🎨CONSIGLI •Superchicche•

Ciao a tutti! Ecco a voi la seconda sezione dedicata ai consigli di questo contest!
In cosa consiste? Come alcuni di voi forse sapranno, ho fatto dare ai giudici oltre ai semplici voti delle vostre opere anche delle giustificazioni e dei consigli generali, in primo luogo per assicurarmi che fossero voti sinceri e poi, cosa più importante, per dare una mano proprio a voi nel migliorare i vostri scritti!
Troverete il vostro nome nello stesso ordine della lista normale, quindi cronologicamente affine a quando vi siete iscritti (vedere "LEGENDA").

Ringrazio in primo luogo i giudici:

WhiteRaven_sSR

Black_Star46

ciambella198

(Se non le seguite fatelo perché sono state fantastiche!)

Ringraziamento speciale: _ila_cali_!
Grazie per aver sistemato tutti i consigli e fatto le medie per la classifica, non resta che metterle in ordine! (datemi un po' di tempo).

Per privacy ed evitare risse, i nomi dei giudici saranno omessi.
Voglio veramente evitare discussioni! Chiunque non passerà da me prima di iniziare a fare polemiche, finirà in blacklist!

Se volete sapere chi ha detto cosa, scrivetelo nei commenti e dopo aver avuto il consenso dal giudice in questione, vi renderò noto il suo nome!

A nome dei giudici ricordo che tutti i consigli sono dati con le migliori intenzioni e col solo e unico scopo di aiutarvi nel migliorare le vostre opere!

LEGENDA:
millesussurrialbuio con "Il Custode di Anime"
Mestessa37 con "Da oggi in poi voglio vivere"
CurlyLou0 con "Tatuaggi sul cuore"
Fantasy_Really con "Petali e Sangue"
Sinnheim con "Mai uno senza l'altro"
Warrior_888 con "Il Burattinaio di Sogni"
AndreaSalvati5 con "Racconto Matto: Once Upon a Time"
Occhio_della_tigre con "Scirocco di pensieri"
LordSilvius con "Seven Days"
MarvelAvengersHawk con "Black Vodka"
Cristel1386 con "Bisbigliando- Sussurri di mezzanotte"
kai_reinhart con "Baffetto- Storie di ineffabile saggezza felina"
semperinfelix con "Beatrice s'innamora di un altro"
RickJolly con "Il Diario di Pandora"
ChiaraGabbiano05 con "Quel giorno di pioggia..."

Ok! Iniziamo coi consigli della categoria Superchicche!
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Titolo: Il Custode di Anime
Autore: millesussurrialbuio

GIUDICE 1:
La copertina non è male, ma la persona messa lì così in trasparenza distrae dallo sfondo, che di per sé era già bello di suo, senza bisogno di altri elementi. Vedo spesso queste sovrapposizioni di immagini che rendono un effetto peggiore delle buone intenzioni che si hanno per rendere magico il tutto, ma purtroppo si vede che sono solo questo: due immagini poste una sopra l'altra.
Ci sono ripetizioni e parole o espressioni usate a sproposito come "il suo corpo percosso da brividi" o "sospirò dentro sé". La punteggiatura è da rivedere perché spesso ci sono più azioni in un'unica frase, che viene sovraccaricata e necessiterebbe di pause.
Le descrizioni ci sono, ma spesso sono confuse, ripeto, il problema è il caos dettato da una sintassi sbagliata, nonché da alcuni termini scorretti. Che poi la bambina abbia i capelli biondi piuttosto che di un altro colore, non penso sia di vitale importanza, ma se non altro le descrizioni non mancano, così come piccoli dettagli che caratterizzano l'originalità della creatura come le squame o cose simili.

Consiglio quindi una attenta revisione generale poiché spesso la storia viene appesantita da una grammatica scarna e/o incorretta. Il lessico non è così pessimo, ma oltre a una punteggiatura completamente da rivedere, spesso la sintassi delle frasi o gli spaziali quali "questo" e "quello" confondono non poco il lettore. In pratica sì, l'idea è buona, ma purtroppo è stesa, e quindi resa, male. Fai quindi una rilettura o trova un beta reader che potrebbe aiutarti a capire meglio cosa non va nelle frasi e nei termini impiegati.

GIUDICE 2:
Non ho consigli faccio solo i complimenti all'autore perché ha creato una storia originale.

GIUDICE 3:
L'immagine della cover è carina, ma hai messo in rilevo l'immagine stilizzata della bambina che la rende un po' opaca, capisco l'intento ma se la togliessi o trovassi un altro modo per metterla, magari cambiando il colore, avrebbe un effetto migliore. Non ho trovato errori grammaticali, sembra essere scritto quasi come una poesia nelle prime righe e dopo cambia quasi drasticamente in prosa, è una cosa che si nota poco, ma te lo faccio notare. Eccetto la copertina e la nota stilistica che ti ho messo tra le prime righe e il resto della storia, non ho molti consigli, forse solo quello di stare attent* ai punti di vista della storia, poiché spesso capita di passare dagli occhi di un narratore esterno, a quelli della creatura e poi a quelli della bambina, non è una cosa grave e forse è solo una mia pignoleria, infatti non ti ho abbassato nulla per questo, ma è un aspetto che può migliorare l'effetto che dà la storia a chi la legge.
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Titolo: Da oggi in poi voglio vivere
Autore: Mestessa37

GIUDICE 1:
Per la copertina rispetto al contesto mi sarei aspettata un font più serio, quella specie di Comic Sans utilizzato spegne tutta la serietà della storia, a parer mio. Inoltre il nome è appiccicato al titolo e non ho capito bene cosa ci stia a fare la frase sotto: se si tratta di una citazione o di un estratto, dovrebbe andare tra virgolette, messo lì così in quella posizione un po' infelice, sembra quasi stia levitando per conto suo (cosa invece evitata all'interno, nel trafiletto della premessa). Ci sta usare una citazione, ma penso che avrebbe dato molto più impatto emotivo con una disposizione diversa e con le virgolette, perché così non è ben chiaro cosa sia.
La trama è introspettiva, lineare, con alcuni, troppi salti temporali per i miei gusti. Partiamo da un passato iniziale, per poi ritrovarci in un presente fuggevole, per poi essere catapultati di nuovo al passato e la cosa confonde un po'.
Ho trovato controverso il rapporto consumo di alcool-cancro al fegato, innanzitutto per la scarsa percentuale nella zona in cui sembra essere ambientato il racconto (presumo negli Stati Uniti) e anche se fosse non ci sono effettivi studi che dimostrano questo specifico rapporto, attribuendo il cancro al fegato, per esempio, al rapporto freddo-caldo (non a caso il cancro all'esofago spopola in Giappone, dove dietro alla zuppa bollente bevono acqua ghiacciata).
Oltre al fatto che mesi prima avrebbe dovuto accorgersi di cirrosi epatica e ulcera gastrica, quindi dal punto di vista della logica e se vogliamo anche medico, mi è sembrato un po' improbabile e poco curato.
Ci sono visibili lacune in campo medico: le sostanze grasse di cui parli, formano sì dei cumuli nel corpo, ma si tratta di tumori benigni (detti anche "lipomi"). È quindi scorretto l'uso di "carcinoma", che indica un tumore maligno, spesso inoperabile considerando la zona e la velocità di espansione dei tumori di questa zona, nonché alle metastasi che esso provoca. Normalmente, è proprio a causa di queste metastasi che le persone si accorgono di avere un cancro in stadio avanzato al fegato, che tra l'altro è fulminante, con un tasso di mortalità molto più alto di tutti gli altri. Quindi, a rigor di logica, il tuo paziente dovrebbe essere stato ricoverato per un altro disturbo, da cui poi avrebbero dovuto scoprire un carcinoma, o, in alternativa, dovrebbe essere morto.
Quindi a causa delle incongruenze crolla tutto il senso della trama, che perde di consistenza e di logica.

C'è un uso scorretto di alcuni termini come "le domande che farfugliavano per la mia mente" o "mi faceva male fortissimo lo stomaco". La punteggiatura è scarsa o inesistente. Ci sono paragrafi interi di narrazione che non mi dispiacerebbero, visto che amo le frasi articolate, ma oltre ad avere una lunghezza eccessiva, sono costruite male, purtroppo.
C'è un continuo salto di tempi verbali, che non hanno senso, visto il tempo narrativo. L'uso eccessivo di "c'è" al posto di "ce" non è stato curato a sufficienza e sottolinea una scarsa attenzione, a parer mio.

