122
«Han, oggi, anziché guardare un film, proporrei qualcosa di più divertente e interattivo»
«Di cosa stai parlando? Sei imprevedibile quando parli in questo modo» dice, un po' ridendo e guardandomi negli occhi. Incredibilmente, ha afferrato un'ambiguità erronea nella mia frase. Non è cosa da lei, ma mi fa sorridere il fatto che lentamente le sue piccole e naturali perversioni vengono a galla.
«Stupida, ma cosa vai a pensare! Quello a cui hai pensato, magari dopo. Ma ora, non ti sembra di esserti dimenticata di qualcosa?»
«In che senso?»
«Non hai chiamato Jiwoo!»
«Ma certo, hai ragione! Secondo te va bene se la chiamo adesso?»
«Non dipende da me questa scelta. Sei tu che sai a che ora va a dormire solitamente la tua amica»
«Hai ragione. Poi, non è nemmeno venerdì, né un week-end. Questo significa che non può essere in un qualche club, discoteca o qualcosa del genere»
Effettivamente, ha molto lo stile da ragazza che si diverte nei luoghi affollati e con la musica alta. Si dev'essere trovata molto bene in America, almeno sotto quell'aspetto.
«Perfetto allora direi che possiamo chiamarla!»
Han annuisce e si alza per prendere il telefono, per poi sedersi nuovamente accanto a me sul divano.
Dopo diversi squilli, Jiwoo finalmente risponde alla chiamata, che Han si affretta a mettere in viva voce.
‹Pronto?›
«Hey Jiwoo, come va?»
‹Bene, bene. Ci siamo viste ieri, come mai questa chiamata improvvisa?›
«Perché ieri ho notato una cosa»
‹Una cosa? In che senso... Oh›
Dopo aver pronunciato quelle parole, sembra aver realizzato a cosa si riferisse.
‹Non ti sfugge proprio niente, eh?›
«Cos'è successo tra te e Jimin?»
‹Niente di che, davvero›
«Non ci credo. Per favore, dimmelo»
Mi chiedo cos'abbiano da nascondere con così tanta cura, perché non è mai successo con Jimin che, ad esempio, mi abbia attaccato il telefono in faccia senza battere ciglio. Lo sa che è meglio non farmi innervosire, ma l'ha fatto comunque.
‹E va bene, dai. Tanto prima o poi probabilmente te l'avrei detto... Però non deve saperlo nessun altro›
«Han mi guarda, preoccupata. Probabilmente teme che io vada a spifferare qualcosa ai ragazzi. Fa bene, se fossi in lei farei lo stesso ragionamento.
«Ovviamente, tranquilla» risponde a Jiwoo dopo avermi lanciato quell'occhiata. Era più un messaggio per me, che non una risposta per Jiwoo. Ci siamo appena promessi che queste parole non usciranno da questa, casa, dalla nostra casa.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top