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La mensa, un luogo in cui ci si sta tutti insieme, luogo in cui mangi in compagnia e luogo anche di incontri strani.
Quel giorno stavo insieme ai tre, Ochako, Iida e Midoriya, ero con il mio vassoio color rosso e stavo decidendo cosa prendere, presi del riso in bianco delle polpette al polipo e un po' di brodo alla zucca, dal menù che avevo fatto sembrava proprio il menù che faceva mia nonna in Corea. Dopo aver fatto la mia scelta io e Ochako iniziamo a pendere i posti alla fine ci raggiunserò anche i due che stavano prendendo il proprio cibo.
- Buon appetito - dimmo insieme, e iniziammo a mangiare senza una fine.
Il mio piatto di riso e la zuppa di zucca fini, e subito dopo iniziai a mangiare le polpette di polipo, i miei occhi mentre mangiavo caddero su Kaminari e Kirishima che trasportavano Bakugo vicino al jotro tavolo.
-Ragazzi possiamo metterci qua? - chiese Kirishima ma la domanda fu avvolta da un urlo di Bakugo che fu zittito subito da quest'ultimo , Iida lì accolse, io guardai il rosso e il biondo cenere che in tanto mi stava squadrando da testa e piedi mi limitai ad ignorarlo, il mio viso si incupi subito l'unica ad accorgersi che ero irritata dalla presenza del biondo era Ochako.
- Fuun.. - ma prima che Ochako parlo completamente, un bigliettino fu messo sopra al mio vassoio, tutti avevano visto quel pezzo di carta che è stato messo da qualcuno sopra all mio vassoio.
- Ma.. Sbaglio o è Shinso quello che ti ha dato il biglietto? - chiese incredulo Midoriya, io mi limitai a guardare da lontano il viola che intanto si è girato verso la mia parte e mi ha lanciato un occhiata.
- Si... È proprio lui... Ma perché mai darmi un biglietto? -
-oh beh... Aprilo - chiese Kirishima curioso.
-pensa a fare i fatti tuoi squalo di merda - oh.. Questa è la lamentela di Kastuki, quanto mi annoia, guardai infine la ragazza davanti a me che mi incoraggiava d'aprirlo.
Apri il biglietto e quello che ci fu sopra fu questo :
" Visto che al festival sportivo avevi detto che c'eri per me per una chiacchierata al telefono ti do il mio numero
+8109867534
Ci si rivede ;]"
Diventai rossa in faccia, a ricordare quelle parole che ho detto al viola.
- Oh.. Dio mio... - la mia voce e tremolante e mi cadde il biglietto sul vassoio, Midoriya controlla il biglietto e sgrana gli occhi diventò anche lui imbarazzato per me.
- Ma ti ha dato il suo numero di telefono - disse quasi a voce bassa, io mi limitai solo di annuire, Ochako curiosa come era aveva sbirciato dal biglietto e aveva iniziato a ridere a crepapelle.
In tanto il porcospino vicino a kirishima di tratreneva nel non urlare dalla rabbia, il rosso non riusciva a capire i comportamenti di Bakugo vicino alla sua amica di infanzia e già da molto aveva iniziato a porsi dei dubbi, infatti, quest'ultimo quando stava
in classe passa la sua metà della giornata a guardare la corvina davanti al suo banco, qualche volta sbirviava a guardarla quando parlava con qualcuno della classe e se parlava di lei in suo presenza si irritava.
Kaminari rise della situazione.
- Sei già al terzo ragazzo che ti da il numero di telefono - urlò quasi Kaminari, quello che ottenne da me fu uno ondata di schiaffi con l'acqua.
-. -. -. -. -. -
- Te l'ho dico già, non collaborero con voi- disse la rossa, appoggiando dei fascicoli sopra la cattendra, il corvino guardò i passi sfuggenti di quest'ultima e si scquadro ogni atteggiamento che faceva.
- Cosa ti costa collaborare ?Webo.-
- Non mi costa nulla, mi da completamente fastidio l'atteggiamento vostro, sono stata anni a tartassarvi per collaborare su questa maledetta uccisione, ma ve ne siete fregati soprattutto su un vostro ex alunno e ve ne siete completamente fregati- replicò Webo.
- Abbiamo chiuso il caso perché non c'erano prove, non è un fatto che non ci fregava - disse Aizawa, l'uomo incrocio le braccia e sospirò.
- Webo, calma per favore le acque, calma la tua rabbia verso di noi, e accetta per favore la proposta che ti abbiamo fatto. Sarà la volta buona anche per rinfarciarci qualcosa che non avevamo notato. - disse tutto d'un fiato Aizawa, la rossa, rimase lì ferma senza una parola sembrava il suo sguardo era incerto e non sapeva se fidarsi o meno, ma le uniche cose che disse furono un "Ti faccio sapere"
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