Le descrizioni sono minime, talvolta errate come nel caso di "materasso di legno", altamente improbabile nel caso di un ospedale negli Stati Uniti e non in paesi poveri quali Africa e alcune zone dell'Asia. Fanno il loro dovere, lasciando sufficiente immaginazione al lettore, ma a volte penso non basti dire che il pavimento è nocciola per fare una descrizione precisa. Tuttavia la tipologia di testo non richiederebbe neanche tutto questo tipo di attenzioni, quindi sono sufficienti.

Un'attenta rilettura e un'approfondita ricerca in campo medico potrebbero aiutare. Purtroppo non è il primo testo che mi trovo davanti basato su componenti mediche e non è la prima volta che devo sottolineare la carenza in questo settore. Quindi sì, la storia non è male, ma per chi se ne intende di anatomia come un pubblico più grande è come se avessi scritto che la London Tower, situata a New York, dall'alto mostra le bellezze della periferia di Tokyo. Scusa il paragone, non vuole essere offensivo il mio commento ma è per far capire che con più attenzione la storia avrebbe assunto tutto un senso più profondo e molto bello.

GIUDICE 2:
Niente.

GIUDICE 3:
La storia è sicuramente drammatica, anche se il messaggio che vuole lasciare è di speranza e forza, ti ho abbassato di alcuni punti per vari motivi, il primo lo metterei nella categoria "ricerca", ovvero la ricerca che ogni scrittore fa prima di scrivere una storia per cercare di dare il massimo realismo, il carcinoma epatico non è assolutamente una malattia leggera sul quadro sintomatologico ed è vero che generalmente si nota per caso o quando è ormai in stadio avanzato, ma esistono dei sintomi precedenti che spesso portano i pazienti a fare dei controlli, anche se ormai è "tardi", manifestandosi questi sintomi comunque in stadio avanzato, l'abuso di alcool e fumo sono delle cause di rischio, ma generalmente per quantità così elevate, si parla comunque di più di 50 o 70 gr al giorno, si ha prima una cirrosi epatica, che può in seguito degenerare in un cancro al fegato, ma, eccetto per casi di ereditarietà, che comunque dà una predisposizione e non un avverarsi certo, non si presenta se non dopo anni di abuso, però il mondo medico è vario quindi non escludo che si possa presentare anche a 17 anni, solo che un minimo di sintomatologia precedente all'evento di ricovero è comunque presente; la seconda è l'effetto "drama siciliano" (che nominandolo così sembra una critica a Verga e Pirandello, ma effettivamente alcuni loro personaggi erano davvero fin troppo drammatici) che è presente in questa storia, ed intendo il fatto che questo ragazzo non abbia nessuno, ma proprio nessuno per lui, se non la madre, persino gli amici lo abbandonano e il padre lo rifiuta, mi sembra un tono un tantino troppo drammatico; il terzo ed ultimo è la "ambientazione", ovvero gli amici si chiamano Marco e Monica, il protagonista Jason... dove siamo? In Italia o all'estero?

Comunque questi sono i tre punti diciamo deboli della trama, per il resto ho davvero apprezzato la storia ed il messaggio che vuoi lasciare. Ti consiglierei di rivedere i punti che ti ho messo nella trama, ricerca, drama siciliano e ambientazione, di mettere qualche descrizione in più, un accenno nulla di troppo esagerato, ma comunque spenderci due righe, e di dare una caratterizzazione un po' più definita ai personaggi, anche qui, bastano due righe di show don't tell.
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Titolo: Tatuaggi sul cuore
Autore: CurlyLou0

GIUDICE 1:
Copertina: Non trovo nulla di attinente alla storia, se non una ragazza a caso che potrebbe essere la protagonista. Il font potrebbe anche starci, se non fosse che non ho capito bene perché ripetere "tatuaggi" con quella che non è un'ombreggiatura, ma un altro testo messo sopra al precedente.
Altra piccola pecca è lo zero del nickname diverso rispetto al resto del font, che cozza un po' con il resto del testo. Purtroppo la copertina in sé non mi ha entusiasmato tanto, considerando il contenuto della storia.
Trama: C'è un evidente errore di logica quando la protagonista parla di come sia entrata a far parte della criminalità: se prima ci viene detto che è entrata nel giro per bisogno di soldi, quattro righe dopo ci viene rivelato che in realtà è un circolo vizioso che si trasmette di generazione in generazione. Per tanto l'idea che sia entrata nel giro per necessità di soldi non può essere valida, dal momento che non c'entra nulla con l'eredità, per così dire, dell'attività criminale.

Quel "flashback" messo lì in una posizione non consona, smorza tutto l'effetto che si è cercato di costruire in precedenza. Lo ribadisco ancora una volta: per me non è necessario scrivere quello che si andrà a narrare, il lettore lo deve capire/scoprire leggendo, poiché questi inserti da fanfiction non fanno altro che appesantire la lettura.
Grammatica e lessico: Il lessico è accettabile, fatta eccezione per alcuni termini usati impropriamente, ma la grammatica, così come punteggiatura e sintassi, sono da rivedere.
C'è un uso improprio di alcune parole come in "quel suo indiscutibile comportamento" o "una spiaggia alquanto abbandonata".
C'è un uso scorretto di avverbi, che appesantiscono il senso compiuto della frase e non stanno bene assieme, come "in un giro familiare clandestino e criminale" o "una gang dall'importanza e fama mondiale".

Ci sono diversi errori di ripetizione come "facendomi vedere da non molto lontano la mia meta: [...]" in cui viene ripetuto "a me". Se usi l'impersonale, dovresti mantenerlo, non puoi cambiare a metà frase.
C'è un continuo uso scorretto delle caporali, con punti nei dialoghi seguiti da lettera piccola esterna, o vice versa, maiuscole dove non ci vanno.
Spesso le frasi non vanno a capo quando dovrebbero e le virgole sono usate troppo spesso al posto di punti e due punti.

Personaggi: Mentre la protagonista ha un po' più spessore degli altri, quelli che le girano attorno sono discutibili, a partire dalla classica matrigna cattiva, fino al gruppetto rivale. Unica eccezione potrebbe essere il padre: un uomo vigliacco o con poco polso a detta della figlia, quindi è lecito chiedersi perché si sia accanito tanto su di lei verso la fine...

Descrizioni: Ci sono, ma non sono dettagliate. Sì, abbiamo capito che il colore di occhi e capelli tende a essere più importante del resto, ma le uniche definizioni che sono riuscita a trovare sono state "una spiaggetta alquanto abbandonata" o la panca in legno scuro di un parco qualsiasi, in una città qualsiasi.
Considerando che viene citata una città specifica, qualche descrizione in più è d'obbligo.

Originalità: C'è un uso spropositato di clichè che purtroppo mi ha fatto storcere il naso. La protagonista è una disgraziata, il fidanzato è un bad boy e il tutto è condito da uno sfondo di mafia, gang e violenza con un po' di tragico pepe messo ad appesantire maggiormente i clichè già presenti. Matrigna compresa.
Se non fosse una storia originale e il finale fosse stato sottilmente differente, avrei pensato a una rivisitazione di Cenerentola o di Romeo e Giulietta.
Non penso che l'originalità sia tutto in una storia, ma questa mi sembra già vista e rivista.

Riassunto consigli: non è stata effettuata una revisione, a giudicare dai commenti, o se è stata fatta, ne consiglio un'altra, magari da un osservatore più attento. Questa mia osservazione non è atta a sminuire il tuo lavoro, ma purtroppo ci sono davvero troppi errori di sintassi, nonché di usi scorretti delle espressioni linguistiche.

Vorrei farti notare inoltre, che alcune espressioni regionali come "essere sparato" (riferito a "[...] mio figlio, spara me, non lui) non sono parte dell'espressione della lingua italiana, quindi andrebbero corretti con espressioni diverse o, semplicemente, più corrette.

GIUDICE 2:
Niente.

GIUDICE 3:
Sarò forse un po' pignola, perdonami, ci tengo comunque a dire che in complesso il voto è positivo e la storia non è sgradevole, cercherò di dividere in parti i miei commenti per dare un minimo di ordine a ciò che dirò, la prima è "ricerca", ovvero la parte precedente alla stesura.

Io apprezzo sempre quando ci sono dei moderni Romeo e Giulietta nelle storie, apprezzo un po' di meno il tema malavita dagli accenti mafiosi o comunque di lotta tra bande per gusti personali, ma se ben gestiti non ci trovo nulla di male, qui ho qualche appunto per come le hai presentate, queste bande hanno fama mondiale, non sono quindi sicuramente gestite da poche persone e chi è in cima alla catena alimentare non conta i soldi né va da solo a incontri con altre bande, perché appunto si possono verificare eventi violenti e pericolosi come sparatorie o potrebbe trattarsi di una trappola, come al solito, se si tratta di realtà di questo tipo, consiglio di vedere film o serie sull'argomento, non sono una ricerca accurata, ma fanno vedere come queste bande si muovono, in più i vertici non litigano mai fra di loro durante un incontro per non mostrarsi deboli o frastagliati, Mercedes sarebbe stata punita duramente al primo commento, oppure sarebbe stata tenuta fuori dal giro completamente sin da piccola, mandata in qualche college prestigioso e lontana dalla sede per tenerla al sicuro.

