🎤INTERVISTA A @SILVIAPP71🎤

Benvenuti nella prima intervista del Contestionario.

È con grande piacere che ospitiamo Silviapp71, talentuosa scrittrice, di lei ammiriamo il suo stile che spesso è sincresia tra prosa e poesia.
Siamo molto contente che abbia accettato di essere intervistata.
Siamo molto soddisfatte che ci sia una scrittrice che abbia vinto tutte le lettere componendo la parola "CONTESTIONARIO".
Dunque cominciamo l'intervista per conoscere Silviapp71

Quanto è importante nella tua vita scrivere?

Direi che scrivere per me è una cosa essenziale, è sempre stato così da che io ricordi. Non necessariamente scrivere storie, ma il mettere su carta pensieri e sensazione è un atto liberatorio che mi permette di non implodere. Quando ho la testa sovraccarica di pensieri, belli o brutti, io devo lasciarli andare e decomprimere. Per carattere tendo spaventosamente all'overthinking, allora faccio come Albus Silente quando svuota la mente nel pensatoio. Non avendo una bacchetta magica però io lo faccio scrivendo.

In tutte le cose c'è un inizio. Quando hai sentito in te nascere la passione della scrittura?

Per questa necessità di trovare uno sfogo, la scrittura è sempre stata presente, che io ricordi. Non saprei dare un inizio alla cosa ma se intendi la passione di "mostrare" le storie che scrivo allora quella è parecchio giovane. Direi un paio di anni. Mi hanno dato coraggio un paio di persone (scrittori qui) che erano curiosi di sapere di più di me. Sono sempre stata gelosa delle mie parole e di ciò che scrivevo, anche le primissime storie o alcuni racconti brevi sono sempre rimasti nel cassetto e mai condivisi. Pensa che le persone nella mia vita reale non hanno mai letto nulla di mio e solo due persone sanno, da pochissimo, che ho scritto qualcosa. Tutti hanno sempre pensato che sto su wattpad per leggere e basta 😃

C'è un libro che ha cambiato le tue prospettive su un argomento in cui eri sicura della tua idea?

Non ho ancora trovato un libro che ribaltasse le mie prospettive su quello che penso o che mi abbia fatto riflettere al punto da ricredermi su qualcosa. E non per presunzione ma solo perché forse non ho ancora letto il libro giusto. Tanti sono stati a darmi qualcosa in più e ad arricchirmi ma ancora nessuno a stravolgermi le idee.

Un personaggio femminile che ami e hai detto: voglio essere come lei.

Io adoro il "girl power" nelle storie. Odio gli stereotipi di donna fragile e sottomessa e preferisco le eroine autosufficienti, le donne forti che non fanno da sfondo ai protagonisti maschili. Ho amato molti personaggi femminili nel corso della mia vita da lettrice, ognuno per qualità diverse o situazioni differenti, ma se devo essere sincera non ho mai desiderato fare a cambio con quello che sono. Forse l'unica volta che mi è capitato di pensare di voler fare "a cambio" con un personaggio era un uomo: Cosimo, protagonista de "Il Barone Rampante" di Calvino, uno dei miei libri preferiti. Perché Cosimo è per me sinonimo di vera libertà di scelta, lui, dodicenne, si incaponisce per un litigio e decide di non scendere più da un albero. Tutti lo prendono per un capriccio ma invece per lui è l'unico modo che ha per dimostrare la sua volontà e la sua fermezza. E vive così, contro tutti e tutto. Tanto che fino all'ultimo, quando diventa vecchio, lui non si arrende e non scende a terra , tenendo fede alla sua promessa. Alla fine pur di non mettere piede a terra, si aggrappa a una corda che pende da una mongolfiera e si perde all'orizzonte fino a lasciarsi cadere nel mare. Io trovo che la forza di questo comportamento sia la cosa più affascinante che si possa trovare in una persona. Ecco, con lui farei a cambio. Mi piacerebbe poter essere come lui. Sarebbe bello costruirsi una propria dimensione fatta solo di ciò che si crede e vuole, e perseguirla fino alla fine a dispetto di ciò che gli altri credono sia giusto per noi.

Un personaggio maschile che hai detto: per lui farei follie.

Sai che non ho un personaggio maschile per il quale farei follie? Ben inteso che mentre leggo, di solito, mi innamoro, mi arrabbio, mi spavento e mi eccito, ma chiuso il libro e finita la storia, il ricordo di ciò che ho vissuto resta legato solo al racconto. Farei follie solo per i miei "maschi", quelli delle mie storie 😂 scherzo ovviamente. Sarà che nella realtà io sono sempre attratta e fisicamente in sintonia con quelli che la società di solito definisce "sfigati" o "nerd". Mi sono sempre innamorata di ragazzi e uomini che non ostentano i muscoli ma il loro cervello e ancora di più la loro anima. Che ci posso fare? Mi piacciono i comuni mortali!

