Pensiero al mio angelo custode

Di _Aziraphale_

Vorrei dedicare questo pensiero all'Uomo e non al cantante. Farrokh Bulsara, in arte Freddie Mercury.

Farrokh era un uomo straordinario con una voce spettacolare. Non l'ho mai conosciuto dal vivo ma l'ho conosciuto attraverso le varie testimonianze dei suoi amici e colleghi.
Lui con la sua musica mi ha salvato LETTERALMENTE la vita. Vedere il suo sorriso per me è bellissimo e mi riempie il cuore di gioia.
Ma direte voi. Come ha fatto a salvarti la vita se sei nata molti anni dopo la sua morte? Adesso vi spiego tutto nel dettaglio, non vi preoccupate.

Era il gennaio del 2015.
Un giorno normalissimo ma che mi cambiò per sempre la vita.
Andai al cinema con la mia migliore amica per vedere il terzo film di " Una notte al museo".

Fin qui tutto normale.

Poi scoprii che l'attore che interpretava il presidente Roosevelt era colui che, nell'agosto del 2014, si tolse la vita.
Il mio idolo della mia infanzia era morto.
Vedendolo ridere nelle interviste il mio cuore si spezzava.

Faceva male.

Per due anni non riuscii a trovare il sorriso e portai una maschera.
Ero una specie di " The great Pretender".

14 gennaio 2016.
Morì Alan Rickman.
Altra botta e altro dolore.

Il 9 novembre di quello stesso anno morì pure mio nonno paterno per la stessa identica malattia. Ci ero molto legata.
Mia madre mi considerava ( e mi considera spazzatura) e io piangevo.
Decisi quindi di prendere la lametta e tagliarmi.
Il dolore sulla pelle non era niente in confronto a quello che provai nella mia psiche.
Il 31 dicembre 2017 morì la mia bis nonna.
Il 14 marzo 2018 morì il mio eroe Stephen Hawking. 
I tagli non smettevano ma aumentavano.
Gridavo ma nessuno mi sentiva.
Stavo precipitando in un baratro profondo.
Poi Freddie Mercury entrò nella mia vita.
Sabato 1° dicembre 2018 avevamo preso i biglietti per il film e io ero molto emozionata.
Come sala avevamo la migliore quella IMAX che ti permetteva di essere parte del film.
Durante tutto il film avevo avuto i brividi lungo la schiena: sentire le canzoni dei Queen era stato spettacolare! Durante la scena del Live Aid io mi ero sentita come se fossi stata lì! Avevo cantato, alzato le braccia e battuto le mani! Che emozione! Alla fine avevo pianto. 

Tornata a casa avevo deciso di sapere un po' di più su questo frontman straordinario e sulla sua malattia. Avevo guardato un documentario sulla sua vita raccontata attraverso varie interviste. Alla fine avevo pianto di nuovo e mi ero scoperta innamorata di lui! Freddie era riuscito a catturare il mio cuore come non ci era mai riuscito nessun altro! Avevo il cuore a pezzi: mi mancava una persona che non ero mai riuscita a incontrare. Sì, lo so poteva  sembrare una cosa assurda ma era così! Ero disperata anche perché era stato portato via da noi molto giovane e per una malattia terribile, che non si deve augurare a nessuno!
Mi apparve una notte e in quel momento compresi che lui mi sarebbe sempre stato vicino.
Mi ero svegliata nel buio più completo perché avevo sentito dei rumori provenienti dal salotto, come dei passi. Avevo il cuore che batteva a cento all'ora e avevo paura: chi  poteva essere?! Un ladro non era di sicuro perché sennò l'allarme sarebbe suonata, ma allora chi era? Poi mi ero accorta che quei passi li avevo sentiti  soltanto io, perché mio padre mi aveva detto che lui non aveva sentito niente. Ma stavo impazzendo allora?! Dopo qualche minuto mi ero svegliata e avevo notato un qualcosa di luminoso provenire da un lato della mia stanza: che fosse il computer? No, aspetta il computer era da un'altra parte, allora che cos'era? Aspetta ma sta prendendo forma. No, non può essere! Rebecca tu stai impazzendo! Non può essere veramente lui... Freddie Mercury! Ero completamente sotto shock. Le lacrime erano fuoriuscite violentemente dai miei come un fiume in piena. Volevo abbracciarlo, correre da lui e dirgli che mi mancava e che doveva tornare, ma il mio shock non me lo permetteva! Ero stata tutta la notte a guardarlo con occhi sognanti.
Dopo una lunghissima eternità una notte lui era tornato, questa volta in sogno. Eravamo solo io e lui abbracciati insieme. Non mi volevo più svegliare, ma dovevo. Non era stato un bel risveglio.

Agli inizi di dicembre 2019 lui era tornato di nuovo e questa volta il sogno era stato molto realistico. Io e lui eravamo insieme nel mio letto e avevo sentito  il suo respiro sul mio collo mentre lo stavo abbracciando e lui mi stava parlando . Quando mi ero svegliata avevo ancora quella sensazione sul mio collo.

Questo è quello che accadde. 

Lui mi salvò. 
Fu l'unico che vide quanto dolore stavo provando.
Mi apparve diverse volte in sogno sorridendomi e dicendomi di combattere.
Per ringraziarlo decisi di andare a Montreux.
Quando arrivai davanti la sua statua lo baciai.
Lì, in quel luogo dove trascorse gli ultimi suoi mesi di vita, lo sentii vicino. Nell'aria.
Lui mi è vicino anche ora mentre sto scrivendo questo pensiero dedicato a lui. 
Non smetterò mai di amarlo.

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