Inoltre non ho ben compreso i motivi di astio fra i due leader, immagino siano per affari, ma posso solo supporre... gli incontri non si svolgono sicuramente in questo modo, se il padre di Mercedes avesse tirato fuori una pistola, sarebbero saltati fuori gli uomini del padre di Caleb nel giro di pochi attimi e Caleb non sarebbe stata l'unica vittima dell'incontro, anche se l'incontro fosse stato uno privato; il secondo punto è la "ambientazione", non ho capito dove sono i protagonisti per la maggior parte del testo, eccetto per il parco. Le descrizioni sono povere, molto povere e non solo di dettagli. In sintesi, una revisione per i pochi refusi, una ricerca anche solo mediatica sul mondo criminale e aggiungere qualche descrizione, per il resto non ho altri commenti.

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Titolo: Petali e Sangue
Autore: Fantasy_Really

GIUDICE 1:
La copertina è semplice, fa il suo dovere, ma a un attento esame si capisce che è realizzata con ciò che si aveva a disposizione (e lo capisco perfettamente perché internet ha quello che si trova, se non si ha un illustratore).
La vera cosa che mi disturba sono il font e la disposizione degli elementi. Capisco il non voler mettere il titolo sopra alla rosa e il fatto che il caro watty non sappia nemmeno cosa significa fare lo zoom sulle cose(?), ma il font è decisamente sproporzionato e il colore non rende giustizia alla copertina. Il nome autore è pressoché illeggibile (quel font non si presta ai formati piccoli perché usa un grassetto preimpostato, probabilmente, se poi sia stato messo anche grassetto, allora è un errore), non è centrato ed è stato messo in una posizione scomoda, a parer mio.

Nella trama penso che alcune cose vadano un po' sistemate.
Partiamo dal presupposto che il "disagio hanahaki" o "hanahaki disease" non tutti sanno cosa sia, quindi andrebbe spiegato, giusto per far luce su ciò che anche il lettore un po' meno esperto dovrebbe aspettarsi. Seconda cosa, ahimè, nella vita reale non esiste. E va perfettamente bene che possa essere stata usata anche come metafora psicologica, questo mi è piaciuto molto dal punto di vista introspettivo, ma non può essere ufficialmente diagnosticata da un medico, se non esiste.
Diciamo che secondo me l'unica piccola cosa che manca è la connessione tra reale e non, quindi ciò che solo la protagonista vede e sente e di conseguenza ciò che è possibile e ciò che non lo è, perché la reazione delle persone che attorniano la protagonista deve essere ben chiara.
Suggerirei di far capire un po' meglio questa differenza tra reale e "inventato" con piccole cose che potrebbero aiutare il lettore a comprendere meglio (soprattutto per chi non s'intende di psicologia, se era questo il tuo intento).

Grammatica e lessico: C'è un uso improprio di alcuni termini come "un vento leggero che frusciava tra le foglie" poiché non è il vento a frusciare, ma le foglie, è il rumore prodotto da esse, toccate dal vento, o "il mio luogo era sempre stato accanto a lui".
C'è un largo uso scorretto delle preposizioni come "nelle feste". Tecnicamente non puoi essere "fisicamente dentro" a una festa, che tra l'altro è un elemento figurato, non solido come una sedia, ma anche nel caso di un oggetto "nel" sta per dentro, in questo caso andrebbe "alle feste".
"Terra" va piccolo, poiché non è un racconto scientifico.
Ci sono continui refusi verbali, da "non è mai stato apprezzato [...] Era egocentrico e a volte [...]" a "nessuno aveva visto nulla e io ebbi il tempo" e una totale assenza di trapassati.
"Fin'ora" andrebbe corretto in "finora", ma ci sono pochi errori di questo tipo.
Il resto è molto buono e scorrevole, con qualche virgoletta qua e là che avrei messo in altri punti, ma di per sé non ci sono grossi strafalcioni.

Personaggi: Mi piace molto la protagonista, tuttavia ho potuto apprezzare meno gli altri personaggi, che ho considerato di sfondo.
Non penso sia necessario caratterizzarli da capo a piedi, visto il genere l'aura di "mistero" verso i personaggi secondari è ottima, penso solo serva giusto un attimino di dettaglio in più, nulla di eccessivo, ma giusto qualche cosa che faccia capire meglio chi sono gli altri due e perché la protagonista si senta così inferiore ecc.

Descrizioni: Non sono necessarie per il tipo di racconto e va bene, ma non ci sono proprio dettagli che facciano capire perché o "per come" si svolge la storia. E no, non mi riferisco ai banali colori di occhi e capelli.
Però, per esempio, come mai il fiore finale non viene descritto? Tutti noi saremmo portati a pensare che si tatti di una rosa, vista la copertina, ma di fatto nel racconto non ci è dato sapere che tipo di fiore sia. Ogni fiore, per esempio, ha il suo significato e il suo linguaggio, quindi perché limitarsi a inserire un messaggio sottinteso dato dalla grafica della copertina, quando si potrebbe dire, che ne so "e questa volta con esso uscì un fiore. Si trattava di una splendida rosa rossa: elemento insindacabile del mio subconscio che voleva comunicare il mio amore eterno per lui."

Per ciò che riguarda me, e magari mi sbaglio, ciò che rende una storia davvero ben descritta sono i particolari. Fa lo stesso se una persona non sa come sia fatta esteticamente la protagonista, perché in questo caso, emerge il suo dolore, non il suo aspetto, ma il "disagio hanahaki" legato al dolore ha elementi unici nel suo genere, tra cui i fiori. Se il fiore non viene descritto, per me, la storia manca di profondità.

Riassunto consigli: Un'attenta rilettura per ciò che concerne i verbi e il tempo narrativo. É l'unica cosa che mi sento di aver trovato piuttosto sconclusionata. Il resto, come un attimo più di descrizioni e una maggior linearità tra ciò che è reale e ciò che è psicologico sono minime sottigliezze.
Ultima cosa, detta in modo più comico che altro: cambia o modifica quella copertina, ti prego. La storia è bella, ma la copertina non le rende giustizia e mi dispiace vedere il tuo potenziale sprecato perché il detto "non si giudica un libro dalla copertina" pare non venga rispettato qui su Wattpad.

GIUDICE 2:
Niente.

GIUDICE 3:
L'unica critica è forse la sterilità della copertina, che potrebbe essere "rimediata" cambiando il font o mettendo uno sfondo alla rosa insanguinata. Forse approfondirei maggiormente la figura dell'uomo, in termini di far capire bene al lettore cosa lo rende attraente per il protagonista, che hai già fatto, ma potresti dare qualche indizio in più, oppure potresti dare un nome al fiore che sta tossendo, sfruttando il linguaggio dei fiori, per descrivere il tipo di amore che sta vivendo (se è più passionale, duraturo, devoto...)

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Titolo: Mai uno senza l’altro
Autore: Sinnheim

GIUDICE 1:
La copertina fa il suo lavoro e lo fa molto bene, mi lasciano perplesso solo un paio di cose, che mi hanno fatto un po' storcere in naso, o meglio, il becco: perché il titolo è in inglese se accanto (dai, nella storia, hai capito) è in italiano?! Purtroppo la cosa mi ha un po' disturbato.
Ultima altra mini cosa è il nome autore. Wattpad fa schifo in quanto a grafica, ma ti consiglierei di cambiarlo per renderlo più visibile o di mantenere il font e allargarlo giusto un pelino, perché così poverello si perde un po' tra i colori di sfondo.

Ci sono delle “d” eufoniche di troppo, ma nulla di grave.
Ci sono un po' troppi due punti. Davvero, ho trovato un lessico adeguato, ben costruito e ricercato anche nella sua semplicità (poiché non penso serva usare il lessico di Dante per saper scrivere), ma ho trovato i due punti almeno in ogni paragrafo.
C'è qualche sottile svista come “Il peso dei suoi peccati si facevano sempre più pesanti” che andrebbe al singolare, ma anche qui, nulla di grave.
Ho voluto mettere qui questa parte per un semplice motivo: inizialmente non avevo capito il senso di frasi come “I ciechi, sostanzialmente, non avevano cambiato i loro atteggiamenti: nonostante la scia scarlatta che l'uomo lasciava dietro di sé, continuavano comunque ad ignorarlo.” o il “Cielo infinito” a inizio storia, ma proseguendo nella lettura tutto si è spiegato.
Consiglierei di mettere “ciechi” e anche “infinito” grandi, in modo che si capisca che stai parlando di una classe specifica di persone, nel primo caso e di qualcosa collegato al cielo, nel secondo (tipo “Impero Romano”, piuttosto che “Impero romano”, per capirci).

