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Due giorni dopo, qualcuno suona il campanello.
«Vado io», dico ad alta voce per farmi sentire da Han, che si trova in bagno e si sta per fare la doccia.
«Va bene» mi grida di rimando, mentre io mi incammino già verso il citofono.
«Chi è?»
Dall'altra parte, chiunque sia, non risponde subito, <Namjoon>, sento dire a bassa voce.
«Namjoon?! Cosa ci fai qui?»
<Mi vuoi aprire prima che mi scoprano i paparazzi?>
Senza aggiungere altro gli apro il cancelletto e la porta d'ingresso, quindi poco dopo entra in casa e sposta la sua mascherina sotto al mento.
«Ora puoi spiegarmi cosa ci fai tu qui?»
Lui in tutta risposta alza le due buste di plastica che aveva in mano e che io non avevo notato.
«Ecco cosa ci faccio qui. C'è un frigo in cui posso mettere la verdura?»
Annuisco, portandolo in cucina e aprendo il frigorifero. Lo aiuto a sistemare la spesa, intanto Han esce dal bagno già vestita. Per fortuna.
«Yoon, chi era? Oh, ciao Namjoon» fa un piccolo inchino appena nota il ragazzo.
«Ciao. Sono venuto a portarvi la spesa per i prossimi giorni. Sotto c'è un bel po' di gente, fate bene a rimanere in casa»
«Lo sappiamo, grazie» rispondo acido.
«Hyung,» sospira, «sapevo che non avresti prestato attenzione al messaggio che ti ho inviato. C'era troppo trambusto in quel momento, neanch'io ci avrei fatto caso al posto tuo»
Mi giro verso Haneul, «Han, scusami, ti dispiace se andiamo in camera, io e Joon?»
Lei mi risponde con un dolce sorriso, «certo, andate pure. Io continuo a sistemare la spesa»
«Grazie», le lascio un piccolo bacio e porto Nam nella nostra camera da letto per parlare. Non ho parlato a Haneul del messaggio, non le ho parlato in dettaglio delle discussioni che abbiamo avuto, e non vorrei intrometterla troppo in ciò che succede tra me e i Bangtan.
«Bene, allora?» mi chiede Namjoon appena chiudo la porta alle mie spalle, «cosa nascondi alla tua ragazza?»
«Le nascondo ciò che non la riguarda. Ora possiamo parlare»
«Allora, ti rispiego il messaggio...»
«Io quel messaggio l'ho letto,» lo interrompo, «ma non ho avuto bisogno di rifletterci per capire il mio pensiero a riguardo» sospiro e mi appoggio al muro, «Namjoon, io capisco che è il tuo lavoro, ma non è concepibile per me come ti sei comportato nei miei confronti. No, io non ti perdono»
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