Tribus
"Elia, siamo arrivati... Cioè siamo al campo dove stavamo prima, ho pensato fosse un buon posto dove sederci e mangiare qualcosa" dice lui scuotendomi per svegliarmi completamente
"Oh... sì. Ora scendo" salto giù e poi lo aspetto che leghi il cavallo prima di avviarmi verso la sommità della collinetta dove era situato il campo. Ci sediamo e tiro fuori sia il pane che il salame mentre lui apre la bisaccia estraendo un coltellino e il formaggio e il vino acquistati in paese.
"Oggi è stato bellissimo -dice iniziando a tagliare il salame e porgendomene qualche fetta- era tanto che non mi divertivo così, grazie..."
"Con me ci si diverte sempre" dico mangiando un pezzo di formaggio e il salame
"E comunque i vespri li abbiamo saltati. C'era una meridiana in paese, ci siamo trattenuti tanto. Ma ne è valsa la pena" mi sorride. E le farfalle nello stomaco si fanno più intense. E io non riesco a resistere a quel sorriso bellissimo e luminoso. Alle sue guance cosparse di lentiggini, ai suoi occhi azzurri che si riducono in fessure quando ride e ai suoi bellissimi capelli ramati. E non mi importa nemmeno più se andrò all'Inferno perché in questo momento tutto ciò che mi importa è Lorenzo.
Lo guardo e lui mi guarda.
E poi in modo innocente e velocissimo mi avvicino a lui e premo delicatamente le labbra contro le sue.
Mi stacco subito pronto alla sua reazione. Non so cosa aspettarmi, non so cosa sta pensando né riesco a decifrare il suo sguardo magnetico. Sta semplicemente lì a guardarmi. E io sono semplicemente un idiota. Ma che mi è saltato in mente... Come se poi lo volessi... Ma lo voglio?
Mi alzo, facendo per scappare via, è la cosa che mi riesce meglio di tutte, ma lui mi afferra la manica della camicia bloccandomi.
"C-che cos'era? Cioè, so che cos'era ma..."
"Lorenzo... -inizio a parlare sedendomi di nuovo, questa volta di fronte a lui- i-io non l'ho fatto apposta. Soltanto che c'è questa stupidissima voce dentro di me che mi diceva di farlo e io sento delle cose e... e tu sei
bellissimo e quindi l'ho fatto. Non mi importa se-" sento le sue labbra contro le mie.
È stato lui. Non è un sogno, è successo veramente. Cosa significa?
Ci stacchiamo e ci guardiamo, poi entrambi scoppiamo a ridere a crepapelle. È stato tutto così improvviso e fantastico, sono al settimo cielo. E più lo guardo, più mi accorgo che voglio che ci sia qualcosa. Non so cosa sono questi sentimenti che provo, non so proprio come chiamarle queste cose, non credo che si sia una parola giusta, non ancora.
Però di certo una cosa così bella non può farmi finire all'Inferno no?
"Ehm, Lorenzo..."
"E-Elia... so cosa forse stai pensando... nemmeno io l'ho fatto apposta, è solo che tu sei così... così... non lo so ma c'era questa forza che mi attraeva e quindi l'ho fatto anche io. E mi è piaciuto tantissimo. In realtà è da un po' che ci penso e te ne volevo parlare uno di questi giorni ma mi sa che ormai ci siamo capiti. Io non so cosa ci sia di sbagliato in me però una cosa l'ho capita, o almeno credo di averla capita. Io provo qualcosa per te, qualcosa che si può paragonare al sentimento che c'è tra una ragazza e un ragazzo. -ora è lui a pendermi le mani e in realtà io non voglio che le lasci mai- E forse ti sembrerà strano che io non abbia paura di questa cosa, perché forse l'ho sempre saputo ma non ho mai scavato così in fondo fino al tuo arrivo. E ti sembrerà strano anche che sono più terrorizzato dalla verga dell'abate che dal finire all'Inferno per essere... un sodomita ecco. Uno a cui piacciono quelli come lui...
T-ti voglio solo chiedere di non far sapere questa cosa in giro, per il quieto vivere di tutti. E mi dispiace tanto se ti ho in qualche modo scombussolato e ho creato un casino..."
"M-ma sono stato io il primo a... beh a baciarti. Non mi hai scombussolato affatto. Cioè in parte sì perché io questa cosa di me mica la sapevo... Però capisci, abbiamo quindici anni. Cosa mai abbiamo da perdere? Io non capisco cosa sia questa cosa, ma forse non c'è nulla da capire. Forse semplicemente dobbiamo lasciare che le cose compiano il loro corso. Se ci siamo avvicinati, forse è destino. Forse è proprio Dio che lo vuole... -dico indicando il cielo- Però ora... non voglio perdere una cosa così bella, anche se è appena nata, ti prego"
"Quindi che facciamo?"
"Quindi... ci lasciamo trasportare e vediamo la vera entità di questa cosa, di questo sentimento che ci accomuna, ci stai?"
"Ci sto... però... p-posso?"
"Cosa?"
"Un... un altro bacio" Audace Lorenzo, non ti facevo così. Annuisco leggermente.