I personaggi sono ben costruiti, ben articolati, soprattutto il protagonista. Essendomi molto caro il tema, mi è piaciuto come ogni personaggio abbia il suo ruolo, la sua spiegazione e la sua collocazione. Unica cosa non si capisce sempre dove o come si muovano, per una mancanza di altri dettagli che sono andati a incidere su di loro.

Descrizioni: Penso siano l'unico minimo problema del testo. Non manca la parte emotiva, così come le carni dilaniate, il fatto che i personaggi indossino delle maschere e cose simili, ma di base non ho avuto la più pallida idea di che tipo di ambientazione ci fosse. Ho capito che ci sono “villaggi”, piuttosto che “metropoli”, quindi un vago riferimento a un tempo antico, tuttavia mancano proprio le descrizioni degli ambienti, dalla casa del protagonista, al centro città e la cosa mi è dispiaciuta perché la storia è molto valida.

Mi lascia un po' perplesso questo collegamento a LOL e a un suo personaggio, se nella sinossi viene detto che esso non c'entra con la storia. Quindi perché citarlo? Se fosse stata una storia completamente originale e non avessi trovato scritto circa questo collegamento, mi sarebbe piaciuta sicuramente di più.

Consigli riassunto: allarga un pochino il font del nome in copertina, cambia uno o l'altro titolo nella stessa lingua in modo che coincidano, aggiungi qualche descrizione, sistema giusto quelle piccolezze grammaticali e shakera il tutto con acqua di cocco, ma solo perché mi piace il cocco(?) e vedrai che il testo diventerà ancora più bello!

GIUDICE 2:
Modificherei la sinossi, dando più indizi e allungandola un po’ per suscitare più curiosità nel lettore.

GIUDICE 3:
La  storia è molto affascinante e ben curata, non ho realmente alcun consiglio da darti, essendo un racconto auto-conclusivo ben scritto.
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Titolo: Il Burattino dei sogni
Autore: Warrior_888

GIUDICE 1:
Copertina: Purtroppo è scarna, anonima, non adatta alla tematica, né al contenuto della storia, il che è un peccato perché non le rende affatto giustizia. Oltre a mancare titolo e nome autore, un po' alla base di ciò che ci si aspetta da una copertina, mi ha lasciato male il fatto che non sia altro che una foto messa lì come ipotetico rimpiazzo di un qualcosa che avrebbe attirato molto di più l'attenzione.

Trama: Unico piccolo punto a sfavore è la disparità delle parti, con una narrazione più concentrata sulla parte iniziale e lo svolgimento, piuttosto che sul finale, ma nel complesso è molto bella.

Grammatica e lessico: Diversi refusi verbali, nel complesso passano quasi in secondo piano (quasi) perché il resto della narrazione è fluido e ben articolato, forse con appena qualche virgolina di troppo o sparsa nel posto sbagliato, ma la cosa è molto sottile. L'unico vero problema è questo continuo salto temporale che destabilizza le letture.

Personaggi: L'unica pecca è il mostriciattolo sul finale, a cui ahimè, è stato dedicato un po' troppo poco spazio.

Descrizioni: Belle, belle belle. É tutto, la messa è finita, andate in pace. Scherzi a parte, non manca nulla se non qualche sottile approfondimento nel finale, che penso sia minimo o personale, ma da come viene concepita la descrizione quasi si potrebbe dire di riuscire a immaginarsi dentro alla storia. 

Riassunto consigli: Cambia. La. Copertina. Io ci rido e ci scherzo e spero che questo commento non venga preso troppo seriamente, perché non vuole essere offensivo, ma diamine, quello sgorbio non rende affatto giustizia alla storia ed è un peccato! Basta con 'sta cosa del libro non giudicato dalla copertina, che tanto non ci crede nessuno, quindi sì, la pecca maggiore è quella. E onestamente, mi dispiace di non aver avuto una descrizione più dettagliata del mostro. Sì, va bene, la poverina non ha fatto in tempo... ma un dettagliuccio piccolo piccolo? Sì, la curiosità uccise il gatto, e anche il corvo a quanto pare!

GIUDICE 2:
Avrei messo più particolari del paesaggio nell'ultima scena al lago prima che la bambina entri in acqua, per incuriosire il lettore

GIUDICE 3:
Ti consiglierei di aggiungere nella cover il titolo e l’autore. Mi è piaciuto molto il distacco improvviso da un’atmosfera soave e sognante, all’incubo, se posso darti un consiglio stilistico, la scena dell’aggressione non andrei così tanto a capo, dà più un’idea di pausa l’andare a capo, e non di fluidità e velocità, cosa che invece hai reso perfettamente nella scelta di usare frasi corte.
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Titolo: Racconto Matto: Once Upon a Time
Autore: AndreaSalvati5

GIUDICE 1:
Copertina= Penso sia il vero problema del racconto: come dico spesso, purtroppo non basta sovrapporre due immagini in trasparenza per fare una copertina, ma dall'altra non essendo grafici (non tutti) ma scrittori, si fa quel che si può. 
Il testo giallo spicca e potrebbe anche andare se non fosse che nome autore e titolo sono praticamente ai margini del foglio di lavoro. E no ragazzi, no si fa per non coprire l'immagine sottostante, che andrebbe adattata al foglio o “ricostruita” per rientrare nella copertina.
Ho notato inoltre che il titolo sulla copertina e quello scritto a lato dall'autore sono differenti e ancora mi chiedo il perché (non è sarcasmo, davvero non ho capito se la copertina sia stata realizzata da qualcun altro, quindi non era modificabile, oppure magari se fosse stata salvata così e non fosse possibile cambiare il titolo ecc).

Trama: So di essere un emerito rompiballe, ma c'è un refuso di logica nella prima frase: “pirata” e “corsaro” sono due figure molto differenti: il primo è un fuorilegge, il secondo è una figura assunta dalla corona, per mezzo di “lettera di corsa e rappresentanza” (da qui il termine), quindi o è uno, o è l'altro.
Detto ciò la storia è simpatica e originale, ho solo faticato a seguire in alcuni punti per mancanza di elementi sintattici, non per la logica che, all'apparenza, in questa storia potrebbe anche non servire. 

Non mi è ben chiaro il ruolo del protagonista, se di protagonista unico si può parlare: questo perché il titolo identificherebbe Jack come protagonista, ma di fatto ci sono altri personaggi che rubano un po', forse troppo, la scena. Ma nel complesso i “deliri” inseriti nella trama sono belli e incoerentemente coerenti(?) con la comicità della storia in sé.

Grammatica e lessico: Spesso le frasi sono troppo lunghe e articolate, prendendo assieme troppi elementi, tanto da coprire un intero paragrafo.
C'è un continuo salto di tempi verbali, che, sebbene sia in chiave comica, non rispettano i tempi della narrazione.
Ci sono refusi di singolare e plurale come in “[...] si sentirono gli zoccoli di un cavallo in corsa che si avvicinarono sempre di più”. Tecnicamente è il cavallo che si avvicina, non “solo gli zoccoli”, quindi “che si avvicinava sempre di più”.
Mancano dei soggetti: “[...] e chiamarono il proprietario.” di cosa, del Mc?
Alcuni nomi non sono corretti, come “wurstel”, “baya” o “toblerone”.

Personaggi: Sono ben articolati nella loro follia, ma alcuni compaiono meno di altri o sono descritti meglio o peggio rispetto ad altri, quindi non a tutto il cast diciamo “principale” viene data la stessa cura. Postino o omino del Mc a parte, che hanno fatto ridere e sono interventi carini che spezzano al storia al punto giusto.

Descrizioni: Posso dire che sono quasi inesistenti, o meglio, la storia potrebbe anche non richiederne così tante, va bene, ma a parte quelle dei soliti occhi e capelli dei personaggi principali, non viene data mezza descrizione sull'ambientazione. Per alcuni luoghi come il McDonalds potrebbero pure essere superflue, ma un minimo di chiarezza sul tipo di isola (tropicale, suppongo, ma solo perché conosco Jack Sparrow e le sue disavventure) o cose di questo tipo, penso sarebbero state d'aiuto.