Come fai a scrivere i tuoi testi trasmettendo l'emozione che prova il personaggio anche al lettore?

Direi che mi hai fatto uno dei complimenti più belli che chi scrive possa ricevere. Il fatto di far provare delle emozioni a chi legge, che sono le stesse che prova il personaggio, è una cosa che non si spiega e non si insegna. Io semplicemente "provo" quelle stesse cose e quando scrivo non le programmo, ma le narro così come le sento sulla pelle io stessa. Sarà questo che passa a chi legge: le mie emozioni che attraverso le parole, e il protagonista, arrivano a colui che legge. È per questo che io scrivo quasi sempre di cose e luoghi che conosco, di emozioni che ho provato o di sentimenti che vivo. Ogni mia storia ha un'alta percentuale di cose realmente vissute e provate da me. Non saprei inventare da zero una scena, o descrivere a tavolino una sensazione se non l'ho prima provata io stessa. Forse sono quelle che arrivano al lettore, quelle reali!

Qual è il momento che ti piace di più della scrittura? Impostare l'idea o trasferirla su carta?

Il momento che mi piace di più in realtà è quando rileggo tutto alla fine, con occhi distaccati, e mi sento soddisfatta di ciò che leggo. Magari mi sono anche commossa o divertita, ma mi rendo conto che era quello che volevo scrivere.

C'è un genere che ti piace più di tutti scrivere? Se sì, quale e perché?

Non so se esiste un genere che preferisco scrivere, anche perché non li ho ancora provati a scrivere tutti. Di certo mi trovo più a mio agio con le storie sentimentali o erotiche, perché in quelle riesco a scaricare le energie che ho dentro mentre scrivo. E sempre per il fatto che io parlo di cose che conosco e vivo, mi trovo "a casa" quando parlo di amore in tutte le sue forme. Sto cominciando col "giallo" e prossimamente vorrei provare col "fantasy" ma è ancora da vedere. Probabilmente quello che preferisco meno di tutti è l'horror, anche se pure con quello mi sono cimentata. Ma non lo gradisco solo perché sono una fifona e preferisco non "vivere" certe sensazioni mentre scrivo. 🤷🏻‍♀️

Hai mai pensato di pubblicare qualche tua opera?

Non ho mai pensato di pubblicare ciò che scrivo, non è nei miei piani futuri e non penso affatto di voler condividere col mondo le parti di me che metto su carta. È già tanto, per una come me, essere arrivata a postare su wattpad.

Come ti piacerebbe arrivare al lettore? Cosa ti piacerebbe trasmettere al lettore?

Non mi pongo mai questa domanda quando comincio una storia, in realtà non penso a "come arriverà" ciò che scrivo a chi legge. Di solito spero solo che lui provi quello che ho provato io mentre scrivevo. Se la frequenza di ciò che ho provato viene captata correttamente per me è già la soddisfazione che speravo.

Molto belle le tue risposte e parlano e rivelano molto di te.
Ci piacerebbe che tu scrivessi un tuo pensiero, ciò che pensi, ciò che vuoi.

Credo che ognuno di noi abbia la necessità di una valvola di sfogo che lo aiuti ad affrontare i momenti che la vita ci pone davanti. Per me è lo scrivere, qualunque cosa mi passi per la testa, anche solo frasi, pensieri slegati, parole sconnesse o intere storie. Bisogna sempre cercare un luogo in cui rifugiarsi quando vogliamo e dobbiamo, per forza di cose, amarci di più, sta a noi trovarlo. Di solito, il meglio di me lo scrivo in stati di eccezionali felicità o di abissali tristezze!

Un'ultima domanda e concludiamo l'intervista: ti sei trovata a tuo agio nel rispondere alle domande che ti abbiamo posto? Ti sono piaciute? Ci farebbe molto piacere sapere cosa ti ha trasmesso questa intervista.

Vi ringrazio entrambe. Mi sono trovata perfettamente a mio agio perché erano curiosità sul mio mondo della scrittura e non tendevano a voler scavare in altri campi. È stato facile rispondervi perché sono state domande garbate e per niente scontate, ma allo stesso tempo hanno fatto conoscere una briciola in più di Silvia. In fondo io mi ritrovo tanto in una quartina di Patrizia Valduga che dice: "Io sono sempre stata come sono, anche quando non ero come sono, e non saprà nessuno come sono, perché non sono solo come sono". ^__^

Con queste belle parole concludiamo la nostra intervista. Ringraziamo Silvia e le facciamo i nostri più sentiti complimenti e le auguriamo il meglio dalla vita.😘

Vale e Delia vi ringraziano

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