1) Yoongi's PoV

Torno a casa quasi di corsa entrando con le mie chiavi. Cerco Hoseok per tutto il dormitorio e lo trovo dopo poco nella sua camera assieme a Seokjin hyung, Jimin e Taehyung a ridere e scherzare di chissà cosa, a tarda notte. Appena trovato lo prendo per un braccio e lo trascino verso il mio studio, il posto più sicuro in cui mi possa nascondere.

«Hyung, ma cosa fai?!» si lamenta Hobi con un tono spaventato.
Io non rispondo e appena entriamo nel mio studio chiudo la porta in modo che nessuno possa entrare e lo guardo negli occhi, «l'ho fatto»
«No, okay, aspetta. Precisamente, cos'hai fatto?» il suo sguardo confuso e allo stesso tempo sbigottito è buffo, ma l'emozione che sto provando in questo momento è troppo forte per avere qualsiasi tipo di reazione.
«Stiamo insieme, Hobi, gliel'ho detto, ce lo siamo detti. Stiamo insieme»

Non credo abbia ben capito. È fermo immobile, probabilmente a dedurre ciò che ho appena detto. Mi sono accorto un po' troppo tardi che la frase appena detta è senza un vero soggetto e quindi quasi indecifrabile. Tutt'un tratto però mi tira uno schiaffo dritto sulla mia guancia. Forse ora ha compreso il senso della frase.

Sento come se metà del mio volto fosse stato completamente schiacciato e brucia all'inverosimile. Mi tocco la parte colpita, per verificare che sia ancora integra e lo guardo confuso. Il sorriso che prima mi incorniciava la faccia, i pensieri positivi che mi ero creato, tutti i sogni e le speranze, sono come spariti tutti d'un colpo.

Hoseok guarda in basso, è palese che si sta trattenendo per non picchiarmi ancora di più e più forte di prima.
«Hyung... Io ti avevo detto di non farlo. Io ti avevo detto che avrebbe fatto male, mi sono aperto con te sulla mia storia con la mia ex ragazza e tu come ricompensa cosa fai? Ti metti con lei. Ma sei serio?!» si gira e inizia a camminare avanti e indietro, cercando di sbollentire la rabbia, per poi torna a girarsi verso di me e continuare ad urlare, «proprio adesso poi, quando i Bangtan stanno raggiungendo la fama anche all'estero? Tu sei semplicemente egoista. Tu non pensi a nessun altro se non a te stesso. Vergognati» esce sbattendo la porta dello studio.

Io in tutto questo tempo in cui lui mi ha urlato contro io ero immobile, sbigottito.
Mi aspettavo dei complimenti, credevo mi dicesse che ora avrei dovuto combattere e che nulla sarà regalato d'ora in poi, ma che ce la potrò fare, e invece no.

Forse ha ragione lui. Forse è solo un atto di egoismo.

[E niente miei cari lettori, si ricomincia col botto. Posto questo primo capitolo anche per celebrare i 190 followers, un traguardo che non mi sarei mai nemmeno sognata. Siamo vicini ai 200, ci arriveremo mai? Lo scopriremo solo vivendo!
Okay, oltre alle battute. Vi ringrazio per il grandissimo supporto che avete mostrato nella prima storia e spero di non deludere le vostre aspettative in questo sequel. Grazie mille a tutti💜💜]

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