L'arcobaleno si è arrugginito
con la pioggia
caduta dai miei
occhi spenti
un tempo blu cielo.
Si innalzano
i residui dei giorni felici,
la corda della chitarra rotta
e la guancia rossa
ricordano
cosa ha distrutto tutto.
Dalla mia gola
si sprigiona una canzone
del cuore infranto.
Tento invano di negare
il dolore della guancia
cercando di raccogliere
i pezzi rimasti
della mia vita
ormai spezzata,
volata via
in un solo istante di ira.
Ormai
chi guarda
i miei occhi,
una volta pieni di vita,
vedrà solo incubi
che si ammassano per uscire.
Le mie gambe tremanti
mi trascinano
vorrebbero tornare
alle vecchie giornate
ma non si può
non posso più tornare
da una bestia
che non è più umana.
Non ci saranno più
sorrisi fra di noi,
non più notti
passate a cantare
sotto la luna,
non più abbracci e baci scambiati di nascosto.
Tu hai distrutto tutto,
mi hai distrutta
con le tue parole di rabbia
e il tuo corpo arrogante.
Io ora sono solo
una bambola rotta
che tenta di tornare
alla normalità,
di tornare alla vita.
Tu ora sei un animale
rabbioso e violento.
Mai più insieme,
mai più libero
da quella gabbia di ferro,
mai più libera
da quella violenza.
Un ricordo indelebile
di ciò che può essere
l'amore malato.

Rivisitazione di Non più con un tema completamente diverso