto? Sposta lo sguardo sul corpo per terra davanti a lui e cade in ginocchio. Cos'aveva fatto? Lancia l'arma, con un moto d'odio verso se stesso, lontano nel palazzo malandato. Cos'aveva fatto? Sente di aver appena macchiato il suo animo, irrimediabilmente e permanentemente. Cos'aveva fatto?

     La voce nell'auricolare lo desta dai suoi pensieri: «Tomlinson, ci sei?»
     «S-si, arrivo, Payne»
     Si rialza, instabile sulle gambe, e barcolla fuori dall'edificio. Al collega basta una sola occhiata per capire che non è il caso di scherzare come loro solito e si limita a passargli in silenzio un fazzoletto pulito, salendo in macchina e sedendosi al posto del guidatore.
     «Sai che questa volta tocca a te scrivere il rapporto vero?» Chiede dopo interminabili minuti di silenzio. Louis annuisce. Era compito suo scrivere nero su bianco quello che aveva fatto. Cos'aveva fatto? Vuole solo tornare a casa. Lui quel giorno neanche ci voleva andare, a fare la ronda. Voleva solo passare la serata in santa pace con il suo ragazzo, steso sul divano a guardare uno di quegli stupidi film romantici che fanno il sabato sera.

     Seduto alla sua scrivania, l'agente Tomlinson fissa con sguardo perso lo schermo del suo computer. Chiuse gli occhi e reclina la testa all'indietro per fare chiarezza tra i suoi pensieri confusi.

     Il palazzo buio. Il suono dei suoi passi sul pavimento sudicio. All'improvviso, un rumore che lo fa sobbalzare. Alza la sua arma, come diamine ha fatto Liam a dimenticarsi la pistola prendendo così in prestito la sua e appioppandogli uno stupido coltello?! Cosa dovrebbe farci, lanciarlo? Di nuovo lo stesso rumore di prima, Louis sobbalza di nuovo dandosi mentalmente dello stupido. Si appiattisce contro la parete e si affaccia, per niente sorpreso dal vedere un uomo al centro della stanza dove stava per entrare. Senza pensarci troppo entra. Pensava di potersela cavare con il combattimento, ma la vista di un coltello anche nelle mani del criminale lo fece tornare sui suoi passi. Rassegnato, punta il coltello contro l'uomo che gli si sta avvicinando.
     «Arrenditi» dice, con tono quasi supplicante. Non gli vuole fare male, è sempre stato questo il suo difetto. Liam glielo ripete in continuazione, non dovrebbe farsi scrupoli con i criminali pericolosi, ma lui non ci riesce. Mostra sempre pietà.
     L'altro scoppia a ridere, una risata aspra «Stai scherzando spero, piedipiatti» risponde «Sono qui, davanti a te. Mi dai la caccia da mesi. Ti punto un coltello contro. Ho ucciso tua sorella. E tu mi chiedi di arrendermi» scuote la testa «Illuso»
     Alla menzione di sua sorella, Louis si irrigidisce «È la tua ultima occasione» dice, con una calma inquietante «Basta una mia parola e qui dentro entreranno tutte le forze della polizia. Loro non avranno pietà. Lo vuoi davvero?»
     Il criminale non risponde, facendo soltanto un sorriso e arretrando di un passo.
     Per un momento lui e il poliziotto si guardano in faccia, poi il primo si scaglia addosso al secondo.
     Da quel momento nella sua mente è tutto confuso.
     Si sposta d'istinto, come ha fatto mille volte durante l'addestramento, e gli sembra quasi che il suo corpo si muova da solo quando schiva il colpo dell'uomo e automaticamente muove il braccio. Fissa con orrore il suo coltello piantato nella schiena del criminale prima che quest'ultimo cada a terra. Il respiro di Louis si ferma per qualche secondo. Cos'ha fatto? Cos'ha fatto? Cos'ha fatto?
     Ha ucciso un uomo.
     I sensi di colpa lo assalgono immediatamente.

     Chiude di scatto il computer, con il respiro corto, e si alza. No, non scriverà lui quelle dannate parole.
     "Ti prego, fallo tu il rapporto" scrive al suo collega e migliore amico Liam Payne "Non ci riesco"
     Entra in macchina e con movimenti meccanici la mette in moto, tornando a casa. Ha solo bisogno di vedere Harry, di sapere che sta bene.

     «Amore, sono a casa» dice entrando.
     Nessuna risposta.
     «Amore?»
     Niente.
     «Harry? Harry! Non è divertente!» Esclama cominciando ad correre per la casa alla ricerca del suo fidanzato.
     Entra in camera con il fiatone e quando vede quello che lo aspetta si sente morire. Harry è steso sul letto, potrebbe sembrare addormentato se solo non fosse per il sangue sulle coperte e il foro sul suo petto.
     Louis cade in ginocchio e nota un biglietto. Lo prende con mani tremanti. Dentro, scritto con inchiostro rosso, c'è un messaggio.

     "Tu sarai il prossimo"

Angolo pazzo che scrive

Non finisce così, ho intenzione di fate un seguito ma volevo la suspance perché sono cattivo 🧚‍♂️🧚‍♂️.

Che ne pensate?

Al prossimo capitolo!

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