Chapter 10.

Ok, come annunciavo nel "capitolo" precedente avrei staccato le frasi perchè mi sembrava più bello da vedere ma Wattpad per qualche strano motivo a me ignoto non me lo fa fare.

Questo diciamo che sarà un capitolo abbastanza importante e più lungo del solito, inoltre ci tenevo a far vedere sia il punto di vista di Gerard che di Frank per creare un po' di suspance, quindi ci saranno un sacco di -- .

Aniuei, spero che sia di vostro gradimento e spero di aver reso al meglio le emozioni.

Erano passate poco più di 3 settimane da quando si erano messi insieme, ma l'affetto che si dimostravano l'un l'altro era abbastanza per farli andare avanti come se fossero una coppia sposata.

I voti di Frank erano passati da una tiratissima D- a una B più che abbondante e anche il rapporto con i genitori, che era in una situazione abbastanza critica andava sempre meglio.

Tutta quell'energia positiva la prendeva dal suo ragazzo e dagli amici che aveva iniziato a frequentare, oltre a Gwen ( che non sapeva ancora che fosse gay ) si era aggiunto pure il fratello di Gerard; Michael.

Avevano più o meno la stessa età, ma lui era sicuramente più sveglio, aveva già capito che i due stavano insieme e aveva fatto promettere a Frank di impegnarsi con questa storia.

Ormai la casa di Gerard era la sua tana, il suo rifugio dal mondo esterno, il suo piccolo angolo di paradiso; rimanevano accoccolati tutto il pomeriggio a parlare di loro e di quanto le loro vite siano sempre state abbastanza travagliate, e poi puf, avevano trovato un lume di speranza, Frank nella musica e Gerard nell'arte.

Gli aveva raccontato di come suo padre l'avesse buttato fuori di casa quando l'aveva sorpreso assieme al suo fidanzato dell'epoca.

-Puoi anche non dire nulla ai tuoi della nostra relazione-

Il discorso era finito così, ma nella sua testa Frank pensava che avrebbe dovuto svuotare il sacco, prima o poi.

Doveva ancora dirlo a Gwen, perchè vedeva che comunque la ragazza sembrava interessata a lui e non voleva darle false speranze; sperava che comprendesse e che non lo giudicasse.

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Quando si decise a presentare Gerard alla sua famiglia era la sera del suo compleanno, non avevano organizzato nulla di particolare, una semplice cena.

Sarebbe venuto pure suo padre; viveva in un'altra città distante circa 300km e si sarebbe fatto ore di macchina per sentirsi dire che suo figlio era gay, lo trovava abbastanza divertente.

La sera prima aveva chiesto a sua madre di preparare qualcosa in più perchè voleva che venisse pure un suo amico, Linda era così contenta che suo figlio avesse finalmente legato con qualcuno che non si fece alcun problema.

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Si erano messi d'accordo per telefono, doveva essere davanti alla casa di Frank per le 8 di sera.

E se non fosse piaciuto ai suoi? O peggio, se l'avessero cacciato fuori di casa?
Non voleva che il suo ragazzo provasse quel che aveva provato lui diversi anni prima, anche se era passato molto tempo quella ferita bruciava ancora.

Si ricordava l'espressione disgustata sul volto di sua madre, e poi, Mickey, dio, il suo volto spaesato mentre suo padre gli urlava "Vai a prendere le cose di tuo fratello e portale giù", si ricordava il dispiacere nei suoi occhi mentre vedeva il fratello maggiore preso a schiaffi, bleah.

Stava per digitare il numero di Frank per dirgli di rimandare tutto, che sarebbe stato meglio se avessero rimandato.

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Erano le 06.30, Gerard sarebbe arrivato tra pochissimo tempo.

Aveva paura di mandare a monte tutto e di deludere i suoi genitori, che poi perchè avrebbe dovuto spiegare che era gay? Una coppia etero lo fa? Si siede a tavola e dice

"Mamma, papà, non vorrei deludere le vostre aspettative ma sono fidanzato con una donna... sono etero, già. Mi dispiace. "

No! E allora perchè doveva dare spiegazioni?

Voleva rimandare ad un altro giorno, ma doveva farlo per loro, per lui e per Gerard, il passo seguente sarebbe stato avere il coraggio di camminare a scuola mano nella mano, o baciarlo davanti all'uscita come fanno tutte le coppie.

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7.45, mancava così poco! Era seduto su una panchina davanti alla casa di Frank, aveva bisogno di pensare, e di fumare.

Il fumo saliva in cielo disperdendosi nell'aria, come i suoi pensieri ai quali non aveva ancora trovato un senso logico, cos'avrebbe dovuto dire?

"Ciao, sono il fidanzato di vostro figlio. Oh, ma non si preoccupi, riusciremo lo stesso a darvi tanti nipotini! "

Inspiró a fondo prima di alzarsi e andare verso quella casa cosí spoglia che non sembrava assolutamente quella del suo ragazzo.

Voleva girarsi e scappare da lì.

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Al suono del campanello si lasciò scappare un urlo che avrebbe spaventato chiunque, non poteva essere Gee.

Premette la mano sulla maniglia rimanendo lì immobile come se si fosse dimenticato come si apre una porta e solo dopo aver espirato violentemente la tirò a se di scatto.

-Papà?-

Tutta la tensione si scaricò di colpo alla vista di quell'uomo, in tutto quel tempo era dimagrito un sacco e si era tinto i capelli di un nero non suo.

-Questa sera vi devo presentare una persona-

-Una ragazza?- chiese speranzoso

-Un ragazzo, si chiama Gerard-

Basta! Doveva cucirsi quella bocca e aspettare che il suo fidanzato arrivasse per poter fare tutto in sua presenza.

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Appoggiò un dito al campanello ma senza fare pressione, aveva paura delle conseguenze.

Avrebbe voluto lasciarlo almeno si sarebbe evitato questa tortura, era giovane in fondo, non era pronto per queste cose.

Premette per una frazione di secondo.

Il viso dolce e gentile di Frank fece capolino dalla porta, dio quant'era bello.

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