Barriera corallina
Sentivo lo sguardo di Draco su di me. Un misto di ghiaccio e fuoco. Mi sforzai di tenere gli occhi fissi sul mio libro, di concentrarmi su quelle pagine, che erano scritte con grandi caratteri neri, i quali spiccavano sulla carta ingiallita. Purtroppo per il mio cuore, che batteva furiosamente, potevo fare ben poco.
-Sembra interessante- disse Draco.
-Molto- replicai io, le dita che tremavano. Era complicato. Con Draco era sempre tutto complicato.
Un tocco leggero. Sussultai, presa alla sprovvista. Sollevai appena lo sguardo, sapendo bene cos'avrei trovato. Le sue dita che sfioravano le mie. Il mio cuore si fermò. Il mio respiro tremò. Io alzai finalmente lo sguardo e incontrai i suoi occhi grigi come un sogno proibito. L'insegna del locale brillava sulla sua spalla destra. La barriera corallina. Un nome carino per un locale in riva al mare, che sembrava quasi buffo sopra la spalla di Draco. Restai alcuni istanti ad ammirarlo. Draco Malfoy. Il mio ragazzo. Era strano pensarlo. Lo avevo perfino odiato un tempo, ed ora eccoci lì, insieme. Le nostre dita si agganciarono, come se non esistesse altro al mondo tranne noi due.
-E sono indiscreto se ti chiedo cosa leggi?-
-Leggermente- giocai, la voce trasformata in un sussurro esile.
Lui piegò le labbra in un mezzo sorriso. Un sorriso decisamente intrigante. Mi ritrovai ad ammirare i suoi lineamenti. Ogni tanto ero certa che fosse il frutto di una qualche antica scultura. Forse era una statua che aveva preso vita... oppure erano gli occhi dell'amore a farmelo vedere così. Sì, probabilmente era così. Troppo innamorata, ecco qual era il mio problema. Mi sforzai di dissimulare. Cosa che comunque risultò inutile. Lui sapeva, era evidente.
-Lovecraft- mormorai, spostando lo sguardo nel locale vuoto. Eravamo gli unici clienti.
-Chi?- domandò, fissandomi con attenzione.
-Un Babbano... beh, non del tutto Babbano, pare che avesse qualche potere-
Draco aggrottò la fronte. La parola Babbano in lui evocava sempre vecchi ricordi. E in me evocava una strana sensazione. Draco avrebbe mai accettato la mia natura?
-E cosa scrive questo tipo?- chiese, come per scacciare un fantasma che aleggiava tra di noi.
-Horror, storie horror- ma sapevo che era riduttivo. Lovecraft creava e distruggeva mondi.
Draco annuì, ma il suo sguardo era perso nel vuoto. Stava pensando, era chiaro. L'idea della vacanza era stata sua. Un momento di tranquillità. Solo io e lui. -Che ne dici di fare una passeggiata?- propose.
Annuii. Eravamo seduti lì già da parecchio in effetti.
Uscimmo dal bar e camminammo fianco a fianco. Il nome del locale, "La barriera corallina" spiccava anche in cima al piccolo edificio. Io tenevo ancora in mano il libro aperto.
-Comunque ho dato un'occhiata al giornale di oggi- mormorai, per spezzare il silenzio, troppo imbarazzante quando si estendeva. Su di noi il cielo era tanto scuro da sembrare una lastra di piombo.
-Quindi?- m'incalzò, dando un calcio a un sassolino che rotolò lungo la strada.
-Gli animali magici stanno avendo dei comportamenti strani in quest'ultimo periodo- continuai, riportando lo sguardo sul libro. Era più facile trattare con i libri.
-A furia di camminare e leggere un giorno andrai a sbattere contro un palo, Granger- mi afferrò per il gomito, tirandomi di lato.
-Oh, quando fai così... - alzai lo sguardo e lo fissai. Lui sollevò un lato delle labbra carnose. I suoi occhi erano gelidi laghi grigi.
-Quando faccio così cosa?- chiese, inclinando di lato la testa. Ciocche bionde scivolarono lungo il suo viso. -Cosa stavi dicendo, Granger?- le sue mani scivolarono dolcemente sui miei fianchi, tirandomi verso di sé. Le labbra s'incurvarono in un sorriso asimmetrico.