Consigli riassunto: Una revisione generale, vista la grammatica da sistemare e una leggera aggiunta di descrizioni. Non serve mettere di che colore era il pedalò azzurro di Napoleone(?), ma se non fosse che si conosce la saga dei “Pirati dei Caraibi” data dalla supposizione che si ha vedendo la copertina, per esempio l'isola su cui si svolge la storia potrebbe essere pure un iceberg ghiacciato, per ciò che c'è descritto.
Con ciò non dico di sistemare gli elementi “deliranti”, che sono belli così come sono, ma solo di aggiungere più chiarezza a ciò che già c'è, che personalmente penso sia una buona base.

GIUDICE 2:
Metterei un formato unico al capitolo, e aggiungerei delle descrizioni, però in fin dei conti anche se la storia è un pó confusionaria mi è piaciuta molto.

GIUDICE 3:
La copertina è carina, adatta, ma migliorabile, da un lato capisco che ti sia ispirato a Jack Sparrow, ma la descrizione nelle prime righe del pirata è diversa, cambierei forse anche il font del titolo, ma quello sono gusti, anche se il color gallino non risalta molto, sulla grammaticalmente e stilisticamente non ho commenti da fare, unico appunto di forma, ogni tanto la formattazione del testo, ovvero il rientro della prima riga di paragrafo viene a mancare, per quanto riguarda il significato… di certo non è una storia per tutti, a me è piaciuta, nonostante non abbia trovato la morale.
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Titolo: Scirocco di Pensieri
Autore: Occhio_della_tigre

GIUDICE 1:
[Questa recensione riguarda la vecchia copertina, che è stata cambiata dopo il ricevimento delle valutazioni]

Copertina: É un peccato che la storia non avesse una copertina sua, perché ammetto che avrei preferito una copertina più seria per una storia tanto profonda. Ma questo purtroppo, è il rischio di una copertina unica per una raccolta di più elaborati.
Si destreggia bene e la foto di sfondo sarebbe pure carina, fatta eccezione per quelle goccioline disegnate accanto al titolo, probabilmente elementi del font o extra messi a parte, che disturbano un po', così come la scelta del colore per il titolo stesso. Il nome autrice è illeggibile e pressoché attaccato al fondo.
 
Grammatica e lessico:
Ci sono alcuni refusi temporali: “Qui è pieno di desiderosi volatili affamati”.
C'è qualche espressione scorretta come “Non si era battuto in ritirata” o “a l'ammasso di piccioni”.
Manca qualche soggetto: “Lanciando meccanicamente il cibo agli uccelli, grigiastri e sporchi, il vecchio si mise a riflettere su quel che erano stati. La sua voce che gli urlava contro [...]” detta così sembra si riferisca agli uccelli.
Sottile refuso nell'uso del “lei” con “Lasci che la ferita si rimargini […] abbi fede” che poi cambia in plurale maiestatis “Torniamo nella vostra camera”.

Descrizioni: Belle nel complesso, specifiche nei dettagli, ho solo fatto un po' fatica a figurare l'ambientazione, poiché sotto a quel lato forse sono un po' poche. Tuttavia la cura di dettagli minimi aiuta a immergersi.

Consigli riassunto: rivedrei alcune espressioni linguistiche come quelle esposte sopra con una sottile mini revisione in alcuni punti, ma nel complesso la storia è scritta molto bene. L'unico vero peccato penso sia la copertina, che potrebbe attirare di più il lettore, ma come sottolineo sempre, non siamo tutti grafici, quindi penso sia un problema minimo.
 
GIUDICE 2:
Cambierei l'ambientazione della storia ma il contenuto è molto bello e significativo.

GIUDICE 3:
Ci sono alcuni errorini grammaticali, ma nulla di grave, il lessico è appropriato. Mi è piaciuto il descrivere la malattia in questo modo, dal punto di vista dell’uomo, anche se forse potresti approfondire di più il suo vissuto, una due righe, non di più, anche se non raccontato da lui, ma da lei, o dall’infermiera, oppure approfondire l’ “arrendersi” alla morte di cui si parla all’inizio, dando un tono ancora più “bittersweet” alla storia, anzi, direi proprio drammatico.
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Titolo: Seven Days
Autore: LordSilvius

GIUDICE 1:
Copertina: C'è solo un motivo per cui prende una sottile insufficienza, che non è dovuta all'immagine di per sé, molto bella e sicuramente d'impatto, ma per la totale assenza di titolo, nome autore, bordi sregolati e via dicendo. Presa da sola ripeto, non sarebbe male, ma messa lì così purtroppo sembra solo un'immagine presa a casaccio dal web e utilizzata come copertina.

Trama: Nel complesso è ben articolata, è un po' confusa in alcuni punti e fa sorgere domande al lettore come: se siamo nel mondo parallelo, nella capitale Sephiroth, perché nessuno si chiede cosa o dove sia questa fantomatica terra di cui la strega parla? Non è un problema così grave, in fondo ci sta non spiegare tutto in una one shot, ma alcuni dettagli sono un po' confusi, ecco.

Grammatica e lessico: C'è qualche refuso temporale in diversi punti, che rallentano la narrazione.
Alcune parole non sono usate nel modo corretto “[...] veniva catapultato al centro di quelle terre, là dove si trovava il regno di Sephiroth, la capitale del regno”
I sostantivi come “terra” o “signore” vanno in lettere minuscole.
Manca il soggetto dopo i dialoghi, che diventano macchinosi e un po' difficili da seguire.
Si passa dal “lei” al “tu” in continuazione e ciò aumenta il caos nel testo e nel capire chi sia il parlante.

Descrizioni: A volte ci sono, a volte no, diciamo che sì, sapere che il lampadario ha un centinaio di gocce di cristallo o qualsiasi materiale esso sia, è sicuramente carino, ma non sempre le descrizioni sono curate come in quel punto.

Consigli generali: rivedere la grammatica e i congiuntivi in special modo. Consiglio una bella rilettura e un'approfondita revisione perché ci sono anche errori di battitura in alcuni punti, ma è soprattutto difficile capire la sintassi di alcune frasi, troppo articolate o poco ricche di sinonimi, sebbene il lessico sia buono.

GIUDICE 2:
Nella sinossi metterei qualche indizio, altrimenti non si capisce di cosa si sta per leggere nella storia e in questo modo non mette curiosità al lettore.

GIUDICE 3:
L’immagine di copertina è molto intrigante, ma ti consiglierei di mettere il titolo anche sulla copertina, essendo quella che spesso viene mostrata senza titolo negli elenchi. Non sono presenti errori grammaticali, ma a volte sembri perderti la consecutio temporum con alcune frasi, probabilmente una lettura veloce basta a risolvere. Il finale è molto aperto, forse eccessivamente, perché la strega lo ha fatto? Sempre un po’ frettoloso, ma forse è l’impressione che volevi dare.
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Titolo: Black Vodka
Autore: MarvelAvengersHawk

GIUDICE 1:
Copertina: Bella nel complesso, azzeccati font e nome autore, che risaltano nell'immagine, ma perde solo un po' la qualità nella confusione di neri in cui vediamo Nat quasi scomparire nello sfondo. La tuta infatti è molto scura e tende a confondersi con il nero già presente sul fondo, facendo sì risaltare i capelli rossi, ma anche “mangiando” i particolari dei vestiti o qualsiasi cosa ci sia al di sotto del collo ed è un peccato considerando che l'importanza della tuta viene menzionata nel testo.

Trama: Non ho trovato grossi risvolti che mi abbiano fatto pensare a una storia originale o dagli sviluppi eclatanti, per un solo motivo: sebbene il personaggio di Nat possa essere coerente o meno con l'universo Marvel (è una fanfiction, dopotutto, e non staremo qui ad analizzare punto per punto cosa accade nel fumetto o nei film), lo sviluppo si basa unicamente (o quasi) su quanto lei sia apprezzata, bella, forte e capace di fronte ai colleghi...ed eventuali amici.
Capisco l'introspezione e momenti trascorsi con uno, piuttosto che l'altro, ma penso che introspezione non significhi solo ricordare quanto quello, piuttosto che quell'altro l'abbiano guardata con fare al limite del lascivo e, in alcune occasioni, passando anche alla pratica.
Diciamo che come lavoro introspettivo, avrei apprezzato altri particolari.

Grammatica e lessico: C'è qualche virgola di troppo e alcune mancanti.
La sintassi è da rivedere per alcune frasi, come per esempio “[...] detesto pulire, ho sistemato, per tutta la vita, gli errori altrui” o “La lancio sul pavimento, facendola volare, svogliata. La raccoglierò, poi”.
C'è qualche errore nei tempi verbali come “(io) detti il peggio di me” o diversi salti temporali in cui si passa dal presente, al passato remoto, all'imperfetto, ma nulla di troppo complesso.
Nel complesso alterna un linguaggio ricercato a uno semplice ed è l'unica cosa che la salva dalla sintassi, un po' troppo elaborata, complici le mille subordinate che rallentano e appesantiscono la lettura.

