Jakob il bugiardo

Genere: commedia, drammatico

Durata: 119 minuti

Trama

Durante la seconda guerra mondiale, in un piccolo ghetto ebraico della Polonia occupata, Jakob Heim, proprietario di un caffè chiuso da tempo, ascolta per caso un bollettino radio proibito che annuncia alcuni successi dell'esercito sovietico sui nazisti. Il giorno dopo comunica queste notizie a due amici ormai in preda allo sconforto. Le voci si allargano anche agli altri e ben presto circola la notizia che Jacob possieda un radio, crimine grave punibile anche con la morte. Tuttavia la voglia di speranza prevale sulla paura, e ogni mattina gli abitanti del ghetto chiedono di conoscere le novità. Jakob, incapace di deluderli, fa trapelare finti bollettini di guerra, inventa avvenimenti e situazioni incoraggianti. Anche i tedeschi infine vengono a sapere dell'esistenza di questa radio. Non trovando però niente, il generale fa radunare tutti in piazza e minaccia di uccidere dieci persone, se il possessore della radio non si costituisce. Jakob avanza, sale sul palco, confessa che la radio non è mai esistita. Gli intimano di dire la verità. Lui non lo fa, e viene ucciso.

Personaggi

Jacob Heym: Robin Williams

Max Frankfurter: Alan Arkin

Mischka: Liev Schreiber

Lina Kronstein: Hannah Taylor Gordon

Kowalsky: Bob Balaban

Voto:

10

Dove vederlo:

Apple TV

Commento mio personale

Ad interpretare Jakob, nel film più recente, il sempre eccezionale Robin Williams, che dimostra per l’ennesima volta al pubblico, la sua versatilità, caparbietà e bravura come attore, sia di commedie, sia di film drammatici e più impegnati. Memorabili, tra le sue interpretazioni, il ruolo di Adrian Cronauer in “Good Morning, Vietnam” (1987) e del Professor John Keating nel film “L’attimo fuggente” (1989). “Jakob, il bugiardo” è lontano anni luce da altri film del filone “Shoah e Olocausto”, dove queste tematiche vengono espressamente raccontate in maniera drammatica e realistica. Completamente diverso da “La vita è bella” di Benigni, altro gran bel film, a cui erroneamente, viene spesso paragonato. Jakob, incarna i panni di un eroe anticonvenzionale, che basa la sua forza sul potere della bugia. Le bugie, stavolta  rappresentano un antidoto essenziale e indispensabile, per non soccombere alla rassegnazione e alla disperazione. In questa vicenda, leggerezza, tenerezza, e un’amara ironia si alternano alla tristezza, allo sconforto e al dramma di un domani senza certezze. Il film è un inno alla speranza, alla vita, alla voglia di ricominciare, di sperare in un futuro migliore. Una speranza e un eroe di cui avremmo bisogno anche ai giorni nostri. Per cambiare le cose. Per poter  smuovere le coscienze della nostra società attuale, un agglomerato di persone che non si stupisce più di nulla, che preferisce ignorare piuttosto che pensare. Troppo abituata alla violenza, all’odio, al male. Il male, di cui l’Olocausto ha rappresentato una delle espressioni peggiori e più cruente. Un’ atrocità talmente feroce e devastante, che è impossibile dimenticare. E’ necessario ricordare. Conservarne il ricordo e la memoria, affinché certi orrori non si ripetano mai più.


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