⁉️74ª PAROLA DRABBLE (VINTAGE FUTURES)⁉️

Vale entrò nel salotto e trovò deliartemisia intenta a leggere. La Strega aveva un’aria buffa perché gli occhiali da vista erano appoggiati sbilenchi sul naso, però, il sorrissino soddisfatto che aveva stampato sul viso era il segno che stava organizzando qualcosa. 

«Cosa stai leggendo di così interessante?» Andò a chiudere la finestra perché entrava un’arietta frizzante.

La Strega alzò il volto e gli occhiali tornarono dritti.

«Ti ho già detto che gli occhiali ti danno l’aria di una megera alla moda?»

«Ma grazie! Sei sempre così gentile.»

«Come mai sei così di buon umore?» 

«Grazie a questo libro,» con l’indice in mezzo alla pagine per non perdere il segno, lo alzò dalla parte della copertina per mostrare il titolo.

«Favole Stregate?» Vale la guardò interdetta.

«Non lo senti già nell’aria quel meraviglioso odorino di castagne arrosto, di zucca intagliata, di pioggia…»

Vale la interruppe: «Dove vuoi arrivare?»

«Ma come? Oggi è il primo giorno di Ottobre, è presto ci sarà la festa più bella dell’anno!»

«Ma ci vogliono ancora poco meno di tre mesi a Natale.»

«Natale? Nooo, di certo non mi riferivo alla festa più luminosa dell’anno, tanto luminosa che acceca il cervello mandandolo in tilt.»

La reazione della sua socia alle feste dicembrine era spassosa, allora volle rincarare la dose. «Non mi sembra che ci siano feste prima di Natale e ormai Ferragosto è passato da un pezzo.»

«Ma… ma… come puoi…» 

Vale non riuscì a mantenere lo scherzo perché la faccia dispiaciuta della Strega era troppo anche per un’accettatrice del suo calibro, allora le scappò da ridere e il viso dell’altra passo dal dispiaciuto all’oltraggiato.

«Mi stai prendendo in giro!»

«Ma certo mia cara, ma c’è tempo per Halloween, poi ci penseremo. Volevo dirti che Nolowende e flappergiuly-efp hanno accettato di entrare in giuria.»

«Molto bene. Ma chi è flappergiuly-efp

Un acuto stridìo di civetta fece sussultare Vale: «Ma per tutte le parole del vocabolario! Da dove viene questo fracasso?»

«È il campanello.» 

«Chissà perché non ci ho pensato subito. Come ogni anno in ottobre cambi il suono del campanello e la prima volta che lo sento manca sempre poco che mi venga un colpo.»

La strega fece il suo solito sorrisetto che le dava un’aria diabolica: «E siamo solo all’inizio!» Si avviò alla porta, «Dai, non facciamo aspettare le nostre ospiti.»

«Non ci voglio pensare a quello che mi aspetta, almeno per il momento.»
 

«Bentornata Nolowende e benvenuta flappergiuly-efp.» 

«Grazie.» Risposero le due nuove giudici, poi la nuova venuta: «Potete chiamarmi Donna Giulia.»

«Molto bene.»

Intanto che Vale serviva il caffè, deliartemisia offrì dei biscottini.

«Quali sono i tuoi interessi Donna Giulia?»

«Vario dalla letteratura al cinema, dalla moda alle serie TV, amo molto scrivere e cimentarmi in nuove sfide.»

«Ottimo! Allora sei nel posto giusto.»

«Nolowende hai già pensato una parola?»

«Sì, avevo pensato a "desueto".»

«Avevo una parola anch’io,» intervenne Giulia, «ma desueto mi piace. Posso suggerire il genere letterario?»

«Ma certo, per una questione di equilibrio tra le due giudici, una sceglie la parola l’altra il genere.» Spiegò deliartemisia.

«Ho pensato al genere distopico

«Proprio una bella combinazione.» Convenne la Strega.

«Perfetto!» Vale già era pronta con il suo vocabolario.

«Desüèto: agg. [dal lat. desuetus, part. pass. di desuescĕre «disavvezzare»], letter. – 1. Non più abituato a qualche cosa; in questo sign., è meno com. che dissueto. 2. Non più in uso, uscito dall’uso: parole d., termini d., consuetudini ormai d.; in diritto, caduto in desuetudine: una norma d., diritti d., una servitù desueta

«Però, Vale, direi di spiegare anche il genere distopico ossia distopia.» Suggerì deliartemisia.

«Distopia… distopia…» ripeteva la socia mentre cercava la parola. «Ah! Eccola: distopia s. f. [comp. di dis-2 e (u)topia].
– Previsione, descrizione o rappresentazione di uno stato di cose futuro, con cui, contrariamente all’utopia e per lo più in aperta polemica con tendenze avvertite nel presente, si prefigurano situazioni, sviluppi, assetti politico-sociali e tecnologici altamente negativi (equivale quindi a utopia negativa): le d. della più recente letteratura fantascientifica

«Ebbene, possiamo dare inizio alla 74esima edizione del Contestionario.»

Avete venti giorni di tempo a partire da oggi 6 ottobre fino alle ore 23:00 del 26 ottobre per scrivere le vostre drabble contenti la parola "desueto".

Buona scrittura a tutti!

Le giudici
Vale e Delia
e le vostre giudici temporanee
Nolowende e Flappergiuly

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