Personaggi: Per carità, coerenti in alcune descrizioni, forse meno in altre, ma ripetiamo che si tratta di una fanfiction, quindi in parte possiamo dire che (quasi) tutto sia lecito. Semplicemente non ho apprezzato troppo il lavoro d'introspezione, basato per lo più sulla vita relazionale personale con i colleghi intesa come vita privata, che poco ha a che fare con “gli incontri con i sei colleghi” citati nella sinossi.
Alcune cose calzano con i personaggi e sono comprensibili, altre penso siano trattate in modo un po' troppo superficiale (tenendo conto di film e parte dei fumetti, poiché non so a quale dei due la storia faccia riferimento).

Descrizioni: Ci sono, ma spesso si perdono in particolari non necessari come le mutandine di pizzo che, ahimè, fanno buttare subito l'occhio alla tipologia di storia e dove andrà a parare con la trama. Come sempre in questo genere di storie non mancano colori di occhi e capelli, così come trucco e parrucco(?), ma di base credo che i particolari avrebbero dovuto concentrarsi altrove.

Originalità: Purtroppo non penso di essere la persona giusta per parlare di originalità, ma nemmeno mi posso sbilanciare più di tanto in un commento vero e proprio. Posso dire che dal mio punto di vista ho trovato una storia troppo incentrata su quanto la protagonista si sia divertita a raggirare gli uomini, piuttosto che dare un vero valore a sé stessa. In tutta onestà, dalla sinossi con “una grande eroina dal cuore di donna”, mi sarei aspettata più una cosa basata sul lavoro e il prestigio che, nonostante il suo passato, Nat è riuscita a raggiungere nel tempo, non quanto il suo valore fosse basato sul suo fisico snello e l'abilità di circuire due o più uomini, che come al solito, sono disposti a tutto pur di averla.
Credo che questo non sia il tipo di tematica che valorizza la figura femminile come avrebbe dovuto, basandosi più su una sorta di “tresche sul lavoro”, piuttosto che su vera e propria introspezione femminile.

Riassunto consigli generali: rivedere la grammatica e il concetto di “introspezione”. Purtroppo troppo spesso trovo storie in cui l'introspezione si basa unicamente sul rapporto intimo di una o più persone e tralasciando l'etica o la morale che il racconto (così come l'autore, dopotutto non sono qui per giudicare la moralità di una persona) potrebbe o non potrebbe avere, questo non penso rientri nel concetto di “introspezione”. Storia erotica, vita sessuale sì, ma introspezione per me, è un'altra cosa. Con questo non voglio sminuire il lavoro fatto, vorrei sottolinearlo chiaramente, solo penso che la storia dovrebbe essere presentata sotto a un'altra luce, per non deviare il lettore dal suo contenuto, che nel complesso non è poi così male.

GIUDICE 2:
La storia è molto curata, aggiungerei però qualche dialogo in più, e correggerei qualche errore di punteggiatura.

GIUDICE 3:
La storia è scritta molto bene, mi piace il taglio che hai dato, e sullo stile non ho molto da aggiungere, forse potresti, avendo definita “fedele compagna” ed essendo parte del titolo, centralizzare la vodka anche nelle altre storie, precedenti a quella di Bucky e Cap, in modo da renderlo anche uno dei punti ancora più centrali.

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Titolo: Bisbigliando- Sussurri di mezzanotte
Autore: Cristel1386

GIUDICE 1:
Copertina: Ancora una volta ci troviamo davanti una copertina dal forte impatto, con i colori ben scelti per trasmettere un senso di luce e ombra che sicuramente attrarrà l'occhio del lettore. Il font è attinente, ma, come detto in precedenza, spesso queste copertine hanno un solo piccolo difetto: titolo e nome autore troppo attaccati al bordo per “paura” di rovinare l'immagine di fondo. Il problema non è coprire l'immagine, quanto il fatto che, se abbassato il titolo, potrebbe confondersi tra il fumo, il che è comprensibile, visto il colore chiaro di entrambi, ma una piccola soluzione potrebbe essere possibile (la riporto sotto, nel caso potesse aiutare).

Trama: Non è un problema di originalità, che nel complesso non è male, ma lo svolgimento dei fatti che mi ha lasciato un po' perplesso. Nel primo capitolo abbiamo Beth sconvolta dalla follia, che tuttavia è in grado di svolgere pensieri razionali al termine del racconto; nel secondo si parla di tentato suicidio in modo un po' troppo superficiale, a parer mio; nel terzo capiamo come la chitarra del secondo sia arrivata al suo destinatario e, ancora una volta, tutto è permeato da un senso di malinconia e di tristezza, che starebbe anche bene se non fosse che ci sono forse un po' troppe ripetizioni.
Ripeto, la trama di per sé è buona, ma lo sarebbe di più se non venissero ripetute le stesse cose un po' troppo spesso. Con l'aggiunta di altri piccoli particolari penso che questa raccolta potrebbe spiccare molto di più, dato il clima dark che io stesso adoro.

Grammatica e lessico: A volte mancano i soggetti quando si passa da una frase a un'altra. Spesso le frasi non vanno a capo quando dovrebbero.
Occhio ai congiuntivi: “Come se avere la febbre qualche giorno equivale a recludersi in casa [...]”, oltre a “recludersi” che è una parola di per sé scorretta.
C'è un sottile refuso di logica in “[...] qualsiasi cosa che ha più di due zampe e striscia”.
Nel complesso non ci sono tanti errori e il lessico è molto buono anche se alterna parole comuni a termini arcaici come “mirare”.

Personaggi: Ci sono, ce ne sono diversi, ma sembrano un po' articolati. Posso capire che la protagonista del primo capitolo non si renda conto degli eventi, ma la reazione psicologica è da rivedere: è quasi impossibile che uno shock che devia la coscienza in quel modo, dovuto a un forte dolore, le faccia capire con razionalità come comportarsi. Non è sbagliato lo svenimento, ma ciò che ne segue, quindi la reazione con la sorella. In questi casi in genere la mente dissocia completamente realtà da fantasia e quando la sorella è entrata, “l'autodifesa” del cervello avrebbe dovuto farla continuare a parlare con Josh come se per lei fosse stato davvero lì, come se nulla fosse. Nascondendo il parlare da sola alla sorella al suo arrivo, implica che Beth abbia la razionalità di capire che Josh non sia realmente lì, quindi, di fatto, si scontra con il dolore e il distaccamento psicologico esposto prima.

Descrizioni: Ci sono dei salti di logica come nel caso dell'autobus: la riga sopra la protagonista sta aspettando l'autobus, sotto ci viene detto “[...] mi chiede qualcuno seduto alle mie spalle sull'autobus [...]”. Non c'è nessuna descrizione che implichi l'arrivo del mezzo, così come non ce ne sono molte altre in generale.
Purtroppo ho trovato scarna la parte descrittiva, in cui si salta da un punto all'altro senza dare sufficiente spazio gli eventi, come in “[...] un anno dopo la sua morte, tentai anche io il suicidio. Uscii dall'ospedale psichiatrico dopo tre mesi”.  La riga successiva il discorso cambia di nuovo. Onestamente trattandosi di una tematica delicata, ho trovato poco curata questa parte, quasi come se fosse stata presa con superficialità.

Riassunto consigli generali: prima di tutto mettere un'ombra al font della copertina e spostarlo appena più al centro (quindi in basso il titolo e in alto il nome autore), così che il titolo non si perda nei colori chiari. Poi una breve sistemazione a livello sintattico-grammaticale, che non ha lacune gravi, chiariamoci, ma qualche punto potrebbe essere migliorato. In fine il contenuto, che prevede un attento riesame delle dinamiche psicologiche e del disturbo dissociativo di personalità, nonché delle descrizioni, che purtroppo sono il lato carente dell'opera. Peccato, perché di per sé merita.

GIUDICE 2:
Riguarderei un po’ la storia perché in certi passaggi la trovo un po’ confusionaria.

