{2. Graves' Knights}
✓ Secondo racconto
Scritto e ideato da Bianca__Ferrari
•|Graves' Knights|•
(Fantascienza - Distopico)
Parole obbligatorie da utilizzare: involucro; catturato; caccia selvaggia.
Personaggio da nominare: uomo incappucciato.
L'autrice ha utilizzato tutte le parole richieste e ha nominato l'uomo incappucciato.
Anno 25, dopo la riforma – Philadelphia
Il capo della resistenza era in piedi di fronte a noi e poggiava la mano su ciò contro cui lottavamo, un involucro di plastica contenente i resti di ciò che combattevamo strenuamente: la disparità sociale che ci obbligava ad accettare regole che ci erano state imposte senza che potessimo scegliere.
- Chi vuole scartarlo? - urlò, mentre la luce artificiale lo colpiva da dietro, rendendolo immenso e indistruttibile, ai nostri occhi.
Mi feci avanti, prima di chiunque altro, con una frenesia che mi bruciava dall'interno. Da mesi mi ero unito alla GK e non avevo ancora dato prova della mia dedizione alla causa. Sui giornali ci appellavano "terroristi" o "facinorosi" e il nostro capo semplicemente "l'uomo incappucciato", per via del simbolo della società segreta che gestiva: una forma geometrica e, al suo interno, un corpo smembrato, con un sacchetto sulla testa decapitata.
Era il momento di dimostrare quanto credevo in ciò che facevamo. Maledicendo lo sforzo che ancora mi costava muovermi, percorsi i passi che ci dividevano, con quella andatura dondolante che non ero riuscito a ricomporre.
- Lo scarterò io, se per voi va bene! - gridai a pieni polmoni, accogliendo il successivo giubilo con fierezza e soddisfazione: - Lo farò per ciò che mi hanno tolto. Per ciò che hanno tolto a voi e per tutti i nostri morti!
L'urlo di approvazione si sollevò bucando il cielo e mi fece sentire, per un attimo, di nuovo completo. Toccai il metallo che sostituiva malamente la mia gamba destra, ascoltando il sibilo noioso che emetteva ad ogni movimento. Non avevo potuto permettermi un impianto cibernetico di alto livello, dopo che ero stato catturato nella caccia selvaggia che infestava ancora i miei incubi. Non gli era bastato portarsi via la mia famiglia, uno dopo l'altro. Avevano voluto anche parte di me e io non ero stato abbastanza forte per oppormi.
- Questa sera avremo un battesimo!
Elias incitò lo sparuto gruppo di fronte a noi, esaltandolo, e io mi feci scorrere nelle vene la loro sete di sangue. Erano lì per colpire le coscienze di chi, venticinque anni prima, aveva cambiato ogni cosa.
Correva l'anno 2075 quando "i potenti" decisero che la terra non era più in grado di sostenere lo stile di vita cui eravamo abituati. Decisero di fare tagli a tutto ciò che costava risorse e di riciclare tutto ciò che era riciclabile. Quindi, il giorno del centenario della prima direttiva che regolamentava la raccolta differenziata, quel concetto fu sviluppato.
Furono chiusi gli allevamenti di animali, che avevano costi esorbitanti in termini di risorse ambientali, e ci fu una mattanza globale. Per due anni il mondo andò avanti a carne surgelata, finché le provviste non finirono. E fu allora che venne varata la legge Human Rights for Human People.
A grandi linee decretava che il corpo di ogni persona che sarebbe morta da quel giorno in avanti, avrebbe subito un processo di macellazione, per essere riconvertito ed essere immesso nella filiera come prodotto da banco. Furono in molti a opporsi all'inizio, ma cominciarono a morire come mosche, per casuali incidenti.
Le voci tacquero e, piano piano, come per tutti i cambiamenti, ci fu un'accettazione generale, che portò rapidamente a una progressiva ma celere divisione per ceti. Coloro che vivevano ai vertici della società si potevano permettere le carni di coloro che erano morti giovani o a causa di disgrazie. Mentre chi, come la mia famiglia, stentava ad arrivare a fine mese, doveva accontentarsi di mangiare bistecche di vecchi o malati. Ciò indeboliva fisicamente la nostra classe sociale e sempre di più ci fu chi non poteva lavorare.
Fu allora che nacque il mercato nero. E che la società arrivò a toccare il fondo. Ci furono genitori che si vendettero al miglior offerente per lasciare soldi ai figli. Cominciarono le aste. E germogliarono gruppi di malavitosi che rapivano le persone amputando loro gli arti e buttandone nelle discariche le parti inservibili.
Era successo a me, giusto un anno prima. Ero sopravvissuto solo grazie al fatto che chi mi aveva operato era stato pietoso: non privava della vita le proprie vittime, ma si accontentava di alcune parti del corpo. Cercai di non pensare al braccio sinistro o ai glutei che mi avevano asportato, rendendomi claudicante, e mi concentrai sul mio dovere.
Sollevai con la mano buona un coltellino e incisi l'involucro che conteneva il corpo morto di uno di quei ricconi che potevano pagare una somma incommensurabile per essere sepolti ed evitare la fine ignominiosa di entrare negli stomaci e poi negli scarichi di esseri della loro stessa specie.
Lo tirai fuori da quella pellicola ripiena del liquido che ne conservava le spoglie e mi stupii nel sentirne la leggerezza.
- Li svuotano - mi sussurrò Elias.
- Meglio, il mio lavoro sarà più facile - ribattei sicuro e, ignorando dolori e disequilibri, cominciai a smembrare il cadavere. Ogni volta che separavo un arto dal busto lo consegnavo a una delle squadre che lo marchiava con il nostro simbolo e lo andava a esporre in luoghi di intenso passaggio. Affidai per ultimo il busto. Sarebbe stato appeso di fronte alla Banca Centrale di Philadelphia.
Rimanemmo soli. Io e il capo della resistenza. Tenevo in mano la testa vuota di quell'uomo. Elias mi porse il sacchetto e ce la infilai dentro, andando a ricreare la parte focale del nostro simbolo.
- Ora tocca a te mostrare di che pasta sei fatto - mi esortò - Sai cosa ne devi fare. Non ti far prendere, mi raccomando.
E non lo feci. Fui rapido, preciso nella mia missione.
Il giorno dopo tutti i media parlavano delle mie gesta:
TORNA A COLPIRE L'UOMO INCAPPUCCIATO
PHILADELPHIA FERITA AL CUORE: DETURPATO IL SIMBOLO DELLA CITTA'
ROCKY PERDE LA TESTA PER COLPA DEI GRAVES' KNIGHTS
GLI IGNOBILI "GK" DISTRUGGONO LA STATUA DI ROCKY, RUBANDONE LA TESTA E SOSTITUENDOLA CON UNA UMANA
Mi dovetti accontentare degli applausi clandestini dei miei compagni, poiché ormai le mie mani non suonavano più, l'una contro l'altra.
FINE
Nota rivolta ai giudici: Ricordatevi di valutare questo racconto soltanto come Fantascienza - Distopico
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