Chapter 15.
Due capitoli in un giorno, woooh.
Scusatemi ma non avrei resistito per un'altra ora, volevo pubblicarlo giovedì MA VBB
Quando si svegliò sentì Frank accarezzargli i capelli.
Aveva raccolto le cose che aveva fatto cadere prima di addormentarsi e aveva messo a posto casa.
Anche quando lo salutò augurandogli il buongiorno, Frank non alzò lo sguardo.
Sembrava triste, vederlo in quello stato lo fece sentire male, sentiva come una voragine nel petto.
-Ehi- posò la sua mano sul braccio tatuato del più piccolo -Tutto ok?-
Si chiedeva come facesse Gerard a sopportarlo, da quando si erano messi insieme si era comportato come uno stronzo, sempre.
Eppure lui era ancora lì, l'aveva sempre aiutato e se ora aveva un posto dove dormire era solo merito suo.
Gerard era una persona speciale e lui era troppo egoista e meschino per poterlo avere al proprio fianco.
Meritava di meglio, e lui meritava di peggio.
-Gee perchè non sei a lavoro?-
-Non sono stato bene, ero preoccupato per te-
Era come se ad ogni parola detta qualcuno gli infilzasse dieci coltelli nella schiena, era un dolore troppo forte da sopportare.
Si era preoccupato per lui, non era andato a lavoro per lui, lo guardò in faccia; aveva il viso più bianco del normale e due occhiaie così viola da farlo sembrare ancora più pallido.
Cos'aveva fatto a quell'uomo?
-Frank, vuoi dirmi che hai? Hai gli occhi rossi e gonfi, cos'è successo?-
Oh, erano successe tante cose; ad esempio, mentre lui era in ansia per il fidanzato, Frank si stava scopando una ragazza.
E sempre per esempio, essendo appunto una ragazza sarebbe potuta rimanere incinta.
Tutto nella norma, no?
-Tu sei sempre carino con me e io sono un idiota. Mi odio, e dovresti farlo anche tu. Dovresti odiarmi. Dovresti... Gerard.. devi odiarmi-
Se si era ripromesso di non piangere, ora era andato tutto a fanculo.
Oltre a piangere, stava singhiozzando.
Gerard lo abbracciò, voleva calmarlo ma non sapeva come, cazzo perchè ci doveva essere sempre un problema?!
-Frank, dimmi che è successo..-
Posizionò due dita sotto al suo mento, alzandogli il viso.
Ora i loro occhi erano alla stessa altezza, erano così gonfi da far spavento.
Come pensava di obbligare Jamia a stare zitta quando era lui il primo a crollare? Doveva comportarsi come se non fosse successo nulla eppure era appena scoppiato in lacrime.
Desiderava scoppiare in quel momento, anzi, polverizzarsi.
Sì, buona idea.
Di lui sarebbe rimasto solo un cumolo di polvore da buttare nel cestino, sarebbe stato bello.
-Dove sei andato ieri sera?-
-Al bar, e poi a casa Gwen-
Spalancò gli occhi, perchè non lo aveva chiamato? Che aveva fatto a casa di Gwen?
-Non ti ho avvisato perchè avevo il telefono scarico, vedi? Sono un casino, tu ti sei preoccupato per un idiota come me, tu non devi preoccuparti. Tu devi essere felice. -
Non ce la faceva più, sentirsi dire quelle cose lo stava uccidendo.
Lui era felice, Frank lo rendeva felice.
Frank era tutto quello che aveva desiderato, trattenne una lacrima che minacciava di uscire.
-C'è dell'altro?-
Oh sì, certo.
Ma queste son cose che non puoi sapere, caro Gerard. E sai perchè? Perchè non ho le palle di dirtelo; ti ho tradito! Ti ho tradito porca troia!
Dopo neanche un mese e con tutto quello che hai fatto per me. . Io... io...
-No. Solo questo-
Bugiardo, sono solo un bugiardo.
Faccio schifo, faccio veramente schifo.
-Ascoltami Frank, forse ho esagerato ok? Se mi preoccupo per te è solo perchè ti..-
Voleva dirlo, ti amo. Lo amava? Sì. Ora ne era sicuro.
Ma in quel contesto sembrava una frase messa lì tanto per rassicurarlo, per dargli il contentino.
Doveva essere una cosa speciale invece, doveva essere un momento perfetto.
-.. voglio bene. E non posso odiarti neanche volendo, sei parte di me Frank, anche se solo da tre settimane e qualcosa, non posso negare di provare un forte senso di protezione nei tuoi confronti-
Si chiedeva come facesse Gerard a trattarlo così anche quando era nel torto marcio.
Era lui che lo trattava male.
Era lui che non l'aveva avvisato.
Era lui che lo aveva tradito.
La colpa era solo sua, e sarebbe morto con questo rimorso ne era sicuro.
-Mi fido di te, se mi dici che non è successo nulla di preoccupante allora ok, vieni qui-
Gli fece segno con la mano di sdraiarsi di fianco a lui, e poi, ovviamente l'avrebbe abbracciato fino a rompergli qualche costola.
Fino a fargli mancare il fiato.
Si accoccolò tra le braccia di Gerard, era così... tutto.
Gerard era tutto, e lui l'aveva imbrogliato, si era preso gioco di lui.
-Scusami se sono un casino-
-Va bene così, sei il mio casino... sei il casino che amo-
Erano abbracciati, stretti in quel divano troppo piccolo anche per una persona sola.
Gerard gli aveva appena detto che lo amava, sarebbe stato tutto perfetto se non ci fossero state quelle vocine nella sua testa
'L'hai tradito Frank'
'Questa volta l'hai fatta grossa'
'Come ci si sente a mentire ad una persona che ti ha appena detto -ti amo- ?'
E poi, la più forte e chiara di tutte.
'Divertiti e non fare cazzate, ok?'
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top