Così in un pomeriggio qualsiasi di giugno, lui mi mette le mani tra i capelli e mi lascia un altro bacio delicato sulle labbra. E io non posso crederci perché mi sembra di star andando in Paradiso talmente questa cosa è fantastica. Lui è così bello ed è tutto emozionante.
Quando ci stacchiamo, ci mettiamo a ridere di nuovo e dopo aver sorseggiato un po' di vino ci sdraiamo sull'erba soffice, io appoggiato alla sua spalla, e lui con un braccio attorno alle mie. E finiamo per addormentarci cullati dal silenzio della campagna umbra, dal canto delle rondini e dal caldo sole del pomeriggio che inizia a calare lentamente. Ed entrambi siamo semplicemente felici.
Mi sveglio di soprassalto a causa di un coniglio che è passato proprio di fianco al mio orecchio. Scruto con attenzione il paesaggio intorno a me alzandomi sui gomiti e vedo Lorenzo accovacciato che ancora mi cinge la vita con un braccio. D'istinto gli porto una mano tra i capelli e accarezzo i suoi morbidi ricci ramati con delicatezza.
"Mh" sento un suono sommesso proveniente da Lorenzo
"Ehi, ben sveglio" mi chino e gli lascio un leggero bacio sulle labbra. È ancora bellissima la sensazione che provo e non so se riuscirei a smettere. E lui è ancora più bello illuminato dalla luce soave del... tramonto?! Lui non sembra far caso a nulla, anzi sembra essere ancora mezzo addormentato
"Lorenzo, alzati svelto!" dico con foga
"Ma cosa vuoi Elia, lasciami dormire ancora un pochino" lo dice con la voce impastata di chi non si è ancora svegliato del tutto.
"Dai alzati -lo tiro per il braccio- È il tramonto, ci siamo addormentati! Abbiamo saltato tutto! Ora saranno guai seri!" alzo il tono di voce cercando di rimettere il mi amico in piedi
"Come il tramonto?"
"Ti sembra il sole delle cinque di pomeriggio? Dobbiamo tornare! Abbiamo saltato anche la cena!"
"La verga.... L'abate sarà arrabbiatissimo, ci chiuderà in stanza per una settimana... se non due"
"Per questo dobbiamo tornare! E vestiti che mentre dormivi mi sa che ti sei levato la camicia! Vado a prendere il cavallo, tira su la roba" dico per poi andare a slegare il cavallo che se ne stava tranquillo a sorseggiare dell'acqua da un secchio. Monto in groppa e poi vado a recuperare Lorenzo che sta correndo verso di me con in mano le nostre cose. Mette via tutto nella bisaccia e velocemente monta anche lui in groppa.
E poi lancio il cavallo al galoppo tra gli ulivi e le stradine sterrate di campagna sperando in una punizione magnanima. Quando arriviamo tutti trafelati troviamo Don Lino con dietro Don Pietro che ci aspettano proprio all'entrata dell'edificio.
Don Pietro ha un'aria triste e forse un po' delusa, mentre Don Lino ha un'espressione palesemente esasperata. Non facciamo in tempo a scendere da cavallo che subito Don Lino prende sia me che Lorenzo per un orecchio e ci porta dentro tra i lamenti di dolore di entrambi e le risate sommesse degli altri ragazzi che ci guardano divertiti e a cui faccio una linguaccia appena ci passo davanti.
"Come vi siete permessi di allontanarvi senza permesso dal monastero e stare via così tanto?" ci dice Don Lino furioso
"Noi- ahia. Noi non volevamo" dico
"Sì, esatto, abbiamo controllato tutto e ci siamo addormentati"
"Fino a quest'ora? Volevate scappare invece. Bugiardi furfanti che non siete altro"
"Non è vero Don Lino, abbia pietà per favore" implora Lorenzo in preda alla disperazione
"Ahia, mi fa male!" esclamo appena iniziamo a salire le scale
"Imparavate prima a comportarvi come si deve razza di fannulloni!"
"Le ho detto che mi sta facendo male!" continuo, seriamente quest'uomo deve darsi una calmata
"Come osi parlarmi così. Devi avere rispetto per i tuoi superiori!" mi dice mentre mi lancia letteralmente sul pavimento
"Elia!" esclama Lorenzo cercando di allungare la mano
"Tu te la vedrai con l'abate. -mi indica mentre sono ancora seduto per terra. Poi si rivolge a Lorenzo- mentre tu, te la vedrai con l'abate dopo di lui" dice per poi iniziare a trascinarlo verso una stanzetta e rinchiuderlo dentro
"Elia! -lo sento battere sulla porta- Non può farmi questo Don Lino, la prego!"
"Così impari a scappare. Quanto a te -si avvicina e mi alza riprendendomi per l'orecchio- è ora di farsi una chiacchierata" mi conduce in una porta poco lontana a dove stava Lorenzo e poi bussa attendendo di entrare. Ottenendo risposta positiva mi lancia letteralmente dentro alla stanza chiudendo poi la porta. Sento ancora Lorenzo battere in corridoio ma ora l'unica preoccupazione è l'abate che mi guarda minaccioso. Poi sorride, un sorriso orrendo e spaventoso e si avvicina con una verga in mano. Non è un buon segno.
Purtroppo non tutte le avventure hanno un lieto fine. Per ora.
Alice
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