GIUDICE 3:
Ti consiglierei nella prima storia di non dare da subito così tanti accenni al fatto che il protagonista non ci sia realmente, di toglierne qualcuno, altrimenti il lettore capisce dopo la prima scena il “plot twist” finale, e non realizza lentamente, cosa che invece forse darebbe ancora più drammaticità.
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Titolo: Baffetto- Storie di ineffabile saggezza felina
Autore: kai_reinhart

GIUDICE 1:
Copertina: L'unica vera piccola pecca della storia. Il disegno/foto potrebbe anche andare bene considerando la tematica soft e simpatica, ma il font penalizza tutto il quadro non poco. Il nome autore appiccicato al titolo, ancora una volta sottilmente diverso da quello scritto accanto (quello vero e proprio che Wattpad ci chiede di inserire), tutto attaccato come se mancasse spazio, senza punteggiatura e non centrato, fanno abbassare la qualità dell'opera, che, al contrario, merita davvero molto.

Trama: Semplice ma complessa, per così dire, vede il protagonista, un gatto di nome Baffetto, alle prese con la quotidianità di una zona residenziale come mille altre, ma dai risvolti inaspettati...forse. O forse no, considerando che si parla pur sempre del punto di vista di un gatto, ma la maestria con la quale la trama è intessuta e costruita non è da non poter tenere in considerazione. Bello a dir poco, nella sua semplicità mi ha appassionato moltissimo! 

Grammatica e lessico: Il lessico è sottilmente elaborato, ma calza alla perfezione con il parlante, che si esprime anche con termini suoi, propri della lingua felina, per così dire. Geniale l'uso di nomi felino-altisonanti come “Micia” piuttosto che nomi umano-altisonanti come vari “Lord” che fanno capire meglio la connessione dei gatti a una sorta di loro cultura, piuttosto che a una “umano-centrica”.

Personaggi: Gatti, gatti ovunque, interrotti da qualche canide o umanoide, ma soprattutto gatti. Gatti inaspettati, forse, forse anche già visti (date le serie come Warrior Cats) ma ad ogni modo caratterizzati alla perfezione. Ognuno con le sue caratteristiche, i suoi pensieri, il suo piccolo gruppo di sapiens da accudire e istruire. Semplicemente belli!

Descrizioni: Non mancano, sono belle e sono uniche, poiché dal punto di vista di Baffetto è chiaro che il poverino non possa conoscere ogni oggetto o creatura vivente che vede. Talvolta è un po' difficoltoso entrare nella sua testa, forse per il lessico ricercato misto a una già difficile visione del mondo felino, ma nulla di irreparabile o incomprensibile.

Originalità: Come detto in precedenza, non mancano i riferimenti a storie già viste, sebbene siano diverse, quindi interessa a qualcuno se siano già state pubblicate storie con protagonista uno o più digitigradi? No. Perfetto. Quindi dal mio punto di vista la storia merita e non solo perché a parlare è un gatto, poiché avrebbe potuto essere anche un cane, un pappagallo o qualsiasi altra cosa, ma per l'intera costruzione in sé, che da quel tocco in più al tutto.

Consigli generali: Solo uno: aggiorna per favore! Ormai siamo curiosi di vedere come andranno avanti le vicende di Baffetto e se inizialmente la storia fosse partita come una one shot o una mini raccolta dei soli tre capitoli...beh, fanne una storia! Nel caso non si fosse capito sì, merita davvero molto, quindi il mio unico consiglio è questo.

GIUDICE 2:
Non ho consigli faccio i complimenti all'autrice per il lessico.

GIUDICE 3:
Ho letto solo il primo capitolo della raccolta, “Storia di un gatto e del suo protetto”, in quanto era inserita nella categoria one-shot del concorso, il consiglio che mi sento di darti, nonostante la storia mi sia piaciuta molto (da brava gattara che non ho mai negato di essere), è forse quello di esagerare i pensieri “da gatto” che caratterizzano il protagonista nei confronti del mondo degli umani, se appunto vuoi dare un taglio più ironico.
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Titolo: Beatrice s’innamora d’un altro (Deus non vult)
Autore: semperinfelix

GIUDICE 1:
Copertina: Nonostante lo stile singolare, ho apprezzato la foto usata per lo sfondo, ma non posso dire lo stesso di alcuni piccoli elementi che disturbano l'occhio, come quell'omino sulla destra in alto, che reca una qualche scritta, troppo piccola da vedere (grazie wattpad, come sempre). Altra piccola mancanza è il nome autore, che sarebbe stato bene nello stesso font del titolo, azzeccato vista la complessità dell'opera, il che è un peccato.

Trama: Mi piace la base epica, che ricalca le grandi opere, ma mi è sfuggito un particolare legato alla sinossi che dice trattarsi di una “raccolta di novelle tragicomiche sui personaggi del mio romanzo principale” che non è ben chiaro quale sia.
Molto simpatica l'idea di fare una raccolta di questo tipo, la trama ha diverse sfaccettature della stessa medaglia, visto che sebbene i personaggi siano quasi sempre gli stessi, vengono esposte vicende diverse.
L'unico dubbio coinvolge l'epoca della storia, che non è molto chiara, se non si fa riferimento all'opera principale, ma nel complesso è una raccolta interessante.

Grammatica e lessico: I nomi di mesi, giorni, stagioni e via dicendo vanno in lettere minuscole. Anche “fuoco” in “isola del Fuoco” va piccolo, a meno che non si tratti di un nome proprio e in quel caso potrebbe andare “Isola del Fuoco”.
I dialoghi, se non preceduti da “disse”, “chiese” e via dicendo, vanno messi a capo riga. Tra un dialogo e l'altro, se mantenuti senza andare accapo, in genere va un punto, così come vanno i due punti prima di “disse”, “chiese” ecc.
Ci sono minuscole incomprensioni verbali come “[...] che con fin troppa leggerezza molti contraggono [...]”: visto che la storia si svolge al passato, anche questi verbi dovrebbero andare messi al passato.
Per il resto devo dire che il lessico articolato e ben orchestrato ci fa ricordare un romanzo di altri tempi, con l'epica tipica dell'epoca, senza tuttavia scadere nel volgare o nello scontato, strappandoci un sorriso anche nella sua complessità. Ottimo lavoro davvero!

Personaggi: Ben caratterizzati, ricalcano anch'essi persone di altri tempi, com'è giusto che sia e si vede il lavoro di attendibilità storica eseguito alla base, compreso il punto specificato in cui l'autrice ci dice di non essere certa di quel passaggio storico, ma che in fondo la novella è stata fatta per divertire. Più che apprezzato, davvero.

Descrizioni: Un po' carenti in alcuni punti, il che è un peccato, ma nel complesso fanno il loro lavoro, facendoci capire chi siano i personaggi e in quale mondo o epoca si muovano. Devo dire la verità: avrei apprezzato qualche descrizione in più nel corso del racconto, come la giostra o cose simili, che sì, non sono necessarie ai fini di trama, ma fanno immergere lettori esigenti come me ancora di più nel racconto.

Originalità: Come sempre per me sopravvalutata, posso dire che almeno questa volta l'originalità non manchi. L'ambientazione medievale non è il cardine che muove la storia, bensì la comicità di fondo, con una precisa morale di base, in alcuni casi, che fa chiedere al lettore se finirà mai il supplizio del “povero” Ludovico, la cui dama fedele talvolta ne architetta, ma soprattutto ne sa, una più del diavolo.

Riassunto consigli generali: rivedere l'impaginazione e aggiungere leggermente qualche descrizione in più. Penso che l'unico problema della storia sia l'effetto grafico, che ahimè mi è stato chiesto di giudicare, sebbene in caso di pubblicazione cartacea, se ne occuperebbe un editore.
Per le descrizioni è una questione proprio di piccole cose, perché non sono poi di così vitale importanza e la storia si comprende benissimo anche così.

GIUDICE 2:
Cambierei qualcosa nella copertina.

GIUDICE 3:
Mi sembra una novella in piena regola, credo di poterti solo fare i miei complimenti.
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Titolo: Il diario di Pandora
Autore: RickJolly

GIUDICE 1:
Copertina: Salta all'occhio per i suoi colori e fa il suo dovere di attrarre l'occhio, sebbene manchi completamente il nome autore, cosa che mi ha lasciato un po' perplesso. Tuttavia una volta addentrati nella storia ci rendiamo conto che la copertina cozza completamente con l'ambiente che ci viene proposto, ma soprattutto con la tematica seria e profonda. Purtroppo dal mio punto di vista penso che una storia tanto importante meriterebbe una copertina più articolata.

