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«Hai mai sentito parlare di Catullo?»
«Credo di averlo già sentito, ma non ne sono sicura» mi risponde mentre cambia posizione e torna a sedersi al suo posto.
«Stavolta ti ho fregata! Eppure è un poeta romano molto importante, è impressionante il fatto che tu non lo conosca»
«Magari non ricordo soltanto il nome, prova a descriverlo»
«Quello che viveva un po' alla bohémien, scriveva con i suoi amici da ubriaco oppure quando gli veniva in mente la sua amata, Lesbia»
«Ahh, sì, ricordo! Il famoso Catullo! Come ho fatto a dimenticarmi?»
«Caspita, speravo di aver trovato qualcosa sull'occidente di cui non sei a conoscenza!»
«Si, si, okay, ma non divaghiamo»
Io che cerco con tutto me stesso di cambiare discorso, vengo ributtato di colpo sulla strada che stavo percorrendo, seppur titubante.

«Andiamo sul divano? Così stiamo più comodi» propongo per prendere un po' di tempo. Non conosco la vera motivazione della mia ansia nel raccontarle ciò che provo nei riguardi del gruppo. Forse reagisco in questo modo semplicemente perché è una cosa che non ho mai detto, ma che provavo effettivamente anche prima di tutto questo casino, anche prima di conoscerla. Questo mio sentimento persiste credo dal debutto, e se non da quel momento, da poco più avanti.

«Va bene, però poi me lo dici»
«Si, mamma» la prendo in giro mentre mi alzo, procurandomi solamente una sua occhiataccia.
Seduti sul divano, uno accanto all'altra, con il contatto del suo corpo, mi sento più a mio agio e finalmente mi decido a parlare.
«Odi et amo»
«Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior»
«Allora lo conosci bene, Catullo»
«Dopo che me l'hai ricordato, si. Prima era come se l'avessi cancellato dalla memoria. Cosa c'entra però, con il gruppo?»
Se conosce quella poesia, la più famosa di Catullo, conosce anche il suo significato e vuole soltanto che io glielo dica a parole. La conosco, è una piccola infame questa ragazza.
«Il gruppo è il mio 'odi et amo', perché la mia indifferenza è la maschera, è ciò che si vede all'esterno. Non so se sia per affetto o per abitudine, ma sta di fatto che si, mi mancano. Mi manca il loro darmi fastidio, il loro far rumore. Ma, ripeto, non so identificarlo se sia affetto o abitudine»
«Secondo me è entrambi»
«È possibile una loro coesistenza?»
«A quanto pare si»
«Non lo saprei nemmeno io stesso»

«E ci vorresti tornare?»
Non ho nemmeno il tempo di aprire la bocca per rispondere, che il mio telefono squilla.

[Perdonate il ritardo, ho avuto un allenamento aggiuntivo perché ieri ha piovuto e non abbiamo avuto la possibilità di allenarci. Era dalle 12 fino ad adesso, perciò ho completamente saltato la pubblicazione, chiedo ancora scusa. Solo per oggi, pubblico in ritardo🙇🏻‍♀️
Mentre ci sono, raccontatemi qualcosa! Ci sono dei maturandi che sono già passati? O che passano tra non molto? Avete dei regali per la promozione? Come stanno andando le pagelle?
Se vi va, io ci sono per chiacchierare!]

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