✔Deadly Warriors


Eccomi di ritorno dalle bellissime spiagge calabresi! Come promesso, nonostante il sole, le brioches con gelato, granite e ogni ben di Dio, sono riuscita a leggere le vostre storie perciò ciancio alle bande! Si parte.

La storia è Deadly Warriors e, ammetto, ho faticato molto a leggerla. Cerchiamo di capire perché:

GRAMMATICA/LESSICO: dunque, il problema più evidente è quello dei tempi verbali. Non esiste un minimo di consecutio, ovvero concordanza di tempi: si passa dal presente al passato nella stessa frase come se non fosse nulla.

Esempio:

"Quando uscii dall'aula e mi avviavo verso la mensa, la mia meta fu dirottata dalla folla di studenti che si dirigeva dalla parte opposta dell'edificio". Qui ci sono errori di tempi verbali evidenti e una costruzione del periodo decisamente contorta. Tieni presente che una meta non viene dirottata: un viaggio, un tragitto, un cammino possono essere dirottati ma una meta no. Una soluzione potrebbe essere "Quando uscii dall'aula avviandomi verso la mensa, venni dirottata dalla folla di studenti che si dirigeva dalla parte opposta dell'edificio".

Ancora più avanti, capitolo 12, "Erano passati due giorni da quando avevo parlato con Cassandra. D'altronde due ore fa...". Anche qui stesso problema.

Altro problema, meno evidente a un occhio poco addestrato, è la virgola fra soggetto e verbo, per esempio, o la mancata concordanza di genere e numero. Ti faccio due esempi per comprendere (sempre capitolo 12)

"Io, ero felice": ricorda che la virgola non deve mai separare il soggetto dal verbo.

".. o perché finalmente sarei potuta schiarirmi le idee, lontano da lui, lontano da tutti": qui l'intera frase non va bene. Da un lato abbiamo un verbo completamente errato (" sarei potuta schiarirmi") e dall'altro la parola "lontano" è sbagliata nel genere (si riferisce alla protagonista, femminile, quindi è "lontana")

Ci sono anche imprecisioni di apostrofi o accenti. Ricordati che i sostantivi maschili non vogliono l'apostrofo sull'articolo indeterminativo. Quindi "Un ordine" non "Un'ordine". Per gli accenti, quello che tendi a sbagliare maggiormente è il "sì" affermazione che scrivi senza accento, ovvero come se fosse un "si" riflessivo.

Il lessico non è né ricercato né particolareggiato. Non differisce molto dall'italiano parlato e questo, secondo il mio punto di vista, rappresenta un limite. A volte si tende a confondere la semplicità di un linguaggio con la fruibilità: più semplice è la scrittura più persone possono godere della storia. Sbagliato, a mio avviso. Un linguaggio semplice me lo aspetto da una conversazione non da un libro. Lo scrittore, o chi ama farlo, desidera essere incisivo con le sue parole, descrittivo, evocativo... insomma, uno scrittore ama le parole, le sfumature, gli aggettivi, perché sono queste piccole cose a rendere una storia diversa dalle altre. E, se questo non bastasse, pensate a quanti termini diversi ha l'Italiano per indicare una stessa cosa. Ogni sinonimo ha una sua musicalità, un proprio tono e un proprio stile che si adatta a un momento, a una narrazione o a uno scrittore. Faccio un esempio per rendere le idee:

prendiamo la parola in uso comune "Culo". Troviamo i sinonimi: "deretano", "sedere", "chiappe", "fondo schiena"... Ognuno di essi potrebbe essere adatto a una storia diversa e il fatto che per semplicità noi si dica "culo" non fa di questa opzione la migliore da scegliere per un libro. Quando si scrive bisogna valutare e soppesare le parole (l'esempio non ha a che fare con la storia in questione, rappresenta solo un esempio veloce di ciò che voglio dire), per scegliere quella che meglio si adatta alla nostra situazione.

STILE: Nulla da dire: è semplice, diretto, senza fronzoli né giri di parole. La trama non è complessa e ciò permette di seguirne bene il filo. I personaggi non sono molto caratterizzati né approfonditi. Si lasciano leggere ma non rimangono molto nel lettore.

Purtroppo non mi sono spinta tanto in là nella lettura. I miei occhi continuavano a trovare errori grammaticali e questo ha influito negativamente sull'intera lettura. Non sto dicendo questo per sminuire o fare ironia: lo dico per spiegare perché non sono in grado di valutare né la coerenza né l'originalità.

In generale:

Grammatica: 4/10

Stile: 5/10

Coerenza: S.V.

Originalità: S.V.

Totale: non mi sento di dare un voto complessivo, proprio perché alcune voci sono Senza Voto.

CONSIGLI: Per prima cosa, ti consiglio di rileggere bene tutto e di correggere gli errori che, ahimè, inficiano la lettura. Una volta fatto questo, prova a prendere un foglio bianco e a scrivere tutto quello che riguarda la tua protagonista: solo così potrai dare vita al personaggio. Più lo caratterizzi, più esso sarà vivo e credibile. Terminata la protagonista, ripeti la stessa cosa per gli altri personaggi. Quando dico di scrivere tutto quello che caratterizza il personaggio intendo proprio tutto: dal colore dei capelli alla marca di scarpe preferita, dalla musica che ascolta alle gestualità che ripete quando è nervoso. Fuma? Che sigarette fuma? Beve? Cosa? Ha un modo di dire, un'espressione tipica?

Rendi vivo il personaggio prima di tutto dentro di te e poi fallo conoscere al lettore!

Spero che tu non te la sia presa per il fatto che non ho concluso la lettura: purtroppo avevo avvisato che sarei stata una "spietata" lettrice. Tuttavia sono convinta che riuscirai a sistemare le cose che non mi hanno convinta e che la tua storia sarà bellissima!


p.s. La copertina mi è piaciuta tantissimo!

Qui finisco, baci e a presto!

Barbara.


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