-Oh! Sei così... dovremmo concentrarci sugli animali magici- mormorai, tornando su un argomento che mi faceva sentire più a mio agio. -Sono strani, aggressivi-
-E da questo cosa deduciamo?- chiese, il tono tornato teso.
Io feci per rispondergli, poi notai qualcosa che mi fece trasalire. -Che siamo nei guai- gemetti, lo sguardo oltre la spalla di Draco. Perché là dietro stava succedendo qualcosa. L'acqua s'increspava. C'era qualcosa là sotto... qualcosa di grosso. E un senso di paura mi agguantò la gola, impedendomi di parlare.
-Cosa stai... - Draco si voltò, seguendo il mio sguardo e... sgranò gli occhi. -Quella roba cos'è?-
Il tentacolo guizzò fuori dal mare proprio in quel momento. Sobbalzai, incredula. Che cos'era? Un secondo tentalo uscì dallo specchio d'acqua. Era di uno strano blu.
Draco imprecò e si frappose tra me e il pericolo. Un antico cavaliere.
-Credo che sia un mostro marino- mormorai.
-Non mi piace, non mi piace per niente- dichiarò Draco, sollevando un braccio, come per pararmi da un colpo invisibile. -E come si uccide questa roba?- borbottò, estraendo la bacchetta.
-Aspetta- cercai di ricordare. Li avevamo certamente fatti i mostri marini. Avrei solo dovuto ricordare.
-Non vorrei metterti fretta- gemette Draco, la bacchetta stretta così tanto che le nocche gli erano diventate bianche -ma qui c'è bisogno di una soluzione... immediata- e lanciò un incantesimo balzando di lato per evitare un tentacolo.
-Il fuoco- ricordai, l'aria che mi mancava -il fuoco, bisogna bruciare i tentacoli-
Draco gridò qualcosa che non compresi. Aveva sentito? Se non lo aveva fatto, beh, eravamo spacciati. E poi vidi il fuoco uscire dalla punta della sua bacchetta. E il mostro lanciò un verso tanto straziante da sembrare umano. Allontanò i suoi tentacoli da Draco e ritornò giù, nel mare.
-Ce l'abbiamo fatta- sussurrò.
Sì, ce l'avevamo fatta. E mi lasciai cadere a terra, le gambe che non mi sostenevano più.
Non so quanto tempo passò. Era ormai quasi il tramonto quando io e Draco ci lasciammo cadere in spiaggia, sulla sabbia finissima. Mi sentivo esausta e i muscoli della schiena mi facevano male.
Il cielo si stava colorando di rosa, scacciando l'azzurro. Presto sarebbe calata la notte. Guardai il mare che ruggiva. Le onde scivolavano selvaggiamente sul bagnasciuga. La schiuma bianca si mischiava con il blu dell'acqua splendente.
-Credi che ci siano altri mostri simili?- sussurrai.
-Paura, Granger?- mi rispose Draco, sollevando un sopracciglio. Arrogante, ecco che impressione mi trasmetteva. Arroganza.
Lo guardai male, ma Draco mi sorrise. Doppiamente arrogante.
-Se anche ci fossero hai accanto a te il miglior cavaliere del mondo, Granger... ti difenderò io... meglio di Lancilotto-
-Non ho bisogno di essere difesa... ma grazie comunque-
-Solo grazie? Io speravo in qualcosa di più concreto- piegò le labbra.
-Per esempio?-
-Non saprei... magari un bacio- dichiarò, sfrontato.
-Un bacio?- e non riuscii a non sorridere.
-Proprio un bacio... hai presente?-
-Oh, sei insopportabile- mi spinsi avanti e gli stampai un leggero bacio sulla calda guancia.
-Io intendevo un bacio vero, Granger- mi rispose, l'espressione seria.
-Perché questo è finto?- chiesi, fingendo di fare il broncio.
Draco storse il naso. -Ho capito... questo è un vero bacio- e balzò in avanti. Le sue labbra aderirono alle mie. Io rimasi qualche istante così, il corpo rigido, immobile come una statua di ghiaccio. E poi...
Mi sciolsi. Semplicemente. Divenni liquido, cenere, nulla tra le sue braccia, con le quali mi stava avvolgendo. Beh, forse non era poi così male...
-Che ne dici? Il bacio vero è molto meglio- sussurrò contro le mie labbra.
-Zitto, Malfoy- e questa volta fui io a baciarlo. Ehm, solo per zittirlo ovviamente.
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