Chapter 5.
Si era torturato così tanto per quel bacio a stampo che si sentiva - di nuovo - una 15enne alle prese con il suo primissimo fidanzato; ogni tanto morsicava il labbro inferiore per sentire ancora il sapore di Gerard, non voleva neanche mangiare a cena e lavarsi i denti perchè aveva troppa paura che l'acqua o il cibo potessero cancellare le prove della presenza del suo professore.
Non gliene fregava nulla di quello che avrebbero detto i suoi compagni, ormai il suo solo desiderio era stare con Gerard e rimanerci per tanto, tanto tempo.
Arrivare all'ultima ora fu straziante per entrambi, volevano vedersi subito, ne avevano la necessità, il bisogno fisico.
Il più grande ci aveva pensato molto, avevano 8 anni di differenza.
Ma l'età non conta, vero?
Forse invece conta, soprattutto se la differenza è cosí grande; avevano interessi diversi.
Gerard aveva già avuto diverse esperienze -anche se 2 non possono effettivamente essere considerate tante - e aveva avuto l'occasione di essere sia passivo che attivo, aveva subito e sottoposto, sapeva come andavano le cose, supponeva che Frank fosse vergine, e aveva ragione.
E se avesse avuto paura? Certamente una relazione non si può basare solamente sul sesso, ma è una parte abbastanza fondamentale e non si può dire il contrario, o almeno per la maggior parte delle coppie funziona così.
Gli sembrava così fragile, così indifeso, voleva essere di più per lui, più che un semplice professore, più che un semplice amico, più di tutte e due le cose messe insieme.
Da quando aveva iniziato a fare questi pensieri non era più riuscito a concentrarsi sul lavoro, si impappinava mentre parlava, perdeva il filo del discorso, sbagliava i nomi, le date... e oltre a sbagliare queste piccolezze sbagliava anche a farsi condizionare così tanto dalle parole di Ray.
--
"Frank Iero?"
Alzò la testa speranzoso per vedere se fosse presente, non vederlo fu come ricevere una pugnalata.
Deve venire a scuola, per me.
Era un pensiero così egoista; provò a riformularlo.
Deve venire a scuola, per noi.
Molto meglio, anche se non esisteva alcun noi, solo un Gerard Way, 27 anni, Gay e indeciso e un Frank Iero, quasi 19 anni, quasi gay, quasi convinto, quasi qualsiasi cosa.
-Scusi professore, avevano chiesto di me in segreteria-
Un sospiro di sollievo.
Una sensazione di leggerezza mai provata prima.
No Gerard, torna fra noi.
Doveva consegnare le verifiche e non perdersi in pensieri da ragazzino in piena crisi ormonale.
Era un lavoro straziante farsi passare 15 ragazzi e ragazze e commentare il loro test uno per volta prima di arrivare a quello più bello di tutti, quello scritto meglio
-Frank Iero, 9.-
Aprì il foglio protocollo in cerca di una spessa linea rossa, prese la mano del più piccolo rabbrividendo un po' al contatto con la sua pelle calda e la posò al di sotto della riga
-Vedi, qui è sbagliato, lo psicologo è Skinner e non Pavlov-
Frank non aveva fatto alcun errore, se lo stava inventando al momento; sul foglio, sottolineato in rosso c'era scritto:
Ti va di fermarti qui oggi?
Cazzo se gli andava, gli andava eccome.
Annuì con la testa più e più volte sorridendo come un ebete, Gerard cercò di soffocare una risatina perchè sembrava una di quelle statuine con la testa attaccata al collo con una molla, era ridicolo e grazioso allo stesso tempo.
Tornò al posto tenendo la stessa espressione estasiata, era così contento e emozionato.
Non smise un attimo di fissare Way mentre consegnava le verifiche, e si sentì quasi lusingato nel vedere che tra tutti gli studenti presenti in quell'aula, tra tutti gli studenti presenti in quella scuola, tra tutti i ragazzi che vivevano in quella città, quella provincia, quella regione, quello stato, quel continente, quel pianeta, quell'universo, avesse scelto proprio lui; Frank Iero.
Non aveva nulla di particolare, perchè alla fine non esiste nessun individuo totalmente diverso da un altro; magari lui aveva un modo di pensare diverso da quello di tutti i ragazzi della sua scuola, ma sicuramente nel mondo qualcuno la pensava esattamente come lui.
Questa cosa lo spaventava terribilmente, voleva dire che Gerard, il suo Gerard, avrebbe potuto trovare un sostituto in qualsiasi momento.
-Frank..-
Era totalmente sbagliato, no, non l'avrebbe permesso!
Gerard era suo, suo e di nessun'altro al mondo, vaffanculo, vaffanculo, vaffanculo.
-Frank-
Era così geloso, così invidioso di tutti gli uomini che ronzavano intorno a Gee anche solo per chiedergli l'ora, dovevano stargli lontano, non dovevano neanche guardarlo
-Dovete... stargli.. lontano-
-Frank!-
La sua compagna di banco gli aveva appena tirato una gomitata sulle costole e lo stava guardando storto
-È mezz'ora che borbotti cose senza senso, mi stai dando fastidio-
Gnegnegne, fottiti Nestor.
-Posso sapere per chi ti stai tormentando tanto?-
S'irrigidì di scatto e la ragazza se ne accorse perchè gli posò una mano sul braccio nel vano tentativo di calmarlo.
-N...nessuno- riuscì a dire infine, ma neppure lui era convinto
-Abbassa la voce o quell'idiota di Way ci sentirà... sai che si dice che sia gay e che faccia sesso con i suoi stessi studenti... nei bagni!-
-Lui non è un idiota!-
La fulminò con gli occhi, non doveva permettersi di chiamarlo così.
-Chi è un idiota? Nestor, Iero, vogliamo saperlo pure noi-
La voce dell'insegnante fece zittire tutta la classe e decine di occhi curiosi erano puntati su di loro.
Ew.
Indugiò un attimo cercando una scusa casuale ma...
Driiiiiiiiin
La campanella.
Finalmente.
Potevano stare soli.
Insieme.
Era un controsenso, soli insieme.
Un bellissimo controsenso.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top