Trama: La trama è forte, ben articolata in una one shot di “poche” parole (basandomi sul tempo di lettura) e fa capire prontamente dove voglia andare a colpire.
Ho solo delle piccole perplessità che mi hanno fatto storcere il naso: la protagonista è una bambina/ragazzina ma sebbene non sia indicata l'età, si suppone abbia circa l'età di una ragazza delle medie o forse meno, che vive in una casa benestante, a giudicare dal fatto che il padre considera altre persone, come il bambino orfano, “inferiori”.
Ora, una ragazzina di quell'età può pensare al suicidio per una società corrotta se è cresciuta nella bambagia di una famiglia piuttosto benestante come la sua e non ha avuto sufficienti rapporti umani (come con i compagni di classe) per avere un confronto del mondo? Purtroppo la cosa mi è sembrata forzata.
Ci sono poi delle imprecisioni storiche o passaggi poco chiari, come la stampante 3D usata per il cibo degli impiegati del palazzo di vetro. Al massimo potrebbe essere un sintetizzatore di cibo, ma non è una cosa così pesante.
“[...] dopo la seconda guerra mondiale nessun bambino veniva sfruttato per lavorare” invece è una vera e propria incorrettezza storica: è risaputo infatti che nelle zone dell'Africa come il Congo o in Asia, i bambini vengono tutt'oggi impiegati in lavori come l'estrazione del coltan o nell'industria tessile. 
Per me avrebbe potuto prendere un voto anche più alto se non fossero state inserite tematiche delicate come il marciume del mondo o il suicidio trattati con troppa sveltezza, a parer mio, ma la base sottolineo che è molto buona.

Grammatica e lessico: Ci sono continui salti temporali dal presente a un passato non ben definito, lo evincono frasi tipo “[...] oggi però mi cadde lo sguardo su una miniera [...]”.
Alcuni congiuntivi, così come la punteggiatura, sono sbagliati e la sintassi delle frasi lascia molto a desiderare.
Un paio di frasi non sono concluse e andrebbero riviste.

Personaggi: Ripeto: se Pandora fosse stata più grande, allora tutto il discorso introspettivo avrebbe avuto un senso più corposo e la storia sarebbe stata anche migliore da un punto di vista psicologico e sociologico, ma così su due piedi alcune osservazioni non calzano con l'età della bambina. I personaggi di contorno si vedono appena, ma sono anche loro che mantengono a galla il tutto, lasciandoci intuire la loro funzione senza bisogno di altre spiegazioni.

Descrizioni: Non sono assenti, ma nemmeno sono articolate a dovere. Nelle one shot spesso non servono grandi descrizioni, ma a volte alcuni piccoli dettagli potrebbero aiutare meglio la comprensione dell'universo interiore dello scrittore, quindi sì, ho apprezzato quelle che c'erano, ma avrei preferito più precisione (e non mi riferisco ai soliti occhi e capelli, che sono, a parer mio, molto sopravvalutati).

Originalità: Ho apprezzato l'ambientazione fantascientifica su Marte, il discorso delle miniere, così come la controparte impiegata ecc e penso sia questo il vero punto forte della storia. Non si può parlare di vera e propria originalità, poiché molte opere trattano questa tematica, il marciume sociale, ma preferisco una storia sensata e fatta bene a una macedonia incomprensibile, quindi bel lavoro.

Consigli generali: da rivedere l'intera grammatica, che confonde spesso il lettore con i salti temporali imprecisi. Approfondirei questo discorso socio-psicologico e se mi posso permettere darei linee guida più precise sull'età di Pandora, perché così sembra una bambina/ragazzina piuttosto piccola e difficilmente in un contesto sociale come il suo, senza confronti con altri e con genitori assenti con cui dialogare, un bambino riesce a capire le dinamiche sociali da sé. Sì, la storia aiuta, ma penso che nessuno di noi a quell'età si sia mai posto domande tanto profonde da rischiare il suicidio per una società corrotta.
Continuerei su questa tematica fantascientifica, aggiungendo particolari alla storia in modo che possa essere più chiara la situazione sociale, politica e relazionale, non perché manchino spunti, anzi, questo è proprio il punto forte della trama, ma per poter dare un effetto ancora più dark al racconto.

GIUDICE 2:
Faccio i complimenti all'autore perché il messaggio che vuol far arrivare al lettore è veramente importante.

GIUDICE 3:
La copertina è colorata, pertinente con la storia, ma non so se lo stile cartoon sia adatto, un consiglio è quello di mettere anche il nome dell’autore. Nella trama passi da una tematica all’altra anche all’interno degli stessi paragrafi, l’ho presa come uno stream of consciousness dovuto alla scrittura su un diario, però può essere un po’ confusionario per chi legge. Non ho trovato errori grammaticali e il lessico è adatto ad una storia fantascientifica, solo ogni tanto perdi la consecutio temporum, passando da un presente ad un passato. Ti consiglio di suddividere il primo paragrafo in sottoparagrafi, magari quando cambi la tematica di cui la protagonista sta parlando.

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Titolo: Quel giorno di pioggia…
Autore: ChiaraGabbiano05

GIUDICE 1:
Copertina Non male, la foto è bella, ma quel titolo messo in quella posizione scomoda disturba l'occhio, così come il font usato per il nome, in una posizione altrettanto strana.

Trama: Sarò onesta: la trama prende e invoglia, facendoci chiedere il motivo per cui la protagonista abbia ricevuto la lettera e il racconto del suo passato si svolge bene e in modo lineare... ma il seguito mi ha lasciato confuso. Insomma, Jane riceve una lettera in cui viene scaricata perché l'attuale fidanzato ha incontrato l'ex, che gli ha spiegato per filo e per segno cosa i due avessero fatto quando stavano assieme.
Scusami, ma non penso davvero di aver capito il senso logico. Tralasciando che l'ex fa questa manfrina davanti alla sua attuale, nuova fidanzata, che come minimo avrebbe dovuto fargli una scenata, se guardiamo la reazione iper-emotiva del racconto, ma anche volendo, davvero qualcuno lascia il partner per una relazione passata?
Quindi chiunque abbia avuto una relazione, dovrebbe rischiare di essere mollato su due piedi.
Inoltre lui si lamenta del fatto che lei non gli ha detto della precedente relazione, ma è autorizzato a scrivere di getto una lettera per mollarla.
Non so, avrebbe avuto più senso se lui l'avesse vista in giro con un amico e fosse stato geloso, questo sarebbe stato già più comprensibile, ma è solo la mia opinione.

Grammatica e lessico: Attenzione ai trapassati! Quando inizia il ricordo legato a Michael, inizi con "aveva chiesto lui", ma prosegui con "gli dissi io". Questo salto verbale salta all'occhio perché la storia è già ambientata al passato remoto, quindi per un ricordo si usa il trapassato.
La sintassi è molto buona e il lessico ben sistemato, quindi i complimenti sono d'obbligo in questo caso.

Personaggi: Onestamente non ho potuto dare un voto più alto per una componente psicologica che ho cercato di valutare al meglio: in genere non divido maschi e femmine in una serie di comportamenti stereotipati, ma ho trovato molto strana questa reazione iper emotiva di lui. Diciamo che a livello ormonale, più che scrivere una lettera di getto alla fidanzata, lui avrebbe dovuto prendere a calci in culo l'ex, ma facciamo anche che Michael sia un tipo molto emotivo e ok.
Quando lui torna da Jane, questa fa una pappardella intera su quanto sia diventata forte, ma non si arrabbia nemmeno quando lui le spiega l'accaduto. 
Ora, l'amore non è razionale e ci siamo, alcuni comportamenti sono portati all'estremo forse anche per creare dramma, ma penso che i personaggi siano un po' forzati.

Descrizioni: Molto buone e accurate, ci si può immergere nel racconto solo leggendo i dettagli inseriti, quindi non ho nulla da dire in merito.

Originalità: Come in ogni storia d'amore, c'è il drama, ma il problema secondo me è che l'iper emotività tende a rovinare un po' quell'effetto curiosità che viene instillato all'inizio. Il drama va bene, il voler rendere i personaggi emotivi anche, ma questo eccesso per me ha un po' rovinato il racconto.

Consigli generali: dare un'occhiata alla psicologia dei personaggi perché messi così sembra quasi che lui abbia un disturbo al limite del borderline e lei un problema di dipendenza affettiva.

GIUDICE 2:
L'unica cosa che aggiungerei sono dei dettagli sulla protagonista ma penso che la storia sia fantastica anche così.

GIUDICE 3:
La copertina è molto colorata ed attira l’attenzione, la struttura è ben fatta, nonostante troverai un modo per far risaltare meglio la scritta bianca sovrapposta in alcuni punti alla luce chiara dell’immagine. Quando utilizzi il corsivo per il racconto della tua storia, ricordati di cambiare quando interrompi il dialogo e dalle azioni, non ho capito quale sarebbe il titolo “quel giorno di pioggia” o “il ragazzo dell’ombra”?
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Ok! Eccoci alla fine anche di questo capitolo dedicato ai consigli!
Per la classifica dovrete aspettare non tantissimo, ve lo prometto❤

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