Capitolo 12.
Eeeee rieccomi.
Oggi sono molto triste perchè ho appena letto la fine di una ff che mi ha spezzato il cuore e c.c
(Quindi x_killjoy_idiot_x se stai leggendo sappi che ti odio/amo)
Aniuei, buona lettura. ♡
-Come mai sei venuto a scuola con Way oggi?-
La voce di Gwen lo fece sobbalzare un attimo, aveva sperato che nessuno li avesse visti, ma a quanto pare...
Non riuscì a trovare una risposta convincente, così optò per un lungo silenzio.
Certo, non si poteva mica capire che lui e Way stavano insieme, in fin dei conti, lo aveva solo accompagnato a scuola in macchina come un... amico?
Non sentiva sua madre da un giorno ormai, era stata una delusione amara per lui sentire quelle parole e vedere lo sguardo schifato di quella donna che l'aveva cresciuto per ben 19 anni.
Suo padre invece era tornato a casa sua, gli aveva detto di far ciò che più si sentiva di fare, di seguire il cuore e bla bla bla.
Le lezioni passavano con una lentezza snervante, anche quelle di psicologia.
Aveva voglia di cacciare tutti fuori dall'aula e rimanere solo con Gerard, abbracciarlo, baciarlo, toccarlo, non si era dimenticato di quella mattinata in bagno e di tutti quei gemiti che il suo ragazzo non riusciva a controllare.
Gwen non aveva più fatto domande ma continuava a guardarlo sospetta, si morse il labbro, era così evidente la loro relazione?
-Mi ha dato un passaggio, tutto qui-
Cerco di convincere l'amica ma qualcosa gli diceva che non gli credeva per niente, non si fece troppi problemi, in fondo erano fidanzati, prima o poi tutti avrebbero dovuto saperlo.
-Frank, ti va di uscire questa sera?-
Decise che avrebbe accettato, erano solo amici e poi, da quanto tempo non usciva a bere una birra? Gli avrebbe fatto solo bene.
Abbracciò forte l'amica e si dirise verso l'aula di chimica.
Era strano come, per la prima volta nella sua vita andasse tutto bene, aveva amici, un ragazzo con cui era andato a convivere, suo padre era dalla sua parte, sua madre meno, ma non aveva importanza.
Era tutto perfetto.
--
Gli ultimi scatoloni erano stati caricati sulla macchina di Gerard, vedere la sua camera così spoglia gli fece venire il magone, ci aveva vissuto 19 anni e piano piano si era riempita di un sacco di oggetti che lo rappresentavano.
Aveva svuotato l'armadio, sistemato la scrivania e buttato via una marea di schifezze che aveva trovato in giro per la stanza.
Gli era dispiaciuto un sacco perchè, in poche parole, in quella stanza c'era cresciuto.
Sua madre lo guardava storto mentre faceva avanti e indietro dalla sua ex camera alla macchina di quell'uomo che tanto odiava.
Avevano 9 anni di differenza, cazzo! E stavano insieme da neanche un mese, come potevano andarsene a vivere insieme? E poi erano due uomini. Gli uomini non stanno con gli uomini, è innaturale, va contro il volere di Dio.
Caricò l'ultimo scatolone sui sedili posteriori, la tastiera di una chitarra elettrica spuntava da uno di essi
-Sai suonare la chitarra?-
Annuì.
"Suonare" era una parola grossa, sapeva strimpellare qualcosa ma nulla di che, era un hobby.
-Dovresti suonare il basso..-
-Gee..-
-Sai perchè... sei.. basso- scoppiò a ridere buttando la testa indietro -Un basso che suona il basso, divertente no?-
Lo guardò storto fingendosi imbronciato, erano quasi arrivati a casa, poi avrebbe dovuto prepararsi per uscire con Gwen, dopo quel 'sogno' il loro legame era diventato inspiegabilmente più forte.
-Questa sera dovrei uscire con Gwen, posso?-
-Non devi chiedermi il permesso piccolo-
Rabbrividì, non lo aveva mai chiamato così.
Provò l'irrefrenabile impulso di fermarlo e baciarlo, baciarlo fino a svenire, lo amava.
Lo amava e basta.
-Non le hai ancora detto che sei gay?-
-Oh, veramente no.. questa sera lo farò. Mi puoi accompagnare direttamente al bar? Sono in ritardo come al solito-
Era un po' geloso a dir la verità, voleva Frank tutto per sè, voleva poterlo ammirare come una pietra preziosa.
La notte precedente si era addormentato sul divano e fu un vero peccato perchè avrebbe voluto vederlo dormire al suo fianco, come una coppia vera, no?
Erano arrivati, che cosa terribile dover lasciare andare il suo piccolo tesoro, gli lasciò un bacio delicato sull'angolo della bocca, esattamente su quell'anellino di metallo che gli fasciava parte del labbro.
La ragazza era lì, era vestita in modo provocante come al solito, anche se gli piacevano gli uomini non avrebbe mai negato che Gwen fosse una bella ragazza.
-Divertiti e non fare cazzate ok?-
Lo guardava mentre si scambiavano un bacio casto e amichevole sulla guancia, doveva partire e tornare a casa prima di essere logorato da quella che era una gelosia troppo pesante per poter essere sopportata.
Le parole del suo ragazzo gli risuonavano in testa "Divertiti e non fare cazzate, ok? "
Ma purtroppo non fu così.
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